Operazione casino d'oro - Film (1975)

Il sequel di Cleopatra Jones: licenza di uccidere si sposta ad Hong Kong, con la stessa eroina, gli stessi fratellini afro-americani (che fanno coppia fissa con Tamara/Cleo fin dal primo film), nuovi alleati come la cinesina esperta di kung fu e una nuova nemica, Stella Stevens, abile nell'uso della spada. Un ottimo sequel, direi, con gli stessi pregi e difetti del primo. Tamara indossa costumi bellissimi, si trucca con chili di mascara agli occhi e rossetto sanguigno ed è più pantera che mai.

Sequel del primo Cleopatra Jones: licenza di uccidere - va detto che un altro dei generi che prediligo è proprio la blaxploitation, anche perché l'accosto alla Soul Music coeva, che pure amo - assolutamente non inferiore al capostipite, molto meglio di quanto trama e titolo italiano, nuovamente d'ascendenza "bondiana", lascino immaginare. Ma il fulcro del film è lei, la splendida modella ed attrice Tamara Dobson, che purtroppo ci ha lasciato troppo presto. Bella la sparatoria finale nel Casinò, con ottimi stunts, almeno per l'epoca.

Un sequel che non raggiunge i buoni livelli del predecessore; solo parzialmente considerabile blaxploitation (la vicenda è tutta ambientata a Hong Kong e gli interpreti quasi tutti cinesi), sembrerebbe voler mischiare il solito intrigo action/poliziesco con il cinema d'arti marziali e le suggestioni esotico-orientali in voga nel periodo. La Dobson è molto meno incisiva che nel prototipo e il ritmo altalenante, con molta meno azione e solo una manciata di scene degne di nota; dà l'impressione di un lavoro girato cercando di sfruttare il momento propizio ma dallo script carente d'idee.