La ragazza di Bube - Film (1963)

La ragazza di Bube

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/12/08 DAL BENEMERITO IKKE
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Ikke 28/12/08 03:20 - 19 commenti

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In Toscana, verso la fine della Seconda Guerra Mondiale e durante i festeggiamenti per l'arrivo degli Americani vengono a contatto Mara, ragazzina di campagna e Bube, amico del defunto fratello di lei ed ex partigiano. L'attrazione tra i due scoccherà velocemente. Una storia che stempera il classico tema di Eros e Thanatos (perfettamente presentati attraverso la guerra e l'amore tragico-giovanilistico) in un'atmosfera raccolta, ma senza nulla togliere all'epica umana e civile di Mara, impersonata da un'ottima e credibile Claudia Cardinale.
MEMORABILE: "È cattiva la gente che non ha provato dolore. Perché quando si prova il dolore, non si può più voler male a nessuno"

Stefania 28/01/10 17:16 - 1599 commenti

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La storia di Mara, nel film di Comencini la racconta Mara: scelta discutibile, perché così si rende, fin dall'inizio, molto consapevole una protagonista la cui cifra, nel romanzo di Cassola, era appunto l'inconsapevolezza, l'immediatezza di una contadina sedicenne. E poi, la Cardinale non parla e non si muove nè da contadina né da sedicenne. Ma il film rende comunque la sostanza della storia di Mara, il suo intrecciarsi con la storia di un Paese distrutto dalla guerra mondiale e straziato dalla guerra civile, un Paese che anche questa ragazza intrattabile e generosa si impegna a ricostruire.

Renato 3/02/10 11:17 - 1648 commenti

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Tecnicamente è un film di prim'ordine, grazie ad un gruppo di collaboratori che non ha bisogno di presentazioni (Rustichelli, Gherardi, Baragli, Di Venanzo), ed il romanzo di Cassola da cui è stato tratto ricordo che m'era anche piaciuto parecchio. Eppure non funziona granché, la Mara della Cardinale rimane un personaggio quasi scialbo, che pare accettare passivamente quello che le succede intorno, e la storia procede in modo poco coinvolgente. Marc Michel fa il terzo incomodo, proprio come in Les parapluies de Cherbourg.

Nando 19/06/11 09:33 - 3814 commenti

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La storia della contadina Mara inammoratasi del partigiano Bube resosi protagonista di un efferato fatto di sangue. Una narrazione corretta in cui la Cardinale nonostante sia ben diversa dalla protagonista del romanzo, si comporta egregiamente. Le atmosfere puntano maggiormente verso la protagonista tralasciando lievemente il mondo partigiano che viene appena sfiorato.

Nancy 2/10/11 15:47 - 774 commenti

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Il film parte in sordina ma si riscatta nella seconda parte con un'accelerata nel ritmo e un po' più di vitalità attoriale da parte della Cardinale (ma è una suffragetta o una contadinella toscana?). La regia tuttavia si mantiene di alto livello per tutto il film, che comunque risulta ben ponderato e coerente, anche dal punto di vista della narrazione e dell'inquadramento storico della vicenda (paure e speranze all'indomani della caduta del fascismo fino all'avvento della Repubblica), senza scadere né nel mitismo né nel banale. Bilanciato.

Pigro 21/08/12 10:42 - 9666 commenti

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Ritratto di giovane coraggiosa e intrapredente, che da Cassola arriva a Comencini, il quale le affida la grazia civettuola e volitiva di un’indimenticabile Cardinale, vero fulcro e polo d’attrazione del film. La ragazza innamorata dell’ex partigiano, omicida di fascisti nell’immediato dopoguerra, incarna un’Italia che deve fare i conti con la storia ma anche con i sentimenti. Oggi suonano un po’ fastidiose le incongruenze: il ciuffo a banana di Bube, il trucco sempre perfetto di Mara, la loro dizione perfetta. Ma il lavoro val bene la visione.

Galbo 25/08/12 07:57 - 12393 commenti

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L'opera di Carlo Cassola viene fedelmente riprodotta in questo convincente film di Comencini, ambientato nell'Italia della ricostruzione post-bellica con le tensioni della guerra non totalmente stemperate. Il film riproduce bene il contesto ambientale ed ha in Claudia Cardinale una protagonista che se non aderente fisicamente al personaggio, fornisce un'interpretazione decisamente convincente. Bello il bianco e nero della fotografia.

Homesick 1/03/13 17:09 - 5737 commenti

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Un lavoro sobrio e corretto, che adatta fedelmente la vicenda di amore, lealtà e guerra civile narrata da Cassola. La Cardinale prende possesso della rapida maturazione interiore e della dedizione assoluta e autolesionista di Mara, così come Michel dona consistenza cinematografica al pensieroso e poetico Stefano; più mite e sottomesso rispetto al romanzo il Bube di Chakiris, che esce dall'ombra solo con la forte luce riflessa dalla protagonista femminile. Nella colonna sonora di Rustichelli s'odono già le melodie di Sei donne per l'assassino.
MEMORABILE: Nel libro come nel film: l'entusiasmo quasi infantile di Mara durante la visita a Colle Val d'Elsa.

Guru 23/03/14 09:57 - 348 commenti

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È un film d'epoca. L'unico appunto che mi sento di fare al capolavoro è che l'interprete principale (Cardinale) non si scompone, è troppo perfetta per il periodo storico interpretato. La bellezza interiore è rispecchiata dall'aspetto fisico esteriore che non sbava mai e quindi sa un po' troppo di esagerato. Il romanzo è ben calibrato e ben rappresentato nel cinema e il divismo da portare all'estero è inevitabile che emerga! Comunque buon film.

B. Legnani 10/05/14 02:50 - 5532 commenti

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La vicenda è nota. Bube uccide un Maresciallo e suo figlio, ma Mara lo attende per tutta la carcerazione. Il film regge benissimo il romanzo (la realtà storica è diversa) ed è rischiarato da una strepitosa Cardinale, talmente ammirevole che si può perdonare il fatto che pare sistematicamente appena uscita dal parrucchiere. Gli attori di contorno non brillano, anche se non dispiacciono la dolcezza di Michel e la secchezza della Calò. Comencini dirige da par suo. Bellissima fotografia in bianco e nero.

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Gabrius79 30/07/17 21:45 - 1427 commenti

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La regia di Comencini è un segno di garanzia anche in questo film tratto da un romanzo di Cassola. Claudia Cardinale (oltre che bella) è qui ben diretta e se la cava benissimo in un ruolo che le si addice, anche il resto del cast non le è da meno e si cala ottimamente nelle proprie parti. Qualche calo di ritmo, ma la storia convince e coinvolge. C'è spazio per i buoni sentimenti.

Paulaster 8/06/18 10:00 - 4419 commenti

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Ragazza starà vicino al fidanzato partigiano reo di omicidio. Romanzo di Cassola piuttosto asciugato (specie nella seconda parte) aiutato nei passaggi dai commenti fuori campo. Ben realizzata l'ambientazione nell'Italia di fine guerra (anche grazie alla fotografia). Cardinale sempre in parte, dai modi grezzi, oscura il comparto maschile. Discreta regìa che si concentra sulle dinamiche di coppia e non insiste nella politica o la violenza (anche verbale) del periodo.
MEMORABILE: Le scarpe nuove della Cardinale; La confessione del prete; Al cinematografo in piedi.

Daniela 7/07/18 22:58 - 12662 commenti

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Trasposizione del romanzo di Cassola fedele nei fatti ma non nella definizione dei personaggi: la Mara della pur brava Cardinale è ben lontana dalla paesana istintiva ed ingenua del testo sia nell'aspetto (troppo "cittadina", disinvolta, ben truccata) che nel comportamento, in quanto Comencini, trasformandola in voce narrante, le conferisce una consapevolezza pregressa assente nell'omologo letterario. Paradossalmente, risulta più in parte il greco Chakiris, bravo ballerino ma attore modesto, "antipatico" nei panni di Bube. Buona la ricostruzione del clima dell'immediato dopoguerra.

Zampanò 2/01/21 20:26 - 381 commenti

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Era il periodo in cui la Cardinale tramutava in oro i set che toccava. Se ne pasce anche Comencini, comunque amabilmente ispirato: carrelli, quadri di schietto chiaroscuro (con l'apporto benefico di Di Venanzo) e almeno un campo e controcampo di geometrica potenza (il colloquio tra i due in carcere). Chakiris, inespressivo quanto basta, è la parte concava e necessaria di una vicenda toscana tratta da Cassola. Stramba però la scelta di tenere sempre di trucco e parrucco la contadinotta Mara, persino appena sveglia. Fiorite le musiche di Rustichelli.
MEMORABILE: La notte nello stabile abbandonato.

Reeves 13/06/23 10:23 - 2216 commenti

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L'immediato dopoguerra raccontato senza fronzoli da Carlo Cassola e portato egregiamente sullo schermo da Luigi Comencini in un bianco e nero che riempie gli occhi e rispecchia fedelmente le difficoltà che in quegli anni l'Italia viveva. George Chakiris, provetto ballerino, è decisamente poco credibile, mentre la Cardinale è bellissima e sa tenere la parte. Significativo il ruolo di Carla Calò.
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  • Curiosità Pigro • 26/08/12 15:58
    Consigliere - 1661 interventi
    «La "ragazza di Bube" se ne è andata, con i suoi 85 anni. E' morta questa mattina all'ospedale fiorentino di Ponte a Niccheri dove era ricoverata da una settimana Nada Giorgi, l'amica dello scrittore Carlo Cassola che ispirò il celebre romanzo pubblicato da Einaudi, che nel 1960 vinse il premio Strega.
    Nada era la Mara Castellucci del romanzo, ma contro la storia così come l'aveva raccontata lo scrittore Carlo Cassola, lei non smise mai di lottare. Non accettava che il suo Bube, nel romanzo Arturo Cappellini, nella realtà Renato Ciandri, fosse descritto come il colpevole del duplice omicidio maturato nell'ambiente partigiano nel 1945 a Santa Brigida (nei pressi di Pontassieve) quando venne ucciso, in seguito a una lite, un maresciallo dei carabinieri e suo figlio.
    "Lei - spiega Massimo Biagioni, scrittore toscano che ha raccontato nel libro "Nada, la ragazza di Bube" (Edizioni Polistampa), la verità di quegli anni secondo questa donna - non ha mai smesso di gridare al mondo quanto suo marito fosse innocente. Invece fu condannato per duplice omicidio, fatto espatriare dal Pci e poi acciuffato in Francia dall'Interpol e portato in carcere ad Alessandria dove si sposò con Nada. Scontò 14 anni di galera". Quando uscì lei era lì ad aspettarlo, fecero un figlio, Moreno che oggi ha 50 anni. Il marito di Nada (il Bube di Cassola) cercò faticosamente di tornare alla vita normale, non amava parlare più di quel passato, ma quando morì, Nada ricominciò a combattere contro le fantasie del romanzo di Cassola e contro la sovrapposizione fra Nada e Mara (la protagonista nella finzione): "Le dava fastidio non soltanto che Bube nel romanzo fosse colpevole dell'omicidio, ma anche che si lasciasse immaginare al lettore che lei avesse avuto una storia con un altro uomo, Stefano. Conobbe il marito che aveva 16 anni e da allora visse per lui ogni istante della sua vita" conclude Massimo Biagioni.»
    (La Repubblica - Firenze - 24 maggio 2012)
  • Musiche Lucius • 15/10/12 11:04
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius due 45 giri originali giapponesi, il secondo abbinato a Il castello in Svezia:



    Ultima modifica: 19/02/15 07:43 da Zender
  • Curiosità Reeves • 5/01/21 07:57
    Segretario - 700 interventi
    Per la parte di Bube il regista Comencini aveva scelto dopo un provino il cantautore Luigi Tenco, ma il produttore Cristaldi impose Chakiris che era reduce dal successo di West Side Story e che gli garantiva maggiori possibilità per il mercato internazionale.

    Fonte: Dagospia, 26 gennaio 2017