Fatti della banda della Magliana - Film (2005)

Fatti della banda della Magliana

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/09/08 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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Schramm 9/09/08 03:12 - 3490 commenti

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Provate a immaginare un Romanzo criminale para-brechtiano e di impianto pesantemente teatrale. Sguardi in macchina, monologhi che soddisfano il romanocentrismo tanto caro al cinema italiota odierno, attori riformati e rivedibili in visite più degne di questa (ci vuole men che pochissimo). Avrete già capito che la smarronatio è di quelle fotoniche e che la cosina è talmente indigesta che tanto vale spararsi due chili di carbonara alle tre del mattino.

Ilcassiere 3/05/11 18:17 - 284 commenti

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Non c'è niente da fare, anche se si tratta di una banda di feroci criminali ed assassini, la storia della banda della Magliana è sempre affascinante ed ha ormai un ruolo riconosciuto nella storia romana, anzi italiana, degli anni '70 e '80. Qui viene messa in scena, sotto forma di un quasi monologo, la confessione di un membro della banda che decide di raccontare tutto ad un giudice (che poi è quello che è successo veramente). Bravi gli attori, la cui romanità è perfetta. Interessante.

Kanon 19/07/11 22:42 - 604 commenti

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Avete presente "La storia siamo noi" o "Blu notte"? Bene, togliete dallo scranno Minoli o Lucarelli e fate condurre lo show a Pannofino. Paura eh?... Tanta. Non bastasse s'accodano una manciata di borgatari con una spiccata prerogativa: più si atteggiano e più fanno ridere; giustappunto spesso si ha la sensazione di assistere ad una parodia.

Furetto60 24/05/13 08:53 - 1192 commenti

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Orginale e coraggiosa opera di taglio fortemente teatrale con pochissimi esterni, tutto basato su dialoghi appassionanti, si giova di un Pannofino alias Accattone in grande spolvero (a tratti mi ha ricordato Volontè in Indagine su un cittadino...), conferendogli un risalto che nella vicenda reale non ebbe. Merita di essere citato anche Dominedò, detto er Diavolo, personaggio strafatto e paranoico; questi, al pari di altri personaggi, interviene anche da morto, dando un affresco fantasioso della vicenda ma, nella sostanza, attinente ai fatti.
MEMORABILE: Il "vede giudice" di Accattone; Gullotta giudice chiude il fascicolo, il film termina.

Daniela 11/12/17 08:15 - 12606 commenti

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Esperimento sulla carta interessante: narrare un pezzo di storia della malavita nostrana attraverso una forma di teatro-verità, quasi interamente ambientato in una stanza e con personaggi, vivi e morti, che si rivolgono direttamente al giudice/spettatore, Purtroppo le buone intenzioni sono vanificate da una messa in scena declinante caratteri, gesti e dialoghi secondo i luoghi comuni della “romanità” più becera e corriva, col risultato di far apparire i criminali incalliti impersonati da Pannofino e soci dei poveri coatti da commedia all'italiana, più patetici che inquietanti.

Pesten 31/07/23 11:57 - 785 commenti

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Interessante esperimento cinematografico che arriva direttamente dal teatro, dove si unisce pièce (molta) a (poco) cinema classico e una spruzzatina di videoclip. Il risultato risulterà ostico a molti, ma offre un punto di vista diverso dal solito e piacevole, meritevole di almeno una visione. Ovviamente Pannofino è il mattatore principale, coadiuvato da alcune macchiette (er Patata in primis) e da quattro veri detenuti, per un progetto che sfocia anche nel sociale grazie alla collaborazione con il carcere romano di Rebibbia.
MEMORABILE: La romanità di Pannofino.

Alex75 11/10/23 18:49 - 876 commenti

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Coraggioso esperimento che mescola rappresentazione teatrale e fiction per ricostruire le vicende di una gang coinvolta in alcune tra le pagine più nere della storia italiana degli Anni di Piombo attraverso il racconto di un “pentito” che chiama a correo vivi e morti. Lo scopo divulgativo è centrato e il risultato è meno statico di quanto si potrebbe temere; il vero limite è che, per rimarcare la romanità dei personaggi, spesso si finisce per renderli macchiette un po' patetiche, a dispetto della loro attitudine criminale. Gullotta si vede poco, ma non si dimentica.
MEMORABILE: L’ambiguo motto “Er boss semo tutti quanti”; Il doppiopetto grigio e la parlata da coatto di Ubaldino; L’esecuzione di Fortunato; Il giudice.

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  • Curiosità Alesh • 28/09/09 00:19
    Galoppino - 63 interventi
    Tra i contributi extra del dvd, c'è un'intervista al regista Daniele Costantini, che svela che quattro degli attori del cast, non sono protagonisti, ma detenuti del carcere di Rebibbia di Roma