Storia che si rifà un po' a La forza della volontà. Qui un'insegnante lavora in un istituto scolastico frequentato dalla feccia della città. Dovrà vedersela e risolvere i problemi a degli studenti. Il buonismo ha la vittoria sulla realtà e se non fosse per la colonna sonora ci si annoierebbe mortalmente.
Durante l'epoca d'oro del gangsta rap ecco l'ennesima attualizzazione del vecchio "Il seme della violenza". Classe di delinquenti marginali e una prof (bona) che cerca una soluzione. Dal libro autobiografico "My posse don't do homework") di LouAnne Johnson, scrittrice, insegnante ed ex-marine statunitense. Dimenticabile. Coolio riattualizza la vecchia "Past time paradise" di Stevie Wonder reintitolandola "Gangstàs Paradise".
Tratto da un romanzo autobiografico, Pensieri pericolosi è uno degli ultimi esempi del fertile filone del cinema "scolastico", ovvero insegnanti intrepidi ed anticonformisti alle prese con classi turbolente. Tutto quasi accademicamente (visto il contesto) corretto, ma anche terribilmente prevedibile e pieno di clichè, a partire dai personaggi la cui caratterizzazione è totalmente stereotipata. Corretta l'interpretazione del cast; buona la colonna sonora.
Tra i film più trascurabili del genere "scolastico". La resa della storia viene meno a causa di un'eccessiva stereotipizzazione dei personaggi principali. Molti altri film hanno trattato lo stesso argomento cercando però di caratterizzare meglio personaggi e situazioni. Anche la scelta di Michelle Pfeiffer come insegnante ex-marine sembra francamente discutibile.
Film dello stesso genere ne hanno fatti milioni e questo Pensieri pericolosi non aggiunge niente di nuovo, anzi abusa di clichè e sterotipi alquanto fastidiosi e privi di interesse. La regia è scolastica e banale e il cast interpreta personaggi piatti come carta velina (nemmeno la Pfeiffer fa strappare i capelli). Dall'oceano di mediocrità si distacca la buona colonna sonora, che punta su qualche pezzo di successo. Tutto sommato trascurabile.
Uno dei film dimenticabili di Michelle Pfeiffer. Sarà anche tratto da una storia vera, ma la vicenda di una prof che va a insegnare in una classe di studenti svogliati o violenti è vecchia e già vista persino in molti vecchi tv show. Vorrebbe essere un film drammatico, ma è solo disneyano all'ennesima potenza; o meglio ancora è una prova tecnica di evoluzione cinematografica miseramente fallita. Personaggi stereotipati e duri afro e ispanici stravisti; c'è pure il cocco della prof e la Pfeiffer attratta dal bello della classe. Doppio bah!
MEMORABILE: La canzine rap dei titoli di testa, che fu un un hit del 1995.
Tratto da un romanzo autobiografico, questo film non è il primo a raccontare la vita quotidiana in una scuola problematica, né il più interessante. Lo sviluppo della trama è infatti prevedibile e il ricorso a facili stereotipi finisce per appiattire le personalità degli studenti, andando così contro il messaggio che il film vuole trasmettere. Il successo è dovuto soprattutto alla presenza della Pfeiffer e alla colonnna sonora, nella quale spicca la hit "Gangsta's Paradise".
Sarà pure una storia vera, ma non è per niente credibile. È probabile che si sia voluta gonfiare la sceneggiatura per le solite ragioni cinematografiche a discapito dello spessore; si è caduti nella ripetizione di temi già visti e che hanno tutti lo stesso svolgimento. Di nuovo c'è che in quella classe succede proprio di tutto e non manca nemmeno un preside di colore, che sembra non sapere cosa succede nella sua scuola. La scelta della Pfeiffer come protagonista appare discutibile, è però coerente con l'impronta generale scelta.
A Michelle Pfeiffer spetta l’arduo compito di ammansire un gruppo di studenti disagiati per le difficoltà del contesto sociale di provenienza. Difficile stabilire quanto ci sia di vero nelle dinamiche turbolente della classe e nel cambiamento radicale a cui vanno incontro. In fin dei conti poco importa perché appare chiaro sin dall’inizio quali siano i messaggi che intende veicolare, a dispetto di un taglio narrativo convenzionale e uno sviluppo prevedibile. Non è un capolavoro, ma un’occhiata la merita.
MEMORABILE: E le mie idee continueranno a volare nell’aria perché non morirò anche se sarò sottoterra.
Il titolo italiano anonimo e di scarso richiamo concorre a segare di netto chance e memorabilità di quello che è a tutti gli effetti un ammodernamento novantiano dei refrain socio-giovanili cari ai Clavell e ai Mulligan delle ghetto-schools anni '60. "Su per la discesa" ci càpita una (recitativamente) distratta e poco convinta Pfeiffer, nei panni cattura-polvere della docente obbligata a spremersi le meningi pur d'ingraziarsi la benevolenza della non facile studentesca. Un concentrato di luoghi comunissimi che sarebbe parso vecchio già 40 anni fa. Bolsamente sprecata la storica hit di Coolio.
MEMORABILE: La "Gangsta's Paradise" di Coolio che scorre di tanto in tanto in sottofondo.
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MusicheGestarsh99 • 11/12/10 01:09 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Un brano diventato oramai leggenda, nel video girato dal regista Antoine Fuqua (L'ultima alba, Shooter, King Arthur):
"La musica del brano è una elaborazione di "Pastime Paradise" di Stevie Wonder, il cui testo fu cambiato da Coolio per essere più attinente all'argomento della vita in strada. La canzone comincia con un passo dal salmo 23 della Bibbia (e la musica di sottofondo assomiglia ad un coro religioso), divergendo ad un certo punto e cambiando il testo"