Torna il protagonista principale, Pete Liapis, nei panni di poliziotto. Il film non si discosta allo squallore dei predecessori e, anzi, azzarda a proporre poco più d'una manciata di mostricciattoli, frutto di maschere fatte indossare a qualche attore lillipuziano (i ghoulies più "classici" appaiono in flashback, estrapolati dai precedenti capitoli). Lo spingere ancor più il pedale sul versante della commedia è privo di senso, giacché le battute non hanno resa. Resta la presenza di Stacie Randall, in una parte vagamente S/M, a ravvivare un minimo l'attenzione dello spettatore maschile...
Quarto e per fortuna ultimo capitolo della mediocre saga dei Ghoulies (si salva forse solo il secondo episodio). Stavolta la regia viene affidata allo specialista in sequel e teen-horror anni '90 Jim Wynorski e viene richiamato il protagonista del prototipo (Liapis), in modo da riallacciarvisi pretestuosamente. Il risultato è pietoso: i Ghoulies sono solo un paio in tutto il film e sono due nani che indossano delle maschere di gomma tremende, oltre a non avere nessun rilievo nel film; il resto è una porheria che ricalca malamente l'originale.
Basta vedere le due goffe e tutt’altro che inquietanti creature che campeggiano spaesate nella locandina per avere un quadro del film: i cugini dei Gremlins sono scomparsi, al loro posto il protagonista del primo capitolo e una secchiata di artifici da stregoneria. Crolla definitivamente la qualità: la saga giunge al traguardo senza fiato e senza energie, sprofonda nel nulla e muore sotto i colpi dell’inadeguatezza artistica. Un obbrobrio, girato senza convinzione e con una trama risibile. Non va neanche preso in considerazione.
Nel quarto e ultimo capitolo della saga i ghoulies... non ci sono. I mostriciattoli weird di Buechler qui sono sostituiti da due nanetti o bambini con un brutto costume di trolls addosso che si aggirano per il film del tutto estranei alla vicenda. A parte questo trattasi di evocazioni sataniche affidate alle non troppo capaci mani del famigerato Wynorsky, che non fa però mancare bellezze discinte. Eppure non è tutto da buttare, per quanto sconclusionato e assurdo. C'è da apprezzare almeno la bellissima Stacie Randall in costume sadomaso...
Quarto e disastroso capitolo della serie (per fortuna l'ultimo) che più che al genere horror, va quasi ascritto a quella della commedia a tratti demenziale (d'altronde la cosa non meraviglia troppo visto che gli elementi comici non mancavano
nemmeno negli altri capitoli). Non ci sono motivi di interesse in questa pellicola, nemmeno le creaturine che altrove erano almeno ben fatte e qui sono interpretate da uomini. A imperversare senza se e senza ma è la noia. Di rara bruttezza.
Risparmiate il tempo e lasciatelo perdere anche se vi sono piaciuti gli altri film della saga.
I primi tre film grondavano di nostalgica insulsaggine low-budget, ma la bassezza del quarto capitolo quasi ottenebra le loro pecche. L'impressione è di assistere a un canonico horrorino esoterico (già brutto di suo) trasformato in sequel "ghouliesiano" all'ultimo minuto, forse per sfruttare la disponibilità di Liapis, il protagonista dell'originale. I mostriciattoli, oltre a non avere alcuna utilità ai fini della trama, troncano la tradizione animatronico-marionettistica di Buechler per accogliere il trionfo pauperistico dei piccoli attori in costume (solo due, per di più). Pessimo.
MEMORABILE: Le musiche di Chuck Cirino (unica traccia di godibilità); I matti che controllano il manicomio; Lo scontro finale con l'alter-ego malvagio dell'eroe.
Chi meglio dello specialista della serie Z Wynorski poteva dare il colpo di grazia a un poco memorabile franchise? La prima cosa che si nota è che i mostriciattoli sembrano usciti più dalla mente di Fragasso che di Band: trattasi di nani che indossano scadenti maschere di gomma il cui unico scopo è fare da spalle comiche (infatti non fanno niente di malvagio). Allora perché spacciarlo per sequel? Giusto per la presenza casuale del protagonista del primo. Regia televisiva, sceneggiatura risibile e attori poco convinti (come biasimarli...). Se avete visto il secondo, fermatevi lì.
MEMORABILE: Titoli di testa, palesemente copiati dall'Armata delle tenebre; Uscita di scena dei mostri, dopo che questi annunciano un ulteriore sequel.
Jim Wynorski HA DIRETTO ANCHE...
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