Io ti assolvo - Film (2008)

La Janus film è seriamente intenzionata a trasporre i generi cinematografici italiani sul piccolo schermo, questo è ormai sicuro. Prova ne è anche questa escursione nel thriller. La storia è un po' un pastrocchio e pesca a più non posso in zona Fulci, Garko poi in abiti talari sembra più uscito da un ballo in maschera che da una chiesa... Tuttavia la confezione è buona (curati i titoli di testa) e tutto sommato il film risulta godibile. Per nostalgici di un cinema ormai estinto va bene. Sempre bellissima la Coppola.

Incredibile, ma una volta tanto difendo quell'orrendo prodotto chiamato fiction. Infatti a scrivere la sceneggiatura di questa, che ricorda molto i nostri thriller anni '70, c'è lo specialista George Eastman ed è forse grazie a lui che questo prodotto va leggermente rivalutato. Tra suggestioni bidiane, in un paesino un serial-killer colpisce. Un prete torna nel paese e comincia suo malgrado a indagare. Garko cane, ma perlomeno c'è la Stefanona nazionale. Discreta la soluzione dell'enigma.

Ennesima fiction spazzatura con un Garko ridicolo nei panni di un sacerdote. Flaherty gonfio e imbolsito è legnoso come sempre, la tensione è inesistente e la soluzione dell'enigma telefonata con largo anticipo. Dimenticabile a causa anche di una recitazione forzata che ne annulla ogni credibilità.

Incipit che ricorda Un apprezzato professionista di sicuro avvenire di De Santis e prosegue come un giallo italiano d'antan. Garko non sfigura in un cast che annovera la splendida Cosima Coppola e la Sandrelli in veste di perpetua (e che oramai non mostra più nemmeno una coscia). Tra le scene da ricordare segnalerei la prima visita del parroco Gabriel al paralitico nella serra, sensazioni vere.

Al di là del delirante utilizzo di "The House of the Rising Sun" degli Animals come leitmotiv - in tutti i sensi - dei delitti, un giallo televisivo dall'atmosfera poveristica ma non totalmente disprezzabile. Confezione trascurata e attori tra l'imbolsito (Garko, Flaherty) e l'imbarazzante (Sandrelli), ma insolita e godibile ambientazione in un grigio sobborgo rinascimentale (siamo a Pescia) e trama che, pur al netto di scivoloni e rallentamenti, intrattiene discretamente. Il binomio segreti di provincia - cornice ecclesiastica ricorda Solamente nero. Delitti neanche troppo offscreen.

Film per la tv che richiama i thriller "argentiani" ma raggiunge un livello appena sufficiente. La vicenda è pur interessante anche se non particolarmente originale, ma è la prova del cast a non convincere, a partire da Gabriel Garko, davvero poco credibile nella parte. Si risolleva negli ultimi venti minuti, con un colpo di scena riuscito. Insipida la prova della Sandrelli. Guardabile una volta, ma non lascia il segno.