Impiccalo più in alto - Film (1968)

Impiccalo più in alto
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/11/08 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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Herrkinski 14/11/08 16:11 - 8119 commenti

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Il primo western interpretato da Eastwood negli USA dopo il successo planetario delle pellicole girate in Italia con Sergio Leone. Il film infatti "ruba" lo stile spaghetti-western e lo adatta alla realizzazione made in USA, segnando in un certo senso un nuovo modo di intendere il western oltreoceano. Questo il maggior merito del film, che per il resto non eccelle, pur mostrando uno svolgimento solido e scarno, con un Clint in gran forma; non manca anche una certa critica sociale al sistema giudiziario. Resta comunque un buon western.

Undying 16/11/08 22:58 - 3807 commenti

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Impiccalo più in Alto rappresenta la via di mezzo tra il western alla John Wayne e quello di scuola leoniana. Clint Eastwood interpreta un riuscito film che a suo modo si ritaglia uno spazio personale ottenuto, appunto, dalla miscela di due correnti "di pensiero" amalgamate alla perfezione. L'azione, i buoni propositi e la solida interpretazione del celebre attore/regista (qua intento a proporsi in un ruolo "rivoluzionario e sinistroide") ne fanno titolo decoroso e significativo nel panorama del genere che, ricordiamolo, nasce oltreoceano anche se sarà perfezionato da Sergio Leone.

Galbo 11/12/08 19:50 - 12399 commenti

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Film bello e sottovalutato, il primo di Eastwoood dopo l'esperienza italiana con Sergio Leone; la storia del presunto bandito riabilitato e riciclatosi come sceriffo, che usa la legge per la sua vendetta personale consente a Eastwood (sorta di regista "occulto" non ufficiale del film) di trattare uno dei suoi temi preferiti, il rapporto tra legge e giustizia. Il film è ben scritto ed interpretato da un Clint in stato di grazia.

Homesick 4/03/10 18:35 - 5737 commenti

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La madrepatria del western recepisce il paradigma inventato da Leone e ne importa tematiche (la violenza e la vendetta), il divo (Eastwood, un americano che prima era praticamente sconosciuto) e le musiche (le note morriconiane di Dominic Frontiere), incidendolo tuttavia di sottotesti più profondi come la spettacolarizzazione della pena capitale e soprattutto quel binomio tra legge e giustizia in cui si riscopre l’anima del western classico. Dal suo battesimo a Cinecittà l’attore Eastwood è maturato ed è ormai pronto per la brillante carriera a Hollywood.

Lovejoy 14/08/10 14:42 - 1823 commenti

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Tornato in America dopo l'esperienza con Sergio Leone, Eastwood interpreta questo western, che a parte qualche sequenza in stile horror non ha altro da segnalare. La regia di Post non regala guizzi particolari. Il ritmo è discreto e il cast vale almeno una visione. Eastwood replica il personaggio interpretato con Leone senza particolari sussulti. Pat Hingle invece è eccellente. Rapido cameo per il grande Ben Johnson.

R.f.e. 10/11/10 11:18 - 816 commenti

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Uno degli anelli di congiunzione fra il western classico americano e quello influenzato - a malincuore - dal nostro western all'italiana. Istericamente infarcito di attori yankee in modo da far ben capire che trattasi di un prodotto made in USA, è comunque un film tutto sommato riuscito ed interessante. Una delle cose che restano impresse è l'approccio non banale e molto realista con il tema della morte per impiccagione. Inger Stevens - che purtroppo si suiciderà due anni dopo - è incantevole e la love-story funzionale al racconto.

Tarabas 8/03/11 13:47 - 1878 commenti

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Scampato ad un ingiusto linciaggio, un mandriano pensa solo a vendicarsi. Singolare (almeno per l'epoca e il genere) western che mette al centro della storia il problema della giustizia, della legge e della necessità storica. La messa in scena è meno rigorosa e più spettacolare rispetto al suo predecessore Alba fatale, ma il risultato è buonissimo. Unica pecca, la love story posticcia e qualche lungaggine qua e là. Regia lineare, con abuso (voluto?) di movimenti di mdp destra/sinistra.
MEMORABILE: Il salmo cantato durante l'impiccagione di gruppo è lo stesso della processione de Il mucchio selvaggio (Shall we gather at the River).

Daniela 13/05/12 07:16 - 12670 commenti

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Scampato ad un linciaggio, il mandriano Jed Cooper riprende il suo vecchio lavoro di sceriffo n una cittadina governata col pugno da un giudice convinto che il ricorso massiccio alla forca sia l'unico mezzo per mantenere l'ordine... Western spesso individuato come anello di congiunzione il modo classico di mettere in scena in genere e quello mutuato dagli spaghetti-western, non del tutto riuscito (la storia d'amore, pur regalando una bella sequenza, appare forzata) ma con una innegabile presa spettacolare. Accanto a Clint, alcune belle facce di caratteristi e un breve ruolo per Hopper
MEMORABILE: Il linciaggio iniziale; L'impiccagione di gruppo

Enzus79 12/12/12 19:32 - 2901 commenti

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Buon western e primo girato dal buon Clint Eastwood in USA dopo quelli con Sergio Leone. Non è una semplice storia di vendetta, ma anche una critica al sistema giudiziario americano. Non mancano momenti violenti. Buono il cast, così come la regia di Ted Post.

Jdelarge 15/09/13 20:00 - 1000 commenti

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Buon connubio tra western americano e italiano, questo film non è, però, supportato dal ritmo giusto, finendo così col risultare a tratti noioso. Eastwood è perfetto nel ruolo e la storia che lo porta a essere sceriffo è veramente interessante e ben costruita. Alcune scene sono girate con estrema cura e l'approfondimento sulla giustizia di quegli anni conferisce maggiore valore a questa pellicola. Nel complesso, un film riuscito.

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Rambo90 29/08/14 18:11 - 7701 commenti

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Western americano ma con chiari influssi dallo spaghetti, sia per quanto riguarda il tema della vendetta che per fotografia e violenza. Eastwood copre con efficacia il suo ruolo ed è affiancato da qualche bella faccia di genere (tra cui Johnson e Dern) e dalla bella Stevens. Qualche rallentamento nella seconda parte, ma il divertimento è assicurato.

Rigoletto 24/02/15 15:32 - 1787 commenti

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Ottimo western dagli echi leoniani che si mantiene fresco nonostante l'età. Eastwood è un ex vice-sceriffo accusato di furto di bestiame; qualcuno l'ha incastrato ma ha fatto i conti senza l'oste. Forse un po' abbondante nel minutaggio ma sicuramente lo stampo epico dell'uomo contro tutti si sente eccome. Attorniato da un bel cast e diretto dal valido Ted Post, Eastwood tira fuori una prova solidissima e incrollabile (magari oltre il logicamente tollerabile). Consigliato.

Saintgifts 26/02/15 17:16 - 4098 commenti

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Sempre in bilico tra giustizia e vendetta, amministrazione opportuna della legge e spettacolarizzazione delle esecuzioni a mo' di esempio, senza mai cadere da una parte o dall'altra. In questo la sceneggiatura è molto buona e le figure del giudice (ottimo Pat Hingle) e del vicesceriffo (il Clint di sempre) sono delineate perfettamente e senza ombre. Sulla carta Eastwood è implicato solo nell'interpretazione; sembra sia la produzione americana a "sfruttare" le esperienze italiane di Clint per introdurre un tocco nuovo al western tradizionale.

Jurgen77 2/11/15 09:21 - 629 commenti

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Prima pellicola "indipendente" di Eastwood dopo il periodo "leoniano". Il figlioccio ha ben appreso dal maestro i punti cardine per fare un western schietto, cinico e violento al punto giusto. Colonna sonora e certe inquadrature derivano chiaramente da Leone, ma la pellicola è gradevole, tesa e avvincente. Come inizio è buono.

Faggi 19/08/16 17:04 - 1549 commenti

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Western razionalista, col sospetto che Eastwood possa aver contribuito non poco alla regia. L'operazione è confezionata bene; memore della lezione italiana combina gli stilemi del western classico con le recenti (allora) invenzioni nostrane. Non è affatto disprezzabile l'intenzione di catturare un vasto pubblico (ci sono delle ruffianerie); tutto procede su binari non scontati ma tutto sommato prevedibili, in linea con le premesse. Onesto.

Puppigallo 19/08/16 09:20 - 5279 commenti

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Buon western, con tutti gli ingredienti: il giusto, i cattivi, il giudice e la bella dal tragico passato. La datazione inizia a farsi sentire, ma il ritmo è quasi costante; e anche i momenti tra Clint e la donna che lo accudisce sono potabili. Il vero appunto lo si può muovere alla resa dei conti, che poteva essere studiata meglio. Mentre il voler sottolineare che non sempre si può avere una vita normale, nonostante la si desideri, costituisce un punto a favore. Nota di merito per la figura del giudice e per l'impiccagione di gruppo, con le varie reazioni dei condannati.
MEMORABILE: "Non ho mai visto un uomo così vicino alla morte"; Il giudice "Per l'amor di Dio!". E Clint "Qui Dio non c'entra".

Il Gobbo 19/08/16 10:23 - 3015 commenti

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Eastwood torna dall'Italia portandosi dietro il cigarillo, la voce di Salerno (per noi) e qualche suggestione, innestata però in un prodotto americano e dal tema già molto clintiano: individuo vs organizzazioni sociali (o embrioni di queste). Risultato non banale malgrado qualche battuta a vuoto. Hopper (che fa già il pazzo) e Bruce Dern si scaldano per il decennio successivo, ma ovviamente abbiamo occhi solo per il Nostro.

Lou 25/03/17 00:53 - 1121 commenti

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Dopo gli "spaghetti western" di Leone, Eastwood si misura con un western più classico, che pone al centro la contrastata applicazione della legge in un mondo ancora selvaggio, dominato dalla violenza e dal pregiudizio. Diventato sceriffo dopo essere stato salvato in extremis da un'ingiusta impiccagione, il nostro eroe fa la parte del giusto faticando a reprimere il desiderio di vendetta. Niente di straordinario, meccanismi narrativi elementari in linea con il genere, ma comunque un film ancora guardabile a distanza di tanti anni.

Caesars 19/12/18 10:15 - 3794 commenti

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L'inizio è folgorante: poche battute e il nostro Clint finisce impiccato. Immagini ben montate ed efficaci. Il resto della pellicola non è all'altezza dell'incipit ma risulta comunque ben realizzato dall'onesto Ted Post. Eastwood sfodera le sue due espressioni (con e senza cappello) tipiche del periodo, ma risulta comunque più che adeguato come protagonista assoluto. Buono il cast di caratteristi di contorno.
MEMORABILE: L'incipit.

Pesten 10/03/19 21:44 - 791 commenti

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Un western che cerca di fondere Wayne e Leone, facendolo in maniera più che dignitosa. Tra i tanti lavori di Eastwood questo raramente viene considerato, nonostante l'effettivo valore di una pellicola che, seppur basata su una storia fin troppo semplice, riesce ad acquisire punti grazie a un ritmo quasi sempre tosto e una violenza mai velata. Fa quasi strano vedere Clint perseguire ideali fin troppo buonisti e legali, quasi retorici se vogliamo (soprattutto nel finale) ma un contorno corposo aiuta a rendere il film tuttoggi ancora piacevole.
MEMORABILE: L'impiccagione iniziale; La storia d'amore toccata e fuga, quasi inserita per forza.

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Pinhead80 23/12/19 16:46 - 4765 commenti

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Un ex aiuto sceriffo viene linciato da un gruppo di lupi solitari che lo accusano di essere una assassino e un ladro di bestiame e che vogliono vendicare la morte di un bovaro amico loro. Verrà salvato e portato di fronte alla legge. Nel suo primo western americano Eastwood si porta con sé quelli che erano gli sguardi e le smorfie che lo hanno reso famoso nei film di Sergio Leone. Tutto ruota attorno alla vendetta del protagonista e all'orribile pratica dell'esecuzione capitale tramite l'impiccagione. Un western solido con momenti di tensione.
MEMORABILE: La cicatrice nel collo nascosta da Clint.

Katullo 8/08/23 13:25 - 329 commenti

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Gli anni d'oro del western, dopo la trilogia del dollaro di Leone, sfruttano la scia con il miglior rappresentante sul mercato, un Eastwood nato eroe e cresciuto mito. L'amor di patria lo spinge tra le mani esperte di Post, che lo dirigerà anche nel mondo moderno di Callaghan con celeberrimi risultati. Non da meno questa storia tutta vendetta personale, con corredo psico-giustizialista ben impersonato dalla figura del giudice Stenton, grazie all'ottima prova di Pat Hingle. Un po' repentino il passaggio da tenero mandriano a infallibile e impassibile pistolero, ma è un dettaglio.
MEMORABILE: Come ti salvo l'agnellino; Il "segnale" di Stenton; I tentativi d'approccio multipli durante il pic-nic; L'ultimo dei tre errori del Capitano Wilson.
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    Galoppino - 164 interventi
    Queste doppie uscite mi fanno ridere (nel senso buono sia chiaro).Economicamente converrà quella della A&R, sotto l'aspetto dei contenuti la Sinister offre sempre qualcosa in più.