Un posto al sole - Film (1951)

Un posto al sole
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Titolo originale: A Place in the Sun
Anno: 1951
Genere: drammatico (bianco e nero)
Note: Soggetto dal romanzo An American Tragedy (1925) di Theodore Dreiser, già portato sullo schermo nel 1931 da Josef von Sternberg.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/01/09 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 29/01/09 16:32 - 12662 commenti

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Un giovane povero e ambizioso corteggia una ricca ereditiera, ma la sua scalata al successo (la ragazza lo ama, i genitori di lei lo vedono di buon occhio) è messa in pericolo dalla relazione con una operaia che, rimasta incinta, pretende di essere sposata. Titolo divenuto proverbiale, film edulcorato rispetto al romanzo (la colpevolezza del giovane è incerta) ma con ottime interpretazioni da parte di un tormentato Clift ed una sanguigna Winters, mentre la Taylor risulta un po' troppo leziosa.
MEMORABILE: La gita in barca.

Ciavazzaro 5/04/09 13:02 - 4770 commenti

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Non male. A partire da un ottimo cast di attori: la Winters scomoda amante innamorata, Clift che vuole sistemarsi e la Taylor ereditiera; un bel film, con un buon ritmo, immerso in eccellenti atmosfere (da citare la scena in barca), presenta un buon finale e una buona cura. Consigliato.

Galbo 7/04/09 07:23 - 12392 commenti

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Scalata verso l'affermazione sociale di un giovane povero ma molto ambizioso in questo bel melodramma diretto da George Stevens. Tratto dal romanzo Una tragedia americana di Theodore Dreiser, il film si avvale di un'ottima messa in scena garantita dalla grande professionalità del cast tecnico e dalla buona regia. Ottime inoltre le prove del cast con un Montgomery Clift praticamente perfetto per la parte ben coadiuvato dalla Taylor e dalla Winters. Da vedere.

Pigro 19/05/11 08:57 - 9666 commenti

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Un piano sociale: la scalata al successo in un mondo di classi separate. E un piano psicologico: la leggerezza e l'ipocrisia di fronte all'amore, quello tenue del divertimento e quello robusto della passione. Sta all'incrocio, anzi allo scontro di questi due piani la storia del giovane diviso tra due donne, l'operaia rimasta incinta e l'ereditiera. E in questo scontro, in cui eccelle un tormentato e ambiguo Clift, si accende quest'opera che tuttavia rimane sospesa tra i due piani senza riuscire a fonderli davvero. Comunque un gran bel film.

Homesick 19/02/12 17:06 - 5737 commenti

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L’ascesa sociale e la presunzione di innocenza (o di colpevolezza?) sono i rispettivi punti di partenza e di arrivo di un melodramma appassionato e tragico, reso particolarmente fulgido dalle interpretazioni di un Clift schietto e introverso – i suoi tormentosi silenzi sono da rimirare fotogramma per fotogramma -, una Taylor giovanissima e sognante e una Winters umile e derelitta. Burr si fa notare come Pubblico Ministero dall’arringa implacabile: qualche anno dopo lo aspetteranno centinaia di cause in Perry Mason.
MEMORABILE: L’annegamento nel fiume (incidente o delitto?) e la sua ricostruzione in tribunale, con tanto di barca; i silenzi di Clift.

Piero68 13/02/13 10:27 - 2957 commenti

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Classico cult che è entrato di diritto nella storia del cinema. In realtà il film si ferma alla magnifica regia di Stevens e alla sublime recitazione di Clift, perchè per quanto riguarda tutto il resto, sceneggiatura compresa, siamo alquanto in alto mare. Le ingenuità si rincorrono per tutto il film e purtroppo non sono solo dovute agli ovvi limiti che il cinema imponeva a quei tempi. La parte finale, il processo e le conseguenze, sono la dimostrazione di quanto sia ruffiano e posticcio tutto l'impianto del film. Taylor e Winters si limitano al compitino.

Saintgifts 24/03/14 19:01 - 4098 commenti

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Un perfetto meccanismo a orologeria, caricato ad arte con la recitazione sofferta di un Clift che non dà un attimo di tregua, nemmeno quando, abbracciato alla splendida Taylor, le sussurra che l'ama dal primo momento che l'ha vista. Il titolo fa riferimento alla scalata sociale di George. La parte finale, con il giudizio degli uomini e quello personale, più difficile da decifrare, sfocia in un finale che turba e mette in discussione la bontà di un'educazione improntata su di un eccessivo rigore religioso.
MEMORABILE: Liz Taylor, nel finale.

Nando 31/03/14 21:22 - 3814 commenti

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Uno dei capisaldi del genere drammatico degli anni 50 con la figura di un giovane povero pronto a una scalata sociale. L'interpretazione di Clift è magistrale, con una sofferenza intrinseca ed estrinseca davvero notevole, la Taylor mostra bellezza e capacità mentre la Winters è una vittima sacrificale. Processo sbrigativo ma legato al periodo.

Pinhead80 20/01/19 23:20 - 4759 commenti

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Un ragazzo cerca in tutti modi di affrancarsi da una vita che lo ha visto povero e solo ma, prima di innamorarsi della figlia del padrone, vivrà una storia d'amore che lo metterà nei guai. Il protagonista si ritrova in mezzo a due pesi massimi sia come attrici che come donne (in riferimento alla loro vita sentimentale nella realtà). Ne esce qualcosa di magnifico, non tanto per la sceneggiatura, ma per l'intensità della recitazione. Gli sguardi della Taylor e quelli della Winters incendiano la pellicola.

Paulaster 25/04/20 12:05 - 4419 commenti

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Giovane ambizioso frequenta un'operaia ma punta invece a una ereditiera. Doppiogioco amoroso in cui la giustizia morale fa il suo corso (sebbene la realtà sia diversa). Non viene criticato il sistema giudiziario e non viene tirata in ballo la dottrina religiosa, quindi ci si focalizza sui lati psicologici di un tormentato e sprovveduto Clift. Regìa puntuale che dosa le componenti frivole e intavola un discreto finale in tribunale. Le donne protagoniste servono più che altro per le corrette componenti fisiognomiche.
MEMORABILE: L'incidente in barca; Clift scoperto dai campeggiatori; La barca in aula.

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Anthonyvm 7/12/21 02:11 - 5689 commenti

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Ottimo dramma in grado di coinvolgere e appassionare, una storia amarissima e di atroce semplicità, resa immortale dalla presenza di un tris di interpreti coi fiocchi (Clift intensissimo, meravigliose la Taylor e la Winters). Ha il merito di innalzare il personaggio di George Eastman al livello di icona tragica, nei cui riguardi lo spettatore, fra sentimenti di comprensione e di condanna, si trova combattuto e a disagio. Le esplosioni romantiche eccedono talvolta in termini melodrammatici, ma la regia di Stevens tocca momenti sublimi. Visione consigliata per un racconto senza tempo.
MEMORABILE: La palpabile tensione della sequenza sulla barca; La carrellata sulla Taylor che entra nella sua stanza e sviene subito dopo; La barca in tribunale.
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  • Discussione Columbo • 5/05/11 09:08
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Ieri notte, rivedendo questo "classico", storia delle ambizioni imprudenti di un poveraccio, mi sono reso conto, come da tempo avevo rimosso, che la Taylor fu anche un'attrice con la A maiuscola. La sua forza sismica ad esprimere il massimo di emozioni, emana un misto di eccitazione e angoscia, come, ad esempio, nella scena del balcone fuori dalla sala da ballo, quando sussurra al suo innamorato, prima di baciarlo:"Dimmelo, dimmelo". E aveva solo 18 anni quando girò questo film, ingenua ed egoista ma anche "affamata" di gloria.
  • Curiosità Columbo • 5/05/11 09:10
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Durante il suo soggiorno in USA, S.M. Ejsenstein ne progettò un adattamento. (Fonte Mereghetti)
  • Curiosità Columbo • 5/05/11 09:24
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Nello sceneggiato tv italiano, diretto da Anton Giulio Majano, il ruolo della Taylor, era affidato a Virna Lisi:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Una_tragedia_americana_%28sceneggiato_televisivo%29
  • Homevideo Digital • 27/03/21 13:12
    Portaborse - 3994 interventi
    Dvd Sinister disponibile dal 26/05/2021.