Discussione 124c • 11/05/15 13:02
Gestione sicurezza - 5190 interventi INTRODUZIONE (a cura di 124c)
Il Grande Mazinga, uno dei più noti rabot di Go Nagai, è un Mazinga Z più forte e potenziato, costruito in superlega NZ, pilotato dal giovane Tetsuya Tsurugi. Al contrario di Koji Kabuto, che è un adolescente giapponese come tanti, Tetsuya è un orfano cresciuto dal dottor Kenzo Kabuto (scienziato ricostruito in laboratorio come cyborg da suo padre Juzo, il nonno di Koji) in maniera severa, che, fin da piccolo, lo addestra a diventare il pilota del Grande Mazinga. Il ragazzo è un solitario che ha un passato difficile e, anche se ha come collaboratori Jun Hono, con il suo robot pettoruto Venus Alpha, e il simpatico Boss Robot, preferisce concludere le battaglie da solo, perchè crede nelle sue sole forze e nella potenza del suo robot. Mazinga non è grande solo nel nome, ma anche negli antagonisti: infatti è l'unico robottone di Go Nagai ad avere una dozzina di giganteschi nemici, tutti provenienti dall'impero sotterraneo di Michene. I più terribili, escluso il fiammeggiante e misterioso Imperatore delle Tenebre, sono il generale Nero, signore delle sette armate infernali, il ministro Argos, capo del servizio spionaggio miceneo, la marchesa Janus, strega dai due volti, un mostro guerriero e capo dei soldati feliini Catloo, e il gran maresciallo del Demonio, alias il redivivo dottor Inferno che prende il posto del generale Nero, quando questi muore in battaglia. Da
Mazinga Z "eredita" il centauro-tigre duca Gorgon, ex-collaboratore del dottor Inferno e qui primo assistente del ministro Argos, rimpiazzato in seguito dalla suddetta marchesa Yanus. Sempre da
Mazinga Z, eredita il piccolo Shiro Kabuto, che, oltre a cambiare scuola e a conoscere un'amichetta della sua età, Aruna, ritrova suo padre Kenzo (creatore del Grande Mazinga e del'imponente castello sul mare Fortezza delle Scienze), che gli costruisce pure un robot giocattolo a forma di giocatore da baseball, Junior Robot, che appare in alcune puntate salienti della saga. Ultima eredità è il sopracitato Boss Robot, comico come il suo costruttore, il grasso Boss, che non si separa mai dagli amici motociclisti Nuke e Mucha, che, rispetto alla serie precedente, ne
Il Grande Mazinga hanno un ruolo più importante. Innamorato perdutamente di Jun Hono, come lo era di Sayaka Yumi, Boss sfrutta come terzo assistente un corvo spia parlante per darle informazioni e per sapere, in anticipo, i movimenti dei mostri guerrieri di Michene. Ha un rapporto difficile con Tetsuya, diverso da quello con Koji, che era comunque di rivalità e stima. Le storie sono molto più drammatiche di quelle di
"Mazinga Z, per via della psicologia contorta del protagonista. Venus Alpha, compagna d'avventure del Grande Mazinga, pilotata dall'afro-nipponica Jun Hono, è la prima robot femmina di Go Nagai a volare con un Jet Scrander personale, che parte dal ponte della Fortezza delle Scienze. Jun ha per Tetsuya l'affetto di una sorella, ma è anche una rivale perchè vorrebbe essere coraggiosa come lui, ma non ci riesce. Nasconde anche lei dei drammi interiori ed è più coccolata dal dottor Kabuto, rispetto a Tetsuya. Per quanto i duelli con i mostri si siano fatti più veloci e mortali (sono diversi quelli dove Mazinga e Venus ne escono con gli arti distrutti), spesso i robot nemici recitano un ruolo secondario nelle storie; servono quasi sempre ad allontanare il Grande Mazinga e Venus dalla loro base, perchè i Michene dispongono di due fortezze volanti, Mikeros e Demonica, capaci di danneggiare la Fortezza delle Scienze. Il Grande Mazinga, nel corso dei 56 episodi, viene potenziato sia nei pugni atomici che nelle gambe e viene dotato di un Great Booster, un Jet Scrander supersonico capace di aumentare la sua velocità. Il finale è in quattro puntate e vede il ritorno di Koji Kabuto e di Mazinga Z, potenziato con la superlega NZ. La serie animata, in patria, nel 1974/75, riscuote meno consensi di
Mazinga Z, però, in Italia, dal 1979, è fra gli anime robotici più amati e replicati nelle tv locali, anche grazie alla sigla cantata dei Superobots.
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