La donna nel mondo - Documentario (1963)

La donna nel mondo
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Anno: 1963
Genere: documentario (colore)
Cast: (n.d.)
Note: La voce narrante è di Stefano Sibaldi.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/09/08 DAL BENEMERITO MARKUS
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Markus 17/03/09 09:29 - 3682 commenti

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Film documentaristico del filone "mondo-movies" sostanzialmente ideato dal regista Gualtiero Jacopetti come il precedente Mondo cane. Il documentario è incentrato sui vari aspetti della donna nel mondo ed in effetti il titolo dice già tutto! Troviamo il solito commento cinico, irreverente e goliardico che avevamo già assaporato nei precedenti film di Jacopetti. Qui c’è meno mordente e forse l’aver abbandonato le immagini raccapriccianti in favore di quelle pruriginose non è stata un idea felice; almeno per quel tempo.

B. Legnani 9/05/10 00:00 - 5523 commenti

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Il commento letto da Sibaldi riporta che Molière (1622–1673) avrebbe narrato una sua esperienza con la citazione della Statua della Libertà (costruita sul finire dell'Ottocento!). Che sia un modo di Jacopetti per dirci che sta raccontando un sacco di falsità? Il dubbio sarebbe venuto in ogni caso. Ci sono pure cose vere, altre pretestuose, altre assai spinte per l'epoca. Per rabbonire la censura (e non farle tagliare decine d'ostentate poppe esotiche) Jacopetti chiude astutamente con Lourdes. Da notare che ampio spazio è dedicato alle soldatesse d’Israele, vistose anche in Mondo Candido che per me (sarò forse l’unico al mondo) è il migliore di Jacopetti.
MEMORABILE: Le giocatrici di bocce.

Ronax 13/01/11 00:56 - 1247 commenti

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Privo delle punte sadiche e disturbanti che, con i due Mondo cane, avevano rimpinzato le casse della ditta Jacopetti & C., il film è solo una sciocca sequela di innocue stravaganze e di futili curiosità. Fra ben poco di vero e un mare di bufale, la noia regna sovrana, per nulla insidiata da qualche fugace tetta al vento o da qualche sognante spiaggia polinesiana. Pur infarcito da insopportabili tirate moralistiche, il commento ci risparmia almeno quelle terribili battutine e battutacce per cui l'umorismo jacopettiano va tristemente famoso.
MEMORABILE: I colori, meravigliosamente fasulli, dello scintillante technicolor d'epoca.

Il Gobbo 17/07/11 18:15 - 3015 commenti

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Jacopetti e i suoi fidi sulle piste del femminino, con il consueto approccio del falso che sembra vero e del vero iper-realista e quindi falso (si veda il segmento sardo: davvero, anche dopo gli anni '60, è esistita la tradizione delle "attittadoras", ossia delle lamentatrici funebri). Come al solito grande senso dell'immagine, lezioni di montaggio, persino un omaggio a Hitchcock; meno efficaci stavolta le musiche. Sarcasmo un po' meno tagliente, humour qualche volta quasi bonario.
MEMORABILE: Dopo aver mostrato delle suore Jacopetti stacca su delle modelle: "anche loro missionarie bianche, venute a portare la parola di Dior"

Trivex 30/05/13 09:49 - 1740 commenti

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Mondo furbetto e mediocre. Un po' come una parte del mondo vero, il quale nasconde l'intento sincero con una patina opaca che si vorrebbe culturale. E le immagini, nel 1963, potevano anche essere da mondo erotico e originale. Quindi si parte per un viaggio eterogeneo, dal campo militare delle soldatesse fino a quello dei nudisti per passare agli effetti del sole sulla pelle e dello spasso delle donne, mentre gli uomini si fanno in quattro. Costume, buon costume e mal costume insieme e ostinatamente (e faziosamente) ordinati per lo spettacolo.

Deepred89 2/07/17 11:30 - 3704 commenti

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Titolo cardine del documentario italiano, che colpisce per le inaspettate (per l'epoca) scene di nudo (non sappiamo se sopravvissute al noto accanimento censorio) e per i toni in bilico tra il sarcastico-grottesco e il dramma. All'inizio il montaggio svelto e la confezione pimpante divertono, poi il tutto diviene ripetitivo e si accusa pesantemente la mancanza di un vero fulcro, con le solite riprese in giro per il mondo affastellate casualmente, legate dalla sola presenza di donne in scena, con continui sbalzi e frastornanti salti tematici.

Noodles 1/12/21 09:34 - 2204 commenti

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Dopo Mondo cane ci si sarebbe aspettato ben altro. Invece questo documentario della ditta Jacopetti-Cavara-Prosperi non colpisce come i precedenti lavori, non coglie nel segno, a tratti è anche noioso inserendo peraltro scene che col tema hanno poco a che vedere, o comunque inutili. Non è un film scevro totalmente dal fascino, come quasi tutti i mondo movie, ma non ha la forza di altri lavori del terzetto e il fatto che vi siano (pare) alcune falsità è il problema minore. Il documentario non colpisce più allo stomaco, vorrebbe colpire più giù. Ma oggi non ci riesce. Mediocre.

Reeves 5/10/22 09:19 - 2172 commenti

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Documentario in perfetto stile Jacopetti, con il commento che porta le immagini nella direzione che interessa a lui senza rispettare in alcun modo la dimensione originaria dei filmati. Commento moraleggiante e vagamente razzista, sensazionalismo a buon mercato, esotismo (ed erotismo) di maniera: una specie di marchio di fabbrica, con tanto di inserto mistico-religioso alla fine.

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  • Discussione Zender • 8/09/08 15:39
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Inserito per chiudere il discorso Franco E. Prosperi su suggerimento del sempre valente Renato. Franco E. non ha niente a che vedere con Franco (Francesco) Prosperi che ha firmato altre pellicole e che in database si differenzierà per la mancanza della E. tra nome e cognome.
  • Homevideo Undying • 24/05/09 15:38
    Risorse umane - 7574 interventi
    In DVD dall'8 luglio, label Medusa Video.
  • Musiche Lucius • 5/08/13 15:52
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, due 45 giri originali:





    Ultima modifica: 5/05/18 12:36 da Zender
  • Discussione Schramm • 12/05/19 18:46
    Scrivano - 7694 interventi
    Deepred ebbe a commentare:

    non sappiamo se sopravvissute al noto accanimento censorio


    B. Legnani ebbe a commentare:

    Per rabbonire la censura (e non farle tagliare decine d'ostentate poppe esotiche) Jacopetti chiude astutamente con Lourdes


    in realtà la censura d'epoca come contemporanea è stata poco affabile col film. per ottenere il nulla osta del quale, gli autori dovettero elidere una sequenza sull’uso della cintura di castità e il dettaglio di un parto ospedaliero, nonché modificare il commento all’interrogatorio di due bambine hongkonghesi.

    e anche così non ci fu partita. la commissione confermò il rifiuto, per sbloccare il quale occorse un'ulteriore riedizione (sottotitolata Eva sconosciuta: curiosamente questo sottotitolo non appare nelle locandine d'epoca) con diversi altri tagli e il divieto ai 18. grazie al quale il film ha trent'anni dopo subito ulteriori alleggerimenti, per un totale di 12, 60 metri per l'emissione televisiva.

    non bastasse ciò, il ministero non accordò alla pellicola il riconoscimento della co-produzione italo-francese.
    Ultima modifica: 12/05/19 19:54 da Schramm
  • Curiosità Schramm • 12/05/19 18:59
    Scrivano - 7694 interventi
    Il film fu girato parallelamente a Mondo cane, con cui condivide gran parte delle location.

    Buona parte della realizzazione fu amministrata da Cavare e Prosperi. Jacopetti si trovava difatti convalescente all'ospedale di Roma in seguito all'incidente d'auto in cui perse la vita l'allora compagna Belinda Lee, alla quale il film è dedicato.

    (Fonte: Roberto Curti, Alessio Di Rocco - Visioni Proibite I Film Vietati, 1947-1968)