Postal - Film (2007)

Postal
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il film di Uwe Boll (da lui anche co-sceneggiato) parte subito spiazzando, con una inedita e inattesa parodia nientemeno che dell'11 settembre, con due kamikaze di Al Qaeda che a bordo dell'aereo dirottato discutono sul numero delle vergini che li aspetta dopo la morte. Colpisce, Boll, e lo farà altre volte durante il film sfogandosi nella ricerca del politicamente scorretto ad ogni costo. Il problema vero di POSTAL è però che, dopo le prime fasi, Boll genera un caos entropico che frastorna e infastidisce; complici le musiche, le armi, le urla. Dopo venti minuti si rischia già di aver perso ogni interesse e di pensare ad altro mentre sullo schermo ci si bombarda mentre...Leggi tutto si tenta una via personale al demenziale che si rivela tristemente sterile. Si cacciano dentro Osama Bin Laden, Bush Jr., nani, bambini ammazzati a decine mentre l'ombra di Matt Stone si fa via via più minacciosa. Ma i creatori di SOUTH PARK, che con temi simili ci vanno a nozze e che a lungo si divertono coi Bush e gli Osama, avevano un minimo di criterio nella scelta delle gag. Qui tutto va all'ammasso, si procede per accumulo, si schiaffano dentro guerriere discinte e guru che si esibiscono in nudi integrali, si annulla la trama e si lascia che il film vada incredibilmente alla deriva. Evidentemente figlio del nostro tempo, di quel mondo fatto di videogame che è quello da cui Boll continua a prendere spunto, POSTAL peggiora di minuto in minuto fino a diventare insopportabile.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/09/08 DAL BENEMERITO HACKETT POI DAVINOTTATO IL GIORNO 13/10/09
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Hackett 2/09/08 22:13 - 1867 commenti

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Il tedesco Boll cerca di strapparsi di dosso l'etichetta di peggior regista del mondo e cerca di farlo con una comicità politically scorrect e graffiante. Il tentativo parte bene (anche se scherzare sull'11 settembre per ora non è il massimo) ma poi si perde in una trama sconclusionata, costellata da personaggi assurdi e spesso anche tediosi. Alla fine tutto sconfina nella noia.

Mascherato 3/09/08 10:02 - 583 commenti

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Ad un certo punto del film, ad Uwe Boll (nei panni del proprietario del parco a tema Little Germany) sparano nelle palle (giustizia è fatta!) e lui, prima di spirare, afferma "odio i videogame". C'è da credergli, visto come li tratta (male) nelle sue trasposizioni (House of the Dead, Alone in the Dark e prossimamente In the Name of the King: A Dungeon Siege Tale e Far Cry). Qui vorrebbe fare satira, ma la mano è al solito pesante (e l'infame ha sfidato sul ring i suoi detrattori). Trey Parker e Matt Stone sono ben altra cosa.
MEMORABILE: Il campionario va da stupri scimmieschi di nani a carrozzini sbalzati via da furgoni, a bambini morti ammazzati . E Bush e Bin Laden a braccetto.

Manulele81 4/09/08 15:33 - 83 commenti

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Boll è un inetto, lo sa anche lui e ci gioca: così sforna una commedia che dovrebbe essere una sorta di versione live dell'humour e degli intenti di South Park. Ma oltre a fallire 3 gag su 4, il tutto si riduce a una serie lunga e sterile di provocazioni gratuite e mezzi per épater la bourgeoisie con sprazzi, nell'utopia di ribaltare regole non scritte di perbenismo filmico: ma di cinema nel mondo di Boll ce n'è ben poco, e così il ritmo si spappola dopo 10 minuti, l'umorismo diventa sempre più squallido e meno divertente, il senso sfugge.

Supercruel 15/09/08 00:28 - 498 commenti

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Peccato. "Peccato" è la parola che più rappresenta la sensazione post-visione della pellicola del debordante Uwe Boll. Postal perde dove doveva vincere, ovvero tutto ciò che concerne il lato ludico della questione. A voler ben vedere, a parte alcune riuscite e deliranti gag, è il substrato "polemico" quello che affiora in maniera preponderante. In questo senso Postal diventa un South Park/Family Guy/etc-wannabe senza verve, a lunghi tratti noioso e con una sola, unica, idea (Bush e Bin Laden amiconi) ripetuta all'infinito senza varianti.

Puppigallo 11/01/10 20:52 - 5270 commenti

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La quantità non è quasi mai sinonimo di qualità, come in questo caso, dove si assiste a una sfilata di personaggi (il colletto bianco frustrato, terroristi televisivi, il nano star, un'orrida cicciona, uno zio puttaniere e malvivente...) che lasciano il tempo che trovano e strappano, sì e no, mezzo sorriso ogni 20 minuti di pellicola. E' più che altro un minestrone di gag che vanno dal mediocre allo squallido, passando per luoghi comuni e idee trite e ritrite. Il risultato quindi non può che essere un filmaccio tranquillamente evitabile. L'inizio, con i terroristi sull'aereo, non era male.
MEMORABILE: Lo zio al nipote: "Non ci vediamo dall'addio al celibato...chissà se quell'asino è sopravvissuto".

Keoma 9/05/09 00:55 - 34 commenti

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Esistono film che non hanno un vero e proprio genere, vivono il limbo di una dimensione tutta loro, particolare e sfrontatissima. "Postal" di Uwe Boll è uno di questi, anzi è già sulla strada per essere l’esempio più eclatante di un nuovo non-genere. Uwe Boll usa la carta del nonsense per parlare di disagi, di un Paese che dopo l’11 Settembre si sente stuprato di certezze, che usa la violenza del razzismo per combattere l’odio razziale, creando forse la macchina cinema più folle dai tempi del capolavoro ridanciano Hellzapoppin' di Potter. Immenso.

Jena 29/12/10 22:00 - 1555 commenti

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Non fa molto ridere ma è divertente, nel senso che scorre via leggero e pungente. Ci sono varie cose positive: da Zack Ward, perfetto nel ruolo dell'idiota, ai momenti veramente politically scorrect come la strage dei bambini a Little Germany (!) o l'intervista a Uwe Boll dove sostiene di fare i film con l'oro dei nazisti e poi offre a Verne Troyer denti d'oro (mica facile per un tedesco fare battute così). E sotto sotto traspare una certa amarezza che fa pensare ad una volonta di Boll di dire qualcosa: che stia per diventare un autore?
MEMORABILE: La strage dei bambini: uno spara nelle palle a Uwe Boll e lui muore dicendo "Odio i videogames"; la passeggiata finale mano nella mano di Osama e Bush.

Harrys 25/02/11 15:50 - 687 commenti

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Compreso l'andazzo, il tenace Boll s'è dimostrato perspicace smettendola di prendersi particolarmente sul serio (suscitando trash involontario), pigiando a spron battuto il piede sull'accelleratore del farneticante (suscitando trash volontario). Non è detto che la metamorfosi risulti rivelatoria, anzi... Uwe rimane sempre e comunque un folle, ma con un suo perché. Il suo incedere scanzonato e spassionato suggella un'opera (tratta dall'ennesimo videogame) non di rado goduriosa, soprattuto quando entrano "fisicamente" in scena le vicissitudini del regista. **

Pol 15/03/12 21:58 - 589 commenti

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Boll si diverte a girare un concentrato di cattivo gusto con lo spirito del bambino che dice "cacca!" per far ridere gli astanti. La mano del tedesco è greve e su questo non ci piove (la gag dei denti d'oro è pura incoscienza in stile Boll), ma è anche determinata a portare avanti un delirio che non conosce soste: tramortiti da una gran quantità di gag mediamente becere non ci rimane che ridere senza vergogna o togliere il dvd dal lettore. Ho optato per la prima scelta e non me ne sono pentito.

Schramm 29/09/12 11:12 - 3495 commenti

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Postal Market usa la testa, Boll no: quando proprio si affanna, dù gocce di sangue dalle rape riesce a drenarle, ma di prassi lo scoglio della settima arte non lo passa, capace persino di dilapidare un fuoriclasse come Simmons. Postal si pone impertinente come il suo 8 e ½, ma l'approccio ai sistemi rappresentativi e ai meccanismi dell risata è quello prepotente e ineducato del mocciosetto che non ha armi altre eccetto l'urlo a pieni polmoni delle scurrilità appena apprese e di chi insegna al padre come si figlia. Incolto, crasso, wannabe, sta alla comicità e al cinema come l'atomica all'eden.

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  • Homevideo Undying • 1/10/08 23:22
    Risorse umane - 7574 interventi
    Oddio: Uwe Boll al timone di regia d'un film ispirato da un videogioco...
    Che Dio ci assista
    (Keoma ;) non la prenderà benone, già lo sappiamo)....

    Comunque il dvd apparirà in vendita a partire dal 3 dicembre, curato dalla EXA Media (cioè a dire una garanzia di qualità).
  • Discussione Raremirko • 16/07/19 22:02
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Non così tremendo come alcuni dicono, ma nemmeno un buon film; Simmons è sprecatissimo e si vede poco, decorosi tutti gli altri.

    E' vero, qua e là ci son sentori di critica sociale che sarebbe stato meglio approfondire; così com'è, il film è una mediocre accozaglia di volgarità fini a loro stesse.

    Si lascia vedere ma graffia poco; lo spirito del videogame più o meno è rispettato.