Beppe Grillo: Delirio - Spettacolo teatrale (2008)

Un Beppe Grillo visibilmente dimagrito si presenta al suo pubblico (come sempre numeroso) che affolla il Datchforum di Milano. Uno spettacolo più breve del consueto (2 ore e 10 contro le tre dell’anno precedente) e in tono minore. Nel senso che è meno divertente, che ormai Grillo ha abbracciato completamente la sua missione di educatore del popolo italiano e dimentica di essere un comico di altissima caratura preferendo concentrarsi quanto più possibile sul tentativo di svegliare la coscienza civica dei suoi concittadini. Un’operazione stimabile, che andrebbe apprezzata non tanto per la specificità degli argomenti (entro i quali...Leggi tutto si può facilmente trovare traccia di quel qualunquismo di cui viene spesso accusato) quanto per la verve con cui stigmatizza l’atteggiamento di chi è colpevolmente vittima delle circostanze, di chi chiude gli occhi di fronte a una situazione che si sta facendo via via più insostenibile. Grillo oltrepassa le barriere partitiche (è inviso alla destra quanto alla sinistra) e, prendendo esempio dall’affermazione “dal basso” (ovvero dal popolo di internet) di Obama, punta a dimostrare come, se si vuole cambiare, è ancora possibile. A seguire non mancheranno gli attacchi ai “nemici” di sempre, da Tronchetti Provera a Geronzi, dallo psiconano (Berlusconi) a Topo Gigio (Veltroni) che sfoceranno inevitabilmente in accuse più generiche contro le banche, i monopolisti dell’energia (Enel, Eni) e il malgoverno (anche locale). I bersagli di Grillo sono in fondo sempre gli stessi, ma piace in lui la capacità di rinnovare gli argomenti, di saper mostrare al suo pubblico cosa accade nel mondo, come modelli politici più evoluti abbiano imparato a difendersi dalle lobby opprimenti. Gli è stato rimproverato di essersi arricchito, di vivere da nababbo, ma che male c’è a farlo quando c’è chi lo fa senza dare nulla in cambio e anzi prendendosi gioco di chi ti paga? C’è sempre qualcosa da imparare, agli spettacoli di Grillo, e poco importa che in certi momenti appaia fazioso: quanti sono quelli che in Italia possono dire di cercare di smuovere le coscienze e hanno i mezzi per farlo? Possiamo discutere su quanto sia corretta un’informazione, ma per farlo dovremo controllarla e quando l’avremo fatto ne sapremo comunque più di prima. Tra le curiosità utili portate all’attenzione del pubblico una palla che si sostituisce al detersivo per lavatrici e dura tre anni, le istruzioni per come farselo in casa, il detersivo, i curricula terrificanti dei “grandi” manager di casa nostra, le interviste a chi scrive di morti bianche o va a filmare i consigli comunali. Dopo gli insistenti e continui appelli a rivolgersi a internet piuttosto che alla televisione, la chiusura arriva con Grillo che si infila in una bara per raccontare un singolare episodio d’oriente: un genio del businness ha insegnato ai manager a combattere lo stress passando qualche minuto in una bara, dove tutto si vede sotto un’altra... luce. E funziona!

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