Vaghe stelle dell'Orsa... - Film (1965)

Vaghe stelle dell'Orsa...

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/02/09 DAL BENEMERITO HOMESICK
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Homesick 22/02/09 10:20 - 5737 commenti

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Intimista e allusivo. Il titolo leopardiano è l’involucro per una storia su fantasmi del passato, sensi di colpa e tragedia greca – la Cardinale e Sorel appaiono come Elettra ed Oreste in lotta contro il patrigno Egisto (l’arcigno Ricci) – ammantati di quell’estetica decadente che il regista spingerà agli estremi nei suoi ultimi (e più riusciti) film. Eleganza formale, cura del dettaglio e perizia tecnica sono fuori discussione (è sempre Visconti...), ma non lasciano del tutto soddisfatti il manierismo di fondo e l’artificiosità delle interpretazioni. Tra **1/2 e ***.

Lucius 2/03/10 20:37 - 3015 commenti

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Un'opera cinematografica intimista ed affascinante, con un tema morboso trattato coi guanti, grazie all'abilità del genio di Visconti. La Cardinale primeggia con la sua bravura e si illumina della sua bellezza in un ruolo non certo tra i più facili della sua carriera. Un leone d'oro alla mostra di Venezia per un film delicato e particolarmente riuscito.

Stefania 6/04/10 02:05 - 1599 commenti

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Gianni e Sandra alla forzata ricerca del tempo perduto, il ritorno alla casa paterna coincide con una regressione alla loro infanzia, segnata da un peccato di cui entrambi rivendicano l'innocenza. E quel grumo di dolore, il sospetto che la madre e il suo amante abbiano venduto il padre, un professore ebreo, ai nazisti... Peccatori forse immaginari accerchiati da nemici forse immaginari: una tragedia classica resa moderna da un'insolubile ambiguità. La Cardinale è magnetica, ma neppure le ombre più sapienti redimono l'inespressività di Sorel.
MEMORABILE: Gianni e Sandra nei sotterranei. La cerimonia finale in onore del padre, l'addio di Sandra.

Renato 13/06/10 11:54 - 1648 commenti

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Altro dramma borghese per Visconti, che affronta un tema decisamente scabroso con gusto e sensibilità. Non tutto nel film convince appieno però, ad esempio il riferimento al nazismo è lasciato là; il film comunque arriva ad un finale quasi tronco, che forse voleva essere emozionante sebbene l'abbia trovato personalmente freddino. Ottima la Cardinale, mentre Sorel fa qual poco che può come sempre.

Nando 18/06/11 13:09 - 3814 commenti

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Dramma psicologico che scava nel passato torbido di un fratello ed una sorella (appropriati gli interpreti) reincontratisi per commemorare il defunto padre. Atmosfere decadenti tipiche di Visconti e una valida attenzione ai dialoghi, coadiuvati da una fotografia impeccabile. Finale freddamente tragico.

Pigro 6/06/12 09:55 - 9666 commenti

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Volterra, la città che crolla e che scomparirà, accoglie la torbida e decadente saga (piccola, meschina) di una famiglia che dal padre eroe discende verso due figli morbosamente avvinghiati (sublime la scena del loro incontro, coi capelli avvinghiati l’uno all’altra). Un cupo cupio dissolvi da caduta dell’impero che qui ha le sembianze del patetico suicidio di una borghesia sradicata dalle proprie necessità. Magistrali le riprese in un contrastatissimo b/n pittorico, con gli attori (intensa Cardinale) in pose artificiose. Sordamente malato.

Saintgifts 3/01/13 23:06 - 4098 commenti

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Chiaroscurale nella splendida foto e nelle profondità più recesse dell'anima e della mente dei due protagonisti, Sandra e Gianni. Tutto è oscuro, tutto rimane nel vago, non solo il chiarore delle stelle leopardiane del titolo. Dalla luce che illumina il viaggio verso il passato si piomba nelle tante oscurità di quel passato, che non vogliono dissiparsi nemmeno di fronte al prevedibile. Visconti forse approfitta un po' troppo della pazienza e dell'attenzione dello spettatore. Offre sì il viso e il corpo della Cardinale, ma l'insofferenza rimane.

Giùan 12/04/13 21:54 - 4559 commenti

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Stilisticamente denso, regala suggestioni corpose che accarezzano, ammaliano, trascinando nel suo sensuale vortice, incapace tuttavia di creare il fondamentale, originale universo filmico parallelo. Certo però almeno la prima ora è degna del Visconti più grande, con Volterra magmatica waste land delle ricordanze e una Cardinale devastantemente carnale eppur sfuggente. Poi il ridondante convogliamento di influssi spappola e un po’ svilisce il nucleo centrale del film, che produrrà comunque carismatiche ascendenze (Bertolucci soprattutto, certo Bellocchio).
MEMORABILE: Gli “scazzi” del grande Renzo Ricci; Claudia Cardinale in vestaglia e a letto.

Delpiero89 7/03/14 15:02 - 263 commenti

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Psicologico e torbido film di Luchino Visconti con Claudia Cardinale. Non una pellicola leggera, sicuramente. Molto studiati i personaggi (nonostante un mono espressivo Jean Sorel) e gli ambienti, interni ed esterni (Volterra). Fotografia impeccabile.

Graf 10/04/14 03:01 - 708 commenti

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Visconti si affranca dal fardello pseudo-realistico e pseudo-storico delle opere precedenti e, con questo film, dà libero sfogo alla sua vena più vera e intimistica: quella decadente. Famiglia in disfacimento, il peso paralizzante del passato, cupa cornice ambientale, nevrile introspezione psicologica, disperata coscienza della crisi morale della modernità, la tragedia di Elettra che si compie come un destino ineluttabile, fredda concertazione dei toni stilistici, compiacenze dannunziane, echi proustiani, magistrale recitazione. Il Visconti più autentico.
MEMORABILE: Claudia Cardinale allo zenit del suo talento recitativo: le luci, le ombre, le penombre di un volto plastico che vibra di un enigma arcano.

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Deepred89 8/10/16 18:02 - 3706 commenti

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Il soggetto era intenso e potente, ma il film si perde tra sfarzo e melodramma (col ridicolo sfiorato nell'incontro con la madre) quando un approccio più secco e morboso sarebbe forse stato preferibile. Di grande fascino l'alienante ambientazione, una Volterra quasi da gotico con la quale una Cardinale (che pure si impegna) tutta abbronzatura e scollature proprio non riesce a intonarsi. In fin dei conti il tanto bistrattato Sorel mi è sembrato l'elemento migliore del ménage (Craig opacissimo, solo in parte salvato da Locchi al doppiaggio).

Myvincent 31/08/18 08:47 - 3741 commenti

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Con l'intento di una tragedia sofoclea, Visconti sfodera la sua usuale classe per raccontare di un viaggio verso il passato con tutti i ricordi, i complessi, i traumi che ne conseguono. Ritornare sul luogo del "delitto" è sempre doloroso, ma il rischio va corso se si vuole andare oltre. Al solito ambientazioni altolocate fanno da contenitore per l'ennesima occasione di raccontare del disfacimento di una classe sociale, quella borghese a cui appartiene il regista. Questa volta però al vedere non si associa un adeguato "sentire" dello spettatore.
MEMORABILE: La voce rauca e distinguibile fra mille di Claudia Cardinale.

Alex75 12/11/19 18:57 - 880 commenti

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Visconti tratta con eleganza e col consueto rigore formale un argomento scabroso, innestato sul topos della decadenza di una famiglia “bene”, in un’ambientazione inusuale, fortemente simbolica (la sprofondante Volterra). Tuttavia, la perfezione stilistica spesso si traduce in freddezza e il coinvolgimento latita, tranne quando la vicenda sfocia nel melodramma. La fulgida Cardinale mostra anche una notevole maturità. Rimarchevoli, per quanto brevi, le prove di Ricci e della Bell.
MEMORABILE: La visita alla madre; La cena; La cerimonia.

Bubobubo 19/03/20 15:59 - 1847 commenti

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La terra frana su Volterra, il passato frana su un'intera famiglia. Più una tragedia greca su celluloide che un adattamento cinematografico di archetipi tragici, con personaggi eccessivi che si muovono in ambienti riccamente decorati (al limite di uno sfarzo soffocante à la Marienbad) e abbracciano pervicacemente il loro destino, in un crescendo psicotico che sfocia in un finale forse prevedibile, ma comunque potente. Meritava qualche approfondimento in più il filone tematico delle radici ebraiche, che così è solo adornativo.

Buiomega71 18/08/20 01:05 - 2910 commenti

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Un'atmosfera gotica e fosca quasi da horror avvinghia la decadente villa di Volterra e il suo giardino (la vecchia alla finestra, il busto ricoperto dal lenzuolo bianco, il mistero torbido che avvolge la famiglia) che sembra di odorare "Giro di vite" di James. Visconti, poi, dona il suo raffinato gusto per gli splendidi interni, le penombre, le opere d'arte, la perfezione delle inquadrature (suggestivo il b/n di Nannuzzi) in quello che sembra un assaggio di Gruppo di famiglia in un interno. Di contro i dialoghi pomposi di Sorel, una certa freddezza e la snervante partitura di Franck.
MEMORABILE: Sorel avvelenato con la bava alla bocca; L'incontro con la madre pazza; Lo scontro a tavola tra Sorel e Craig; I passaggi incestuosi del libro.

Zampanò 14/12/20 18:22 - 381 commenti

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Solo Visconti poteva raffreddare nel gelo delle buone maniere un lago di magma. Questo film è una cristalleria al rogo: annerisce rispettabilità e segreti di ricchi ereditieri tenui e sincopati. Con Medioli e Cecchi d'Amico il regista sbuccia lentamente la Cardinale e Sorel fino a scoprirne i recessi incestuosi; superba prova di entrambi precipitati nella fotografia icastica di Nannuzzi. Le mura di Volterra e un vagolante imprinting leopardiano completano un mazzo di suggestioni in cui un forestiero, americano (il discreto Craig), proprio non ci si raccapezza.
MEMORABILE: Gianni legge alla sorella Sandra il passaggio scandaloso del suo libro.

B. Legnani 18/05/21 19:23 - 5532 commenti

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Il peggior Visconti, premiato a Venezia? Troppe cose stonano nel film, il cui difetto più grande sta nell'aria di possente tragedia, che funziona egregiamente in un Ludwig, ma non in una vicenda provinciale come questa, con personaggi di una certa mediocrità. Sorprendentemente la recitazione è carente (Craig e Williams di imbarazzante inespressività), perché si riscatta il solo Renzo Ricci, che finisce, nonostante la non fitta presenza, col dominare il film, attorialmente parlando. La vicenda ebraica, trattata così, pare pretestuosa. Museo e cisterna in funzione persino cartolinesca!
MEMORABILE: In meglio la cena di "chiarimento". In peggio l'ultima parte con Sorel in scena, che sfiora il ridicolo.
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  • Homevideo Homesick • 5/04/09 19:23
    Scrivano - 1363 interventi
    In uscita il 23 giugno per Sony:

    http://www.kultvideo.com/scheda.asp?item=20880&type=DVD
  • Musiche Columbo • 6/08/11 18:34
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    In colonna sonora, il Prelude, Choral et Fugue di Cesar Franck:

    http://www.youtube.com/watch?v=C2-n1EWpJHg&feature=fvst
  • Musiche Lucius • 23/12/11 15:09
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa Collezione Lucius, tre 45 giri originali:

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images64/vaghes1.jpg[/img]

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images64/vaghes2.jpg[/img]

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images64/vaghes3.jpg[/img]

    Ultima modifica: 8/03/23 07:37 da Zender
  • Musiche Alex75 • 21/11/19 18:46
    Call center Davinotti - 709 interventi
    La colonna sonora comprende anche tre famosissimi successi di quegli anni:
    - Io che non vivo (Pallavicini-Donaggio), cantata da Pino Donaggio
    - E se domani (Calabrese-Rossi-Calabrese), cantata da Mina
    - Una rotonda sul mare (Valleroni-Faleni-Migliacci), cantata da Fred Bongusto
  • Discussione Buiomega71 • 18/08/20 09:53
    Consigliere - 25999 interventi
    Rassegna estiva: Italian Graffiti d'agosto 

    Straordinario l'intro con la soggettiva dell'automobile che da Ginevra percorre l'autostrada per la Toscana (mentre appaiono i titoli di testa).

    Poi si respira un'atmosfera gotica, cupa e spettrale, quasi da horror, che ha i riverberi del "Giro di vite" di Henry James (la decadente villa a Volterra, il giardino di notte con gli alberi mossi dal vento, la vecchia domestica che guarda fuori dalla finestra, la Cardinale che percorre il notturno parco e il busto coperto da un lenzuolo bianco, il mistero che avvolge la famiglia) e dona alla pellicola viscontiana un fascino sinistro, abbagliato dai chiaroscuri della splendida fotografia in bn di Armando Nannuzzi).

    Eppoi la raffinata ed elegante messa in scena estetica rigorosamente viscontiana (i lussuosi interni, le opere d'arte, la perfetta costruzione geometrica delle riprese, le scenografie che tanfano di morte e decadenza, come il sotterraneo paludoso dove si incontrano Sorel e la Cardinale), dove il passato si mischia al presente, fino alle ossessioni tipiche del suo regista (la passione morbosa di un fratello per la sorella che porterà alla rovina, come succederà a madre e figlio nella Caduta degli dei e a agli scrittori ossessionati da giovani efebici  in Morte a Venezia).

    C'è parecchio del cinema viscontiano (come la figura della madre pazza che suona al pianoforte, Sorel che sbava e suda a petto nudo dopo l'avvelenamento-chissà perchè mi veniva alla mente il Jack Magner di Amityville Possession-e un nucleo familiare dove serpeggia follia, declino e marciume-notevole la litigata a tavola fomentata da Renzo Ricci, con Craig che prende a pugni Sorel-che verrà poi ripreso in Gruppo di famiglia in un interno.

    Una Cardinale (che a me non ha mai fatto impazzire) sinuosa e sensuale, valorizzata al massimo dall'occhio di Luchino, sfuggente oggetto del desiderio, che si aggira per stanze e stanzoni con una vestaglia che le lascia poco all'immaginazione, creatura ora fredda ora passionale, accigliata e tormentata.

    Così come sono azzeccate le scelte musicali di infilarci hit d'epoca nella colonna sonora (a cena sulle note di E se domani, al bar su quelle di Una rotonda sul mare, come succederà. appunto, con la canzone della Zanicchi in Gruppo di famiglia) e trasformare Volterra in un non luogo abitato dai dolorosi fantasmi del passato.

    Di contro, però, una narrazione un pò fredda e distaccata (il rapporto morboso dell'incesto non affonda mai veramente), una sequela di dialoghi pomposi e intelettualoidi messi in bocca a Sorel (che recita pure un pezzo del Leopardi che dà il titolo al film), una snervante e insopportabile partitura al pianoforte che accompagna le immagini e una messa in scena che sa un pò di sterile esercizio di stile. Elementi che frenano l'opera, in un Visconti "minore" all'interno della sua filmografia, che regala sprazzi di gran cinema a momenti quasi narcolettici (la passione incestuosa di Sorel verso la sorella è sbertucciata dai passi altisonanti e ampollosi del suo romanzo).

    Nel cast spicca l'ottimo Sorel, inquieta e febbrile figura di giovane dannato tipicamente viscontiano.

    Per quanto mi riguarda non il miglior Visconti, ma alcuni passaggi restano spizzichi affascinanti di grandiosa bellezza visiva.
    Ultima modifica: 18/08/20 10:42 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 31/08/20 10:31
    Consigliere - 25999 interventi
    Ottimo il dvd targato Sony.

    Formato: 1.35:1

    Audio: italiano, inglese

    Sottotitoli: italiano, inglese

    Come extra: Collezione di soggettoni dell'epoca del film, Il contratto tra Visconti e la Vides Cinematografica, appunti sulla sceneggiatura originale, intervista audio (85 min.) a Luchino Visconti.

    Durata effettiva: 1h, 36m e 07s (il retrocover riporta ancora il divieto ai 18 dell'epoca).

    Immagine al minuto 1.33.09. Sandra (Claudia Cardinale) vestita di bianco, si appresta a partecipare alla cerimonia in onore di suo padre.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images53/PDVD-147.jpg[/img]
    Ultima modifica: 31/08/20 14:31 da Zender