Discreto film di marca hammeriana che si rivela essere insolitamente violento (visti gli standard della casa inglese). Mutilazioni, accecamenti, omicidi ma anche una storia interessante e abbastanza coinvolgente nonché una buona ricostruzione storica. Merito della regia sicura di Fischer e di una confezione molto professionale. Forse un po' affrettato nel finale ma in ogni caso trattasi di una pellicola gradevole.
Datato lavoro siglato da un veterano dell'horror manieristico, quel Terence Fisher che qui si perde dietro una (lenta) narrazione centrata sulle azioni d'una setta segreta che ha, per consuetudine ritualistica, la poco lodevole abitudine d'immolare vittime mediante strangolamento. Non brilla per ritmo, né per intuizioni registiche e trascorre nella noia provocata da una scenografia che appare sospesa nel limbo del tempo. Anacronistico e apparentabile, per modalità omicida, a successivi lavori quali Lo strangolatore di Baltimora (1966), Lo strangolatore di Bryghton e Lo strangolatore di Boston.
Buon film hammeriano. Guy Rolfe non è uno dei migliori interpreti, ma si impegna. L'atmosfera dell'India coloniale è ben descritta, il film presenta alcuni curiosi particolari sanguinosi (la mano) e c'è una discreta tensione. Sicuramente più che sufficiente. Da citare il santuario della foresta, la tortura del povero Rolfe.
Gli efferati adoratori della dea Kalì mietono migliaia di vittime con la tecnica del solo soffocamento. Terence Fisher mostra tutte le sue capacità con un film sui generis, in cui l'horror si sposta nelle Indie orientali, al tempo della Compagnia delle Indie. Molti gli elementi tipici: il cobra, l'esotismo, la magia. Tenebrismo in bianco e nero.
Per l'ambientazione (siamo in India al tempo del dominio britannico e delle gesta dei famigerati Thugs) e per la caratterizzazione dei personaggi, potrebbe sembrare un'avventura uscita dalla penna di Salgari; invece è una produzione Hammer e infatti, come nello stile della casa e del regista Fisher, alcune sequenze sfociano nell'horror puro. Di breve durata, il film ha un ottimo ritmo, ma sarebbe stato lecito attendersi un finale più scoppiettante (probabile che in tal senso abbia inciso un budget non faraonico). Cast privo di nomi illustri, ma che compie il suo dovere.
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