Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Allegro spottone alla cordialità della poco nota parte più a nord della Francia (siamo a Bergues, a due passi da Calais), BIENVENUE CHEZ LES CH’TIS si rifà alla commedia francese alla Francis Veber non possedendone tuttavia la medesima incisività e concedendo più del lecito alla commercialità e ai buoni sentimenti. Una commedia furba, insomma, che sfruttando un tema classico come quello dello straniero in terra straniera (poco importa che si resti all’interno della Francia) punta molto sulla bravura degli attori (soprattutto sul volto espressivo di Kad Merat) rifugiandosi, per quanto riguarda la comicità, in situazioni viste e straviste semplicemente adeguate alla particolarità dell’ambientazione....Leggi tutto Il nord della Francia viene visto, da chi abita più a sud, quasi come il Polo Nord; zone in cui persino il meteo si crede possa barare sulle temperature perché, se ammettesse il gelo, lì non ci andrebbe più nessuno. Un funzionario delle poste (Merat), spinto dalla moglie a cercare un posto al Sud, viene invece spedito a Bergues per due anni dove comincerà ad apprendere usi e costumi di quella terra. Soprattutto il particolare dialetto (che ovviamente si fa molta fatica a rendere col doppiaggio), che lo indurrà a numerose malinterpetazioni. Dapprima si dimostrerà scettico, refrattario, poi si integrerà sempre più. Tutto molto prevedibile insomma, fino alla conclusione più conciliante che si possa immaginare. Fortunatamente qualche momento spassoso non manca, certo è che nel suo complesso il film lascia trasparire un’ingenuità di fondo che sconfina pericolosamente con il bamboccesco. La regia dell’esordiente Dany Boon (anche attore nel ruolo cardine del postino alcolizzato Antoine) non è delle più vivaci e di conseguenza il ritmo talvolta latita, cosicché a tener su la baracca ci deve pensare Merat con il suo stile un po’ alla Philippe Noiret (attore cui somiglia non poco). Basta? Chi si accontenta gode, si dice, e se non si esige troppo e si è disposti ad accettare un bel po’ di zucchero in eccesso, si può passare un’ora e mezza senza gran rimpianti vivendo un’esperienza, almeno dal punto di vista turistico, stimolante. Pure facendosi qualche risata, qua e là (notevole il colloquio da falso disabile di Merat). Piatti i personaggi femminili, notevole il cammeo di Michel Galabru nonno un po' rinco.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/11/08 DAL DAVINOTTI
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Almayer 24/04/08 08:50 - 169 commenti

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La storia di un povero direttore delle poste che viene trasferito per punizione dal sud della Francia in un piccolo paesello del Nord Pas de Calais. Da questo spunto il film parte prendendo in giro sia gli stereotipi dei francesi del nord (accento, cucina, cultura, abbigliamento) sia quelli dei loro connazionali meridionali. Esilarante, assolutamente da vedere in francese (e impossibile da tradurre), necessita però di una discreta conoscenza della lingua e della cultura, altrimenti la maggior parte delle battute risulterebbero incomprensibili.

Galbo 9/11/08 08:37 - 12390 commenti

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Commedia piuttosto divertente diventata quasi un caso nazionale in Francia dove ha avuto un grandissimo successo commerciale. In realtà regista e sceneggiatori compiono un'operazione piuttosto intelligente adoperando una vicenda regionale per parlare di tolleranza e di rispetto per la diversità anche se il tono appare a volte fin troppo edulcorato e "da favola". Visione comunque piacevole grazie ad un ottimo cast con momenti di grande umorismo.

Redeyes 10/11/08 16:55 - 2448 commenti

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Delude e lo fa causa una esterofila critica che loda qualsiasi scialba pellicola straniera distruggendo al contempo paralleli film italiani. Mi spiego meglio: un film del genere sarebbe potuto esser interpretato da un napoletano ed un bergamasco ed avremmo gridato alla boiata, o sbaglio? Risate? Poche o nessuna, salvo la gag del disabile falso e la cena per la moglie. Notevole, tuttavia, l'impegno dei fautori del trailer: lì, sta tutto il film! Bocciato!

Cif 12/11/08 02:02 - 272 commenti

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Il film è godibile, fa ridere talvolta, ma non certo spessissimo. Non capisco come possa essere stato spacciato per il film francese più divertente degli ultimi anni. Forse non capisco l'umorismo francese. La storia è leggera e le situazioni comiche fanno prevalentemente leva sul dato regionale degli usi, abitudini ed accento del "nord". Di per sè l'intuizione è da cinema vanziniano, ma è sviluppata senza alcun tipo di volgarità (cosa difficile per i cinepanettoni nostrani).
MEMORABILE: Molto efficace la traduzione delle espressioni tipiche del "nord" (non era facile renderle in italiano). Il risultato è una specie di umbro-maccheronico!

Effe 25/11/08 11:59 - 16 commenti

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Non c'è dubbio che la pellicola sia fortemente penalizzata dal doppiaggio, ma questo non esclude che essa ripercorra pedissequamente, con un pizzico di monotonia e senza pungere troppo sulla questione discriminazione, strade già lungamente e più efficacemente battute. Il cast lavora bene (soprattutto il duo Merad-Boon) e la regia di quest'ultimo, pulita e senza fronzoli, arricchisce il film, che da bomba comica si ridimensiona in una onesta e graziosa commedia (francese).

B. Legnani 22/12/08 23:47 - 5529 commenti

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Onesto, perché dà quello che promette. Nella prima ora si ridacchia in continuazione, con il culmine nella prima notte e nel primo giorno di lavoro a Bergues, poi il film infila (deve infilare?), per mettere a posto il tutto, una strada assai zuccherosa che lo fa terminare in calo. Kad Merad (che a me ricorda Albanese) è molto bravo, mentre gli altri tengono botta. Non indispensabile, ma certamente carino. Discreto.
MEMORABILE: La prima notte a Bergues e la rocambolesca narrazione al primo rientro a casa.

Markus 25/12/08 20:45 - 3687 commenti

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I francesi sono eccentrici: riempiono le sale per un film del genere che, se fatto con gli stessi propositi in Italia, scommetto che non incasserebbe un euro. Detto ciò, il film è inferiore all'attesa, soprattutto per l'eccessiva sponsorizzazione di quella zona della Francia a confine con il Belgio e la caratterizzazione burlesca dei personaggi, mille miglia lontani dalla realtà. Non è un brutto film, ma a mio avviso delude le aspettative.

Gugly 12/02/09 23:18 - 1187 commenti

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Film molto godibile che va giù come va pastis, o anisette. Non c'è nulla di nuovo e la parte finale si rivela molto "disneyana" e zuccherosa, ma nel complesso il film è divertente. Grande merito va al protagonista, attorniato comunque da validi comprimari. Si perde nel doppiaggio ma tant'è... Belle le musiche e ottima l'ambientazione con il campanile "carillon". Leggero leggero. Benvenuti al Nord di Passo di Calais!

Harrys 6/08/09 00:28 - 687 commenti

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Per chi conosce il francese, da visionare assolutamente in lingua originale. Quel che emerge dalla "visione doppiata" è la sensazione di una fondamentale carenza. Anche se, paradossalmente, non si poteva chiedere di meglio. Gli adattatori e i doppiatori ce l'hanno messa tutta, ma alla lunga quell'inverosimile dialetto rischia di suscitare prurito ai timpani. Nella sua semplicità, il film affronta la tematica del pregiudizio "territoriale". Originale: si ride, non di rado. Comicità spesso non facilmente interpretabile. **1/2

Daniela 5/04/09 12:46 - 12654 commenti

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Trasferito per punizione in un paesino del nord della Francia, un direttore delle poste (Merad, faccia espressiva) piange e si dispera, prima di accorgersi che i "nordici" sono tutti (ma proprio tutti) brava gente. Presa in giro dei luoghi comuni che coincide con la loro conferma per questa innocua commediola che alterna qualche scenetta divertente con intermezzi noiosi, come i quiproquo linguistici, prima della deriva nella melensaggine. Lo stupore per l'enorme successo in Francia si ridimensiona pensando ai blockbuster comici nostrani.

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Capannelle 14/09/09 15:09 - 4411 commenti

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Il doppiaggio avrà pure dei limiti intrinseci ma se in Francia è stato campione d'incassi i cugini sono ridotti male. Bravo e polivalente Merat, onesti i villici del paesino di Bergues ma dopo i primi 20 minuti, quelli sì esilaranti, si scivola nel carino prevedibile. Al cui confronto, Totò e de Filippo a Milano erano tutt'altra cosa. Anche le riflessioni sociologiche che è possibile intavolare sui temi del film sono tutte esplicitate già nei minuti iniziali, cui il resto del film aggiunge poco.

Cotola 12/10/09 18:29 - 9039 commenti

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È probabile che a godere appieno della pellicola siano i francesi. Solo i cugini d'oltralpe, infatti, possono capire al meglio certe battute sui luoghi comuni presenti nel film. Lo spettatore "foresto" a tratti resta un po' spiazzato dinanzi a certa comicità ma soprattutto per il tono eccessivamente edulcorato che raggiunge nella seconda parte e nel finale. Meglio sarebbe stato, a mio avviso, spingere il pedale della cattiveria, scorrettezza e crudeltà. Alla fine ne esce fuori un film sbiadito ed abbastanza mediocre.

Skinner 26/11/09 19:40 - 592 commenti

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Quello che si dice un "pacco", pompato da certa critica pronta a gridare al gioiello anche per prodotti medi(ocri). Qui siamo di fronte a una commediola prevedibile che sbatte in faccia allo spettatore la sua moralina scontata e ovvia per due ore. Ora, se il film divertisse sarebbe tutto a posto, peccato che l'umorismo latiti e sia tutto giocato sul facile uso di termini e accenti dialettali, intraducibili sì, ma davvero facili e poveri d'ingegno. Se cercate commedie francesi intelligenti guardate Coline Serreau o Lelouch, non questo film!

Magnetti 25/11/09 11:27 - 1103 commenti

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Un confronto fra i "villici" del Nord e gli snob transalpini. Con il tono della commedia leggera si affronta un tema evidentemente sentito oltr'alpe, la cui esportabilità è garantita dal fatto che in ogni nazione ci sono pregiudizi geografici, con il problema della scarsa resa del confronto dialettico per l'inevitibile (e buon) doppiaggio. L'arroganza intellettuale perde (alla lunga) contro la genuinità dei semplici (da noi vale il detto "contadino, scarpe grosse, cervello fino"): un messaggio semplice portato sullo schermo dagli autori in modo affettuoso (e/o furbescamente?).

Puppigallo 1/12/09 10:02 - 5271 commenti

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Le armi vincenti di questa pellicola sono due: il protagonista, decisamente azzeccato e il dialetto che parlano questi cosiddetti buzzurri del nord della Francia, o giù di lì (il merito, ovviamente, va ai doppiatori, che riescono a far ridere storpiando le parole "Sono caduto sul ciulo, vacca puzza". "Lo Cococolo". "Ha messo in disordine la stanza di mio figlio", che diventa: "Ha sfrogliato la stanza del me cici"). E' un po' troppo lungo, visto il genere, ma regge abbastanza bene e si ridacchia fino alla fine. Simpaticamente leggero e senza pretese (a parte la solita tiritera sui pregiudizi).
MEMORABILE: La moglie del protagonista, che crede che il marito beva per combattere il freddo: "Oh no, hai bevuto il mio profumo! So che gli alcolisti lo fanno".

Piero68 14/06/10 10:27 - 2957 commenti

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Il nord della Francia come il meridione per l'Italia. Falsi luoghi comuni e pregiudizi razziali. Il film però andrebbe apprezzato in lingua originale. Doppiato perde gran parte della sua verve comica. Improponibile fuori dai confini francesi. Questo perché le storpiature del linguaggio (uno dei punti di forza del film), subiscono degli opinabili ritocchi per esigenza di lingua e, appunto, doppiaggio. Anche le diverse abitudini sono una questione tutta "nazionale". Un po come pensare di far ridere i francesi con film come Lacapagira. Evitabile.

Domino86 28/07/10 11:02 - 607 commenti

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Un film leggero che, tuttavia, tocca l'importante tema del pregiudizio e lo fa veramente bene. Si ride tanto, la risata accompagna lo spettatore durante tutta la pellicola ma rimane lo spazio per gli spunti di riflessione che, forse proprio perché accompagnati da gag e divertimento, risultano ancora più efficaci.

MAOraNza 19/10/10 09:15 - 244 commenti

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Simpatica commedia francese, confezionata alla francese. Con tutti i pro e i contro del caso, ovviamente. Per chi, come me, non conosce bene le differenze tra popolazioni, dialetti e zone geografiche transalpine, i primi momenti lasciano un po' spiazzati: ma poi il film gira anche se si ha la sensazione di perdere qualcosa a causa della traduzione/doppiaggio che non sono sempre azzeccati e anzi, in più di una circostanza, persino "fastidiosi". Graziosa commediotta, attori in palla (Merad alla Noiret, bravissimo), ma poco più.

Saintgifts 31/10/10 11:42 - 4098 commenti

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Ho cominciato a sorridere quando la moglie raggiunge il marito nella graziosa cittadina del nord della francia. Per il resto ho trovato questa commedia anacronistica e paradossale (anche se ci può stare trattandosi appunto di una commedia), giocata su stereotipi che più non hanno ragione di esistere. La regia non aiuta a rendere più scoppiettante il ritmo ed è tutto demandato alla bravura degli attori e al linguaggio che se in originale sarà stato molto più divertente, anche nella versione doppiata regge bene.

Bruce 15/11/10 15:40 - 1007 commenti

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Commedia comica francese di grande successo in patria. Carina, senza essere nulla di travolgente. Molto è giocato sui doppi sensi e sugli equivoci che nascono dall’inflessione dialettale e dai modi di dire degli abitanti del nord incomprensibili o quasi per il resto dei connazionali. Inevitabile dunque che, una volta tradotto nella nostra lingua, il film perda molto della sua forza comica. La storia comunque c’è e pur nella sua estrema semplicità non è priva di valore.

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Caesars 9/12/10 08:44 - 3790 commenti

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Grande successo in patria, questa commedia transalpina si lascia vedere e regala anche qualche sorriso senza però riuscire ad entusiasmare. La trama, pur simpatica, è esile esile e non molto originale, gli interpreti fanno il loro dovere con professionalità e la regia non è particolarmente dinamica. Bisogna ammettere che non deve essere stato un compito facile per il doppiaggio italiano cercare di tradurre fedelmente lo strano idioma parlato dagli abitanti di Bergues, probabilmente nel passaggio in italiano si perde molto. Non male comunque.

Luchi78 22/03/11 23:19 - 1521 commenti

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Un gradino sotto al nostrano Benvenuti al Sud perché il doppiaggio italiano non può ovviamente rendere il senso delle gag linguistiche francesi. Tutto sommato ritengo che la compagine di attori d'oltralpe sia meno "espressiva" del cast tirato su per la versione nostrana, con Bisio e Merad che tengono la scena allo stesso livello. Ovviamente i due film non necessitano entrambi di esser visti...

Ishiwara 4/06/11 19:54 - 214 commenti

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Visto dopo il remake italiano è difficile darne un giudizio obiettivo. Scatta subito il confronto tra i due protagonisti che nel complesso vede Bisio vincitore. Il rifacimento nostrano era comunque necessario, perché è il genere di film che la traduzione uccide: il tentativo fatto dai doppiatori non è decisamente un buon risultato, ma la prova era ardua da superare. L'idea è comunque simpatica, anche se un po' tirato per le lunghe il suo sviluppo. Meglio guardarsi Benvenuti al sud che ne ricalca lo schema con parti identiche, ma un ritmo migliore.

Pinhead80 15/01/12 17:36 - 4757 commenti

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Ovvero paese che vai, stereotipi che trovi. Anche i nostri cugini francesi non lesinano con questo tipo di pratica e il film di Dany Boon ne è un perfetto esempio. Ovviamente la traduzione in italiano dei giochi linguistici francesi non rende al massimo, ma in quanto a situazioni la pellicola è molto ben sviluppata (dimostrazione ne è il totale saccheggio di idee del film nostrano di Miniero). Semplice ma molto divertente.
MEMORABILE: Il funzionario delle poste che si finge disabile per avere il posto che desidera...

Belfagor 23/07/12 09:34 - 2690 commenti

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Trasferito per punizione nell'estremo nord della Francia, un impiegato delle poste scopre che gli abitanti della zona non sono poi così terribili. Nonostante la schematicità della trama (gli stereotipi vengono smentiti, tranne quelli innocui e divertenti), la realizzazione è vivace e sicuramente non mancano le occasioni comiche. Il limite fondamentale è nel doppiaggio che, pur riuscendo a "tradurre" la buffa parlata del nord, non rende certo quanto l'originale. Commedia furba, che vuol piacere a tutti, ma simpatica.
MEMORABILE: Il protagonista che tenta di spacciarsi per disabile.

Ford 26/07/12 00:15 - 582 commenti

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Meriterebbe la singola stelletta solo per aver dato vita all'italico fenomeno dei "Benvenuti"; una commedia simpatica ma un po' stiracchiata che parte sempre da quel pregiudizio rovesciato tutto da dimostrare per cui chi sta peggio in realtà sta meglio. Dal punto di vista puramente cinematografico niente da segnalare, regia piatta e cast così così. Il doppiaggio in italiano è comprensibilmente disastroso, sembra uscito dalle traduzioni degli albi di Asterix, ma se su carta rendono, parlati diventano insopportabili.

Maik271 11/02/13 23:26 - 436 commenti

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Commedia francese, rifatta in Italia, che ci fa conoscere una zona della Francia troppo spesso sminuita. Dany Boon molto bravo, divertenti le situazioni come la consegna della posta corretta, l'arrivo al nord e l'inevitabile risvolto sentimentale.

Mutaforme 24/03/14 10:28 - 417 commenti

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Simpatica commedia francese che ha dato il via a un piccolo filone di cloni (tra questi il nostrano Benvenuti al Sud). Nulla di imperdibile, ma se non altro il film lascia una gradevole sensazione di buonumore che rende la visione abbastanza appagante. Buona prova del cast.

Homesick 16/05/14 13:17 - 5737 commenti

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Per poter comprendere le differenze linguistiche tra la Costa Azzurra e il Nord-Pas-de-Calais – secondo gli stereotipi e i pregiudizi, la prima terra prospera e civile, la seconda grigia e zotica - bisognerebbe vederlo in originale, ma questa curiosità etnografica dura poco e il film, soprattutto nella seconda parte con l’arrivo della moglie del protagonista, si regolarizza presto in una commediola sentimentale effimera e dal finale scontatissimo. Maggior calore ci sarà nel remake italiano, senz’altro più facile a valutarsi anche per la nostra migliore conoscenza del contesto.
MEMORABILE: L’esclamazione a raglio degli “Ch'tis”; il campanile con il carrillon.

Ultimo 6/10/14 19:12 - 1655 commenti

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Una divertente commedia francese ormai famosissima e ispiratrice di Benvenuti al Sud. Si ride e di gusto, ed è la prova del livello che stanno acquisendo i prodotti francesi. Il cast è poco conosciuto ma di qualità, le location sono azzeccate, la trama si sviluppa bene e ha, in fin dei conti, una sua bella morale.
MEMORABILE: Il direttore delle poste e il collega ubriachi in giro per il paese in bicicletta.

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Gabrius79 4/01/15 23:32 - 1427 commenti

I gusti di Gabrius79

Il successo in terra francese è stato straordinario e qui in Italia si è deciso di rifarne un buon remake, ma questo film va innanzitutto compreso se si conosce bene la geografia francese, altrimenti alcuni passaggi possono risultare stridenti. Qualche buona battuta, ma alla fine il risultato lascia perplessi.

Zio bacco 15/09/15 22:58 - 240 commenti

I gusti di Zio bacco

Briosa commedia francese da cui è tratto un nostro remake non all'altezza. Il provincialismo d'oltralpe, nemmeno immaginabile agli occhi dei forestieri, è comprensibile appieno solo dal pubblico di casa, malgrado il più che decoroso adattamento. Molto divertenti e originali certe scene, rese al meglio da un brillante cast. Il film, davvero godibile nella prima parte, via via perde colpi verso il finale anche a causa di una trama che, malgrado tutto, sembra lasciare troppo spazio al situazionismo. Nonostante ciò, film che merita la visione.

Lupus73 3/08/20 12:55 - 1494 commenti

I gusti di Lupus73

Film matrice di Benvenuti al sud. In questo caso il direttore delle poste deve trasferirsi dall'assolato sud della costa francese al "freddo" nord. Il canovaccio è lo stesso e le gag simili, ma per un italiano non è così diretto divertirsi con i luoghi comuni francesi a noi "non proprio comuni", anche se in qualche modo vengono spiegati bene; quindi non è lo stesso che vederne il remake italiano. In ogni caso ci si diverte, anche se in maniera più distante. Sicuramente l'idea di base è brillante, gli attori sono divertenti e il doppiaggio in italiano è comunque efficace.

Michdasv 7/08/21 17:23 - 117 commenti

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Ottimo. Assurdo e (pertanto) interessante per un pubblico francese che da decenni mostra di amare molto le assurdità (comenel Quinto elemento, I visitatori ecc.), quasi come se il pubblico francese avesse "bisogno" di un pizzico di "assurdità" surreale per essere attirato al cinema. Qui è tutto assurdo: ai personaggi basterebbe guardare online per controllare se gli stereotipi etnici sono veri. Sciocco? Sì, ma piace. Soprattutto la squadra di attori/postini.
MEMORABILE: Il carillon nel torrione della Casa Comunale.

Il ferrini 22/07/22 22:53 - 2357 commenti

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Commedia di grande successo, prontamente emulata in Italia. I meccanismi comici, pur basandosi su stereotipi francesi, sono immediati e talvolta perfino troppo elementari ma tant'è. La storia comunque scorre e i personaggi sono ottimamente interpretati, soprattutto quello di Kad Merad. Niente di trascendentale per ciò che concerne la regia di Boon (qui all'esordio) ma il ritmo c'è e non ci si annoia. Non un film immancabile, come vorrebbe la sua fama, ma sicuramente piacevole.

Androv 8/09/22 01:03 - 195 commenti

I gusti di Androv

Visto sia in francese che nel buon adattamento italiano (difficile impresa), è un film delizioso che verte sulle differenze e somiglianze, intriso di una vena fanciullescamente poetica che si lascia seguire con piacere. È più una commedia che un comico, poiché molte situazioni di scontro linguistico sono apprezzabili solo dagli autoctoni. Sarebbe come far ridere un francese con la parlata di Lino Banfi. Il film resta delizioso e strapperà più di un sorriso grazie alla semplicità delle situazioni e alla straordinaria bravura dei due protagonisti in stato di grazia. Merita.
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  • Discussione Markus • 13/02/09 12:57
    Scrivano - 4775 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Markus ebbe a dire:
    sarebbe interessante vederlo in lingua originale.

    La Lahaie parla un francese pulitissimo.


    quindi quella caXXXata del esse sibillina è pura invenzione della versione italiana??
  • Discussione B. Legnani • 13/02/09 14:05
    Pianificazione e progetti - 14959 interventi
    Markus ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Markus ebbe a dire:
    sarebbe interessante vederlo in lingua originale.

    La Lahaie parla un francese pulitissimo.


    quindi quella caXXXata del esse sibillina è pura invenzione della versione italiana??


    Non lo so. Dico solo che la Lahaie parla un francese pulitissimo. Forse ha fatto un corso di dizione (siete pregati di evitare battute scontate).
  • Discussione Markus • 13/02/09 14:09
    Scrivano - 4775 interventi
    alla fin del fiera, la cosa che mi infastidisce di più del film è quel "porca puzza" detto ogni due minuti!
  • Discussione Capannelle • 14/09/09 14:56
    Scrivano - 3507 interventi
    Sicuramente quel "porca puzza" è uno dei limiti dovuti al doppiaggio ma questo non giustifica il successo del film. Tra l'altro c'è un commento dove compaiono 4 pallini, a prescindere dal merito della cosa, è normale?
    Ultima modifica: 14/09/09 15:15 da Capannelle
  • Discussione Galbo • 14/09/09 17:00
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Secondo me è un dialetto creato ad hoc pescando da più parti...

    concordo
  • Discussione Zender • 4/01/16 18:06
    Capo scrivano - 47768 interventi
    Nooo, il ministro del Vizietto, l'americano buffone di Sono fotogenico! Che dispiacere!
  • Discussione Graf • 4/01/16 20:17
    Fotocopista - 908 interventi
    R.I.P.
  • Discussione Michdasv • 7/08/21 17:30
    Galoppino - 285 interventi
    Studiando le differenze tra Realismo e Verismo all'ultimo anno di superiori (parecchi anni fa) il mio compagno di banco ebbe a dire "hai fatto caso che in ogni film francese c'è almeno una assurdità surreale che non è un dettaglio inutile, ma invece è l'asse portante della trama?".
    Da allora, ogni volta che vedo un film francese, inconsciamente ci trovo una vena surreale e assurda, come se Magritte avesse vinto su Comte e Balzac.
    Certo è solo una opinione umile e senza prove a sostegno. Ma dovunque, Asterix, Quinto Elemento, I Visitatori (ma anche Non sposate le mie figlie e anche Nikita), i film di Tati, De Funes, persino Cinque matti al supermercato...
    Non pretendo di aver ragione. Ma vorrei dire, che se questo filmetto ha avuto un successo straordinario in Francia (come anche quelli che ho menzionato, e i Visitatori era proprio debole) forse è perchè il pubblico francese ama questo genere di prodotti surreali, "fantastici" nel senso che la fantasia gioca un ruolo importante, a scapito di film più serii, realistici, documentaristici, che magari piacciono più ad altri ma meno a loro. 
  • Discussione Zender • 7/08/21 17:38
    Capo scrivano - 47768 interventi
    Mah, semplicemente il film comico anche demenziale fa parte della loro tradizione cinematografica, direi. Però occhio che questo film ha fatto sì straordinario successo in Francia, ma ha attirato pure gli italiani, che ci han fatto milioni col remake...
    Però non direi che non esista da loro la tradizione realistica o documentaristica. Certi polar francesi mi sembrano molto più realistici dei poliziotteschi nostrani, per dirne una.