Nemico pubblico n.1 - L'istinto di morte - Film (2008)

Nemico pubblico n.1 - L'istinto di morte

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/03/09 DAL BENEMERITO HARRYS
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Harrys 13/03/09 23:27 - 687 commenti

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Una grossa delusione. Ero preparato ad un altro grande gangster movie/noir/poliziesco francese sulla scia di 36 o de L'Ultima Missione, mi sono ritrovato dinanzi a una brutta copia di Assassini Nati. Troppo didascalico, i protagonisti si muovono senza un perché, senza spiegazioni, senza nulla. Caratterizzazione dei personaggi assai superficiale. Brutto anche il montaggio; ciliegina sulla torta: una pessima regia. Troppo rari i momenti di tensione. In soldoni ne ho ricavato solo un grosso mal di testa.

Mascherato 24/03/09 17:22 - 583 commenti

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Eccezionale incipit in split screen(che ricorda quello bellissimo di un altra mediocre pellicola, Il caso Thomas Crown di Norman Jewison)e poi, immediatamente dopo il titolo di questo capitolo 1° (il successivo arriverà nelle sale italiane dal 17 aprile) un succedersi meccanico di avvenimenti in cui ad un fatto segue un altro fatto (aspetto che Zavattini rimproverava al peggior cinema hollywoodiano) senza mai fermarsi e, quindi, senza mai approfondire le psicologie dei personaggi. Ci si annoia tanto e, sinceramente, l'osannata partecipazione di Dépardieu è poco più di un divertissement.

Elsup 21/07/09 23:07 - 140 commenti

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Primo episodio del dittico sul gangster più famoso di Francia. Un film duro, molto nervoso nella regia, che si rifà ai film d'azione d'un tempo. Buon cast, con un Vincent Cassel inserito perfettamente nei panni del criminale. Unica pecca il poco approfondimento di alcune parti.

Galbo 24/08/09 06:55 - 12392 commenti

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Discreto gangster movie di produzione francesce, dedicato ad una delle figure più controverse della criminalità d'oltralpe. Eccettuato qualche passaggio liquidato un po' troppo frettolosamente dal regista, questa prima parte della vicenda appare ben realizzata con una buona caratterizzazione psicologica del protagonista efficacemente reso dall'interpretazione di Vincent Cassell affiancato da validi comprimari. Buona l'ambientazione franco-canadese.

G.Godardi 3/10/09 17:34 - 950 commenti

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Superproduzione francese che racconta la nota vicenda del criminale Mesrine. Il tutto affidato al carisma di Cassell, il quale si diverte un mondo. Questo primo atto è piuttosto di maniera, realizzato diligentemente e dignitosamente, ma privo di una vera anima. I fatti li si seguono più per inerzia che per vera passione alla storia narrata. Il tutto a discapito di un prologo in split screen che prometteva bene ma che troverà spiegazione solo nella seconda parte. Tuttavia non si può nemmeno dire che sia un brutto film. Un buon prodotto medio.

Puppigallo 25/03/10 23:05 - 5273 commenti

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Cassel è adatto al ruolo (Mesrine, gangster francese) e anche il resto degli attori se la cava dignitosamente, compreso Depardieu (una sorta di Padrino da quattro soldi e senza un esercito). Eppure, nonostante una certa quantità di azione, di violenza (la fine del turco) e una regia di mestiere, la pellicola non decolla, trascinandosi un po' troppo tra una rapina e una sparatoria. Si arriva così alla fine sbuffando e rendendosi conto che quasi nulla di ciò che si è visto (a parte l'evasione, con ritorno e assalto alla prigione) resterà per molto nella memoria. Vedibile e nulla più.
MEMORABILE: Mesrine arriva tardi al poker. L'amico: "Ti aspettavamo; ma che hai preso, il calesse?"; Mesrine al padre: "Le palle hanno saltato una generazione?".

Supercruel 8/05/10 17:56 - 498 commenti

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Buona prima parte del dittico sul gangster francese Jaques Mesrine. Considerando l'opera nel suo complesso (si tratta di un solo film, in fin dei conti), questo "primo tempo" è quasi preparatorio, nel senso che si procede ad episodi con il dichiarato obbiettivo di inquadrare il personaggio e la sua evoluzione. Il fulcro narrativo è la parte ambientata nel carcere di massima sicurezza, dove Mesrine iniza a covare profondo rancore per le istituzioni. Pur se inferiore alla seconda parte, svolge in pieno la sua funzione.

Mark 22/04/11 02:58 - 264 commenti

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Il primo episodio della storia di Jacques Mesrine. La ricostruzione narrativa segue quasi pedissequamente quella biografica, il ritmo è elevatissimo, la ricostruzione dei costumi e dell'ambientazione epocale è curatissima. Un film d'azione e insieme storico come ormai se ne vedono pochi, tutto il contrario di quelli prodotti sui banditi di casa nostra, sempre pronti a cedere ai clichè.

Daniela 25/04/11 16:07 - 12660 commenti

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Partenza al fulmicotone, poi inizia in flashback il primo capitolo della storia del più famoso fuorilegge di Francia, dall'esperienza nella guerra di Algeria, ai primi colpi, fino ad una fuga impossibile da un carcere di massima sicurezza. Andamento biografico, senza troppa inventiva, ma vivificato dalla straordinaria aderenza al personaggio di Cassel, nella parte della vita. Ribelle, cinico, violento, ma anche capace di improvvise tenerezze, il suo Mesrine mette in ombra tutte le altre figure, compreso il boss di Depardieu.
MEMORABILE: L'assassinio dell'arabo colpevole di "sfregio" - l'assalto al carcere

Mickes2 13/12/11 12:08 - 1670 commenti

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Di buon impatto emotivo e scandito tra l'esordio nel microcosmo criminale e le prime gravi divergenze famigliari. Richet ha le idee chiare e non contempla risvolti filosofici, ma ci sbatte in faccia i primi sussulti di un criminale eccentrico che a suo modo farà la storia del suo paese. Action e vena thrilling ben amalgamati da una regia attenta e solida. Sceneggiatura ficcante e verve narrativa sempre sopra i livelli di guardia. Cassel sa il fatto suo e lo dimostra.

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Buiomega71 29/03/12 00:29 - 2910 commenti

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Straordinario e fluviale romanzo criminale made in France, dove Richet si dimostra autore coi controcosi, omaggiando un intero filone cinematografico con una regia molto americana. Cassel istrionico (un po' meno quando ficca la pistola in bocca alla moglie) e Richet lo segue a ruota con split screen che più depalmiani non si può, feroci esecuzioni, prostitute sfigurate, rivolte carcerarie che finiscono nel sangue e un finale tra i boschi dal vago sentore di "survivor movie" anni 70. 108 minuti da mozzare il fiato, tra amore, piombo e furore.
MEMORABILE: L'inseguimento sulle strade dell'Arizona, dove Richet omaggia Sugarland Express e il cinema on the road; L'esecuzione a freddo sulle note del sirtaki.

Greymouser 30/03/12 20:21 - 1458 commenti

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Propulso da una monumentale interpretazione di Cassel, il film di Richet sul famigerato gangster francese Mesrine decolla subito senza un attimo di respiro, ipnotizzando lo spettatore con un montaggio serrato che non concede pause nè ridondanze narrative. Tenendosi meritoriamente alla larga da ogni posizione valutativa e manichea, il regista si abbandona alla pura ed energetica "libido" rappresentativa, imprimendo alla pellicola un ritmo asciutto e cadenzato, per chi ama un cinema libero da velleità edificanti o pseudo-pedagogiche. Eccellente.

Hackett 10/10/12 06:55 - 1867 commenti

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Primo capitolo della pellicola dedicata al noto criminale francese. In questo primo atto l'attenzione é piú rivolta a spiegare la genesi del gangster, dai suoi primi traumi personali ai primi contatti con la piccola e media criminalità. Il ritmo é discreto, la sceneggiatura incalzante e Cassel tiene tutto sulle sue spalle coadiuvato da un Depardieu un po' gigione.

Giacomovie 4/11/13 23:12 - 1398 commenti

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Solido gangster-noir-carcerario dalle tante sfaccettature, con una regia che sa dare ordine a un copione con molta carne al fuoco ma non sempre organico. Sono diverse le scene forti, che si presentano fin dall'inizio e Cassell ha la tempra che ci vuole per la parte di un tenebroso criminale. Il rilievo del suo ruolo supporta il film e lo conduce a un'appendice carceraria stringata e serrata, che non deluderà gli amanti del genere. L’altrettanto bravo Depardieu deve accontentarsi di una figura di puro supporto. Numerosi i cambi scenici. ***!

Nicola81 2/01/14 14:37 - 2857 commenti

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Dopo lo splendido split screen iniziale, questo primo capitolo del dittico dedicato al gangster Jacques Mesrine fatica un po' a ingranare, ma poi diventa sempre più coinvolgente, coniugando azione e approfondimento psicologico. Alcune semplificazioni/omissioni sono inevitabili, ma la ricostruzione, sia storica che ambientale, è davvero pregevole. Ottima l'interpretazione di Cassell, che con la sua totale aderenza al personaggio si erge a mattatore assoluto oscurando tutti gli altri, Depardieu compreso.
MEMORABILE: L'esecuzione dell'arabo; L'evasione e il successivo assalto al carcere canadese.

Almicione 3/01/14 02:56 - 764 commenti

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Soddisfacente prima parte della sintesi dei momenti salienti della vita del criminale Jacques Mesrine. Richet opta per una narrazione dei fatti più "personali" di Jack Mess, dando così poco spazio alle scene delle rapine; tuttavia in questo modo il film si incanala in un circolo di situazioni sotto alcuni aspetti ripetitive (soldi, donne, complici emersi dal nulla...) che danno a volte la sensazione di essere romanzate. Quindi la pellicola, che non raggiunge mai alti livelli, perde progressivamente il suo iniziale coinvolgimento. Lodevole Cassel.
MEMORABILE: Le sequenze delle sevizie subite da Jacques nel penitenziario Saint-Vincent-de-Paul; "Ci sono delle regole, però!" "Delle regole? Ma quali regole?"

Redeyes 2/05/14 11:28 - 2449 commenti

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Si parte col botto e si scivola al contrario. Quasi un one man show con un Cassel in grandissimo spolvero che riesce a illuminare ciò che tocca. Sceneggiatura ben scritta, dialoghi curati e, salvo rarissimi casi, incisivi. Riesce la pellicola nel difficile compito di rendere simpatico uno dei delinquenti più famosi di Francia. La regia fin da subito decide di non proporre il compitino da sufficienza e prende in mano la situazione. Assolutamente da vedere.
MEMORABILE: I primi 5 minuti.

Giùan 22/11/14 07:20 - 4559 commenti

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Contraddittorio fin quasi a esser cinematograficamente dissociato. La fascinazione di Richet per l'Es criminale di Mesrine è del tutto palpabile; il film pare tuttavia dotato d'un sotterraneo ma pervasivo Super Io, capace sempre di far mantenere allo spettatore la giusta distanza dagli eccessi smargiassi, misogini e anarco fascistoidi del protagonista. Nessun Angelo del male insomma (il riferimento al Vallanzasca di Placido non è affatto casuale), bensì un romanzo criminale adrenalinico eppur funereo, privo di morbosi compiacimenti. Cassel "sustanzioso".
MEMORABILE: Cassel picchia la moglie che vorrebbe la smettesse con le sue mauvaises frequentation; L'assassinio di Depardieu e del suo socio.

Tarabas 25/11/15 18:04 - 1878 commenti

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Gli appassionati del polar restino comodi, perché Jacques Mesrin (almeno in questa ricostruzione) è più che altro un gangster sanguinario pulp/action. I problemi e le sfumature dei banditi dei vecchi noir vengono usati come sfondo (peraltro non molto credibile né approfondito, la famiglia, l'OAS, l'Algeria, mah) a scene forti di vario tipo e relativo buon gusto. Cassel è letteralmente scatenato e forse avrebbe avuto bisogno di un regista più solido, capace di tirare ogni tanto le briglie alla star.

Didda23 15/02/16 09:50 - 2426 commenti

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Un buon poliziesco, diretto con mano solida da Richet che non disdegna di sporcarsi le mani confezionando scene iper violente gustose e in linea con la perfidia dei personaggi. La sceneggiatura segue i canovacci del genere e i dialoghi sono convenzionali. Purtroppo i personaggi sono carenti di spessore e risultano troppo bidimensionali, anche se gli interpreti offrono prove di sicuro interesse (Cassel è decisamente in parte). Buona la ricostruzione d'epoca mentre la scelta dei pezzi per la colonna sonora è azzeccata (goduriosa la versione di "Romantica" di Tony Dallara).
MEMORABILE: La lite fra Cassell e la moglie; La fuga dalla prigione canadese.

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Piero68 10/10/16 11:43 - 2957 commenti

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Una sorta di Vallanzasca francese, questo noto gangster degli anni 60. Il film ne segue gesta e misfatti elevandolo quasi a eroe metropolitano e Robin Hood del XX secolo. Giudizio morale a parte il prodotto si lascia guardare e ha una discreta fattura. Buona la ricostruzione del periodo e buone le interpretazioni dei protagonisti, su cui svetta un Cassel in grande spolvero. In realtà non mi ha colpito molto e visto che i francesi sono maestri in questo genere mi aspettavo di più. Preferisco più alcune produzioni recenti italiane similari.
MEMORABILE: Il personaggio di Depardieu, Guido e il tranello in cui attirano il pappone arabo lui e Mesrine.
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  • Discussione Galbo • 30/03/12 20:20
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Galbo ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Accidenti Galbo, già la prima parte non scherzava...Non vedo l'ora di vivere la seconda parte delle avventure di Mesrine...

    se ti è piaciuto il primo, il secondo non ti deluderà.


    Invece , Galbo, mi ha deluso...Eccome! :(


    strano, a mio parere i due film vanno visti quasi come uno solo, la qualità mi pare costante.....
  • Discussione Buiomega71 • 30/03/12 20:38
    Consigliere - 25998 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Galbo ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Accidenti Galbo, già la prima parte non scherzava...Non vedo l'ora di vivere la seconda parte delle avventure di Mesrine...

    se ti è piaciuto il primo, il secondo non ti deluderà.


    Invece , Galbo, mi ha deluso...Eccome! :(


    strano, a mio parere i due film vanno visti quasi come uno solo, la qualità mi pare costante.....


    Il primo è davvero furente, un gran gangster movie come non ne vedevo da tempo, e Richet (con la sua regia eletrizzante)mette in ombra pure Cassel.

    Il secondo è tutto incentrato sulla verve "teatrale" e guascona di Cassel, con riferimenti alla politica e un gran cianciare che sfiora più volte la noia. Alcune trovate registiche ci sono...Ma tant'è...
  • Discussione Greymouser • 30/03/12 20:45
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Non ho visto ancora il secondo episodio, ma dico francamente che il primo mi ha entusiasmato. Ho apprezzato decisamente proprio l'elemento che molti hanno criticato, ovvero il montaggio da apnea (e che però sostiene una sceneggiatura ferrea seppure semplice) e la scelta di evitare ogni ridondanza narrativa. Richet parte in quarta e spinge a tavoletta senza mai fermarsi. Inoltre, rinuncia saggiamente a forzarci la mano nell'entrare in empatia con un personaggio che non ha niente di edificante (e perciò appare vero e vivo) ed evita ogni ammiccamento sociologico o giustificazionista. Insomma, è un cinema che mi piace assai, anche se molti possono legittimamente storcere il naso di fronte a questo stile registico quasi "arrogante". Ma i Francesi, si sa, non hanno mezze misure...
  • Discussione Buiomega71 • 30/03/12 21:25
    Consigliere - 25998 interventi
    Grey, quoto ogni parola, ottima analisi.

    D'accordo al 100%.
  • Discussione Greymouser • 30/03/12 22:19
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Grey, quoto ogni parola, ottima analisi.

    D'accordo al 100%.



    ti ringrazio, Buio. A questo punto mi incuriosisce molto guardare il capitolo 2, anche tenendo presente il tuo giudizio meno lusinghiero. A riparlarne.
  • Discussione Buiomega71 • 30/03/12 23:02
    Consigliere - 25998 interventi
    Greymouser ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Grey, quoto ogni parola, ottima analisi.

    D'accordo al 100%.



    ti ringrazio, Buio. A questo punto mi incuriosisce molto guardare il capitolo 2, anche tenendo presente il tuo giudizio meno lusinghiero. A riparlarne.


    Sinceramente Grey, il secondo episodio mi ha deluso molto (visto le alte aspettative).

    Sono curioso di sapere il tuo parere...
  • Discussione Greymouser • 30/03/12 23:30
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Greymouser ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Grey, quoto ogni parola, ottima analisi.

    D'accordo al 100%.



    ti ringrazio, Buio. A questo punto mi incuriosisce molto guardare il capitolo 2, anche tenendo presente il tuo giudizio meno lusinghiero. A riparlarne.


    Sinceramente Grey, il secondo episodio mi ha deluso molto (visto le alte aspettative).

    Sono curioso di sapere il tuo parere...



    In tempo reale: ne ho visto circa un quarto, prima di una pausa-cena.
    Per la verità, tendo per ora a darti pienamente ragione: mi sembra un film girato da un altro, buono, ma come tanti. C'è qualcosa di impalpabile che è andato perduto...
    Comunque ne scriverò qualcosa domani, a visione terminata e mente fredda.
  • Discussione Buiomega71 • 31/03/12 00:14
    Consigliere - 25998 interventi
    Esatto Grey, manca quella furia che contraddistingueva il primo atto, che era un escalation di ferocia e violenza (la parte canadese poi tocca i picchi del capolavoro).

    Nella seconda parte Richet si "adagia", lasciando ampio spazio all'istrionismo di Cassel, trasformista e picaresco.

    Indubbiamente resta un buon prodotto nell'insieme, ma qualcosa, in questo secondo ultimo atto, (più di una) e andata irrimediabilmente persa...

    Il primo pura adrenalina richetiana, il secondo "show" di Cassel strabordante (in tutti i sensi).
    Ultima modifica: 31/03/12 00:17 da Buiomega71
  • Discussione Greymouser • 31/03/12 00:35
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Esatto Grey, manca quella furia che contraddistingueva il primo atto, che era un escalation di ferocia e violenza (la parte canadese poi tocca i picchi del capolavoro).

    Nella seconda parte Richet si "adagia", lasciando ampio spazio all'istrionismo di Cassel, trasformista e picaresco.

    Indubbiamente resta un buon prodotto nell'insieme, ma qualcosa, in questo secondo ultimo atto, (più di una) e andata irrimediabilmente persa...

    Il primo pura adrenalina richetiana, il secondo "show" di Cassel strabordante (in tutti i sensi).



    Sembra anche a me che Cassel vada più volte fuori controllo, e realismo e misura non ne guadagnano. Ho rilevato tocchi di "glamour" assolutamente fuori luogo, e una certa ripetitività nell'azione.
    Intorno al nostro istrione, non ci sono più i personaggi di spessore del primo film, ma solo comparsanti piuttosto stereotipici, tipo il commissario con la barbetta.
    Il narrato diventa più epidermico e convenzionale, con qualche intermezzo patetico-sentimentale di troppo.
    Non dirò che annoia o che sia da buttare, però credo che il mio giudizio conclusivo, rispetto al primo esaltante capitolo, verrà drasticamente ridimensionato.
  • Discussione Buiomega71 • 31/03/12 00:49
    Consigliere - 25998 interventi
    Già, la barbetta alla "Marco Ferreri" !

    Mi trovi d'accordo su tutto Grey, ecco "convenzionale" è la parola giusta per questo secondo atto...