Chissà, forse lo scarso successo del remake ha suggerito di cambiare formula puntando di più sullo slapstick, magari per avvicinare ulteriormente Martin al suo pubblico abituale e puntare decisi sui più giovani. Comunque sia andata, per questo sequel si abbandonano anche le poche buone idee presenti nel primo capitolo e ci si imbarca in un'avventura che il povero Steve Martin (sempre lodevole il suo impegno) tenta in ogni modo di ravvivare combattendo con una sceneggiatura che fatica a costruire gag decenti. Questa volta il nostro eroe deve vedersela (insieme...Leggi tutto a un superteam mondiale d'investigatori composto da guest star di nome come Alfred Molina e Andy Garcia) contro il temibile “Tornado”, ladro che ha già rubato la Sindone, la spada imperiale di Kyoto e l'anello papale (oltre all’immancabile "Pantera Rosa", ovvio). Con James Ivory a prendere le parti che furono di David Niven (ma scompare presto anche perché non ha l'attitudine alla commedia del suo predecessore), Cleese a tentare inutilmente di replicare Herbert Lom, il ricordo dei classici con Peter Sellers determina paragoni impietosi. Vedere Cato sostituito dai bambini-monelli figli di Jean Reno (presenza evanescente, peraltro) può far inorridire, ed è la prova tangibile di un repentino cambio di target. Non una sola idea nuova (e il recupero dello storpiamento della parola "hamburger" che nel remake era una delle gag più riuscite è qui imbarazzante), qualcuna vecchia sfruttata decentemente.
Rocambolesca serie di (dis)avventure dell'ispettore Jacques Clouseau, alle prese con il famigerato ladro sopranominato "Il Tornado". Guai a valanga. Gran ritmo, sopratutto nella prima parte, con gag ben confezionate e una regia spigliata, che si affida prevalentemente alla verve istrionica di un Martin in forma smagliante. Irresistibile in almeno tre o quattro sequenze. Cast di supporto impeccabile, con rapidi cameo di Jeremy Irons e dello chansonnier e attore francese Johnny Halliday.
MEMORABILE: Le catastrofiche visite al ristorante; a rapporto da Dreyfus; in macchina con Ponton; l'aereoporto; l'ispezione nella casa del sospetto.
Dignitoso seguito, con Steve Martin che stavolta deve impegnarsi maggiormente per salvare la baracca e (non avevo dubbi) ci riesce. Stendo un velo pietoso su Garcia, Molina e Cleese. Quest'ultimo dimostra che Herbert Lom proprio non si riesce a imitare. Trama un po' banale, ma alcune azzeccate e originali idee alzano il livello: Kato sostituito dai figli di Reno, la docente delle buone maniere in ufficio che dà il la a Clouseau per esibirsi in battute a sfondo razziale e sessista (sempre con buon gusto eh). Divertimento assicurato.
MEMORABILE: "Conosce quel ristorante?... Si, una volta lo ho distrutto". "Ma lei ha qualcosa contro i cinesi? Solo quando guidano".
Dopo il deludente precedente ritorno (con flop), era teoricamente interessante il tornare a una comicità di tipo slapstick, lontanissima dai tipi di commedia odierna, ma i risultati sono disastrosi, peggio dei disastri fatti da Clouseau in ogni dove, forse proprio perché Martin, con farlocco accento francese e una comicità che non è sua, è una scelta a priori sbagliata. Magari per questo si decide di affiancargli uno stuolo di prestigiosi partner (Garcia, Molina & co.), visto anche che Reno sembra addormentato per tutto il film, ma il risultato non cambia: non si ride. Che tristezza veder rifare gli storici duelli Clouseau-Kato stavolta con una coppia di scipiti bambinastri!
MEMORABILE: Gli unici sorrisi li fa fare Cleese-Dreyfus
Una delle cose peggiori mai apparse sullo schermo. Martin ormai si è venduto definitivamente e la sua comicità pungente e sofisticata è un pallido ricordo. Questo prodottaccio per bambini fa pena sotto tutti i punti di vista. Nemmeno parlare di regia o sceneggiatura ma almeno qualche gag divertente è lecito aspettarsela. No, qui non si ride mai e la perfezione artistica di Uno sparo nel buio sembra appartenere ad un altro mondo. Questa porcheria è invece adeguata ai nostri tempi.
Anche se si tratta di film fatti perché comunque garantiscono qualche soldo al botteghino, in questo sequel ci sono un umorismo più corposo, una comicità scorrevole, qualche rimando allo stile di Blake Edwards, sketch più movimentati e più inventivi ed un positivo cambio alla regia. Tutti elementi che gli fanno raggiungere, pur nell'ordinarietà dell'insieme, una sufficienza più sostanziosa rispetto al precedente film. Simpatico il modo in cui è stata scomodata la figura del Papa e del Vaticano, ed in certi casi Clouseau rimanda a 007. **!
Primo remake che vedo della famosa serie anni '60 '70. L'impresa era ardua ed è meglio non fare confronti: nuovi interpreti e nuovo tipo di comicità adattata allo stile Martin, che fa quello gli riesce meglio. Il contorno, fatta eccezione per Cleese, che in ogni caso è una garanzia, non dice molto. Lo stesso Reno è sprecatissimo, aumenta solo il prestigio del cast. Mediocre credo sia l'aggettivo più consono; qualche risata ci scappa e alcune sequenze non sono niente male. Purtroppo si porta dietro il peso non indifferente di un passato glorioso.
Seconda avventura dell'ispettore Clouseau di Steve Martin, in cui gli sceneggiatori scomodano quasi "La Primula" di David Niven come avversario, solo che qui il ladro di Pantere Rosa si chiama Tornado ed è mescolato fra i detective più abili del mondo. Cambia l'interprete dell'ispettore Dreyfus, qui John Cleese, che sostituisce Kevin Kline in cerca di qualche risata in più, ma quel che veramente non va è l'astuzia troppo astuta di Clouseau, che sembra rubata all'Hercule Poirot di David Suchet. Ridatemi lo scemo Peter Sellers e le sue "stonze"!
Il ritorno di Steve Martin nei panni di Clouseau dà vita a un film piuttosto mediocre, inferiore al buon prodotto di tre anni prima. Qui a mancare è la sceneggiatura e, se da una parte Martin è un vulcano in piena eruzione (ne combina di tutti i colori), il resto del cast sembra essere parecchio sottotono (Andy Garcia, per esempio, risulta assai sprecato nel ruolo...) e così il tutto si trascina, riscattandosi parzialmente solo nel finale. Apprezzabile nell'intento, non va oltre i due pallini.
Altra avventura per la versione 2.0 dell'ispettore Clouseau: non si registrano particolari miglioramenti nonostante il cambio alla regia, restando sempre l'impressione di un progetto poco fruttuoso o memorabile. Buona prestazione di Martin che, assieme a Reno, illumina qualche frangente (lo "scambio" di deduzioni, le lezioni di "political correct"); tristarelle le sottotrame del team di investigatori (uno stereotipo dietro l'altro, come in un domino) e dell'intreccio amoroso. Il Dreyfuss di Cleese appare troppo poco per incidere e in italiano ha una voce inadeguata.
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John Cleese sostitui' Kevin Kline nel ruolo di Dreyfus.
Fonte:Imdb
DiscussioneMagnetti • 3/05/10 16:33 Call center Davinotti - 210 interventi
Caro archivista,
nel cast c'è anche Jeremy Irons, si può aggiungere?
DiscussioneZender • 3/05/10 18:09 Capo scrivano - 47790 interventi
E' un obbligo, certo. Grazie.
HomevideoGestarsh99 • 12/01/12 16:07 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per MGM/20th Century Fox:
DATI TECNICI
* Formato video 1,85:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 5.1 DTS: Italiano Spagnolo Tedesco
5.1 DTS HD: Inglese
* Sottotitoli Italiano Spagnolo Tedesco Inglese Danese Finlandese Svedese Norvegese Inglese NU
* Extra Sequenza di gag
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