Bel film, che si fa perdonare qualche scorciatoia nel finale. È, obiettivamente, un'esperienza. Thriller che tiene sospesi, facendo vedere pochissime gocce di sangue (dall'uso curioso), formalmente accattivante, con la spettacolosa perfidia di Louise Fletcher (fluttuante come la signora Danvers), contornata da un cast adeguato (bravi i giovani protagonisti di questo Hansel e Gretel al quadrato). Ovviamente il "mammone" è il maschio. Per certi versi tràttasi di film educativo. Tratto da un romanzo di Virginia C. Andrews, che appare per pochi secondi mentra pulisce una finestrella. Da vedere.
MEMORABILE: Madre e figli, piccini piccini, ripresi dall'alto, s'appropinquano all'ingresso della magione.
Estremamente interessante e coinvolgente. La storia, che a tratti ha i contorni di una favola nera, riesce a donare allo spettatore quel senso clautrofobico di angoscia che vivono i giovani protagonisti. Un film "cattivo", sicuramente non facile da vedere in un palinsesto televisivo. Da recuperare.
MEMORABILE: Il giardiniere prepara una fossa... e altre tre sono già pronte.
Bel dramma familiare che, col passare dei minuti, si tinge sempre più di thriller, riuscendo ad avvincere lo spettatore sempre di più. Merito di una regia professionale e di una sceneggiatura solida, che evita ogni tipo di eccesso e che tiene fino al finale. In definitiva si tratta di un piccolo film poco conosciuto, che avrebbe meritato miglior sorte e che certamente è meritevole di essere visto.
Inaspettato thriller che potrebbe apparire all'inizio lento e poco interessante ma poi evolve in una storia (favola) angosciante che tiene bene fino alla fine. L'antipatica mamma è l'azzeccatissima Victoria Tennant; interessante la figura del maggiordomo che ricorda, non dall'aspetto ma dalle movenze il Lurch della famiglia Addams; l'ambigua nonna Louis Fletcher, già nota in situazioni simili, non fa che confermare positivamente la sua particolare propensione per quel tipo di personaggio. Finale leggermente sotto le aspettative ma in fondo è una fiaba.
Dopo la morte improvvisa del marito, giovane donna che era stata diseredata dal padre ritorna nella magione avita insieme ai suoi quattro figli. I ragazzi, imprigionati in una parte della casa, verranno fatti oggetto di soprusi e torture psicologiche da parte della nonna, una strega bigotta. Fiaba gotica che, dopo un inizio incerto, acquista interesse ed appassiona, anche per certi piccoli tocchi sadici, nonostante il finale un po' affrettato. La Fletcher è una maschera di perfidia, ma non è la più cattiva in campo.
MEMORABILE: I servitori muti, le fosse nel giardino.
Splendido thriller tratto dal romanzo gotico di V. C. Andrews. Interpretazione magistrale di Luoise Fletcher nel ruolo della cattiva per antonomasia. Il film raggiunge picchi di tensione inaspettati che uniti alla sceneggiatura originale e alle ambientazioni a tratti claustrofobiche ma a tratti altamente suggestive ne fanno un cult da riscoprire e da visionare in compagnia.
Notevole thriller claustrofobico che non risente assolutamente dell'assenza di scene di sangue (solo le frustate). Fastidiosa più la madre che la nonna, da prendere il televisore e farla fuori con le nostre mani. Bravi i giovani interpreti, ridotti al limite delle forze da questo "complotto familiare". Ottimo.
Film abbastanza claustrofobico e lento, con un finale abbastanza scontato. Fatica a decollare ma coinvolge per la situazione assurda e quasi fuori dal tempo in cui si snoda. La Fletcher risulta essere fin troppo cattiva, ottima la Tennant nella parte della madre.
A essere pignoli si tratterebbe di "fiori in soffitta o sul solaio" in quanto attico non è la traduzione di "attic". A conferma di ciò la storia è tutta ambientata nel sottotetto laddove i quattro giovani passano le loro giornate a dispetto delle bugie della mamma che invece pensa a risistemare la propria vita. Louise Fletcher e Voctoria Tennant sono fantastiche nel loro ruolo e incarnano alla perfezione l'elogio dei vizi e dell'egoismo. Questa piccola perla fu lanciata in Italia dal circuito della beneamata Odeon tv a inizio anni 90.
Se con Spiaggia di sangue Bloom aveva realizzato un tremendo pastrocchio, qui si riscatta con uno dei migliori thriller psicologici (ammantati dal rancido sapore "american gothic") degli Anni Ottanta. Tracce di certo cinema aldrichiano si mischiano a echi alla Mine Ha-Ha in un crudele e claustrofobico eccidio di bimbi, eredità, nonne tiranniche che manco Baby Jane, mamme degeneri pronte a tutto per ricchezze, pizzi e lustrini. Bloom sfiora picchi di rara ferocia e regala una favola nerissima, con uno dei migliori finali che il genere ricordi e che regala schegge di cinema argentiano.
MEMORABILE: Cathy che "scopre" il suo corpo nella vasca da bagno (con vaghi sentori "incestuosi"); L'agghiacciante finale alla cerimonia di nozze.
Un piano diabolico per seppellire il passato in una fossa (anzi in una soffitta) e godersi così la vita. Sorprende questo thriller, scosso dalle fondamenta da una vena incestuosa (che però non esplode del tutto) e dalla austera e implacabile prova di Louise Fletcher: madre, nonna, governante, istruttrice e padrona della splendida casa. Ambientazione soddisfacente, calibrata a dovere sui giovani ragazzi e le loro sventure, con un cast di gregari in gran forma, a cominciare dal misterioso maggiordomo. Il finale è un po' sbrigativo, ma non guasta.
Film di formazione costruito con mattoncini di gotico, di horror, di thriller e di melò: con discreto vigore espressivo racconta una storia esemplare, archetipica, di maturazione, sul conflitto spesso feroce degli adolescenti col mondo degli adulti, conflitto indispensabile al divenire... adulti. Sullo stesso tema, sono stati fatti film molto migliori (su tutti il grandioso La morte corre sul fiume), ma questo accontenta: crea empatia con i protagonisti, estremizza i caratteri, gioca bene con i cliches, offre un memorabile ritratto di "villainess" (la Fletcher). Opprimente e sadico: tirannico!
MEMORABILE: I pasticcini al veleno; le fosse in giardino; la grottesca scena madre alle nozze, con la figlia che porta il suo... dono!
L'atmosfera morbosa che investe il film ti rapisce sin dalle primissime inquadrature. Fiori nell'attico è un gran bel film, che ti fa arrabbiare in continuazione e che gioca con l'erotismo in chiave incestuosa. Poco alla volta il gioco al massacro viene svelato e non si può più rimanere indifferenti all'intera vicenda. La parte finale poteva essere sviluppata meglio, ma la tensione rimane sempre molto alta. La Tennant e la Fletcher nel gotha dei cattivi del cinema. Da riscoprire.
MEMORABILE: I personaggi interpretati da Victoria Tennant e da Louise Fletcher.
Inizia come un thriller e si trasforma pian piano in una fiaba gotica da fratelli Grimm. Un passaggio di genere interessante e mai scontato, che avviene piano piano quasi senza accorgersene. Non è il massimo della credibilità, ma se lo si considera dal lato fiabesco ha molti lati degni di nota. Dal cast (tutti molto bravi) alle splendide atmosfere della soffitta e della casa in generale. Caratterizzazioni un po' estremizzate in alcuni punti ma efficaci. Louise Fletcher sempre a suo agio nei panni della cattiva di turno. Finale troppo veloce. Sin troppo dimenticato. Da vedere.
Un gotico all'americana con tutti i crismi, torbido e morboso come i migliori esponenti del genere, fra abusi di minori, omicidi subdoli e giri di incesti a manetta, in giravolte di orrore sociale e critica anticonservatrice che preludono a La casa nera (non a caso si era pensato a Craven per la regia). È talmente facile affezionarsi ai giovani protagonisti, ma soprattutto covare odio verso i loro aguzzini, che si possono anche perdonare il generale taglio para-televisivo e uno script un po' disorganizzato, nonché troppo castigato per i temi trattati (si veda il pessimo lieto fine).
MEMORABILE: Le frustate alla madre; La Fletcher in veste di nonna ratchediana che picchia e tortura i nipoti; La tensione erotica tra fratelli; Le quattro fosse.
Sfumato tra le mani di Wes Craven - che si riapproprierà del tema nel più riuscito La casa nera - il progetto passa in consegna a Bloom che doma la scabrosità del soggetto nei canoni della fiaba nera, cui si perdonano ostentazioni e ovvietà. La messa in scena è professionale ma tutto sommato televisiva e, come si conviene, "la brace coperta" lancia barbagli attraverso la cenere - le frustate, le quattro fosse, i languori incestuosi, il puritanesimo ipocrita. L'attenzione è desta, ma l'empatia per la sorte dei quattro fratelli si risolve in un pietismo riparatore e convenzionale.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Certo che c' e' in italiano! Usci' in vhs per la Multivision, ma lo dovresti trovare in dvd distribuito dalla 01.Credo che anche questo gioiellino di Jeffrey Bloom sia fuori catalogo.Comunque, con un po' di fortuna, il dvd si trova.
Clive Barker non c'entra nulla con il film.Piuttosto e' che ha dirigerlo doveva essere Wes Craven( che ci lavoro' su molto, riadattando pure lo script)poi estromesso per divergenze produttive, e sostituito da Jeffrey"spiaggia di sangue" Bloom, che riscrisse anche il copione.
CuriositàZender • 24/07/14 11:42 Capo scrivano - 47787 interventi
Dalla collezione "I flanetti di Legnani" (con contributo di Zender al restauro), il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della prima tv di Fiori nell'attico (2 aprile 1989, grazie a Zender per la ricerca):
Il DVD 01 se non sbaglio è anche ridoppiato: secondo le mie ricerche usa infatti un doppiaggio realizzato per un passaggio televisivo (forse sul circuito Tele+) ai primi del 2000. Nell'originale su Victoria Tennant c'era Emanuela Fallini, nel ridoppiaggio troviamo invece Antonella Giannini :)