I tre giorni del condor - Film (1975)

I tre giorni del condor
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Three days of the condor
Anno: 1975
Genere: spionaggio (colore)
Note: tratto dal romanzo "i sei giorni del condor" di James Grady. Aka "I 3 giorni del condor"
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Uno dei più acclamati thriller-spionistici di sempre, THE THREE DAYS OF THE CONDOR (tratto dal romanzo “The Six Days of the Condor”) ha il pregio di valersi di una sceneggiatura notevole e di un Robert Redford in forma smagliante, che sa dare al suo personaggio (il cui nome in codice CIA è per l'appunto “Condor”) una vivacità e una credibilità impensabili. Il dramma di Turner/Condor è quello dell'uomo che si trova, suo malgrado, catapultato al centro di mosse losche dei servizi segreti deviati, vere e proprie schegge impazzite della CIA. Turner non sa più di chi fidarsi e preferisce fuggire da tutti entrando di prepotenza nella...Leggi tutto vita di una giovane donna (Faye Dunaway, brava anche se non eccezionalmente) sequestrandola e rientrando poi nelle sue grazie. Ed è proprio il rapporto tra i due il punto debole del film: lei prima ne è terrorizzata, poi si lascia troppo facilmente sedurre dagli occhi buoni e sinceri di Turner, dimenticando senza patemi l'uomo che la sta ansiosamente aspettando in montagna per una vacanza. Lei praticamente si lancia a corpo morto su Turner e i suoi problemi, rendendo poco credibile una storia fino ad allora quasi perfetta. Comunque, al di là di implicazioni a prima vista contorte e complesse relative a personaggi a volte superflui che creano solo confusione, l'intrigo è piuttosto semplice e si lascia seguire con interesse. Particolarmente indovinata la figura del killer prezzolato che passa da una parte all'altra dei servizi senza batter ciglio. Lo interpreta Max Von Sydow, la cui bravura possiamo apprezzare però solo nel momento della confessione fredda e cinica a Redford, sicuramente uno degli highlights del film. Vivace la fotografia, svelto il montaggio. I primi venti, trenta minuti in ogni caso sembravano promettere ancora meglio.

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Stubby 1/04/07 12:31 - 1147 commenti

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Io lo definirei un action-thriller, con uno straordinario Robert Redfort nella parte del sopravvissuto ad una strage e braccato dai killer, mandati dai suoi stessi datori di lavoro. Chissà che non sia un film denuncia nei confronti dei servizi segreti Statunitensi. Comunque veramente coinvolgente. La tensione rimane sempre altissima. Da vedere più volte.

Caesars 10/04/07 13:23 - 3779 commenti

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Pollack ci ha donato parecchi bei film e "I tre giorni del Condor" è sicuramente uno di questi; il merito, oltre alla sua regia solidissima, va sicuramente ascritto ad una sceneggiatura molto buona e all'ottima prova di Robert Redford, ben coadiuvato sia da Faye Dunaway che dal resto del cast (Robertson e Von Sydow). Questo genere di film appartiene ad una decade, quella degli anni '70, ormai lontana ma che ha saputo sfornare una serie di ottime pellicole oramai nemmeno più immaginabile. Assolutamente da vedere.

Sadako 20/05/07 16:28 - 177 commenti

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Nel romanzo di James Grady il Condor aveva a disposizione sei giorni per riuscire a sopravvivere. Nel film sono diventati tre... forse non volevano fare un film troppo lungo. Il commercio illegale di droga del romanzo diventa un complesso piano per ottenere il controllo del petrolio medio orientale, probabilmente un agormento più interessante nel periodo in cui il film è stato girato. Nonostante le diversità resta comunque un buon film, un po' difficile da seguire, ma con l'intreccio ben conservato. Forse un po' datato, ma da vedere.

Galbo 23/05/07 05:55 - 12380 commenti

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Trhiller ma anche (non molto velata) critica al sistema politico, sicuramente uno dei film migliori di Pollack. La fuga disperata di Redford dalle cellule deviate della cia è resa grazie ad una sceneggiatura ed una regia impeccabili, oltre che ad una delle migliori prove del Redford attore. I tre giorni del condor si inserisce in quel filone cinematografico degli anni '70 fatto di impegno ed evasione insieme che il cinema di Pollack ha mantenuto negli anni fino al recente The Interpreter.

Renato 30/11/07 11:41 - 1648 commenti

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Bello. Un uomo solo contro tutti e braccato anche da quelli che riteneva amici, dovrà lavorare d'ingegno per venire a capo della situazione. Classico filmone anni '70: grande storia, ottima regìa e attori perfetti (monumentale Max von Sydow). Un paio di pecche però ci sono: la sceneggiatura è ingarbugliata e, in qualche passaggio, poco chiara; la parentesi romantica tra Redford e la Dunaway è quanto di più improbabile si potesse immaginare, anche ipotizzando una sindrome di Stoccolma particolarmente veloce a svilupparsi.

Undying 7/01/08 21:09 - 3807 commenti

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Dal racconto di James Grady (i Sei giorni del Condor) Lorenzo Semple Jr. e David Rayfield estraggono una sceneggiatura a base di complotto, forse nemmeno troppo distante, senza cadere in un banale paralogismo, dalla realtà dei fatti. La CIA, con le sue oscure e misteriose manovre occulte coperte da "segreti di Stato", è alla base di un film solido, ottimamente diretto, recitato (indimenticabile Robert Redford) e impreziosito da un tocco di suspense alla Hitchcock. Pietra miliare del cinema a base di complotti, inarrivabile e mai datata...

Il Gobbo 9/01/08 18:09 - 3015 commenti

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Sopravvalutatissima, e assai invecchiata summa del catechismo complottardo liberal anni '70, di terribile lentezza dopo un inizio quasi perfetto, con una sceneggiatura così ingarbugliata che gli stessi autoti ne perdono il bandolo (e figuriamoci noi). Ampolloso e vacuo, salvabile solo per la brillante, professionale confezione. Tre giorni, ma noiosissimi.

Capannelle 23/03/08 10:00 - 4399 commenti

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Una spy story ben calibrata, dove il protagonista Redford deve improvvisamente capire chi e perché ha sterminato la sua unità operativa. La tensione e l'incertezza montano, regia e montaggio sono di alto livello anche se talvolta si perdono in enigmi troppo elaborati. Intenso Redford, bravi la Dunaway e soprattutto Von Sydow. Il filone dei film basati su lotte interne nei servizi segreti scalda il motore.

Ammiraglio 28/10/08 16:19 - 150 commenti

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Film davvero ben riuscito che si avvale di un Redford in buona forma, di una sceneggiatura ben scritta e di una regia molto vivace. Basti pensare alla durata media di ogni scena, circa sei secondi. La storia, forse, prende in alcuni punti delle direzioni non troppo plausibili ma nel complesso regge bene. Particolarmente interessante il dialogo finale, soprattutto visto con gli occhi di oggi.

Matalo! 29/10/08 19:03 - 1378 commenti

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Bel film di Pollack. Classica storia di una pedina piccola in un gioco più grande che se la cava grazie alla sua dirittura morale. L'incontro con la Dunaway è uno dei momenti migliori del film dove Redford, faccia liberal e onesta come pochi altri, ha addosso la luce del farabutto. Grandioso Max Von Sydow che nel noir trovò una nuova dimensione per la sua figura allampanata e gelida.

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Ellerre 10/12/08 09:22 - 89 commenti

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Buon film, ben condotto e interpretato. Eccellenti poi le musiche di Dave Grusin che a tratti superano il film stesso. Anche se il racconto sembra un po' ingarbugliato, si riesce a decifrare il tutto con una certa semplicità. Solo nel finale la storia e i protagonisti paiono un po' sbiadirsi. Nonostante sembri lontano dai nostri tempi il tema degli intrighi interni agli USA, il film è premonitore di quello che è poi accaduto realmente vent'anni più tardi con gli attacchi in Medio Oriente di stampo neo-colonialistico.

Ciavazzaro 10/02/09 16:28 - 4768 commenti

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Ottimo. Il thriller ha un ritmo serrato e coinvolgente e gli attori sono in forma (oltre al protagonista Redford la stupenda Faye Dunaway e Max Von Sydow). La trama è coinvolgente è ben scritta. Sicuramente una pellicola da imitare, ma mai raggiungibile da altri film del genere. Strapromosso.
MEMORABILE: Il finale.

Tarabas 12/02/09 11:14 - 1878 commenti

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Ho visto il film con grandi aspettative, ampiamente deluse. La storia dell'impiegato della CIA che si trasforma, accidentalmente, in agente segreto a seguito di un misterioso complotto di una cupola di agenti deviati (o è la stessa Agenzia ad essere deviata?) è raccontata con efficacia ed interpretata bene da Redford. Ma la storia parallela con la Dunaway è del tutto inverosimile e la retorica complottarda su cui si basa il film, tipica del periodo, è invecchiata male.

Deepred89 18/04/09 14:03 - 3704 commenti

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Ottimo film di spionaggio, coinvolgente dall'inizio alla fine, teso e dotato di un'atmosfera suggestiva e opprimente. Perfettamente costruita la sceneggiatura, sapiente la regia, notevolissime la fotografia e le ambientazioni. Perfetta la scelta del cast, nel quale spicca, oltre ai due protagonisti, l'ottimo Max Von Sydow. Da non perdere.

Disorder 26/07/09 23:42 - 1416 commenti

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Davvero bello, un insolito thriller dove si spara poco ma si ragiona molto. Drammaticamente realistico: ottima l'evoluzione del protagonista, da sempice passacarte costretto a diventare un agente vero e proprio, l'unico in grado di fermare le mele marce della Cia, salvo poi chiedersi alla fine se non sia tutta la Cia o l'intero sistema ad essere "marcio"... Oggi è un po' datato, ma è uno di quei film comunque da vedere.

Cotola 16/12/09 23:57 - 9009 commenti

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Ottima spy-story, dal ritmo teso e vibrante e dalla solita regia solida e sicura di Pollak. Intrigante ed avvincente nello svolgimento, si rivela un perfetto intrattenimento come ormai non se ne vedono tanti e che regala un finale "aperto" molto amaro che non sempre si vede in pellicole di questo tipo. Bella la prova di Redford. Ideale per amanti del genere ma anche per chi voglia passare una serata piacevole.

Saintgifts 8/01/10 12:43 - 4098 commenti

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Uscire dal retro per comprare le colazioni per i colleghi, salva la vita a Turner/Condor (Redford) e continua a salvargliela anche la sua specializzazione a conoscere tutti i metodi, dai più fantastici ai più concreti, usati dai killer di professione (la pallottola di ghiaccio). Un ottimo film di spionaggio/thriller del compianto Pollack ben interpretato da tutti i protagonisti, con un ottimo montaggio e un intrigo che si dipana man mano che avanza e tiene incollati e attenti. C'è anche una morale politica che fa riflettere. Si rivede volentieri.

Vanadio 29/04/10 20:02 - 105 commenti

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Lodevole lavoro di Sydney Pollack: in una New York buia, nebbiosa e natalizia (senza addobbi) s'aggira il bello e (molto) bravo Robert Redford, nome in codice "Condor", che cerca di capire cosa chi abbia ucciso i suoi colleghi. Faye Dunaway non ha moltissimo spazio ma recita bene quanto occorre (se non di più); impagabile Max von Sydow, killer assunto da chi fa il doppiogioco, che trova modo di ironizzare sul suo mestiere.
MEMORABILE: Il personaggio di von Sydow.

Belfagor 24/09/10 18:58 - 2689 commenti

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Validissimo film di spionaggio imperniato sulla teoria del complotto, magistralmente diretto da Pollack. L'atmosfera minacciosa e inquietante è quella di una scala di grigi, dove la moralità smarrisce facilmente il proprio percorso per poi ritrovarlo a fatica. Il cast in stato di grazia delinea personaggi validi, pedine e giocatori allo stesso tempo di una crudele partita a scacchi. Memorabile Von Sydow nella parte di un sicario con una propria tragicamente ironica Weltanschauung. Di una complessità coinvolgente.
MEMORABILE: Il dialogo fra il protagonista e il sicario Von Sydow.

Ilmonco 9/11/10 19:18 - 41 commenti

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Che splendido clima che si vive all'interno della pellicola. Ci si sente scomodi, ci si immedesima in un Redford, semplice impiegato (non è un agente della CIA armato), che deve scappare e non può fidarsi di nessuno, neanche dei suoi ex colleghi, possibili veri mandanti dell'omicidio. Diretto magnificamente da Pollack, recitato alla perfezione da un immenso Redford, da una ottima Faye Dunaway e Max Von Sydow. Mai troppo difficile da seguire (cosa fondamentale nei gialli) e con una sceneggiatura molto buona, senza troppe forzature
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Nando 26/12/10 22:56 - 3810 commenti

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Spy story anni 70 che mostra critiche ai servizi segreti americani, evidenziando quelli deviati. Buona narrazione incalzante non priva di qualche leggera lentezza. Valido il cast che vede Redford protagonista ben spalleggiato da un efficace quanto cinico Von Sydow.

Mark 5/05/11 00:17 - 264 commenti

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La sceneggiatura non sarà un must, ma di fatto questo film è un cult del genere spionistico. Una certa limitazione della sceneggiatura è dovuta alla frenesia di rappresentare il bisogno di informazione ossigenata dell'america di quegli anni, dove intrighi e opacità politica regnavano sovrani. Rober Redford incarnò quel bisogno e non solo in questo film e forse non solo cinematograficamente. Difatti, oltre all'impeccabilità attoriale, è divenuto negli anni un punto di riferimento del cinema impegnato.

Luchi78 14/06/11 13:24 - 1521 commenti

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Trattasi di una spy-story molto concitata, che lascia lo spettatore sull'incerto fino all'ultimo ma lascia pochissimo spazio a deduzioni o supposizioni che spesso sono il sale di questo genere di film. Evitabile la storiella d'amore tra la Dunaway e Redford, da sottolineare l'ottima interpretazione di quest'ultimo in un ruolo assai impegnativo. In generale ritengo il film molto sopravvalutato, ma merita sicuramente la visione.

Il Dandi 15/06/11 23:42 - 1917 commenti

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Uno dei migliori tra i classici thriller spionistici americani, per me secondo solo a La conversazione (di cui non raggiunge, pur cercandole, le atmosfere iperrealiste). Tutti bravi (la Dunaway, Von Sydow) ma Redford, in stato di grazia, è il più credibile. L'inizio e la fine sono tanto forti da non farci accorgere che incorniciano una parte centrale un po' scricchiolante nei suoi snodi romanzeschi. Il Pollack regista è ancora troppo sottovalutato.
MEMORABILE: "Pensa quando finirà il petrolio, quando milioni di persone che hanno sempre avuto tutto avranno fame!"

Trivex 16/06/11 10:13 - 1740 commenti

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Un esempio di cinema che semplicemente appassiona e coinvolge. Complice l'atmosfera anni 70, con i vicoli sporchi, il minimalismo dei mezzi che si scorge nelle strutture impolverate, dove i computer sono solo il complemento del lavoro della testa degli uomini. Il clima si appesantisce solo un poco, dopo l'emergere dei fatti dai quali si originano la strage e la caccia. Ben fatto, quindi, anche per il ruolo fondamentale della conoscenza proveniente dai libri: bisognerebbe informare meglio su quanto sia necessaria.
MEMORABILE: La centrale telefonica dell'emergenza; il numero di telefono segreto sull'elenco del telefono!

Giacomovie 7/11/11 17:03 - 1397 commenti

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Una “spy-story with love” che va oltre i canoni dei film di spionaggio. La parte spionistica non offre il massimo dell’azione e della tensione, ma è ben congegnata e abilmente diretta e non le mancano i colpi a sorpresa. Il nascere di una storia d'amore atipica ma coinvolgente arricchisce i contenuti di un film completo nel suo genere. La vicenda del marcio in un’organizzazione ritenuta affidabile come la CIA contiene delle implicazioni politiche che il film non nasconde, se non nel finale sospeso che si presta a varie interpretazioni. ***!

Markvale 8/09/11 10:31 - 143 commenti

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Tratto da un bestseller di successo, è un thriller spionistico di sicura presa che sa tenere incollato alla sedia lo spettatore. Il compianto Pollack ha la possibilità di fare sfoggio del suo talento che si ravvisa soprattutto nelle nervose scene d'azione e per il buon dosaggio della suspense piuttosto che nelle intenzioni di denunciare le malefatte della CIA. Il divo Redford viene utilizzato al meglio nella credibile parte di un analista dell'Agenzia dal destino segnato. La malinconica parentesi sentimentale funziona e commuove.

Coyote 8/10/11 16:39 - 185 commenti

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Avvincente fin dalle prime battute, I tre giorni del condor costituisce una sintesi molto riuscita tra il thriller spionistico, la commedia e il film sentimentale. La fotografia esalta l'ambientazione a Manhattan (con numerose scene intorno alle Torri Gemelle). Robert Redford si muove con disinvoltura in una trama appassionante e a tratti perfino divertente. Buona la colonna sonora spiccatamente 70s.

Rambo90 11/11/12 14:09 - 7679 commenti

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Thriller spionistico efficace, serrato e coinvolgente, un po' tortuoso nel finale ma di sicuro impatto. Ottimo tutto il cast, in primis Robert Redford che in ruoli così è sempre a suo agio; ma è memorabile anche il killer raffinato e dai modi posati di Max Von Sydow.

Tomastich 8/02/13 22:50 - 1255 commenti

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Un solido impianto narrativo che corre al fianco di una storia tesissima (nonostante qualche allentamento sparso). Sebbene la New York che preferisco sia quella anni '80, le immagini della Grande Mela di metà '70 sono molto affascinanti. Redford e Dunaway di un'eleganza paurosa.

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Rebis 30/06/14 21:49 - 2332 commenti

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Robert Redford, Faye Dunaway, Max Von Sydow, Sydney Pollack: con certi nomi ci si sente a casa anche in piena paranoia cospirazionista. Film onesto e liberal che riesce a coniugare l'intrattenimento del genere spionistico - declinando abilmente la lezione hitchcockiana, a partire dall’individuo irretito suo malgrado in un intrigo dalle proporzioni… internazionali - al cinema di impegno civile - che affiora e lascia il segno nel sofferto e inquietante epilogo. Qualche forzatura, che esprime però più il desiderio di riprodurre una logica governativa deviata che oggettivi limiti di scrittura.

Daniela 2/07/14 10:27 - 12625 commenti

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Travet compilatore di rapporti al servizio della CIA, dopo esser scampato per un pelo ad una strage, cerca di salvare la pelle e nello stesso tempo di scoprire chi e perché ha fatto fuori i suoi colleghi... Pollack dirige una delle più avvincenti pellicole del genere spio/complottistico, grazie ad un ritmo serrato, dialoghi puntuali, personaggi ben definiti, soluzioni narrative non banali, un finale doverosamente ambiguo. Funzionale il cast, anche nei ruoli secondari, con Von Sydow che disegna una memorabile figura di sicario freddo e meticoloso

Lythops 15/09/14 19:59 - 1019 commenti

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Il vero lavoro della spia, con il suo modo di ragionare con alleanze che oggi si stringono e domani si annullano, i metodi dei servizi in un film da antologia sia per la tecnica narrativa ma soprattutto per i concetti, le parole utilizzate, la morale finale, l'impossibilità di sapere fino all'ultimo chi è amico e chi trama per il proprio tornaconto. Un film che si potrebbe definire anche didattico. Il tema verrà ripreso in chiave comica da Ronald Neame cinque anni dopo con la commedia Due sotto il divano, con il compianto Matthau.

Jandileida 21/11/14 09:49 - 1560 commenti

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Caposaldo del genere spionistico, I tre giorni del Condor è il classico esempio di cinema americano anni '70: Pollack dietro la mdp garantisce pulizia e ritmo (grande inizio), Redford davanti sforna la solita prova professionale e impeccabile; la sceneggiatura, pur con qualche pecca di troppo, ben ricrea il clima da complotto generale e servizi segreti deviati che permeava cinema e letteratura del tempo. Dove però si perdono punti (almeno una palla) è nella inutilissima vicenda amorosa con la Dunaway, messa lì giusto per... già... giusto per cosa?

Nicola81 19/12/14 21:55 - 2840 commenti

I gusti di Nicola81

Anche se il tempo ne ha parzialmente eroso la carica innovativa (ormai alle denunce sulle malefatte della CIA siamo abituati), resta giustamente uno dei thriller spionistici più famosi e acclamati nella storia del cinema, ben diretto da Pollack e sorretto da una buona sceneggiatura, fatta di dialoghi efficaci valorizzati da un cast in gran spolvero. Redford in uno dei ruoli che lo hanno reso celebre, Robertson professionale, Max Von Sydow è un killer memorabile, la Dunaway è sempre un bel vedere, anche se il suo è il personaggio più debole.
MEMORABILE: La strage iniziale; L'agguato nel vicolo; Le ipotesi formulate dai vertici della CIA; Il confronto tra Reford e Von Sydow; Il finale.

Furetto60 22/07/15 10:16 - 1193 commenti

I gusti di Furetto60

Thriller spionistico/complottisco che regge alla prova del tempo; anzi, aumenta il suo fascino (come non apprezzare la NY anni ‘70, i basettoni e la tecnologia?). Rimane impresso, tra le caratteristiche di Condor, quel “legge fumetti comici” con un’accezione sia giustificativa della sua intraprendenza, sia negativa per l’imprevisto ostacolo che va a rappresentare. Di impatto il finale aperto e dal sapore amaro.
MEMORABILE: La figura del killer Von Sidow.

B. Legnani 19/08/16 18:43 - 5523 commenti

I gusti di B. Legnani

Bel film, certamente, ma alla fine dei conti colpiscono, dopo un inizio magistrale, un sacco di storture e di forzature. A di là della storia d'amore fra i due protagonisti, improbabile ma scontata sin dai titoli di testa, lasciano basiti alcune situazioni, come il fatto che una banale candidata ad un impiego presso la CIA possa avere sùbito un colloquio di selezione, per poi aggirarsi indisturbata per i corridoi, fino ad arrivare nell'ufficio di un boss... Ben diretto, recitato, ambientato (e magistralmente doppiato), ma m'aspettavo di più.
MEMORABILE: Il protagonista va al bar, rientra con la colazione per sé e per i colleghi e...

Vito 27/08/16 17:19 - 695 commenti

I gusti di Vito

Ottimo film di spionaggio, carico di tensione, con un gran ritmo e un senso di oppressione che non molla mai dall'inizio alla fine. Il popolo americano dopo il Vietnam e lo scandalo Watergate nutriva un senso di sfiducia verso il potere politico e il film rispecchia questo sentimento. Un thriller cospirativo sulle manovre sporche delle servizi di sicurezza, in questo caso piani sul Medio Oriente per assicurarsi il controllo del petrolio. Ottimi Redford, la Dunaway, Robertson e Max von Sydow. Profetico.
MEMORABILE: La strage iniziale; Il confronto finale tra Redford e Robertson.

Parsifal68 29/08/16 14:44 - 607 commenti

I gusti di Parsifal68

Un impiegato di una sezione periferica della CIA scampa al massacro di tutti i suoi colleghi. Non fidandosi più di nessuno, fugge aiutato da una donna e tentando, nel contempo, di scoprire la verità. Ottimo e ben confezionato thriller che Pollack sapientemente dirige usando tutto il mestiere e avvalendosi di superbi interpreti, Redford e Von Sydow su tutti. Il ritmo serrato nasconde però una sceneggiatura a tratti troppo ingarbugliata, che sfocia in un finale inaspettato e geniale. Cult imperdibile.
MEMORABILE: La scena iniziale del massacro.

Myvincent 18/12/16 18:51 - 3727 commenti

I gusti di Myvincent

Un thriller tosto dalle sfumature dark dove si parla di spionaggio e delazioni, robusto e secco come pochi e con un Robert Redford da antologia. Narrativamente non si può fare affidamento su nessuno e il racconto scivoloso accentua la sensazione di sbalordimento complessivo. Faye Dunaway è una piacevole incursione e il finale ruggisce di ambiguità.

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Taxius 19/08/17 22:21 - 1656 commenti

I gusti di Taxius

Spy story di grande livello in cui il nostro protagonista è un agente della CIA braccato dalla sua stessa compagnia per via di un complotto. L'inizio è sicuramente la parte migliore, ma anche il resto è di notevole livello. Trama molto intrigante e appassionante che sfocia nel bellissimo e ambiguo finale. Siamo davanti al tipico film da seguire attentamente: se si perde un passaggio si rischia di non capirci più niente. Straordinaria la prova di Redford e di tutto il cast.

Magi94 20/08/17 12:06 - 944 commenti

I gusti di Magi94

A mio parere il capolavoro del cinema di spionaggio. Redford è superlativo, catapultato in un ruolo dove non traspare la sua attitudine da "perfettino" che molto spesso lo rende antipatico. Geniale Pollack, in particolare in una finezza da grande maestro: in ogni scena clou inserisce un rumore ripetuto, fastidioso, alienante, che regge tutta la tensione. Certo la trama non è comprensibile in ogni suo risvolto, ma come dimenticare la strage iniziale, la fuga dalla Cia, le fotografie della Dunaway e il meraviglioso personaggio di Joubert?

Lou 23/08/17 23:57 - 1119 commenti

I gusti di Lou

Un thriller di ottimo livello con tutti gli ingredienti giusti: ritmo incalzante, intrigo spionistico intrigante, cast di grande levatura. La scena della strage iniziale nella sezione della CIA di New York, dove l'unico a salvarsi è il giovane "Condor", un Redford al top, è di grande impatto. Molto ben descritto anche il tenero rapporto che si crea con Kathy, una Dunaway splendida e sensuale nella sua semplicità.

Alex75 4/09/17 09:37 - 878 commenti

I gusti di Alex75

Film spionistico che unisce azione a denuncia (il bersaglio di Pollock sono i servizi deviati e le loro azioni internazionali di destabilizzazione). Lo spunto originale e i personaggi non stereotipati (abbinati a interpreti di grande valore, come Redford e Von Sydow), fanno perdonare qualche soluzione forzata e alcune lungaggini (la parentesi sentimentale sembra fine a se stessa, anche se è una buona occasione per ammirare Faye Dunaway).
MEMORABILE: L’assalto all’istituto letterario; La colluttazione col postino; La centrale telefonica; Gli amari confronti di Redford con Von Sydow e Richardson.

Rufus68 21/11/17 22:24 - 3825 commenti

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Un classico del complottismo d'antan, quando l'America liberal aveva le idee chiare. Ancor oggi insuperato per la tensione nelle scene iniziali (straordinarie le sequenze mute scandite dal rumore della telescrivente) e per l'ambiguità raggelante dell'epilogo, un'epocale revoca in dubbio delle sorti progressive del Nuovo Mondo. Un po' squilibrata la storia d'amore. Perfetto, invece, Redford, epitome del cittadino medio che più non si capacita del crollo delle certezze democratiche e memorabile il suo scontro col beffardo mercenario Von Sydow.

Thedude94 2/01/18 00:37 - 1089 commenti

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Film di ottima fattura che narra le gesta di un impiegato della CIA, un bravo Redford, costretto a dover sfuggire e indagare su un agguato compiuto ai danni suoi e dei suoi colleghi. Il montaggio e la regia di Pollack sono esemplari e da studiare dettaglio per dettaglio; la fotografia e le musiche della colonna sonora danno quel qualcosa in più al tutto che lo rende impeccabile. In parte discutibile il ruolo della Dunaway, nonostante la sua buona prova: sembra inserita un po' a caso per allungare la storia. Nota di merito anche per Max Von Sydow.

Rocchiola 2/03/18 09:22 - 953 commenti

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Uno dei migliori thriller spionistici di sempre. Diretto con classe in una New York invernale splendidamente fotografata da Owen Roizman, già al fianco di Friedkin nel Braccio violento della legge. Coinvolgente sul piano narrativo, credibile come atto d'accusa sugli intrighi politici e con un finale amaro come non se ne vedono più. Unico neo l'improbabile intermezzo romantico tra Redford e la Dunaway, una tendenza che penalizzerà molti dei futuri progetti di Pollack. Interessante la figura del protagonista che ha imparato molte cose leggendo fumetti.
MEMORABILE: Sydow killer glaciale dai modi colti; La strage iniziale; Lo scontro con il postino-killer; "Sei sicuro che lo stampano?"; Il fermo immagine finale.

Rigoletto 17/10/18 14:54 - 1785 commenti

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Spionistico di gran classe, il film di Pollack risulta avvincente dall'inizio alla fine e lascia aperto più di un dubbio. Portato avanti con una lucidità fredda e spietata che il regista inculca persino negli attori, i quali riescono a offrire il meglio di sé: Redford è una macchina di malizia, Robertson un Giuda di prim'ordine e Von Sydow un glaciale professionista dell'omicidio. Tutti insieme - e con la graziosa partecipazione della Dunaway - costruiscono una delle più belle "sinfonie" spionistiche approdate al cinema. Capolavoro.
MEMORABILE: I telefoni collegati.

Piero68 15/07/19 10:25 - 2955 commenti

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Una sceneggiatura a tratti goffa e sconclusionata è il vero tallone di Achille di questo spy-thriller che diversamente sarebbe stato davvero uno dei migliori del decennio. Anche perché si ravvisa una pesante critica al sistema America difficile da trovare in altri prodotti similari. Finale non proprio al passo coi tempi dove la stampa arriva come una sorta di deus-ex machina. Trucco e parrucco non sempre all'altezza, viste le improbabili pettinature anche per gli anni 70. Nel complesso un buon film in cui si vede la mano del solito Pollack.
MEMORABILE: La strage iniziale; Lo scontro con il postino; L'espediente del Condor per sfuggire all'agguato di Von Sydow.

Paulaster 12/07/20 11:33 - 4391 commenti

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Impiegato della CIA scampa a un massacro. Sceneggiatura densa di misteri che si svelano solo alla fine; nel mentre un ignaro Redford scopre che i servizi segreti possono essere deviati e progettare guerre di nascosto. Pollack ha gran senso dei ritmi thriller utilizzando stilemi da spionistico (intercettazioni e localizzazioni). Ruolo fondamentale della Dunaway, utile come spalla e per ammorbidire la tensione emotiva, anche se forse non è giocata benissimo la sua uscita di scena. Conclusione che fa riflettere sul potere politico di chi agisce nell'ombra.
MEMORABILE: Il modo per evitare di essere intercettato; L'uscita dal palazzo insieme ai ragazzi; L'uccisione dell'amico nel vicolo.

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Reeves 9/12/20 15:23 - 2174 commenti

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Memorabile poliziesco-politico che è stato anche uno dei grandi successi americani per Dino De Laurentiis. La prima mezz'ora è da antologia, con la vicenda hitchcockiana di un poveretto che si trova suo malgrado coinvolto in un gran caos. La parte del film che funziona meno, nel senso che è poco credibile, è il rapporto tra Redford e la Dunaway, ma poi il finale veramente sorprendente riscatta il tutto.

Ultimo 23/02/21 19:23 - 1653 commenti

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Celeberrimo film di spionaggio, tra i più riusciti del genere e in grado come pochi di mostrare la parte marcia dei servizi segreti. La prova di Robert Redford è da applausi, mentre gli altri personaggi paiono a tratti più spenti. Meglio il primo tempo, teso e da pugni nello stomaco in più momenti, mentre la seconda ha il difetto di divagare e si rifà solo nel finale, convincente quanto basta. Nel complesso un film notevole, da vedere e conservare.
MEMORABILE: La sparatoria iniziale.

Camibella 26/02/21 19:19 - 277 commenti

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Un impiegato della CIA sopravvive al massacro di tutti i suoi colleghi e, sentendosi in pericolo, deve scoprire chi lo vuole morto. Superba spy story, tra le più belle della storia del cinema, ove la trama scorre tra numerosi colpi di scena e in un crescendo di eventi che di volta in volta sparigliano l'idea che ci si era costruiti. Merito della riuscita del film va senza dubbio alla tecnica registica di Pollack (bravissimo nello scegliere le inquadrature e i silenzi giusti per accrescere la suspense) e ai magnetici Redford e Dunaway. La musica di Grusin è bella e azzeccatissima.
MEMORABILE: La scena iniziale del massacro.

Giufox 21/05/21 16:56 - 324 commenti

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Pollack permette al personaggio di Redford/Condor - con il quale è difficile non empatizzare - di evolvere insieme al criptico intrigo senza inulti colpi di scena, ma impegnandosi a trasmettere l'atmosfera cupa del periodo (caso Watergate) con heckeraggi telefonici e un'ambiguità finale plausibile - e necessaria per non rimanere incastrati nei vizi del genere. Narrativamente simile in tal direzione - ma più immersivo e con meno protagonismi - del precedente La conversazione. Una partizione impegnata e tesa che, tra rapimenti, cablaggi e postini, sa farsi ancora apprezzare.
MEMORABILE: "Avete deciso d'invadere il medio oriente?"; Redford abile amante e tecnico telefonico; Il confronto finale davanti al New York Times.

Katullo 6/06/21 12:03 - 328 commenti

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Una pagina di storia del cinema intramontabile. Film come questo ti conquistano già da adolescente, seppur non semplici da assimilare. Redford è, o meglio sembra, una semplice pedina nelle mani sporche di sangue del mitico acronimo americano, più temuto che rispettato; Von Sydow, il killer; la Dunaway, talmente bella e repressa al punto di diventare amante e complice. Pollack forse non fatica troppo a trovare il soggetto perfetto, visto il momento storico, ma centra il bersaglio calamitando l'attenzione continuamente. E, senza fuochi d'artificio, celebra il dubbio.
MEMORABILE: "Le pallottole di ghiaccio"; La strage nella sezione; Joubert: "...lo so"; La prima telefonata con le istruzioni da seguire; Il fermo immagine finale.

Fulleffect 6/09/21 19:02 - 107 commenti

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Diretto da uno dei più sottovalutati maestri della New Hollywood, questo film è senza dubbio un classico dello spionaggio che ancora oggi conserva tutto il fascino del cinema anni '70. Impreziosito da una regia sobria ed elegante e da un cast in grande spolvero, il film si ricorda soprattutto per l'incredibile cinismo con cui vengono caratterizzati gli ambienti dell'intelligence americana. La costruzione del racconto è notevole e tensione e interesse rimangono alti per tutta la durata della pellicola fino al bel finale. Forse c'è qualche forzatura di tanto in tanto, ma che cinema!
MEMORABILE: L' intercettazione telefonica ai danni del killer.

Minitina80 27/03/22 21:04 - 2980 commenti

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Un thriller la cui matrice è cosparsa di complottismo e cospirazioni di vario genere che formano una mistura esplosiva dall’esito prevedibile. Per quanto le teorie siano appena abbozzate e rimandino a fatti storici dell’America di quel periodo, il gradimento non ne risente quasi per nulla. Pollack, infatti, costruisce un impianto narrativo solido e ben congegnato che impedisce distrazioni e scollamenti dalla visione, onde evitare di perdersi dettagli di vitale importanza. Unico grande difetto, l’improbabile evolversi del rapporto tra i personaggi di Redford e Dunaway.
MEMORABILE: Le battute conclusive.

Noodles 7/10/22 15:34 - 2204 commenti

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Il perfetto anello mancante tra lo spionaggio e il thriller, possiede la trama intricata del primo e la forza tensiva del secondo. Entrambi gli ingredienti del cocktail funzionano, con una sceneggiatura che a volte è un rompicapo ma che non annoia e non è mai banale; lentamente la matassa va a dipanarsi in un finale che è una riflessione, più che una semplice conclusione. Bella la fotografia dai toni cupi, specie sui volti. Un grande Robert Redford è protagonista di una storia un po' complicata ma che non può mancare nel bagaglio cinematografico di uno spettatore. Ottimo.

Anthonyvm 10/01/23 15:35 - 5640 commenti

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Classico thriller spionistico firmato Pollack, col sempre magnetico Robert Redford nei panni di un eroe para-hitchcockiano in fuga perenne, braccato da nemici e falsi amici, costretto a contare solo sulla propria astuzia per venire a capo dell'intricata matassa che lo avviluppa. In un seducente clima complottistico tipicamente settantiano si susseguono piccole e grandi perle di tensione cinematografica (Max Von Sydow in ascensore, il pacco da firmare), spesso culminanti in memorabili climax di violenza. Il finale aperto giunge a coronamento di una vicenda visceralmente pessimista.
MEMORABILE: Il massacro negli uffici della CIA; Appuntamento nel vicolo con tentato assassinio; Il "rapimento" di Faye Dunaway; I giochetti telefonici di Redford.

Puppigallo 28/09/23 13:36 - 5259 commenti

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Spy story che inizia a mostrare qualche ruga dovuta al tempo (gli anni passano e qua e là si sente, soprattutto nella narrazione, che subisce alcuni rallentamenti a causa del rapporto con la Dunaway e a certi passaggi eccessivamente verbosi). Comunque, il ritmo resta più che accettabile, gli attori principali sono in palla (Sydow vince ai punti, pur comparendo meno del convincente Redford) e l'interesse resta piuttosto vivo fino all'epilogo, che giustamente non è particolarmente ottimistico. Meritevole di visione.
MEMORABILE: La strage negli uffici "No parlerò". "Lo so"; La ricostruzione mentale di Redford per dare un senso al tutto; "Per Dio! T'hanno ripreso".

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Kami 11/02/24 14:06 - 105 commenti

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Partendo da un romanzo mediocre e da una ancor più mediocre sceneggiatura, Pollack è riuscito a firmare un capolavoro, a dimostrazione (come insegna anche il protagonista del film) che leggere e riflettere su quanto si legge è molto importante. Il regista riesce persino nell'impresa di rendere credibile l'intermezzo passionale tra Redford e la bellissima Dunaway, grazie all'idea delle fotografie autunnali che fanno avvicinare i due. Indimenticabile Max Von Sydow nella parte del killer a cui non importa mai "il perché", ma talvolta "il quando" e sempre "il quanto".
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  • Discussione PagniMauri • 16/06/11 11:58
    Galoppino - 143 interventi
    Zender ebbe a dire:
    A Pagni, che fai, me riscrivi uguale?
    Avevo semplicemente spostato la cosa qui in DISCUSSIONE GENERALE perché su CURIOSITA' non si può mai rispondere e si possono solo inserire curiosità sui film :)


    Ahahahahahahahahahahahah!
    Scusatemi xd!
    Sono indisciplinato lo so!
    Ahahahahahah!
    Vi voglio bene!

    Si ho il facebook pubblico.
    Davide Venanzio PagniMauri ^_*
  • Homevideo Gestarsh99 • 9/11/11 18:13
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 15/12/2011 per Quadrifoglio:



    DATI TECNICI

    * Formato video 2,35:1 Anamorfico 1080p
    * Formato audio 2.0 DTS HD: Tedesco Spagnolo Francese
    2.0 Stereo Dolby Digital: Italiano Francese
    5.1 DTS HD: Italiano Inglese
    * Sottotitoli Italiano
    * Extra "A proposito del condor" (Intervista a Robert Redford e Sydney Pollack)
    Storia del film
    Original trailer
    Image gallery
    Biografie animate
    Ultima modifica: 2/03/18 14:31 da Zender
  • Discussione Nicola81 • 19/12/14 21:59
    Compilatore d’emergenza - 672 interventi
    DOPPIAGGIO

    Robert Reford Cesare Barbetti
    Faye Dunaway Vittoria Febbi
    Cliff Robertson Pino Locchi
    Max Von Sydow Giuseppe Rinaldi
    John Houseman Giorgio Piazza
    Ultima modifica: 20/12/14 08:39 da Zender
  • Curiosità Fauno • 7/07/16 02:05
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, il flano del film:

  • Discussione Alex75 • 11/12/17 17:08
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    L'ho letto solo adesso su un sito. Un vero peccato. Ci lascia un bravissimo regista che forse non è mai stato apprezzato, valorizzato e celebrato come avrebbe meritato. Se posso vi condiglio due suoi film che considero imperdibili:

    Ardenne 44 (grande metafora guerresca) e Yakuza


    Un regista con una filmografia di tutto rispetto, in cui la denuncia politica e sociale è stata spesso un elemento qualificante (anche se Pollack si è concesso, con risultati alterni, parentesi meno impegnate). Di lui non ho visto molti film; tra quelli che vorrei guardare a breve cito Non si uccidono così anche i cavalli?
  • Discussione Buiomega71 • 11/12/17 20:25
    Consigliere - 25937 interventi
    Alex75 ebbe a dire:
    Cotola ebbe a dire:
    L'ho letto solo adesso su un sito. Un vero peccato. Ci lascia un bravissimo regista che forse non è mai stato apprezzato, valorizzato e celebrato come avrebbe meritato. Se posso vi condiglio due suoi film che considero imperdibili:

    Ardenne 44 (grande metafora guerresca) e Yakuza


    Un regista con una filmografia di tutto rispetto, in cui la denuncia politica e sociale è stata spesso un elemento qualificante (anche se Pollack si è concesso, con risultati alterni, parentesi meno impegnate). Di lui non ho visto molti film; tra quelli che vorrei guardare a breve cito Non si uccidono così anche i cavalli?


    Che per me resta il suo capolavoro. Cinico, crudele, spietato, un vero pugno nello stomaco.
    Ultima modifica: 11/12/17 20:26 da Buiomega71
  • Homevideo Rocchiola • 2/03/18 09:49
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    Il bluray in questione è marchiato Quadrifoglio(non Stormovie), etichetta più che mai misteriosa che dopo qualche buona ed interessante uscita (vedi anche il BD di distretto 13) è sparita dal mercato.
    Comunque a mio avviso si tratta di un ottimo prodotto ottenuto utilizzando il master del bluray della Paramount che preferisco ad esempio a quello dell'edizione Studio Canal e considero al pari di quello dell'inglese Eureka, come si può visionare al seguente indirizzo: http://www.dvdbeaver.com/film2/DVDReviews45/3_days_of_the_condor_blu-ray.htm
    L'audio italiano sia 2.0 che DTS 5.1 è ottimo con un buon volume non troppo basso e ben definito. L'immagine rimsterizzata e ripulita è a mio avviso quasi perfetta.
    Comunque l'edizione in mio possesso è questa https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/51RQSmSwKsL.jpg
    sempre della Quadrifoglio, ma con sfondo bianco e recante al centro dell'immagine di copertina la scritta "versione rimasterizzata", uscita mi pare nel 2014 (mentre quella riportata nell'intervento soprastante è antecedente e risale al 2011 se non sbaglio e probabilmente non è rimasterizzata)
    Ultima modifica: 2/03/18 09:57 da Rocchiola
  • Musiche Matemalex • 20/01/21 15:29
    Galoppino - 495 interventi
    Da segnalare un brano di W.A. Mozart presente nel film: il secondo movimento (larghetto) dal quintetto per clarinetto ed archi K. 581 (scena della telefonata di Atwood a Joubert, mentre quest'ultimo sta dipingendo un soldatino).
    Ultima modifica: 15/02/21 21:37 da Matemalex
  • Homevideo Buiomega71 • 18/10/23 16:35
    Consigliere - 25937 interventi
    In blu ray ( e 4k) per Quadrifoglio, disponibile dal 07/12/2023
  • Homevideo Kami • 11/02/24 14:13
    Galoppino - 121 interventi
    I contenuti extra sono molto interessanti, tra le altre cose Pollack ci fa sapere che ammirava moltissimo Lino Ventura e che lo avrebbe voluto nella parte per la quale dovette poi rivolgersi a Max Von Sydow.