Nazirock - Il contagio fascista tra i giovani italiani - Documentario (2008)

Nazirock - Il contagio fascista tra i giovani italiani
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Anno: 2008
Genere: documentario (colore)
Cast: (n.d.)
Note: Si tratta di un documentario che esplora la destra radicale italiana per mostrarne la diffusione soprattutto tra i giovani. Fortemente avversato da Forza Nuova, è stato ritirato dai cinema e distribuito con libro e dvd.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/11/08 DAL BENEMERITO GUGLY
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Gugly 17/11/08 00:40 - 1188 commenti

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Viaggo nell'estrema destra giovanile. Forza nuova, Fiamma tricolore, campi hobbit, gruppi rock... c'è di tutto e di più, un minestrone dove emergono razzismo, sionismo, appoggio alla Palestina, negazionismo e tanti concerti dove si onorano caduti e si incita nelle canzoni alla violenza negli stadi, con tanto di pogo davanti al palco non dissimile da tanti altri concerti. Un po' forzate le scene finali delle immagini dei campi di sterminio. Che si apra il dibattito.

Supercruel 19/11/08 02:05 - 498 commenti

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Il tema è parecchio interessante, però è trattato con disarmante superficialità e faziosità. In fin dei conti si finisce per ridere dell'ignoranza dei personaggi intervistati e ci si focalizza troppo poco sul "nazirock" come fenomeno sociale da capire con serietà. Prova ne è il fatto che le persone di maggior spessore sono relegate in un angolo, rispetto ai ragazzini privi della minima coscienza sull'argomento. Domani mattina ne potrei girare uno identico - e parimenti di parte - riguardo gli ambienti di sinistra. Non mi ha convinto per nulla.

Brainiac 11/02/09 08:16 - 1083 commenti

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Già è tanto essere riusciti a farlo, questo documentario. Senza generalizzare, c'è un circolo di militanti dei gruppi documentati giusto sotto casa mia. Parlano poco, si riuniscono nottetempo (mai di giorno!), armati di striscioni coi quali tappezzano il quartiere (per carità, non è un reato), ma mi sembrano tutto tranne che comunicativi. La cosa allarmante è il raffronto con il popolo forzista, che pur dichiarandosi moderato, raggruppa ideologie antiche e tutto sommato ben radicate in Italia. Stilisticamente fiacco, ma come documento più che valido.
MEMORABILE: Il raffronto fra i cortei di Forza Nuova e quelli di Forza Italia tenutisi il 2 Dicembre in varie città italiane; Berlusconi ed il saluto "romano".

Tarabas 9/02/09 00:25 - 1878 commenti

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Si parva licet, viaggio al termine della notte neonazista nell'Italia del 21mo secolo. Tecnicamente non molto interessante, è comunque un documento utile a mostrare una faccia inquietante della marginalità sociale, da sempre fertile terreno di raccolta per i mestatori di ogni colore politico, non solo nel nostro paese. Tra le apodittiche affermazioni degli aderenti e le deliranti elucubrazioni dei leaders, non si sa cosa scegliere. Comunque, le interviste sono molto blande e il contraddittorio insufficiente. Si sarebbe dovuto andare più a (in) fondo.

Disorder 5/08/09 23:55 - 1416 commenti

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Il tema è sicuramente intressante, ma non si può dire che si sia fatto un gran lavoro documentaristico. Fin troppo facile intervistare ragazzotti rasati che ostentano credi estremistici (ed una certa ignoranza storica, si direbbe dalle risposte) intervallandole con immagini di braccia tese e cori militanti. Viene anche intervistata una band militante dalle idee non troppo chiare, il tutto montato in modo da far sembrare tutto il movimento una massa di farlocchi. Chi sperava di capire qualcosa in più del preoccupante fenomeno "neo-nazi", resterà deluso
MEMORABILE: Notare come molti dei militanti si ispirino nel look ai protagonisti di American History X...

Redeyes 29/06/09 15:09 - 2449 commenti

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Il documentario è ben fatto ma tende al tedio come d'altra parte vi tendono le pseudo motivazioni o quant'altro propinate da siffatti signori. Al di là della palese ignoranza del militante (anche perché altrimenti non sarebbe tale) si evidenzia l'assurdità dei testi e la pochezza dei concetti espressi. Non mi hanno impressionato tanto le varie fazioni destroidi, dalle quali mi aspettavo poco o niente, quanto il corteo con un osannatissimo Berlusconi. Cito: "Silvio, sei il nostro credo". Finale con gli ottimi Negrita e qualche documento verità!
MEMORABILE: Gli Hobbit: "Noi siamo definiti alternativi anche perché non veniamo passati nelle radio e tv". Sarà perché suoni e parole sono vagamente ridicoli?

Herrkinski 3/06/10 12:22 - 8117 commenti

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Abbastanza moscio questo documentario, che tra l'atro ha un titolo abbastanza ingannevole, dato che di gruppi musicali se ne vedono solo due (Hobbit e Legittima Offesa)! Quindi, a parte svariati stralci di concerto delle due band, il resto è composto da interviste più o meno superficiali su temi classici come il nazifascismo, la militanza e via dicendo. Il problema è che il documentario non aggiunge nulla di nuovo ed è montato in modo abbastanza noioso; sarebbe stato molto meglio concentrarsi sul lato musicale e offrire più band intervistate.

Gestarsh99 11/05/11 23:41 - 1395 commenti

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Rapida quanto flebile escursione nell'underground giovanile della destra identitaria italiana. Nessun approfondimento purtroppo su chi siano questi ragazzi, su quale sia il retroterra di questa gioventù di ribelli alternativi e sul perché del loro odio per il Sistema, per i "compagni" e per i "borghesi capitalisti". Il documentario si riduce ad una scomposta passerella di motti, frasi fatte, inni retrò, simbologie belliche, volti imberbi che discettano di argomenti complessi per luoghi comuni, tanta passione e rabbia da sfogare, parecchia ingenuità. Folcloristicamente approssimativo.
MEMORABILE: Le immagini di repertorio, strumentali ed alquanto ricattatorie.

Bubobubo 18/01/19 18:51 - 1847 commenti

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Visto per la prima volta da giovane mi indignò (e d'altro canto è scritto e montato ad arte per colpire allo stomaco). Rivisto molti anni dopo, con più obiettività, presta il fianco a un numero consistente di critiche, nel metodo (quanta verità in presa diretta e quanta ricostruzione giornalistica a posteriori?) e nel merito (a riascoltare le risposte di molti intervistati è difficile pensare che anche solo la metà ci creda veramente). Oggi, che la situazione è ben peggiore e ben più capillare, servirebbe un altro tipo di documentario.
MEMORABILE: L'imperscrutabile differenza tra nazismo e nazionalsocialismo.

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  • Discussione Il Dandi • 14/05/11 14:24
    Segretario - 1488 interventi
    Gestarsch88 ebbe a dire:
    ...un genere di nicchia che in pochi conoscono e che coraggiosamente si distingue dalle facilonerie della musica pop/rock commerciale, agendo per di più in condizioni di quasi totale amatorialità auto-produttiva (al contrario del mercato mainstream multi-milionario).

    Non esageriamo... Tutti i generi musicali connotati da un'identità militante (qualsiasi essa sia, anche di segno politico opposto o chiesarola) abitano semplicemente nei confini che hanno scelto di abitare. Una nicchia, per quanto piccola, è pure comoda. Senza contare che di novelli Massimo Morsello in giro non ne vedo.

    Gestarsch 88 ebbe a dire:
    "Facendo un semplice parallelismo è come se, in un documentario che si propone di sondare l'ambiente ecclesiastico, io regista iniziassi a seminare il mio film di richiami letterari e visivi alla Santa Inquisizione o alle stragi perpetrate dalla Chiesa Cristiana nel corso dei secoli passati.


    Sarebbe un grave errore infatti: perché accusarli per le crociate quando oggi abbiamo lo IOR e la pedofilia?
  • Discussione Gestarsh99 • 14/05/11 14:40
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:
    Tutti i generi musicali connotati da un'identità militante (qualsiasi essa sia, anche di segno politico opposto o chiesarola) abitano semplicemente nei confini che hanno scelto di abitare. Una nicchia, per quanto piccola, è pure comoda.

    Beh, non parlerei di equilibrio in questo caso, giacchè dalla barricata opposta vedo una pubblicità ed un afflusso monetario molto vicini alle luci del mainstream/commerciale (ed ideologicamente dovrebbe invece verificarsi il contrario, pensa tu).
    Sono band che tutti più o meno conoscono od hanno sentito nominare.

    Il Dandi ebbe a dire:
    Senza contare che di novelli Massimo Morsello in giro non ne vedo.

    Un artista che ancora oggi viene considerato alla stregua di un clone speculare di De Gregori.
    E questo è offensivamente riduttivo.

    Il Dandi ebbe a dire:
    Gestarsch 88 ebbe a dire:
    "Facendo un semplice parallelismo è come se, in un documentario che si propone di sondare l'ambiente ecclesiastico, io regista iniziassi a seminare il mio film di richiami letterari e visivi alla Santa Inquisizione o alle stragi perpetrate dalla Chiesa Cristiana nel corso dei secoli passati.


    Sarebbe un grave errore infatti: perché accusarli per le crociate quando oggi abbiamo lo IOR e la pedofilia?


    Anche questo discorso è lampante e vale naturalmente anche per altre confessioni religiose.
  • Discussione Tarabas • 14/05/11 17:33
    Segretario - 2069 interventi
    Gestarsch88 ebbe a dire:

    Ma già alludere nel titolo ad un "contagio" era sicuramente sintomatico della piega parziale che il prodotto doveva imboccare.
    Rapportare un'inclinazione politica, sociale o religiosa, qualsiasi essa sia, alla stregua di una malattia epidemica non ha l'aria di essere un comportamento dialogico aperto alle posizioni di minoranza e dimostra solo la volontà di condannare un'idea avallandone però gli strumenti.


    Questo potrebbe essere vero se si parlasse di un'idea legittima. Ma il nazismo non lo è e nessuna democrazia dovrebbe concedere spazi a gente che propugna come proprio unico fine la soppressione degli spazi di libertà, e non solo, per chi sostiene idee diverse.
  • Discussione Gugly • 14/05/11 19:07
    Portaborse - 4710 interventi
    Gestarsch88 ebbe a dire:
    Il Dandi ebbe a dire:
    Tutti i generi musicali connotati da un'identità militante (qualsiasi essa sia, anche di segno politico opposto o chiesarola) abitano semplicemente nei confini che hanno scelto di abitare. Una nicchia, per quanto piccola, è pure comoda.

    Beh, non parlerei di equilibrio in questo caso, giacchè dalla barricata opposta vedo una pubblicità ed un afflusso monetario molto vicini alle luci del mainstream/commerciale (ed ideologicamente dovrebbe invece verificarsi il contrario, pensa tu).
    Sono band che tutti più o meno conoscono od hanno sentito nominare.

    Il Dandi ebbe a dire:
    Senza contare che di novelli Massimo Morsello in giro non ne vedo.

    Un artista che ancora oggi viene considerato alla stregua di un clone speculare di De Gregori.
    E questo è offensivamente riduttivo.

    Il Dandi ebbe a dire:
    Gestarsch 88 ebbe a dire:
    "Facendo un semplice parallelismo è come se, in un documentario che si propone di sondare l'ambiente ecclesiastico, io regista iniziassi a seminare il mio film di richiami letterari e visivi alla Santa Inquisizione o alle stragi perpetrate dalla Chiesa Cristiana nel corso dei secoli passati.


    Sarebbe un grave errore infatti: perché accusarli per le crociate quando oggi abbiamo lo IOR e la pedofilia?


    Anche questo discorso è lampante e vale naturalmente anche per altre confessioni religiose.



    Valutazioni del tutto personali, soprattutto i giudizi sui paragoni: a me Morsello non piace e mi piace De Gregori, e il fatto che Morsello sia stato soprannominato il De Gregori nero non mi sembra offensivo...forse sembra offensivo a te perchè de Gregori è di sinistra.
  • Discussione Gestarsh99 • 14/05/11 23:27
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Gugly ebbe a dire:
    Valutazioni del tutto personali, soprattutto i giudizi sui paragoni: a me Morsello non piace e mi piace De Gregori, e il fatto che Morsello sia stato soprannominato il De Gregori nero non mi sembra offensivo...forse sembra offensivo a te perchè de Gregori è di sinistra.

    Offensivo è il fatto di giudicare Morsello un mero clone di De Gregori.
    Se mi dici dove avrei scritto che De Gregori mi è antipatico o che lo consideri un non-artista mi faresti un grande piacere.
    Anche perchè a questo punto dovrei essere anche uno schizofrenico, dal momento che come cantautore l'ho sempre apprezzato, pur nelle evidenti divergenze di pensiero.
    Il mio concetto di valutazione musicale, cinematografica ed artistica in generale prescinde completamente da ogni lente ideologica. Questo credo risulti lampante anche dai miei commenti inseriti sul Davinotti.

    Attribuire e distorcere le affermazioni altrui mi sembra che non porti a nulla, se non a spiacevoli diatribe interpersonali.
    Ti ricordo che sei stata tu stessa ad interpellarmi sul documentario e che io ho risposto in maniera pacata e tranquilla.
    Quindi non ho compreso bene il motivo di questa tua vis polemica.

    Attendo una tua risposta e non ti nego di esserci rimasto un po' male.
  • Discussione Gugly • 14/05/11 23:42
    Portaborse - 4710 interventi
    Io non ho detto che Morsello è un mero clone di De Gregori.

    Quanto al resto, vorrei capire quale ideologia è stata omessa dall'autore di questo documentario.
  • Discussione Gestarsh99 • 15/05/11 01:12
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Gugly ebbe a dire:
    Io non ho detto che Morsello è un mero clone di De Gregori.

    Infatti nell'altra pagina ho fatto riferimento a quanti pensano una cosa del genere (ossia il Morsello clone di Fabrizio), non certo a te.
    Tu invece hai travisato pensando che io prendessi il paragone con De Gregori come un'offesa e questo non è assolutamente vero.
    L'offesa, ripeto, non è il parallelismo con un altro artista ma il ritenere l'uno la copia carbone dell'altro.


    Gugly ebbe a dire:
    Quanto al resto, vorrei capire quale ideologia è stata omessa dall'autore di questo documentario.

    L'unica cosa che ha omesso di fare l'autore di questa opera è proprio quella promessa nel titolo: parlarci di musica.
    Se lo scopo era quello di illustrare una realtà di nicchia che in pochi conoscono allora avrebbe dovuto innanzitutto apporre un titolo più consono, senza tirare in ballo un inesistente "nazirock" (sul vocabolario dei generi si parla tutt'al più di oi!, hatecore o R.A.C.) e cercando di tenersi il più possibile distante da coercizioni strumentalistiche rivolte verso chi guarda.

    Se poi per assurdo l'autore venisse da me e mi dicesse: "Guarda il mio scopo era quello di realizzare esplicitamente un "mondo-movie" sugli ambienti dell'antagonismo reazionario"
    beh, allora non avrei proprio nulla da ridire, giacchè il genere mondo è di per se stesso ultra-fazioso e scandalisticamente spettacolarizzato.
    Pace fatta perciò.

    Il termine "documentario" lo riserverei per ben altri prodotti più oggettivi e qualitativamente rilevanti.
    La lista è molto lunga. Dimmi tu.
  • Discussione Zender • 15/05/11 09:29
    Capo scrivano - 1 interventi
    Dunque: se qualcuno decide di etichettare un genere a modo proprio non trovo che sia strano. Potrà essere discutibile, ma si è sempre fatto e si farà, come ben sappiamo.

    Dire che Morsello è un clone di De Gregori appartiene a uno dei tanti giudizi che uno può dare, giusti o sbagliati che siano. Poi lo si può contestare e va benissimo.

    Se dovessimo etichettare come documentari solo filmati che rispettano l'oggettività assoluta (o addirittura la rilevante qualità, cosa assolutamente impossibile) ne dovremmo cancellare tre quarti. Non vedo il problema...
    Ultima modifica: 15/05/11 09:30 da Zender
  • Discussione Von Leppe • 15/05/11 12:49
    Call center Davinotti - 1109 interventi
    A me di nazi piacciono solo i porno, senza propaganda e retorica...
  • Discussione Il Dandi • 15/05/11 16:58
    Segretario - 1488 interventi
    Gestarsch88 ebbe a dire:
    Il Dandi ebbe a dire:
    Senza contare che di novelli Massimo Morsello in giro non ne vedo.

    Un artista che ancora oggi viene considerato alla stregua di un clone speculare di De Gregori.
    E questo è offensivamente riduttivo.




    E scoprimmo l'amore / e scoprimmo la strada / difendemmo l'onore / col sorriso e la spada
    Secondo me sono bei versi, belle immagini e ben scritte. Appena li ho letti a Roma su un manifesto fascista mi sono detto: "ma questa non è la solita cosa, non se la sono inventata da soli"; infatti era una canzone di Morsello.

    Da ciò che risulta nelle interviste che ho letto, a Morsello comunque non dava fastidio l'appellativo di De Gregori nero ed era il primo a riconoscergli un'influenza stilistica alla quale pagava coscientemente tributo. Poi è ovvio che a nessuno verrebbe in mente di definire De Gregori il Morsello rosso, perché lui è un cantautore folk/pop/rock con una carriera ed un immaginario lirico che vanno molto, ma molto oltre i meri confini della cultura politicizzata degli anni '70 in cui è emerso.

    Alla fine comunque il paragone tra i due è davvero riduttivo: De Gregori per esempio non è mai stato condannato per banda armata.
    Ultima modifica: 15/05/11 16:58 da Il Dandi