Commedia giovanilista piuttosto piacevole che è anche un piccolo e tutto sommato riuscito ritratto della società edonistica e rampante degli anni '80. La storia del giornalista che perde progressivamente il controllo della propria vita, è raccontata piuttosto efficacemente da una sceneggiatura scritta dall'autore del romanzo da cui il film è tratto. Il film rappresenta una buona occasione per vedere all'opera MJ Fox in una delle sue migliori interpretazioni.
Gli anni ottanta con le loro contraddizioni... In più nel caos di New York tali contraddizioni si esasperano. Gli individui hanno tutto e hanno niente. Fra questi Jamie (M.J. Fox, abbastanza in forma) proprio non ce la fa e si fa abbattare dalle difficoltà della vita. Arrivano la droga, l'alcool, la perdita degli affetti e del lavoro. Film "minimalista" come l'opera da cui è tratto che lascia uno siraglio di speranza proprio nel finale. Da vedere sicuramente.
Buon dramma urbano, che sintetizza bene il vuoto esistenziale e la smania di successo della generazione di yuppies anni '80. M.J. Fox è adatto al ruolo e riesce a distaccarsi dall'immagine di "bravo ragazzo" che gli era stata cucita addosso da più di una pellicola adolescenziale. Altrettanto calzante il sottovalutato Kiefer Sutherland. Il film, tratto da un noto romanzo degli anni '80, offre un'istantanea impietosa e sobria, che lascia uno spiraglio di luce nel finale ma che trasmette un'alienazione dolorosa, pur non priva di una certa ironia.
Da un romanzo importante degli anni '80, un film che non riesce a comunicare empatia con un pur bravo M.J. Fox (aspirante scrittore in crisi, che corregge i fatti negli articoli di una rivista ma non riesce a correggere i fatti suoi). Girato con tecnica da videoclip allora in voga, oggi risulta datatissimo. I personaggi di contorno restano abbozzati (hanno ben altro rilievo nel libro). Nel complesso, antipatico e fasullo e senza l'ironia bruciante e dolorosa delle pagine di McInerney. Invecchiato male.
Pellicola specchio di una realtà veritiera, vibrante, decadente e distruttiva. New York è la New York on cocaine, la New York prostituta; la voglia di riscatto arriva solo nella seconda parte del film, dove un bravissimo Michael J. Fox riesce ad anteporre i valori positivi ai valori che portano verso la morte. Da rivalutare.
Non male. Come specchio degli anni ottanta funziona, anche se non riesce mai a coinvolgere più di tanto per colpa di una confezione professionale ma troppo patinata. Fox è credibile, ma ancora meglio sa fare Sutherland nei panni dell'amico festaiolo e cocainomane. Buoni anche i dialoghi e le parentesi comiche (quella col furetto anticipa addirittura Tutti pazzi per Mary).
Tratto dal bestseller generazionale di Jay Mclnerney. Pellicola che mi ha sempre affascinato e che rispecchia bene certi anni '80. Ci si trova davanti a una scatola pesante che poi aperta si scoprirà vuota. Un mondo non materno che catapulta i giovani (dopo il college) in un futuro nebbioso e spesso torbido. Finale che lascia però aperta una luce di speranza. Uno delle migliori prestazioni di Fox.
Il film cita una precisa generazione di un determinato contesto storico e forse per questo risente degli anni rischiando di rimanere incompreso. New York è dipinta come la città in grado di regalare sogni, ma che può rivelarsi un salto nel vuoto da cui è difficile uscire, specie se non si è in grado di confrontarsi con i propri insuccessi. Sotto questo punto di vista può mantenere della linfa vitale riuscendo a essere metabolizzato nel modo giusto. Manca della verve.
Commediola piuttosto deludente, che parte dal tema della crisi esistenziale di un giovane giornalista che per combatterla si dà alle droghe e all'alcool, salvo poi trovare uno spiraglio dentro di sé. E dopo? Il nulla, perché lo spunto non viene sviluppato in maniera seria ma dà vita a un film sbiadito e mediocre, che ha come unica arma a suo vantaggio il fatto che sicuramente ha un andamento piacevole. Ma per il resto non c'è davvero nulla di interessante, con alcune scene che raggiungono il grottesco involontario. Un'occhiata non sarà un delitto, così come cancellarlo dalla mente.
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