Una storia di Natale - Film (1983)

Anni 40, avventure di un bambino che per Natale vuole un fucile. Classica commedia per famiglie, divertente per i bambini e gustosa per gli adulti, con alcuni simpatici guizzi umoristici e situazioni assurde a raffica, capaci anche di alcuni lievi tocchi satirici. Uno spassoso amarcord dell'infanzia, molto tenero e senza leziosaggini, semmai debitore degli umoristi americani alla Twain, quelli col graffio. Natalizio sì, ma non solo: in realtà descrive piccole tappe della crescita di un bambino come tanti, un po' astuto un po' maldestro.

Delizioso film per ragazzini che negli Stati Uniti è molto famoso mentre qui pochi lo conoscono. Narra le vicenda di un ragazzino e della sua famigliola in un Natale degli anni quaranta concentrandosi sul regalo voluto a tutti i costi dal protagonista spaziando poi con episodi divertentissimi (l'incontro con babbo natale al centro commerciale, la lampada ecc.) riguardanti specie lui e il padre. Una visione natalizia consigliatissima!

Storie di vita familiare in un Natale degli anni Quaranta. La sceneggiatura è gradevole e racconta gli episodi con un certo umorismo e con garbo, facendosi seguire pur senza brillare particolarmente per originalità. La regia di Clark è adatta a creare l'atmosfera del periodo, unitamente a una bella fotografia dai colori caldi. Bene il cast, con una simpatica interpretazione di McGavin e un piccolo protagonista ben scelto. Da vedere sotto le feste.

Ralphie vorrebbe ricevere a Natale un fucile a pallini ma i genitori lo ritengono un gioco pericoloso. Come fare per indurli a cambiare idea? Piccolo classico molto amato negli USA, mentre da noi Clark è conosciuto per un film natalizio di tutt'altro genere  Impossibile non sorridere con le avventure di Ralphie e dei suoi amici mentre riaffiora alla mente quando, da bambini, l'attesa dei doni era ancora più emozionante dei doni stessi. Buona l'ambientazione anni '40, simpaticissimi il piccolo protagonista e McGavin nel ruolo del babbo, il film è una "madeleine" di tenerezza.

Una decina di anni dopo aver dipinto il Natale in colori assai più tetri, Bob Clark firma una divertente commedia che accontenta grandi e piccoli, inquadrando con caustica ironia i grotteschi patetismi del mondo adulto (buffissimo McGavin) e l'ordinaria epicità dell'universo infantile. Il punto di vista del giovanissimo protagonista (un amabile Peter Billingsley) filtra i piccoli accadimenti della quotidianità in sketch genuinamente spassosi, enfatizzati dalla voce narrante dell'umorista Jean Shepherd (alla cui vita il film è ispirato) e dall'estro visivo del regista. Da riscoprire.