Un dialogo tra due sconosciuti (in realtà un monologo del primo) nasconde un dramma... Un atto unico brevissimo, meno di trenta minuti nel quale Gassman è fin troppo bello per un ruolo che dovrebbe trasudare dolore e rabbia, mentre qui si vira verso la dolcezza e la sensualità della vita che scorre e che si perde. Solo gli occhi emanano qua e là tristezza. Quasi un presagio del grande protagonista di Profumo di donna. Consiglio di vederli insieme, uno dopo l'altro.
Un monologo (dato che l'interlocutore sembra disinteressato o incapace di rispondere al protagonista) su cosa fare per attendere l'imminente morte a causa di un epitelioma. L'ottimo testo pirandelliano permette a Gassman di rendere abilmente tutte le sfumature del suo personaggio, altero e dignitoso anche nel momento più tragico che gli potesse capitare. Sguardo e mimica di Gassman danno ancora più valore e profondità alle sue riflessioni. Una ventina di minuti capaci di grande pathos e incisività davvero spiazzante.
MEMORABILE: L'ombra della moglie; I dettagli di un negozio avidamente osservati.
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Come ho scritto anche nel commento, mentre vedevo questo breve pezzo teatrale mi è venuto in mente Profumo di donna.
In entrambi i lavori l'aspetto di Gassman è molto simile, entrambi i personaggi hanno un interlocutore che si limita a raccogliere la disperazione del protagonista.
Cambia l'agire del medesimo, che è speculare nei due lavori: nell'Uomo dal fiore in bocca, antecedente al film, il protagonista vorrebbe succhiare attraverso l'osservazione della vita la stessa; Fausto Consolo, il quale osserva non con la vista bensì con tutti gli altri sensi,della vita vorrebbe privarsi.