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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/02/09 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 18/02/09 23:52 - 5532 commenti

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Notevole mediometraggio (35' circa) spagnolo, rappresentazione modernissima di un incubo moderno, con importante contorno della stupidità umana, sfociante in indifferenza, e dell'oscena spettacolarizzazione di tutto. Curioso il paragone fra la cabina telefonica e la bara di cristallo. Molto bello il finale. Qualcuno ci vede una satira al regime di Franco: pur rispettando tale visione, la cosa non mi convince, perché allora la si può vedere in qualunque situazione di "costrizione" e in relazione a qualunque forma di potere...
MEMORABILE: Il finale.

Cotola 15/04/09 01:35 - 9043 commenti

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Splendido mediometraggio spagnolo che, dopo un inizio leggero, diventa sempre più grottesco, claustrofobico ed angosciante col passare dei minuti, per finire in una chiusa davvero terrificante. Notevoli la capacità del regista di passare con grande bravura e naturalezza da un registro all'altro, così come l'abilità nel ritrarre la stupidità umana e la spettacolarizzazione del dolore. Gli ultimi minuti sono da cardiopalma. Un gioiellino "nero", assolutamente da recuperare e da vedere.

Ciavazzaro 16/04/09 14:28 - 4770 commenti

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Ottimo. Cortometraggio quasi muto con i dialoghi al limite e anche grazie a questo davvero inquietante. Il finale lascia spiazzati, Vazquez è un lodevole interprete, la tensione sale di minuto in minuto. Davvero notevole a mio avviso, da recuperare.

Pigro 7/01/11 09:00 - 9666 commenti

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La storia sembra un classico brutto sogno: rimanere intrappolati in una cabina telefonica, mentre all'esterno tutti ridono di te. Su questo scomodo incubo Mercero costruisce un corto (a cui, in verità, avrebbe giovato una durata ancor minore) che innesta sull'agghiacciante situazione claustrofobica un'atmosfera umoristica che non lesina qualche controscena perfino buffa (l'astante che ruba le pizzette al garzone curioso) e una sottintesa critica all'indifferenza sociale. Il doppio registro horror-humor continua fino al degno finale da brividi.

Digital 27/10/12 21:00 - 1257 commenti

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Un gran bel mediometraggio di marca iberica, intriso di claustrofobia e angoscia che ha il suo apice nell'ultima parte, ma che comunque offre una tensione pressoché continua. Benché vi sia qualche inverosimiglianza (nessuno pensa di usare un'arma contundente per spaccare il vetro della cabina telefonica), questo breve ma intenso prodotto televisivo lascia il segno anche per merito di un ottimo protagonista, lo spagnolo José Luís López Vázquez.

Markus 4/10/15 17:47 - 3687 commenti

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Parte come una qualsiasi puntata di "All'ultimo minuto" di Deodato, ma la piccola-grande opera di Antonio Mercero si trasforma ben presto in un incubo claustrofobico "felliniano" per poi spingere il pedale sul grottesco e un epilogo francamente tragico. Temi come la spettacolarizzazione del dramma altrui (noi italiani la conosceremo nel 1981 con la tragedia nel pozzo di Vermicino) sono qui sbattuti in faccia allo spettatore in una forma per l'epoca modernissima. Notevole.

Rufus68 28/12/17 18:24 - 3842 commenti

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Un individuo che non riesce a comunicare (e a liberarsi) in un luogo deputato eminentemente alla comunicazione (e quindi, teoricamente, alla libertà d'espressione): un riuscito apologo sulla solitudine nella società moderna (con qualche stoccata alla situazione politica spagnola del 1972; i due livelli, quello storico e quello metafisico, coesistono felicemente). Azzeccata anche la medietà irreprensibile del protagonista, perfetta per far risaltare ancor più l'amaro surrealismo dell'insieme.

Schramm 16/11/18 16:53 - 3495 commenti

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Lo spunto della zona deputata alla massima comunicazione interurbana che si polarizza in isolante campana di vetro prima e diventa bara poi è geniale (la tabellina del 2 per Yann/Piquer), come lo è da parte di Mercero la mancata concessione a qualsiasi appiglio esplicativo ricorrendo alla grammatica di un Keaton drogato. Con una maggior levigatura e una minore intromissione del registro buffo, avrebbe guadagnato in vettorialità e slancio ritmico e il regista avrebbe cesellato un’arma filmica eccezionalmente pervasiva, capace di tendere i più proditori agguati alla diligenza del subconscio.

Bubobubo 7/12/18 20:30 - 1847 commenti

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L'aspetto narrativo che interessa maggiormente dell'intero mediometraggio è la motivazione che spinge l'impiegato-qualsiasi a entrare nella cabina telefonica appena installata: nessuna. Il motore di tutta la vicenda è la pura, sconsiderata curiosità: cosa succede a mettere piede in qualcosa che non dovrebbe essere dov'è? Da lì l'estensione metaforica e metacomunicativa ha gioco facile. Quasi ferreriano nello sviluppo, triviale e metafisico assieme nell'architettura e negli spazi. Il finale kafkiano è abbastanza predicibile.
MEMORABILE: Quando l'incubo sta per dissolversi, ecco arrivare la camioncina della società di telecomunicazioni...

Anthonyvm 16/03/19 18:37 - 5689 commenti

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Ottimo corto surrealista, basato su un concetto più che semplice (una cabina misteriosa che intrappola chi vi entra e non lo lascia più uscire), sviluppato come una satira onirica sulla condizione umana fra politica, esistenza, degrado della società moderna. Sta allo spettatore cogliere le sfumature. Inizia come una commediola quasi fanciullesca per poi incupirsi in un crescendo di straniamento, mistero, fino al devastante finale che ricorda le paradossali sorprese shock di film come 2022: i sopravvissuti. Bravissimo Vàzquez. Un gioiellino.
MEMORABILE: La gente che vedendo l'uomo intrappolato ride e lo saluta, forse non capendo la situazione; I buffoni che sembrano gli unici a comprendere; Il finale.

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Magi94 20/10/19 23:59 - 952 commenti

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Notevole mediometraggio dai connotati surrealisti tipicamente spagnoli. L'interpretazione è perciò del tutto personale e si può andare dalla denuncia antifranchista a una riflessione puramente psicologica e individuale. Molto forte l'idea di dipingere una società "normale" - con il siparietto di individui che assiste ai tentativi di apertura della cabina che si potrebbe benissimo incontrare in una piazza qualsiasi - ma allo stesso tempo malvagia e spietata, senza alcun interesse verso il prossimo. Bellissimo l'ambiente metafisico finale.
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  • Discussione B. Legnani • 8/11/09 12:12
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Ciavazzaro ebbe a dire per altro film:
    Ci ha lasciato il buon caratterista spagnolo José Luís López Vázquez, all'età di 87 anni,ottimo interprete di numerosi film spagnoli,ma anche italiani.

    R.I.P.


    Qui è protagonista assoluto.
    Ultima modifica: 8/11/09 12:12 da B. Legnani