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MMJ Davinotti jr
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
Il nipotino di Hitchcock colpisce ancora! Brian De Palma, specializzato in veri e propri film-tributo al grande maestro inglese, prende questa volta LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE (compreso il musicista di fiducia di Hitchcock, Bernard Herrmann) e REBECCA - LA PRIMA MOGLIE fondendoli in un gustoso cocktail al quale aggiunge, come ciliegina, una ripresa del famoso assassinio con le forbici di DELITTO PERFETTO. Ne è uscito un film di classe, forse ancora un po' troppo immaturo e legato...Leggi tutto agli stilemi hitchcockiani ma che già mostra le doti di un grande cineasta, che ha nelle capacità tecniche e nel rifiuto della “volgarità” cinematografica alcuni dei suoi migliori pregi. La storia scorre via con grande naturalezza, sorretta da un trio d’attori in piena forma: Cliff Robertson (il protagonista, un po' imbolsito ma perfettamente in parte), Geneviève Bujold e John Lithgow (attore molto apprezzato da De Palma). La fotografia del futuro premio Oscar Vilmos Zsigmond è straordinaria, così come la scelta delle location. Il resto è uno sfoggio di mestiere da parte di un regista che non ha mai lesinato in espedienti d'effetto (lunghe carrellate, stacchi significativi, uso frequente del ralenti, movimenti circolari ipnotici della mdp come nel lungo abbraccio finale, debitore del ballo di CARRIE). Sceneggiatura intelligente, che nel finale sa sorprendere con un colpo di scena assolutamente imprevedibile degno del miglior Hitchcock. Forse c'è un po' di autoindulgenza in De Palma, che a volte rallenta il ritmo con sequenze superflue e di puro effetto fine a se stesso, ma nel complesso OBSESSION sa coinvolgere fino all'ultima scena. Certo visto la seconda volta l'effetto si perde, tuttavia...
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Grande esempio di cinema:
Caesars, Coyote - Davvero notevole!:
Marcel MJ Davinotti jr., Matalo!, Ellerre, Daniela, Daidae, Myvincent, Samdalmas, Minitina80, Anthonyvm, Paulaster - Quello che si dice un buon film:
B. Legnani, Deepred89, Puppigallo, Tomastich, Lucius, Homesick, Galbo, Nicola81, Gugly, Pumpkh75, Teddy - Non male, dopotutto:
Capannelle, Stefania, Ciavazzaro, Saintgifts, Kinodrop - Mediocre, ma con un suo perché:
Buiomega71
Film tipicamente depalmiano con movimenti di macchina assolutamente affascinanti; è proprio il modo di raccontare piuttosto che quello che racconta ad affascinare, nel cinema di questo regista. A suo servizio troviamo inoltre una fotografia (di Vilmos Zsigmond) a dir poco eccezionale e un'ottima colonna sonora firmata Bernard Hermmann. De Palma è stato accusato da Paul Schrader, sceneggiatore del film, di aver tradito il suo script, ma il risultato finale è puro cinema.
Curioso film, assai intrigante, che porta oltre Oceano le architetture del gotico fiorentino. Si sente l’influsso di Paul Schrader: per certi versi, la pellicola ha affinità tematiche con Il bacio della pantera di quest’ultimo. Come diceva (forse) Sherlock Holmes: “Scartato l’impossibile, ciò che rimane, per quanto improbabile, è la verità”. Buono, da vedere.
Forse il più hitchcockiano tra i film di De Palma, che omaggia il maestro nelle inquadrature, nella trama (che riprende quelle di diversi film del regista inglese) e nell'utilizzo delle musiche (di Bernard Hermann). Il ritmo parte lentamente per poi aumentare costantemente. Merita di essere visto.
Sfacciatamente hitchockiano, velato da unn'onnipresente velo flou caratteristico dell'estetica estetizzante ed esangue del regista, riesce a tenere salda la tensione e il giustificato romanticismo nonostante la sua indiscutibile velleità postmoderna. Questo almeno fino a che Genevieve Bujold non parla come una bambina e ogni volta che appare la faccia di Cliff Robertson, monoespressivo e stolido.
Grande lavoro di De Palma. Tutto il film viaggia su doppi binari narrativi: al rimorso che accompagna Michael per tutto il film si affianca la vera storia, sempre offuscata da una patina di onirico e irreale, che verrà ricostruita solo dopo il gran finale. Suggestiva la scenografia (geniale la scelta della basilica di San Miniato a Firenze). Il ritmo, a tratti lento, non disturba mai grazie all'abilità espressiva del regista e all'avvincente storia.
Conoscendo De Palma si potrebbero somatizzare le tante incongruenze del racconto e questa assurda ricerca del confronto con uno che di tensione se ne intendeva davvero. Da lodare invece la bellissima confezione e le location della mia Firenze. Attori discreti ma schiacciati dal ritmo flemmatico e dai virtuosismi del regista. Lithgow è tra i suoi preferiti nel ruolo del viscido, la Bujold è presentata in versione troppo romantica.
Il più hitchcockiano fra i film del regista, più dell'ibrido citazionista Body Double. Il protagonista, oppresso dal rimorso di non aver voluto pagare il riscatto quando gli fu rapita la moglie, incontra una sosia di lei e come Stewart con Novak se ne innamora. Necrofilia o incesto? Nuovo inganno o seconda possibilità? Più che la storia in se stessa, conta l'atmosfera, filtrata da una fotografia opalina, che sfuma i contorni come in un sogno che può trasformarsi in incubo. Gran colpo di teatro finale.
De Palma sa indubbiamente come raccontare le storie; e quando, come in questo caso, la sceneggiatura, specialmente nella parte centrale della pellicola, rischia di stimolare lo sbadiglio, ecco che interviene con inquadrature azzeccate, eleganza e atmosfera patinata, quasi da sogno, tanto che ci si chiede persino se ciò che si vede sia o no il parto della mente, sconvolta dagli eventi, del povero protagonista. Insomma, è il talento De Palmiano a non far crollare il tutto sotto un cumulo di noia; e il colpo di scena finale è puro ossigeno cinematografico. Bene gli attori. Buon risultato.
MEMORABILE: Gli italiani ricchi e attempati, che parcheggiano le mogli a casa e si divertono al night con giovani donne, mostrando pure le foto delle consorti.
Unisci il genio di De Palma al fascino "gotico internazionale" di Firenze e di San Miniato al Monte e cosa potresti mai ottenere? Un film eccellente, girato da ottimi attori e soprattutto con quel tocco da maestro che ti fa perdutamente innamorare del genere thriller. Magari i più svegli capiranno subito le fila della trama, però è avvincente fino all'ultimo secondo. Davvero affascinante.
Dimenticare "Vertigo"... Se uno riesce nell'impresa di non fare paragoni con Hitchcock, può restare piacevolmente stordito, imbambolato, anche se non ammirato, di fronte a questo film, melodramma noir fiorito di gotico. Rapimenti e riscatti, esplosioni e forbici, sepolcri vuoti e incolmabili lutti, viaggi in Italia... Eccessivo nelle musiche e nelle tinte fosche, ingombrante come un'ossessione di cui ci si libera solo vivendola fino allo shock, che destabilizza ma allude ad una bizzarra catarsi. Sfuocato, suggestivo e auto-suggestionato.
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Molto hitchcockiano e riuscito, ma del resto De Palma è sempre una garanzia. Oscuro, fosco ma allo stesso tempo bello e patinato, ricorda nelle atmosfere i gialli hitchcockiani. Ottimo lo svolgimento, magistrale il cast. Anche se De Palma ha fatto di meglio siamo comunque ad alti livelli.
Il film, ovviamente, è valido e può contare su una trama avvincente (anche se il secondo rapimento risulta poco credibile), su ottime interpretazioni (soprattutto quelle degli interpreti principali) e su una colonna sonora da brividi, di uno dei più grandi compositori al mondo. Rimandi hitchcockiani nello script, ma siamo lontani dal capolavoro.
Entusiastico tributo a Rebecca e Vertigo, il racconto di De Palma e Schrader procede con ellissi e ambiguità creando le condizioni necessarie per l’avverarsi di una tragedia edipica, in ultimo scansata con appropriato coup de théâtre. La fotografia umbratile e pellucida insieme all’utilizzo squisitamente drammatico di musiche, scorci ambientali, ralenti e ampie carrellate circolari definiscono il tipico stile del regista, peraltro abile nell’indirizzare la rigida urbanità di Robertson, i tremiti della duplice Bujold e le mimiche plastiche di Lithgow. Nel locale fiorentino, Felleghy ed Esterhazy.
MEMORABILE: Il monumento funebre che riproduce la chiesa di San Miniato.
Tra gli anni settanta e ottanta De Palma realizzò diversi film con lo stesso stampo hitchockiano, molti dei quali sono dei veri e propri gioiellini. Tra questi, Complesso di colpa è il mio preferito, perché ha qualcosa in più a livello di ambientazione (Firenze, naturalmente, ma anche la casa e la collina statunitensi) e di personaggi, struggenti nel loro amore ambiguo.
Forse il film meno riuscito dell'immenso Brian. Troppo "hitchcokiano" (nel senso negativo del termine). L'incipt del rapimento è bellissimo, puro De Palma style, così come il finale all'areoporto, con quei movimenti di macchina che solo De Palma sa fare. Ma la parte centrale e soprattutto quella ambientata a Firenze hanno più il sapore di un drammone sentimentale hollywoodiano che non di un "thriller" in senso stretto. Dopo Il fantasma era lecito un altro exploit visionario del nostro, invece delude le aspettative. Ottimi score musicale e fotografia.
MEMORABILE: Il finale all'areoporto, completamente e assolutamente depalmiano; il rapimento iniziale, con un ceffo che assomiglia a William Finley.
Tra omaggi e citazioni esplicite del cinema del suo dichiarato maestro (Alfred Hitchcock), Brian De Palma costruisce un film efficace nel quale l'ottima e personale regia (insieme alla buona sceneggiatura di Paul Schrader) costituisce l'elemento decisamente migliore. Il regista dimostra una grande abilità nel costruire la tensione in questo aiutato dal coinvolgente score musicale di Herrmann. Non entusiasmante la prova degli attori.
Rallentare l'azione per aumentare la tensione emotiva: è questa la lezione di stile proposta anche stavolta da Brian De Palma, inconfondibile tra tanti. Il pretesto è Hitchcock, fonte d'ispirazione per un film comunque originale e riuscito anche grazie alla scelta di attori azzeccati e a una storia avvincente e con emozionante lieto fine.
Una mezza delusione. Il film parte molto bene, ma poi purtroppo presenta un intrigo assai facile da prevedere (il complotto e gli artefici sono davvero facilmente intuibili sin dai primi minuti). Belle però le scene in una Firenze che appare assai cupa e il finale in aereoporto. Robertson mono-espressivo, la Bujold deliziosa. Da citare i camei degli amatissimi Andrea Esterhazy e Tom Felleghy nei panni di due ricchi italiani!
De Palma ricalca, forse fin troppo smaccatamente, le orme di Hitchcock. Dopo i primi ottimi 20 minuti la sceneggiatura di Paul Schrader vira verso il sentimentale (e anche verso l'improbabile), ma la noia non prende mai il sopravvento e il finale viaggia ancora su ritmi elevati. Gli attori se la cavano, fotografia e musiche sono di classe e Firenze è sempre stupenda, ma questo lo sapevamo anche senza scomodare De Palma...
De Palma vuole superare l'elegante e a volte violento erotismo del suo "Maestro" che, per quello che ne so, non si è mai spinto al di fuori di tutto ciò che è considerato convenzionale - pazzie comprese - nella sfera del sesso, introducendo il tema dell'incesto. Lo fa con eguale eleganza, nascondendo quasi l'erotismo sotto immagini e situazioni non perfettamente definite, per tirarlo fuori, buon prestigiatore, dal cilindro del finale. Ha bisogno di attonita immobilità e la trova nello sguardo di Robertson e nella giovane freschezza della Bujold.
Brian De Palma HA DIRETTO ANCHE...
Primo incontro tra Brian De Palma e Hitchcock in un film che sembra quasi un remake di La donna che visse due volte (tanto che la colonna sonora è opera di Bernard Herrmann, in uno dei suoi ultimi score). Lo stile è ancora tradizionale rispetto ai thriller innovativi che seguiranno, ma il cineasta italoamericano offre sempre grande cinema. Efficaci la cornice fiorentina e l'inedita coppia di protagonisti con Cliff Robertson e Genevieve Bujold.
MEMORABILE: Il monumento funebre che riproduce San Miniato; Il finale all'aeroporto.
Il debito di De Palma verso Hitchcock è qui più evidente che mai, eppure il film gode di una solidità narrativa e visiva non indifferente che gli permette di godere di luce propria. Firenze appare cupa e sbiadita, immersa in un clima oppressivo che alimenta il crescendo di sensazioni ambigue. Anche la musica gioca un ruolo chiave e la firma di Hermann la dice lunga sulle intenzioni del regista. Peccato che Robertson sia eccessivamente ingessato, ma il giudizio resta ampiamente positivo.
Una variante-omaggio a La donna che visse due volte, una contro-trama palese nella forma ed evidente nel far propri i presupposti estetici del maestro di riferimento. Al di là delle non poche manchevolezze della trama, restano la patina e l'atmosfera che avvolge i fatti e dà loro una sorta di credibilità fantastica. L'originalità dell'"esotismo" della location fiorentina contribuisce all'alone crepuscolare e misterioso, esaltato dalla OST estremamente raffinata, forse troppo per certe situazioni, ma comunque determinante per la dimensione "sospesa".
De Palma, più hitchcockiano che mai, mescola La donna che visse due volte e Rebecca e dà vita a un affascinante e misterioso dramma, che, seppur molto lento e (eccezion fatta per l'incipit e per l'eccellente finale a triplo o quadruplo twist) sprovvisto di scene topiche, è un'esplosione di tecnica (inquadrature e movimenti della mdp da manuale di cinema) e una gioia per le orecchie (la musica di Herrmann è parte integrante dell'atmosfera e del valore stesso del film). Un po' statico Robertson, ottimo Lithgow. Ingiustamente poco ricordato fra i lavori del regista, merita un recupero.
MEMORABILE: I sequestratori scoprono le carte nella valigia; La panoramica circolare nella stanza della prima moglie; Il flashback rivelatore; L'ansiogeno finale.
Madre e figlia vengono rapite ma alla liberazione finisce in tragedia. De Palma si fa riconoscere per la spettacolarità delle azioni e un fondo megalomane (la tomba-mausoleo). Ciò che sembra un classico giallo assume anche connotazioni al limite tra il soprannaturale e il sentimentale, con le bellezze fiorentine che cadono a pennello (ottima fotografia). Richiami hitchcockiani, specie a La donna che visse due volte e finale di grande maestria (mettendo da parte le componenti incestuose). Graziosa la Bujold, mentre Robertson appare un filo ingessato. Musiche a tratti pompose.
MEMORABILE: L’esplosione della macchina; L’incontro in chiesa a Firenze; L’entrata in camera; Nel corridoio dell’aeroporto.
Si mescolino una moglie perfetta e un disegno diabolico che sfrutta un'ossessione, o un senso di colpa come indica il titolo italiano: ecco l'ennesimo omaggio di De Palma al suo mentore, che tuttavia alludeva laddove l'epigono si apre a rompere il tabù dell'incesto (o forse no, Robertson per quanto ingessato suggerisce ambiguità rispetto a quanto lo circonda); musiche sontuose di Hermann e una fotografia restituiscono una storia forse sospesa nel sogno, appena rischiarata dalla realtà del solito complotto d'affari (ma non è detto); sfaccettato Lithgow, eterea la Bujold.
Un grande, ma non grandissimo, De Palma; per poterlo essere probabilmente mancano un protagonista più adatto (Robertson non è uno sprovveduto ma qui non riesce ad emozionare) e quel briciolo di vojeurismo visivo che arriverà più avanti. Il twist finale ne smorza la potenza nel tempo, ma dalle scenografie alle confacenti musiche di Herrmann (un aficionado di Hitchcook, guarda un po' il caso) fino alla bellezza della fotografia di Zsigmond che non esclude la Firenze quasi svuotata, il ceto è nobilissimo. Bagliori d’alba di un maestro.
Tra Rebecca la prima moglie e La donna che visse due volte, De Palma scandaglia ancora una volta l’universo hitchcockiano intrufolandosi nei morbosi riflessi del tempo che fu. Un thriller cerebrale e non poco romantico, infinitamente suggestivo nel look ma con un linguaggio citazionista non di rado ai limiti del plagio. Immenso come sempre il tappeto sonoro di Bernard Herrmann, notevolissimo il cast.
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- Digital ebbe a dire:
Dvd Sinister disponibile dal 26/05/2021.
Dovrebbe trattarsi di un doppio disco, restaurato in HD
Complesso Di Colpa - Ho paura che subirà qualche ritardo nell'uscita.
Avevo ordinato il doppio dvd presso Dvdstore.
Purtroppo ieri mi è arrivata email che mi avverte che l'uscita è rimandata a data da destinarsi (sul loro sito adesso figura con disponibilità "prossimamente", mentre "Vestito per uccidere", che doveva uscire assieme a questo, è scomparso).Sul sito di Amazon continuano a darlo in uscita per il 26/5. Vedremo...Ultima modifica: 19/05/21 17:11 da Caesars - Il blu-ray tedesco della ALIVE, nonostante nel retro scriva chiaramente che comprende anche la traccia italiana (sprache/ton: deutsch/Englisch/Italienisch dts HD) in realtà non ha l'italiano (lo conferma Zender che l'ha disgraziatamente comprato). Non so se poi le edizioni successive l'abbiano poi aggiunta, ma di certo le prime non ce l'hanno...Ultima modifica: 21/05/21 15:10 da Zender
- In blu ray (e dvd) per Midnight Classics, cofanetto "De Palma collection" (che comprende anche Le due sorelle), disponibile dal 23/02/2023
- Buiomega71 ebbe a dire:
In blu ray (e dvd) per Midnight Classics, cofanetto "De Palma collection" (che comprende anche Le due sorelle), disponibile dal 23/02/2023
Ottima notizia.
Approfitto per segnalare che tra gli extra dovrebbero essere presenti 2 corti di De Palma ("Woton's Wake" e "Responsive Eye") il lungometraggio "Murder à la mod" e il documentario "De Palma" diretto da Noah Baumbach e Jake Paltrow.Ultima modifica: 23/01/23 17:12 da Caesars - Rebis ebbe a dire:
Ma il doc di Baumbach era già incluso nel primo cofanetto, che senso ha? Ultimamente MF lavora troppo di riciclo...
Vero, sia il documentario che "Murder à la mod" erano già inclusi nel primi cofanetto dedicato a De Palma.Ultima modifica: 25/01/23 17:01 da Caesars
