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VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/02/09 DAL BENEMERITO RENATO
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Gangsters americani durante il proibizionismo si scontrano in un villaggio western abbandonato finché arriva un prete misterioso. Perché? Semplice, perché in realtà il tutto è girato fuori Roma con notevole sprezzo del ridicolo. Se si eccettua la rapina iniziale, forse girata al vecchio mattatoio del Testaccio, il resto della pellicola è ambientata in questo villaggio o in mezzo alla campagna. Storia, dialoghi e montaggio sono di una stupidità raggelante, anche per chi è abituato al trash delle sottoproduzioni italiane del periodo. Argh!
L'idea è valida e il film, pur ridotto all'osso come ambientazione, si svolge correttamente. Gli errori imperdonabili sono quello di fare uscire nove assi nella stessa mano di poker, lo spirito di patata con filosofie da pallottoliere e i giochi di parole snervanti dell'ultimo quarto d'ora. E, ciliegina sulla torta, com'è che si chiama il film? Beh, quasi tutti muoiono crivellati e non si vede una goccia di sangue che sia una. In compenso nell'ultima immagine il disco del sole cade all'incrocio esatto delle due diagonali dello schermo. Manco Sergio Leone!
MEMORABILE: La battuta sul ricco e sul ladro e quella sulla madre: come pateticità non si troverebbero neanche ne La Settimana Enigmistica; La borraccia poi...
Anomalo gangster-movie (a firma Amasi Damiani) di livello davvero infimo: i personaggi vengono trattati in maniera molto superficiale (non si capisce neppure chi siano) e le interpretazioni sono parecchio improbabili (Kendall e la Benussi se la cavicchiano, ma il doppiaggio non funziona proprio). Per tutta la pellicola aleggia una strana atmosfera da western e tra una rissa e qualche sparatoria si arriva (spossati) a 81 (lunghissimi) minuti di durata, con un desolante finale alquanto inspiegabile e insensato. In una sola parola: terrificante!
MEMORABILE: La love story tra la Benussi (ammogliata) e il giovane gangster.
Amasi Damiani HA DIRETTO ANCHE...
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- Renato, nel commento ebbe a dire:
Semplice, perché in realtà il tutto è girato fuori Roma con notevole sprezzo del ridicolo. Se si eccettua la rapina iniziale, forse girata al vecchio mattatoio del Testaccio, il resto della pellicola è ambientata in questo villaggio o in mezzo alla campagna.
Ovunque tu sia, vecchia volpe e da me rimpianto collega,se c'è una colpa che non si può dare a questa "sottoproduzione",come la chiami tu, è proprio la limitatezza dell'ambientazione, poichè la tonicità degli attori non la rende neanche troppo palese o pesante. Le colpe sono ben altre, ma questo film lo son riuscito a vedere e analizzare finchè ho voluto, mentre per altre "superproduzioni" la tentazione era quella di fare un rinvio alla Dino Zoff della tele fino all'altra sponda di quel ramo del Po che passa da casa mia...Con simpatia. FAUNO.
