Storia di un giovane zingaro (eccellente Dujmovic) e dei suoi viaggi dalla Yugoslavia a Milano e ritorno, tra sogni e furti, amori e rappresaglie. Kusturica descrive i rom con adesione e passione, senza giudizi né retorica, tracciando un maestoso poema tanto realistico e crudo quanto visionario e onirico, complici le belle musiche di Bregovic. Non è solo la storia di uno zingaro, ma rappresenta la crescita di un adolescente che osserva il mondo con stupore e dolore, sul precipizio di una morte annunciata ma sempre intrecciata alla vita.
Strabiliante capolavoro di Kusturica, descrive in maniera passionale i Gitani, sempre con ottica cruda e dura, spietata e tagliente, ma con il suo particolare gusto del dramma trasformato in commedia da personaggi divertenti (qui in particolare abbiamo lo Zio). Tempi scanditi benissimo, accompagnati dalla musica mistica di Bregovic che contribuisce a pompare un clima di imbarazzante verità. Onirico, visionario, poetico ma anche pessimista. Kusturica ci delizia con un mondo che sembra fantastico ma che è vero. Capolavoro.
Sarà forse che non riesco a riflettere sul mondo dei Rom senza pensare a quanto siani rozzi, chiassosi, cattivi e sudici: fatto sta che il film non mi ha detto granché, pur riconoscendo l'abilità di Kusturica nella narrazione sia dei momenti realistici che di quelli più fantasiosi (che certo non mancano). Probabilmente il mio è solo un esecrabile pregiudizio, ma forse è meglio che lasci perdere le pellicole del regista di Sarajevo.
Una realistica rappresntazione del (non sempre gradevole) mondo dei gitani nel terzo film di Emir Kusturica che segue la storia di un ragazzo che al seguito del suo capo arriva in Italia dove sarà dedito a traffici di ogni tipo. Lo sguardo del regista è impietoso e il film è una cronaca senza concessioni nè attenuanti morali che lascia lo spettatore interdetto e stupito. Il tutto punteggiato dalla bella colonna sonora di Bregovic.
Buona regia, sceneggiatura, scenografia e musiche appropriate. Kusturica ci racconta il mondo rom con in primo piano le spose (vittime, dal velo bianco fluttuante, dell'aldilà e di questo mondo) e spose senza il velo bianco, che sparano. Dalla Iugoslavia di Tito all'Italia, ricca e da sfruttare. Dio è presente e sempre nominato come causa delle fortune e delle sfortune di un popolo, gitano, ma che aspira alla casa e alla ricchezza. Ricco di trovate e di immagini poetiche, interpreti azzeccati. Il film soffre però per una lunghezza eccessiva.
Lo considero un capolavoro del cinema, soprattutto se visto nella versione estesa per la televisione. Solo Kusturica poteva addentrarsi in modo così diretto e veritiero nel mondo dei Rom utilizzando attori non professionisti. Qui vengono mostrate al meglio certe dinamiche che fanno parte degli usi e costumi di questo popolo. Nel seguire il pellegrinaggio esistenziale di Perhan rimaniamo sgomenti da ciò che vediamo e veniamo avvolti da musiche gitane che creano un'atmosfera a tratti struggente.
Odissea di uno zingaro ribelle che disobbedisce alla sua comunità, le cui leggi spietate si sovrappongono perfino ai legami di sangue. Kusturica aveva il personaggio adatto a un noir (e il finale ci si avvicina) e tanto materiale da trarne un capolavoro di neorealismo: purtroppo invece si lascia tentare (con la complicità di atmosfere circensi) dai visioni felliniane in cui le scene simboliche eccedono scadendo nel didascalico. Laddove molti celebrano un crudo realismo, io accuso una rappresentazione fin troppo edulcorata.
MEMORABILE: Il velo di Azra che vola nella notte trascinato dal vento: tipico esempio degli eccessi a cui accennavo.
Giovane zingaro si vendicherà di chi l'ha sfruttato. Prima parte notevole in cui le tradizioni (unite alla stregoneria) dei gitani vengono descritte con buone idee registiche mantenendo un risvolto umoristico e favolistico. Con la partenza per l'Italia diventa un altro film, in cui la maturazione del bravo protagonista fa precipitare nella cupezza il girato, con finale che non fa sconti quanto a risolutezza. Discrete musiche di Bregovic.
MEMORABILE: Impiccato al campanile; La casa sollevata dall'alto; Le truffe a Milano; L'omicidio con la forchetta.
La società Rom con tutte i suoi valori e disvalori, vista attraverso gli occhi del giovane protagonista che si illude di raggiungere una vita normale attraverso i condizionamenti atavici di una gerarchia inamovibile e senza scrupoli. Lo stile di Kusturica oscilla anche qui tra realismo spregiudicato e inserti (troppi) onirici e rituali conditi di danze e musiche che accompagnano ogni evento allegro o triste che sia, con un risultato certamente brillante dal lato estetico (Fellini docet) ma nel quale si nasconde un messaggio contraddittorio. Qualche sforbiciata avrebbe giovato.
MEMORABILE: La nonna di Perhan; La festa di San Giorgio; La casa sospesa; La sorellina lasciata in ospedale; L' "apprendistato" milanese; La faida nel finale.
Emir Kusturica HA DIRETTO ANCHE...
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HomevideoFabbiu • 11/08/09 22:10 Archivista in seconda - 652 interventi
di questo film esistono due finali diversi. visionati tutti e due.
Di questo capolavoro di Kusturica che ho visto oramai diversi anni fa (e per questo non l'ho commentato) ne possiedo una copia dell'edizione estesa spalmata in diverse videocassette (5 puntate di meno di un'ora trasmesse dalla tv iugoslava) che aveva mandato in onda raisat cinema sottotitolato in italiano. Sapete se è uscito un dvd con la versione integrale? Vorrei rivederlo se possibile in dvd, altrimenti rinfrescherò la memoria con il buon vecchio vhs.
p.s: merita di essere visto nella versione estesa perchè è davvero tutto un altro film.
Grazie per la pronta risposta Buio.
Peccato perchè ci speravo. Nella versione estesa vi sono alcune scene molto crude che tratteggiano meglio le caratteristiche di alcuni personaggi e che mostrano una parte (sicuramente non la migliore) della vita rom.
Gli attori, se non vado errando, dovrebbero essere gente comune (veri rom) e non professionisti.
Pinhead80 ebbe a dire: Grazie per la pronta risposta Buio.
Peccato perchè ci speravo. Nella versione estesa vi sono alcune scene molto crude che tratteggiano meglio le caratteristiche di alcuni personaggi e che mostrano una parte (sicuramente non la migliore) della vita rom.
Gli attori, se non vado errando, dovrebbero essere gente comune (veri rom) e non professionisti.
Sì, ho letto anch'io da qualche parte che Kusturica ha usato veri rom per il suo film.
Quindi nella versione "corta" per il cinema (quella che ho nella vhs) hanno tralasciato le scene , diciamo così, più crude...Ohibò, peccato, anche se (ma i ricordi sono molto vaghi) mi sembrava che anche la versione cinematografica non ci andasse giù molto tenera...
Si hanno tralasciato davvero parecchio. Considera che la versione estesa è di circa 300 minuti...Capisco che forse era necessario rendere il film maggiormente "fruibile" ma togliere praticamente 2 ore e 40 di film lo rende davvero un'altra cosa. Poi magari a uno piace maggiormente in versione ridotta, ci mancherebbe.
Buiomega71 ebbe a dire: Un pò come Siberiade insomma...
Per carità Pinhead, sicuramente sarà fluviale e emozionantissima, non discuto.
Ma 126 minuti mi sono bastati, sinceramente non mi ha fatto impazzire.
Preferisco Arizona Dream di Kusturica, sinceramente.
Non che il mondo rom mi attragga più di tanto.
Felliniano sì, ma con riserve...
Tranquillo Buio non volevo farti cambiare opinione sul film, anzi sono contento che tu la pensi diversamente da me, altrimenti non ci sarebbe confronto.
Il fatto è che il film è nato di 300' e quindi l'averlo ridotto sicuramente ne ha depotenziato il risultato, tutto qua.
Se dovessi sapere in futuro di qualche uscita del film in dvd fammi sapere.
Grazie ancora di aver risposto.