Orgoglio e pregiudizio - Film (1940)

Celebre intreccio di amori ed equivoci nell'ambito della "caccia al marito" da parte di cinque sorelle senza dote, sostanzialmente fedele al romanzo (a parte il ruolo di Lady De Bourgh nell'epilogo), ambientato con eleganza nella campagna inglese alla fine del Settecento. Alcuni formidabili caratteristi fiancheggiano Oliver, perfetto nella parte dell'orgoglioso Darcy e Garson, troppo matura per la parte di Elizabeth (aveva 36 anni all'epoca delle riprese) ma comunque spigliata ed efficace. Imperdibile per gli amanti del romanzo, fra le migliori trasposizioni del periodo.

Una delle prime trasposizioni cinematografiche del celeberrimo romanzo di Jane Austen viene realizzato all'insegna della fedeltà letteraria. La messa in scena e l'ambientazione risultano molto curate (anche se talora un po' troppo patinate), così come i dialoghi e la recitazione affidata ad un valido cast angloamericano capitanato dal grande Laurence Olivier.

Una delle migliori trasposizioni di Jane Austen sul grande schermo, è un film dall'impostazione solida e classica, che mantiene il giusto equilibrio fra la commedia degli equivoci e il dramma sentimentale. Fedele nella ricostruzione degli ambienti e della trama (con l'eccezione di un lieve cambiamento nella parte finale), rispecchia elegantemente la natura del romanzo, pur concedendosi qualche patinatura più del dovuto. Nell'ampio cast, il migliore è Olivier nei panni di Darcy.

Fedele trasposizione del romanzo della Austen che si avvale di una splendida scenografia e di un cast di rilievo. L'intreccio sentimentale è ben congegnato ed i personaggi della borghesia inglese sono descritti in maniera corretta. Unica pecca una lieve divergenza dal romanzo nella parte finale.

Belli i costumi e le scenografie, buono il cast (a parte Oliver perennemente con la faccia a lutto), simpatici personaggi (esclusi i protagonisti, che si perdono in inutili e spesso irritanti schermaglie muovendosi anche in maniera ridicola, soprattutto la Garson che sembra una bambola da carillon). Il vero problema è comunque il romanzo da cui è tratto il film, già di per sé banale, lezioso e con un finale fiabesco.