Mariti - Film (1970)

Mariti

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/12/08 DAL BENEMERITO ERCARDO85 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 8/06/09
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Ercardo85 17/12/08 21:05 - 81 commenti

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Un'ironica riflessione sulla dissoluzione del mito dell'uomo forte (che da sempre ha contraddistinto la società americana) è il tema principale di questo film divertente e tenero, che è però anche un importante resoconto sull'amicizia e sul malessere esistenziale di un'intera generazione. La versione originale di 154 minuti è migliore rispetto a quella italiana (accorciata di un'ora) perché mantiene tutte le scene e le battute improvvisate che hanno reso Cassavetes il padre del cinema indipendente americano: la vita come colta di sorpresa.
MEMORABILE: La sbornia collettiva (scena di mezz'ora, improvvisata ed assente nella versione italiana).

Galbo 19/12/08 18:39 - 12395 commenti

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Amara riflessione sull' "american way of life" compiuta da uno dei più acuti cineasti indipendenti americani. Pure con qualche verbosità e lungaggine di troppo quest'opera di John Cassavetes (parecchio rimaneggiata nell'edizione italiana) è un ritratto sincero e spietato della condizione maschile, scritto, diretto ed interpretato benissimo da un formidabile gruppo di attori.

Mickes2 27/03/14 20:41 - 1670 commenti

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“Una commedia sulla vita, la morte e la libertà”, una descrizione cassavetesiana su un’opera che comunica molto più di ciò che mostra. Ulteriore analisi antropologica della middle-class americana; mariti dipinti come antieroi della società che li circonda, che rischia di soffocarli, annegarli dentro una vita in declino. Resoconto d'amicizie e dubbi, isterismi e responsabilità, frustrazioni e immobilità di prospettive; rimane fuggire, anche solo per poco e riordinare le idee subito o fra qualche giorno, l’importante è farlo, ma farlo da uomini.
MEMORABILE: Tutte le impagabili improvvisate dell’incredibile trio al casinò e nelle camere da letto; L’amarissimo finale.

Giùan 11/08/20 09:55 - 4559 commenti

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Impervio pure all'interno della filmografia cassavetesiana e tra le meno riuscite mise en scene dell'indipendente per eccellenza. Va detto peraltro che anche in questo caso il nostro porta il buddy movie a una estremizzazione il cui limite sarà invalicabile e che alcuni momenti di verità, così come l'alchimia tra tre ineguagliabili attori e compagni, valgon l'intero sacrificio d'una visione che cortocircuita però con sterile frenesia pubblico e privato, cameratismo e individualità.
MEMORABILE: La formidabile, quasi insostenibile sequenza delle canzoni al bar con la donna costretta a interpretare con "sentimento"; In camera da letto a Londra.

Daniela 8/11/20 21:13 - 12662 commenti

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Dopo il funerale di un comune amico, tre uomini di mezz'età trascorrono alcune giornate insieme a New York. Quando uno di loro parte per Londra, gli altri lo seguono intendo approfittare dell'occasione per scappatelle extra-coniugali... Nella versione da 138 minuti, una visione impegnativa per le digressioni in apparenza superflue e per la verbosità estenuante, sia pur supportata dalla classe di tre attori straordinari, però è proprio attraverso questo tipo di messa in scena, impietosa fino a risultare imbarazzante, che filtra la visione amara e pessimistica dell'autore.

Magi94 8/04/21 22:28 - 952 commenti

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Spietata (auto)analisi collettiva di Cassavetes e amici sul ruolo del "marito" nella medio-alta borghesia statunitense. Le prime scene al cimitero e la voglia di non andare a lavorare ricordano, per assurdo, il successivo Amici miei. Qui però non c'è neanche un briciolo di autoindulgenza, né di malinconica allegria: i tre mariti corrosi dalla crisi di mezza età sono sbruffoni, violenti, misogini, cinici fino al midollo, distruttivi verso di sé e verso gli altri. Lo stile del film è come sempre da apprezzare a ruota libera, gustandosi pure le pause più superflue. Notevole.
MEMORABILE: L'umiliazione durante il "concorso" di canto e la successiva scena al gabinetto; Il finale con lo scambio dei regali.

Paulaster 17/10/23 18:02 - 4421 commenti

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Tre uomini reagiscono sbronzandosi alla dipartita di un caro amico. Soggetto che esplora la classe media americana mettendone in mostra il lato misogino e, forse, immaturo. Discreta tutta la parte girata a New York, come a volerne tirare fuori l’anima verace, e Falk ha un paio di ottimi momenti. Lo stile registico di Cassavetes insiste sui personaggi e, sebbene siano solo tre, riesce a creare una coralità che non annoia. La seconda parte a Londra si concentra sulle singole vicende e perde di smalto; anche la conclusione, girata in modo convenzionale, è poco incisiva.
MEMORABILE: Le canzoni al tavolo; Le giocate a dadi; Il bacio della ragazza orientale.

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