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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/03/09 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 24/03/09 11:18 - 12666 commenti

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Film spesso considerato minore nella filmografia di Aldrich, è un western maturo, imperniato - come altre sue opere - su un piccolo gruppo di uomini che deve portare a termine una impresa difficile, qui la cattura di alcuni Apaques fuggiti da una riserva dell'Arizona. Le tecniche da guerriglia utilizzate da questi sono state viste come un riferimento ai vietcong. Possibili letture politiche a parte, resta impresso per l'amarezza e la violenza della storia, il duro splendore dei paesaggi, l'intensa interpretazione di Lancaster.
MEMORABILE: Il contadino esce dalla fattoria per ringraziare il Signore di averlo salvato dagli indiani

Galbo 26/03/09 15:17 - 12398 commenti

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Bella e convincente pellicola di Robert Aldrich realizzata in un periodo (i primi anni '70) di grosse difficoltà per il genere western. Il grande regista americano realizza invece un'opera profonda ed attuale in cui sono presenti forti suggestioni sulla crisi della società americana negli anni difficili del Vietnam. Nessuna concessione allo spettacolo facile ma un paesaggio ostile, una dura lotta per la sopravvivenza e ritmo del racconto lento e meditativo.

Lovejoy 29/03/09 13:07 - 1823 commenti

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Ottimo western, come oggi non se ne fanno più. Spietato, violentissimo, con una prova d'attore, quella dell'immenso Lancaster, da brividi. Gran ritmo, regia esemplare di un autentico maestro come Aldrich e un uso dei paesaggi memorabile. Bella colonna sonora.

Lebowski 17/02/10 23:05 - 81 commenti

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Splendido western, secco e scabro come il paesaggio dell'Arizona in cui è ambientato (fotografato magnificamente). A differenza di altri western revisionisti, guarda in modo amaramente neutrale allo scontro tra bianchi e indiani, questi ultimi visti come vittime ma senza nasconderne la selvaggia ferocia, da animali braccati. Tra i due popoli la violenza è inevitabile, sembra ammettere sconsolatamente il regista, perché non può esserci comprensione. Immenso Lancaster, interessanti i personaggi del tenente e dello scout apache.

Saintgifts 28/02/10 22:39 - 4098 commenti

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È un Burt Lancaster un po' stanco quello che interpreta lo scout McIntosh, ma perfettamente adatto al personaggio in questo western di Aldrich ambientato in una natura splendida ma piuttosto dura. Gli indiani sono ormai vinti, i più vecchi pensano solo a sopravvivere nelle riserve, magari con qualche buon sigaro, i giovani invece o stanno con i bianchi e collaborano fedelmente, oppure si ribellano e compiono gli ultimi feroci raid. Ci sono diverse scene notevoli per crudezza e originalità. I diversi personaggi si completano vicendevolmente.
MEMORABILE: Quando il giovane tenente DeBuin chiede a McIntosh il motivo per cui ha sposata un'indiana.

Kanon 2/06/10 19:46 - 604 commenti

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Bel western massiccio e con le sue buone dosi di violenza, ma anche un tentativo di trovare un punto d'incontro tra la mentalità dei nativi americani e quella dell'uomo bianco. Per questo c'è alternanza tra azione e riflessione che permette una caratterizzazione più approfondita dei protagonisti. La miscela funziona e Aldrich dirige un film compatto e senza fronzoli. Lancaster va alla grande, dotato di grande magnetismo, ma anche il resto del cast è degno di nota.

Lupoprezzo 25/02/11 16:59 - 635 commenti

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Ulzana, famoso capo Apache, si è ribellato al potere dei bianchi ed è fuggito dalla riserva con un un piccolo gruppo di fedeli guerrieri. Western duro, violento e dai toni crepuscolari, dove si assiste ad una autentica guerra di nervi tra indiani e bianchi, ben orchestrata da accortezze tattiche e strategiche (tanto che sembra di assistere ad una partita a scacchi). In questo film c'è una certa amara consapevolezza che il cinema western stava finendo.

Pinhead80 17/05/12 00:41 - 4764 commenti

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Ulzana, Apache ribelle, decide di fuggire dalla riserva per fare strage di coloni e di chiunque altro si ponga sulla sua strada al fine di riconcquistare la propria virilità di guerriero. Una caccia all'uomo che non trova alcun momento di sosta e un'ambiente ostile sono gli elementi che rendono davvero notevole questo western crepuscolare di Aldrich. Un film violento e sanguinario che non lascia scampo all'occhio dello spettatore.

Cotola 19/08/12 23:35 - 9052 commenti

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Western aldrichiano molto maturo, violento, crepuscolare e pessimista: nè bene, nè buoni ma solo male, odio e nient altro. Il regista dirige con la solita grande maestria, costruendo con grande perizia le scene d'attesa e quelle d'azione. Ci sono anche delle lievi ma riuscite stilettate ironiche. I paesaggi sono mozzafiato e perdono "vigore" in tv (specie se piccola). Considerato un Aldrich minore, merita in realtà un pronto recupero ed una giusta rivalutazione.

Homesick 22/02/14 16:27 - 5737 commenti

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In quanto a ferocia soccombe alla concorrenza del tematicamente affine Soldato blu, mentre cammina a testa alta quando sposa il pessimismo antropologico e religioso negando ogni spiegazione alla crudeltà umana. Piuttosto invecchiato, resiste nella bruciante fotografia degli ampi paesaggi e nella figura rigida e impassibile dell’Ulzana di Joaquin Martinez; corretti e nulla più Burt Lancaster e Bruce Davison nell’intonare un Leitmotiv del western classico (il confronto tra l’anziano pragmatico e il giovane inesperto ed idealista).
MEMORABILE: L’attacco alla donna e al ragazzino.

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Rigoletto 18/10/14 15:35 - 1786 commenti

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Ottimo western in anni in cui il genere cominciava ad ansimare, ma che qui trova un colpa d'ala notevole, forte della buona interpretazione offerta da Burt Lancaster unita a temi di grande importanza. Il giovane e imberbe tenentino che, forte della sua prima elementare alla scuola della vita, vorrebbe trovare una risposta a tutto entro parametri predefiniti: chiede ma non vuole imparare, desidera apprendere ma è incapace di comprendere e per la sua crescita umana la caccia a un indiano ribelle sarà per lui una mano santa.
MEMORABILE: Ten. "Lei perché non li odia (gli indiani)? " MacIntosh "Odiarli? Sarebbe come odiare il deserto perché non c'è acqua. "

Rambo90 17/11/14 19:44 - 7700 commenti

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Bel western robusto e dal ritmo sostenuto, diretto da Aldrich con la sua classica maestria e con dosi di violenza abbastanza spinte, per il genere. La sceneggiatura riesce a caratterizzare bei personaggi e a rendere gli indiani figure molto più complesse e sfaccettate di quelle viste solitamente nei film americani. Bravissimo Lancaster, ma notevole anche il resto del cast.

Rocchiola 28/08/17 16:08 - 968 commenti

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Il miglior western di Aldrich arriva negli anni 70 e all'epoca parve alludere alla guerra in Vietnam. Visto oggi senza condizionamenti di sorta risulta un western fiero e crepuscolare, in cui la violenza è figlia delle contraddizioni di una nazione basata sul colonialismo e sull'imposizione di un sistema sociale estraneo. Gli indiani hanno le facce giuste, Lancaster è saggio e pacato e l'uso dell'arido paesaggio dell'Arizona è mirabile. Bellissimo il fermo immagine finale e la musica del fido DeVol.
MEMORABILE: "Odiare gli indiani sarebbe come odiare il deserto perché non c'è acqua"; "Affitterebbe l'Arizona e abiterebbe all'Inferno; L'assalto finale.

Puppigallo 30/05/18 19:01 - 5278 commenti

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Notevole western, dove la tensione è quasi palpabile e i personaggi danno il loro prezioso contributo. Su tutti, Lancaster, che dà vita a una prova davvero convincente (bello il suo rapporto col giovane tenente, che ne ha ancora di strada da fare, che sia a piedi, o a cavallo). Anche il graduato, che odia i pellerossa (e non è il solo tra il gruppo, anzi) è una figura particolare (si ricorderà il mercoledì). Come la guida indiana, leale, nonostante i dubbi di chi serve. Nota di merito anche per la donna esca, risparmiata, ma psicologicamente distrutta e per il finale.
MEMORABILE: Il graduato ricorda quando trovò un neonato lasciato a agonizzare su un cactus dagli indiani; I militari, come avvoltoi sul cadavere del pellerossa.

Jena 26/01/19 15:38 - 1557 commenti

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Splendido e spietato western di Aldrich che nulla concede a buonismi. I bianchi sono razzisti (gli apache o stanno in riserva o sono da accoppare), gli indiani feroci torturatori che seviziano orribilmente i coloni che catturano. Regia ottima, con buon senso del ritmo (a parte qualche salto logico), splendidi paesaggi, livello di violenza molto elevato. Spicca un Lancaster in una delle sue migliori prove, nella parte della guida disillusa e realista ma anche un giovanissimo Davison se la cava più che bene. Amaro.
MEMORABILE: "Odiare gli apache è come odiare il deserto perché non c'è l'acqua"; "Che giorno è oggi? me lo ricorderò finché vivo" (e muore); La fine amarissima.

Nicola81 21/04/22 19:22 - 2862 commenti

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Uno dei migliori western degli anni '70. Non tanto revisionista come si usava in quel periodo, ma realistico, crepuscolare, malinconico, e aspro come i paesaggi dell'Arizona, incentrato su una caccia all'uomo che è anche una gara di astuzia a distanza la cui posta in palio è la vita stessa. Aldrich trova il giusto equilibrio tra azione e approfondimento psicologico, e come da sua consuetudine colpisce anche duro in fatto di violenza, e nel finale non concede sconti a nessuno. Lancaster dal carisma indiscutibile, ma anche il personaggio di Davison è reso con molta efficacia.
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  • Homevideo Rocchiola • 28/08/17 16:13
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Disponibile in BluRay della CultMedia di cui non si sa nulla sulla fonte di provenienza. Immagine a volte quasi perfetta ed altre piena di grano e sporcizia. Comunque meglio del precedente DVD Universal. Uscito anche in BD francese a cura della Elephant Film. Anche in questo caso vi è un'alternanza di scene pulite ad altre "sporche" del tutto similare al disco italiano, però con una definizione maggiore ed una confezione decisamente più accattivante, ma ovviamente senza audio italiano.
  • Homevideo Kami • 3/02/24 21:04
    Galoppino - 121 interventi
    Ciò che importa maggiormente è che le versioni in DVD o Blu-ray propongono la versione di Robert Aldrich, mentre prima nei passaggi televisivi (non so se il film fosse uscito in VHS) veniva proposta la versione preparata da Burt Lancaster per il mercato europeo. Non è tanto questione di durata (la differenza è minima), è proprio il montaggio a essere diverso, sin dall'inizio del film. Il film dunque è stato ridoppiato, purtroppo duole vedere scritto, nei programmi di condivisione su internet, "doppiaggio originale" come se fosse da preferire a prescindere da qualsiasi altra considerazione. Andrebbe chiaramente specificato "versione per il mercato europeo" o qualcosa del genere. Inutile dire che la versione montata da Aldrich è migliore, personalmente possiedo il DVD Universal e guardo il film in versione originale, si possono eventualmente impostare i sottotitoli in molte lingue.