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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/04/09 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 31/07/14 14:08 - 5523 commenti

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Interessante opera prima di Pietrangeli che, come annota bene Morandini, vuole mostrare, non dimostrare. Presenta la vicenda, ma senza esprimere giudizi, senza condannare e quasi senza chiuderla. La protagonista, la Galter, è quasi un filo conduttore attraverso le più diverse famiglie presso le quali si reca a fare la serva (oggi diremmo "colf a domicilio"), ruolo che viene presentato da più di una caratterista, almeno una delle quali, ça va sans dire, parla in veneto... Recitato ottimamente da tutti. Vittorio Duse n.c. (nel ruolo di Evasio)!
MEMORABILE: "Evasio, provveda a dare gli otto giorni alla signorina... Scusi, architetto..."

Amianto 13/07/15 04:54 - 4 commenti

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Bel film sulle illusioni d'amore di una serva, che passa varie famiglie pur di rimanere in contatto con il suo amore. Amore che già dall'inizio preferisce la carriera promettendosi alla sorella del suo capo, diventandone socio. Brava la protagonista e anche Ferzetti, che però risulterà essere un bugiardo senza cuore. Penso che rispetti molti casi successi realmente negli anni 50 e 60.

Rufus68 10/06/17 17:30 - 3825 commenti

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Pietrangeli fa le prove per Io la conoscevo bene. Se il capolavoro vanta un tono quietamente disperato e fatalista, qui siamo nell'ambito, molto più angusto, di un microrealismo che non rifugge nemmeno davanti al bozzettismo (la famiglia a Ladispoli). I quadretti si susseguono animati da caratteri facili, ma ben delineati; il dramma è solo sfiorato e il finale (agrodolce) risolto con coraggio, privo - secondo la sensibilità del regista - di picchi esasperati e melodrammatici.

Daniela 4/12/17 15:47 - 12622 commenti

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Giovanissima provinciale, mandata dalla famiglia a Roma per lavorare come domestica, sconta la propria ingenuità ed inesperienza passando da un padrone all'altro ed intanto si innamora di un idraulico dongiovanni... Esordio del regista su un tema destinato a diventare l'asse portante del suo cinema, quello di una donna destinata a confrontarsi con un mondo dominato dalla mentalità maschile, talvolta con esiti tragici. Qui l'epilogo é diverso ma non meno amaro riguardo agli uomini. Un affresco ambientale ben descritto e bene interpreto.

Fauno 5/09/18 01:15 - 2208 commenti

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Abbastanza riuscito l'excursus di questa ragazzina semianalfabeta e povera in canna, costretta a lasciare il suo paesino natio alla volta di un'Urbe che era sì in piena espansione, ma moderna solo esteticamente (poiché il livello intellettuale medio non stava per niente al passo coi tempi!). Sebbene in amore non ne azzecchi una, presto acquisirà una certa spregiudicatezza e la solidarietà genuina delle giovani colleghe governanti l'aiuterà molto. Un bello spaccato di vita; nessuno ci dice che tali traversie non siano comuni anche alle badanti odierne.
MEMORABILE: La mano fasciata; I siciliani "pelosi"; La radiocronaca di Inter-Juve, guarda caso con un gol annullato all'Inter (lì ho riso davvero!).

Paulaster 10/06/19 10:33 - 4389 commenti

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L’inesperta Celestina andrà in servizio a Roma. Ritratto femminile di una certa ingenuità d’animo accompagnata a un codice morale, purtroppo disatteso dai più (i maschi per l’appunto). Col girovagare di casa in casa viene descritta anche l’Italia che si divideva in borghesi, altolocati e gente semplice. Conclusione che non riflette sull’etica o sulla compensazione delle disavventure ma che illustra il clima di solidarietà tra simili che alla lunga trionfa sui problemi della vita quotidiana.
MEMORABILE: “E che siamo signori, che ci ammaliamo?!”; Il bambino sul gas per dormire.

Zampanò 6/09/20 12:29 - 381 commenti

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Celestina è una montanara che obtorto collo cerca lavoro in città. La vita della metropoli non la corrompe, cede solo ai baci traditori di uno stagnaro. Pietrangeli, all'esordio ma già esperto sceneggiatore, svia lontano dagli strappalacrime di moda donando alla servetta (una solida Irene Galter) la statura che altri personaggi coevi non hanno: mai corriva, resiliente finché può. Di impatto e foriero di polemiche lo spaccato sul mondo delle domestiche. Ferzetti sulla sufficienza, Stoppa bravo come in Roma ore 11.
MEMORABILE: Celestina tenta di addormentare il pupo sui fornelli del gas.

Silvia75 4/02/22 22:23 - 157 commenti

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Roma 1952: Celestina, una ragazza semplice ed ingenua, dal paese viene a Roma per lavorare come cameriera e si innamora di un idraulico dongiovanni. Film di denuncia sociale su speranze e illusioni con una bellissima regia e ottime ambientazioni. Perfetti Irene Galter e Gabriele Ferzetti nei ruoli dei protagonisti, splendida la Roma dell'epoca fotografata in bianco e nero.

Pessoa 5/02/22 23:18 - 2476 commenti

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I toni sono quelli pacati della commedia sentimentale e finiscono per stridere sempre più con la progressiva discesa all'inferno della protagonista fino all'epilogo edulcorato dalla produzione rispetto al soggetto iniziale. Pietrangeli, ancora malato di Neorealismo, affina la mano per i successivi capolavori più complessi e meglio strutturati, ma l'indagine sociale e già molto efficace. Poco incisiva la prova del cast, nonostante la presenza di Stoppa e Ferzetti, da cui era lecito aspettarsi di più, anche a causa della poca esperienza del regista esordiente. Niente male, dopotutto.

Myvincent 6/08/23 06:37 - 3726 commenti

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Celestina è costretta a lasciare il paesello per “fare la serva” a Roma ed è un po’ il simbolo di quegli anni, in cui si cercava fortuna nelle grandi città. Ma per lei non sarà facile, specie in materia di sentimenti, considerata la sua candida visione della vita. Un film che racconta soprattutto dell’ Italia e dell’umanità di sempre, cialtrona, snob, borghesuccia e poco solidale. Ferzetti inspiegabilmente doppiato rende la metà. Roma splende assolata e nuova di zecca in alcuni suoi quartieri.

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