Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

I tragici fatti del Circeo (siamo nel 1975), che avevano visto giovani rampolli della Roma bene trasformarsi in spietati assassini e stupratori, diedero il via a una serie di “instant movie” quasi sempre dal budget limitatissimo che vedevano gruppi di pariolini assatanati farne di tutti i colori. Il film di Sergio Grieco e Massimo Felisatti (si firmano Segri e Ferrara) appartiene al filone, ma la povertà dell’insieme lo fa catalogare tra i peggiori. La sceneggiatura è a terribile, priva di un briciolo di originalità e, non potendo disporre di un cast sufficientemente valido (ad eccezione di Antonio Sabato, “commissario di ferro” come tanti ma se non...Leggi tutto altro convincente), il film si limita a percorrere le strade già battute - meglio - da altri provando quando càpita a spingere sul pedale della violenza (non dimentichiamo che Grieco lo stesso anno uscirà dopo pochi mesi con lo spietato LA BELVA COL MITRA). C'è ad esempio una scena incredibile, con la vittima (una ragazza che subito dopo verrà violentata come da prassi) la cui testa viene presa e fatta strisciare con forza sul filo spinato. Uno dei tanti episodi “forti” (bambini a madri accoppati, gente uccisa a pugni...) di un film altrimenti trascurabilissimo, che nemmeno s’accorge di scadere nel ridicolo quando accelera le zuffe trasformandosi in qualcosa di più vicino a Franco e Ciccio che non a un poliziesco. La scena se la dividono il commissario da una parte e i giovinastri assassini dall'altra, col primo che al solito si lamenta che la legge non l'aiuta e i secondi che lo deridono perché non ha le prove. Eros contenuto.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Daidae 28/03/09 08:34 - 3179 commenti

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Questo "Violenti di Roma bene" ci mostra il solito pariolino, dedito a rapine e violenze che però ci illumina con delle sue personalissime teorie ispirate a Nietzsche. A tentare di fermarlo ci penserà il solito poliziotto di ferro, interpretato da un mediocre Sabàto. Dunque: attori scadenti (nemmeno il grande Giacomo Rossi Stuart salva la baracca), battute tragiche, trama un po' troppo simile a "Come cani arrabbiati". Diciamo che un pallino e mezzo vanno benone. Scadente e noiosetto.
MEMORABILE: Le spiegazioni dotte del giovane pariolino.

Renato 21/08/09 13:49 - 1648 commenti

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Filmetto davvero tirato via. Riprese caotiche, doppiaggio fuori sync, le tremende musiche di Lallo Gori, ed in generale un livello di idiozia ben oltre la mia personale soglia del tollerabile. In tutta la prima parte poi non si spiega né si introduce nessuna situazione o personaggio: ci sono solo assurde e maldestre scene d'azione una dopo l'altra. Mah. Firmato -comprensibilmente- sotto doppio pseudonimo.

Homesick 9/02/10 18:16 - 5737 commenti

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Senza lo spirito goliardico e le punte trash del contemporaneo e affine I ragazzi della Roma violenta, questo pessimo esempio dell’effimero sottogenere dei “pariolini assassini” si svuota in una lunga e compiaciuta successione di violenze, stupri e omicidi, articolata con allarmante sciatteria e inserita in un ambito poliziottesco che lo affratella – specie nella “punizione” finale – a La belva col mitra. Sabàto si aggira negletto, con un’espressione da mal di pancia stampata sul volto; De Luca e Rossi Stuart si limitano a poche battute e tutto il resto è ai livelli di un film di Mario Bianchi.

Herrkinski 5/01/11 23:03 - 8112 commenti

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Tipico instant-movie che si va ad aggiungere ad altri suoi contemporanei dai titoli simili. Lo svolgimento è comunque quello classico del poliziottesco; l'unica differenza è che qui i cattivi non sono dei borgatari disperati bensì dei "figli di papà", protetti dallo strapotere dei benestanti. Il messaggio quindi è ben chiaro e talvolta efficace, sebbene il tutto ceda spesso e volentieri al sensazionalismo a causa di una violenza e di una superficialità fin esagerate. Approssimativo, ma comunque divertente per gli amanti del genere. Truce.
MEMORABILE: Il "trattamento" col filo spinato.

Nando 2/04/11 00:25 - 3814 commenti

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Sottoprodotto di genere in cui i famigerati figli di papà compiono le più efferate nefandezze trovando avvocati compiacenti e giudici attenti solo alla propria carriera. Narrazione pilotata e scene d'azione stupidamente velocizzate. Il monolite Sabato è presente, il resto del cast si gioca a dadi una delle tante pupe del boss. Scadente e carente nonostante la famosa scena del filo spinato.

Gestarsh99 19/12/11 21:21 - 1395 commenti

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Con tutta probabilità si tratta del miglior crime-pulp settantiano sulla delinquenza teppistica pariolina, quel tipo di criminalità giovanile alto-borghese esemplarmente riassunta nelle cronache nerissime del Circeo. Qui i due autori, pur cadendo nell'estremizzazione ridicola e caricata dei precedenti filmacci a tema (uno su tutti l'obbrobbrioso nazi-urbano di Savino), riescono però a far fruttare la tabella di stereotipi con una rustichezza consona e credibile. Sabato approccia di buona lena la sua parte d'ispettore verace e giustizialista, senza troppo "menarla né farsi menare".
MEMORABILE: La ragazza ripetutamente sfregiata sul filo spinato...

Fauno 28/10/12 18:22 - 2212 commenti

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Se questo film vi manca, cercatelo anche in capo al mondo. Ve lo dice chi 15 anni fa non l'aveva apprezzato. Se si vuole è più povero di contenuti di I ragazzi della Roma violenta e meno sconvolgente di Come cani arrabbiati, ma è un film tosto che va per le spicce, senza troppo stare a studiare e raffigurando specularmente una violenza gratuita e inaudita, molto frequente (putroppo!) a cavallo di quegli anni. Sabato una volta tanto sfodera una gran prova e anche i pariolini sono rappresentati divinamente, a differenza che nel San Babila di Lizzani. Certi footage hanno l'impronta di Sergio Grieco, che è uno dei collaboratori.

Furetto60 6/02/14 19:08 - 1194 commenti

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Poliziottesco puro: questurino impotente e incavolato, inseguimenti, cattivi di una violenza gratuita e feroce, nudini, musiche anni '70. I ragazzi bene sono dell'estrema destra e frequentano i luoghi tipici di quegli anni (Flaminio, piazza Euclide) e si riferiscono a un nuovo ordine generico, scambiando aggettivo e sostantivo. Il principale difetto del film è l'accentuata divisione manichea dei ruoli, oltre a una trama povera. Però, calandosi nel genere, ha il pregio di farsi seguire e di proporre un Sabato in forma.
MEMORABILE: La violenza col filo spinato; La rievocazione della strage del Circeo.

Nicola81 14/06/15 20:57 - 2857 commenti

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Uno di quei polizieschi che, sull'onda del massacro del Circeo, raccontavano le imprese criminose dai rampolli capitolini e il cui esempio migliore resta Roma l'altra faccia della violenza. La ristrettezza del budget traspare da ogni inquadratura e lo sviluppo narrativo è abbastanza tirato via, ma abbiamo un ritmo serrato e alcune scene di violenza estremamente efficaci. Tra gli odiosi Marfurt e Rossi Stuart e una imbarazzante Gonella, Sabàto, nei panni del risoluto commissario, ha modo di giganteggiare.
MEMORABILE: La ragazza sfregiata con il filo spinato; Il finale.

Rufus68 17/01/16 22:43 - 3842 commenti

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Tagliato col machete e recitato ancor peggio, il filmaccio (ispirato ideologicamente ai fatti del Circeo) vanta al suo attivo unicamente i tocchi politicamente scorretti (che, però, son diventati tali col tempo, non certo per intenzione di sceneggiatori e regista). Sabato in versione Bruce Lee, rispetto al resto del cast, sembra Marlon Brando.

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Azione70 17/07/16 17:07 - 167 commenti

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Filmaccio che riprende tutti i cliché del genere poliziesco all'italiana (a partire dal titolo), riassumendoli in malo modo, probabilmente per il budget ridottissimo. L'antagonismo tra il commissario "di ferro" e il giovane violento e ricco può pure essere interessante, ma tutto latita, dalla recitazione alla sceneggiatura, con dialoghi imbarazzanti e inseguimenti ridicoli. Ci crede (forse) solo il buon Sabato. Colonna sonora ripetitiva e squallida, firmata da Lallo Gori. Evitabile, senza se e senza ma.
MEMORABILE: La ragazza sfregiata sul filo spinato; Le numerose Alfette presenti nel film.

Giùan 2/04/20 07:48 - 4559 commenti

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Ruspante e sciamannato, dissennato pur se in qualche modo documento di una temperie sociale all'interno di quella polveriera ideologica che fu l'Italia degli anni '70. Ciò detto, resta dal punto di vista prettamente cinematografico l'essenza squinternata di un film che, a furia di voler rincorrere il sensazionalistico (micidiali le parti "documentarie" con i commenti delle persone al mercato alternate ai titoli effettistici della cronaca nera), impila efferatezze e personaggi senza soluzione di continuità né riflessione alcuna. Spaesato il bravo Sabato.

Rigoletto 3/11/20 11:51 - 1786 commenti

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Il film di Segri e Ferrara è un po' indefinibile: qualitativamente non emerge ma è veramente cattivo, con personaggi davvero da schiuma della società. Peccato che, per lo meno in questo film, Sabato non è né Merli né Milian, e il suo personaggio è un cane che abbaia ma non morde, rendendosi meno interessante dei suoi antagonisti. Il film non raggiunge la sufficienza, ma una stroncatura su tutti i fronti pare eccessiva.

Trivex 16/07/21 09:40 - 1744 commenti

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Micidiale (sotto)prodotto “pulp 70” che, a parte una buona dose di violenza a volte piuttosto oltraggiosa, altre volte puerile, assurda o quasi ridicola, non esprime alcunché. La sceneggiatura deborda nell’improbabile/impossibile spesso e volentieri, per una vicenda scontata e trattata senza alcuno spessore o approfondimento. Il solitamente ottimo Sabato è irriconoscibile, senza alcuna venatura drammatica realistica, quasi stesse fingendo di recitare, forse nemmeno per colpa sua. Molto povero nell'insieme e consigliato solo ai completisti del genere.
MEMORABILE: La testa contro il filo spinato; La rapina col bambino che reagisce ai malviventi (!); Lui che neutralizza tutti con le arti marziali.
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