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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/08/08 DAL BENEMERITO PIGRO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 10/04/14
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Pigro 21/08/08 09:53 - 9635 commenti

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Un milanese a Napoli si confronta con tutti i luoghi comuni e meno comuni della napoletanità. L’opera prima di De Crescenzo è una commedia basata sull’innata simpatia partenopea. In veste di professore, De Crescenzo stesso come attore ci accompagna alla scoperta dei paradossi napoletani, seminando ironiche massime in mezzo ai personaggi e alle scene più tipiche. Un gioco sugli stereotipi, che a sua volta si nutre di stereotipi: la combinazione funziona, il film è ripetitivo ma frizzante, e qua e là ci si diverte pure.

Galbo 22/08/08 20:38 - 12380 commenti

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Tratto da un libro di grande successo e diretto dal suo stesso autore, è una sorta di antologia di luoghi più o meno comuni della napoletanità, intesa come filosofia di vita e summa dell'arte di arrangiarsi. Privo di una vera e propria trama, il film è caratterizzato da una serie di gag non tutte egualmente riuscite, ma spesso divertenti, anche grazie all'interpretazione di grandi caratteristi partenopei.

B. Legnani 26/10/08 17:18 - 5523 commenti

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Molto lento, qua e là ravvivato da qualche guizzo arguto. Francamente mi aspettavo molto di più, ma pochi personaggi (per esempio il venditore di bare a rate) riescono a spiccare, mentre molti altri restano allo stadio del “vorrei, ma non posso”. Grande come sempre Renato Scarpa. Improvvisa apparizione di Vincenzo Falanga, dal volto carismatico (il Pallottella di Indagine su un cittadino...).

Cotola 4/07/09 21:34 - 9009 commenti

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Sopravvalutato (ed è dire poco) così come il suo regista, che si crede un filosofo (ma in realtà è ben lontano dall'esserlo) e che "filosofeggia" sulla napoletanità, ma in realtà non fa altro che "snocciolare" una serie di luoghi comuni sui partenopei, che spesso non sono affatto divertenti, ma solo stucchevoli ed irritanti (specie se si è napoletani come me). Qualche risata la strappa, ma da qui a dipingerlo come un film molto divertente ce ne corre.

Tomastich 10/09/09 16:31 - 1255 commenti

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"Napoli però è un'altra cosa...": così cantava Red Canzian (in una canzone riparatrice dei Pooh). Per Luciano De Crescenzo invece Napoli è quella che tutti noi conosciamo: smorfia, commedia dell'arte, pizza, camorra e... filosofia. Si, la filosofia un po' semplicistica del buon Luciano De Crescenzo, attore protagonista, in un film che poteva essere tranquillamente passato in TV, in episodi di 15 minuti (tanto per fare un esempio). Simpatico.

Saintgifts 18/04/11 17:46 - 4098 commenti

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Divertente commedia che amplifica il modus vivendi di una grande città e dei suoi grandi abitanti. De Crescenzo lo ha scritto e lui stesso lo dirige, perciò nulla da dire sulla trasposizione in pellicola. Si accettano gli stereotipi (con il loro sottofondo di verità) perché fatti per divertire e, per conto mio, lo scopo è raggiunto. Mi è piaciuta la sparata di Bellavista con il camorrista (edulcorato) di turno, anche se purtroppo sono parole al vento. Il finale mette tutti a posto e anche Cazzaniga (che brutto nome per una signorina) è contento.

Il Gobbo 16/06/11 14:34 - 3015 commenti

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Sostanzialmente un non-film, o meglio la versione filmata dei vari quadretti di napoletanità più o meno scontata tratteggiati da De Cerscenzo nel suo best-seller, con un esilissmo filo conduttore. Innocuo, simpatico, con un pizzico di oleografia: ma sulla pagina - senza essere chissà che cosa - funzionava meglio. Vale soprattutto come enciclopedia di attori e attrici di scuola partenopea, alcuni bravissimi.

Enzus79 13/11/11 10:21 - 2873 commenti

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Premesso che il libro è di tutt'altro valore, il film onestamente è poco convincente, anche se le situazioni esilaranti sono molte. I personaggi sono ridotti a macchiette ed in certi casi il film annoia. De Crescenzo è meglio come scrittore.

Gaussiana 6/05/12 23:40 - 121 commenti

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De Crescenzo non mi ha mai particolarmente colpito come scrittore e devo dire che come regista la situazione peggiora. Tante scene piene di luoghi comuni (evidentemente verosimili, visto che il regista è napoletano) e che fanno fare qualche risata, ma senza rendere mai interessante il film che ha una sceneggiatura pretesto per le varie gag (ad eccezione, forse, della storiella del negozio e dei camorristi, che fa un po' da filo conduttore e che è una giusta critica). Niente di particolare, film evitabile.

Piero68 4/12/12 09:27 - 2955 commenti

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A sette anni dalla pubblicazione del libro, il film che ha definitivamente lanciato un ingegnere dell'IBM con velleità artistiche nel mondo dello spettacolo. Grazie anche all'ala protettrice di Maurizio Costanzo (sic!). Il film in sè non è gran cosa e, alla fine, escludendo il ruolo di Cazzaniga il milanese, sono tutte gag estemporanee costruite sui luoghi comuni della napoletanità. Divertente in alcuni sketch, resta la fantastica partecipazione di un cast che è il meglio del meglio della napoletanità: Casillo, Danieli, Marsiglia, Pazzaglia...

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Motorship 30/12/12 17:05 - 585 commenti

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La pellicola non è un granché, si senton troppo i luoghi comuni su Napoli e i napoletani, nonché sui milanesi (rappresentati qui da Cazzaniga), ma la simpatia contagiosa dei tanti caratteristi partenopei (Casillo, De Rosa, Danieli, Marsiglia, Pazzaglia ecc) e le loro performance rendono il film abbastanza piacevole e guardabile dall'inizio alla fine. Viene descritto di tutto, dalle cose più brutte (camorra e pizzo) a quelle più belle e simpatiche di una città a suo modo speciale come Napoli. Non particolarmente eccelso, ma dignotoso almeno. **!

Fabbiu 13/02/13 20:54 - 2136 commenti

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A rendere piacevole la visione è praticamente solo la grande naturalezza degli attori, specie quelli che interpretano i personaggi minori. Le gag non sono tutte dello stesso livello, alcune sono molto divertenti (l'uomo col cavalluccio al mercato) altre parecchio sottotono (i racconti sul nonno addormentato, che sembrano barzellette dal finale deludente). Si nota l'assenza di una vera e propria trama, ma piu che altro di un soggetto (che è un collage di stereotipi). Niente di male sui luoghi comuni, ma così ripetitivi e prolungati stancano.

Neapolis 1/03/13 10:38 - 183 commenti

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Rispetto al libro siamo a livelli nettamente inferiori; e sono dell'opinione che i luoghi comuni che vengono rappresentati nel film facciano parte delle espressioni più genuine e simpatiche della napoletanità. Il vigile che, sorseggiando un caffè seduto al bar, risponde alla domanda sul traffico di Cazzaniga (“Nun me ne parlate”) è una metafora molto attuale.

Juanparis 14/04/13 10:58 - 8 commenti

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Un non film, per questo grande esempio di cinema. Non c'è uno straccio di sceneggiatura, la storia si regge sul filo della scusa, ma nonostante questi limiti ogni scena girata è diventata un cult. Perlomeno a Napoli e in Campania. Non vi è napoletano che non conosca battuta per battuta la scena dell'ascensore, del bancolotto, dello spazzino, della causa, del fotografo, della lezione, del cavalluccio rosso, della cocaina... e potrei continuare all'infinito. Tutto questo non ne fa un film straordinario, ma di certo un grande esempio di cinema.
MEMORABILE: "Si è sempre meridionali di qualcuno!"

Fabiorossi 27/12/13 17:21 - 67 commenti

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Un film dalla costruzione volutamente elementare ma dal contenuto estremamente profondo. Luciano De Crescenzo, attraverso i suoi fantastici personaggi, ci traghetta in situazioni tipiche della popolazione partenopea facendocene assaporare e apprezzare con grande leggerezza e umanità vizi e virtù. A volte l'uso stretto del dialetto rende quasi incomprensibili i dialoghi, ma è questa la caratteristica di un'arte sottile che solo un De Crescenzo, un Troisi o un De Filippo hanno saputo usare nel loro modo di fare cinema. Divertente e scorrevole.
MEMORABILE: Al ristorante un suonatore ambulante mostra un cartello nel quale si legge: "Non suono per non disturbare".

Redeyes 29/12/13 09:52 - 2443 commenti

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De Crescenzo, non me ne vogliano gli ammiratori, fa un prodotto alla Vanzina, confezionando l'ennesima contrapposizione Nord-Sud, accentuando le differenze ma soprattutto il qualunquismo dell'immaginario collettivo. Certo rispetto al regista romano non sovraccarica la storia di volgarità, tutt'altro, rendendo persino certi scontati passaggi come gradevoli. Non dico che non si sorrida o non si faccia qualche riflessione, ma la filosofia è giusto nel ricercato titolo dell'opera, nel richiamo zarathustriano e nulla più. Sopravvalutato.

Rambo90 11/02/14 00:00 - 7676 commenti

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Cult della napoletanità, mediocre a livello puramente filmico (niente sceneggiatura, regia elementare, ritmo inesistente) ma eccezionale nella costruzione degli sketch e fondamentale come ritratto della Napoli divertente e onesta (con tanto di pistolotto contro la camorra). De Crescenzo scrive e dirige con mano leggera, riuscendo verso la fine a dire qualcosa di assolutamente non banale nel confronto in ascensore. Strepitoso il cast. Buono.

Markus 18/11/15 16:10 - 3682 commenti

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In una Napoli anni Ottanta tornata in voga (Troisi docet) De Crescenzo furbamente recupera un suo spiritoso romanzo del decennio precedente per imbastirci un film che ne ricalchi a sommi capi i contenuti. La pellicola avvicenda momenti spassosi di napoletanità ad altri più riflessivi talvolta dotati di una certa morale. Le felici caratterizzazioni degli attori - evidentemente a proprio agio nei soggetti - offrono l’espediente alla mediocrità palesata soprattutto da un fastidioso eccesso di anacronistici luoghi comuni.

Parsifal68 12/04/16 13:45 - 607 commenti

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Privo di sceneggiatura e costituito per lo più da tante piccole gag legate fra loro, la prima opera cinematografica di De Crescenzo non può essere certo catalogata come un capolavoro, ci mancherebbe. Alcuni luoghi comuni sono addirittura fastidiosi e celano un indigeribile cattivo gusto. Ma c'è perlomeno un tentativo di dare al tutto un senso filosofico che, seppur grossolano, almeno fa riflettere. Migliore in assoluto il "milanese" Scarpa, ma brava anche la Confalone e la Danieli.
MEMORABILE: La scena del cavalluccio; Si è sempre meridionali di qualcuno.

Minitina80 27/07/17 12:12 - 2980 commenti

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Graziosa e spensierata commedia in cui De Crescenzo diverte e allieta l’umore esaltando alcune sfumature tipiche del popolo partenopeo. Non sembra avere grandi pretese se non quella di intrattenere con semplicità e garbo, senza scadere nella volgarità o esasperandone alcuni aspetti. De Crescenzo non dimentica, inoltre, di muovere una critica nemmeno troppo velata quando decide di parlare della camorra e del pizzo preteso dai guappi per la protezione facendolo nella maniera giusta, senza calcare eccessivamente la mano. Scorre in leggerezza.

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Thedude94 30/12/17 00:59 - 1089 commenti

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De Crescenzo ci mostra una Napoli vera e divertente concentrandosi sugli aspetti semplici della vita quotidiana di un professore di filosofia in pensione che spiega la vita ai suoi amici e agli inquilini del palazzo. Le interpretazioni degli attori sono ottime, compresa quella del milanese Scarpa, nominato più volte durante le varie scene: appare poco ma è fondamentale per lo sviluppo del pensiero del protagonista. Alcuni momenti sono nell'immaginario collettivo di una città problematica ma amorevole.

Pessoa 18/02/19 21:32 - 2476 commenti

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Prima fatica cinematografica di De Crescenzo come regista che porta sullo schermo un suo volume di divulgazione sulla filosofia graca dallo straordinario successo editoriale. Il film riesce egregiamente a rendere in immagini le pagine del libro, benché alcune sequenze rispecchino una mentalità tipicamente naüpoletana e possono risultare poco comprensibili fuori dal contesto geografico. Ottima interpretazione del cast, zeppo di noti caratteristi e lodevole condanna dei sistemi malavitosi che coglie nel segno. Molto interessante.
MEMORABILE: Gli "sfoghi" di Marina Confalone; Il vigile seduto al bar; Le riflessioni sulla Camorra.

Noodles 19/03/19 23:49 - 2204 commenti

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Pur mancando della tecnica e dell'esperienza registica, i film di Luciano De Crescenzo non mancano di sorprendere. Pur mancando completamente una vera sceneggiatura e di conseguenza una vera storia, la serie di aneddoti tutti partenopei che lo scrittore ci snocciola a piè sospinto divertono e incuriosiscono. Certo, alla lunga alcuni luoghi comuni risultano stantii e la recitazione lascia spesso a desiderare, ma il film non è niente male. Ottimo Renato Scarpa.

Il Dandi 19/07/19 10:19 - 1917 commenti

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De Crescenzo porta in scena il suo romanzo e ci racconta una Napoli altra, non solo d'altri tempi, trasfigurata ma non idealizzata (cfr. l'episodio del pizzo), che sulla scena vive costantemente e collettivamente, dove protagonista è la logorrea vernacolare che sposta con un nonnulla ogni situazione (ancorché la più banale) sul piano del surreale. Filmicamente sarebbe poca cosa (regìa stantia, sceneggiatura quasi assente) se non avesse il potere ipnotico che ha. Né vero regista né vero filosofo, da vero napoletano è naturale in entrambe le cose
MEMORABILE: Molti, ma la contrapposizione "doccia milanese" vs. "bagno napoletano" è entrata nel patrimonio culturale comune.

Paulaster 5/09/19 11:42 - 4389 commenti

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All’interno di un condominio arriverà un dirigente milanese dell’Alfa Romeo. Napoletanità assortita tra traffico, superstizione, camorra e raccomandazioni. Per dare una variazione, De Crescenzo infila qualche lezioncina filosofica per alzare il livello (come diceva Pazzaglia a “Quelli della notte”). Le varie osservazioni non dicono granché, tranne per una piccola voglia di riscatto sociale; ma quando si parla di consumismo il messaggio arriva tardi. Scarpa è utilizzato solo nel finale d'integrazione.
MEMORABILE: I numeri della smorfia per i carabinieri; Gli stoici e gli epicurei; Il discorso all’esattore; Il regista della fototessera.

Smoker85 10/04/21 18:14 - 487 commenti

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Simpatica carrellata di personaggi orchestrati da De Crescenzo, qui nei panni di un garbato professore che sembra avere un'opinione su tutto e a cui tutti si rivolgono per consiglio o per scambiare opinioni. Sullo sfondo, l'immancabile scontro con la cultura settentrionale incarnata dal nuovo condomino milanese, puntiglioso, asociale e con un ottimo posto di lavoro. La trama è abbastanza esile ed è un pretesto per vari sketch, alcuni divertenti, altri meno, con una sfilata di grandi caratteristi napoletani. Convenzionale ma gradevole.

Anthonyvm 12/04/21 15:44 - 5637 commenti

I gusti di Anthonyvm

Le commedie a sketch solitamente compensano le mancanze strutturali dello script col carisma degli interpreti e la sagacia delle gag. In questo caso, a parte alcuni esempi eclatanti e giustamente assimilati dalla cultura pop nostrana (il cavalluccio rosso, il "pensiero poetico"), le battute paiono fiacche o risapute, così come i personaggi, solo in parte degni di menzione. Il subtext anti-camorristico è all'acqua di rose; più genuino e concisamente centrato il risanamento del divario fra la Milano "della libertà" e la Napoli "dell'amore", con un bel duetto fra De Crescenzo e Scarpa.
MEMORABILE: La dedica interminabile alla radio; Il venditore di bare; Il sogno divinatorio dei "carabinieri"; La lavastoviglie e il morto; Il regista fotografico.

Androv 11/11/21 09:27 - 195 commenti

I gusti di Androv

Divertente ed epocale affresco della napoletanità moderna tratta dal best seller di De Crescenzo. Gag fenomenali, battibecchi e siparietti da antologia, attori in stato di grazia, casting perfetto e situazioni brillanti e gradevoli. Da vedere e rivedere per chi ama la città più bella al mondo e il suo impareggiabile popolo. Regia e fotografia non sono da Oscar ma funzionano molto bene. Ritmo azzeccato.
MEMORABILE: I dialoghi surreali fra Solli e Casillo; La scena del vicolo; Il fratello di Parascandalo; La scena dell'esattore camorrista.

Silvestro 8/05/23 08:53 - 358 commenti

I gusti di Silvestro

Un film assai bozzettistico, che risente della mano inesperta di De Crescenzo, più a suo agio con la penna che con la cinepresa. Eppure, la pellicola, possiede una sua dignità. Pur non dicendo niente di nuovo su Napoli e la napoletanità, il film si lascia seguire e ogni tanto regala sprazzi divertenti che hanno anche una loro poesia. Insomma, discretamente riuscito ma niente di più.

Myvincent 22/07/23 10:24 - 3726 commenti

I gusti di Myvincent

Successo in libreria, il film non riesce poi del tutto a trasferire la “saggezza” tutta napoletana in immagini, sebbene la presenza di De Crescenzo sia quanto meno catalizzante. Una serie di gag intelligenti e sagge sugli atavici vizi partenopei, non privi di quel saper vivere che solo sotto il Vesuvio può crescere e moltiplicarsi. Peccato per la frammentarietà che toglie amalgama alla trasposizione, suscitando risa o sorrisi un po’ a intermittenza.

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Katullo 7/10/23 08:52 - 327 commenti

I gusti di Katullo

Il grande De Crescenzo non a caso fu forse il miglior amico di Arbore: sentirlo parlare incantava per il suo eloquio misurato, mai triste, anche quando si riferiva alla tristezza. In questo primo step tratto dal suo personaggio romanzato offre scene talmente realistiche da eludere la forma-film, ricorrendo a tradizioni, credenze, usi e costumi della Napoli più verace e gelosa degli stessi. L'orgoglio in questione è venato anche da certa vergogna sociale, dallo spettro criminale che l'autore riesce addirittura a ridicolizzare. "Robertino" Cazzaniga funge da catalizzatore geografico.
MEMORABILE: Il "pensiero poetico" dell'ascensore; La vendita dei fogli di giornale per la privacy in auto; "Nu milione! "; "... 'stu Cazz-aniga! ".
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  • Discussione Zender • 1/03/13 18:26
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Neapolis, mi pare che a volte ancora confondi discussione generale con commento. La regola numero 3 dei commenti dice:

    3) Non si fanno riferimenti a commenti di altri utenti o del Davinotti.

    Puoi farne riferimento nella discussione generale quanto vuoi, ma il commento deve essere fatto senza mai rispondere alle osservazioni fatte da altri nel commento, ok?
  • Discussione Neapolis • 1/03/13 18:33
    Call center Davinotti - 3054 interventi
    Zender non c'era assolutamente riferimento verso nessuno dei commenti del Davinotti ma solo un giudizio diverso da come il film è stato giudicato e archiviato dalla critica in generale. Comunque onde evitare equivoci cambierei così il commento:

    "...ma non condivido le critiche sui luoghi comuni che vengono.. "
    in
    "...e sono dell'opinione che i luoghi comuni che vengono.."
    Ultima modifica: 1/03/13 18:47 da Neapolis
  • Discussione Zender • 2/03/13 09:28
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Da come era scritto non sembrava, comunque va benissimo così, grazie.
  • Discussione Ilpains • 13/11/15 08:27
    Disoccupato - 2 interventi
    Segnalo una curiosità nella scena dell'appuntamento tra Giorgio, Patrizia e l'esattore della camorra (Core 'ngrato) che dovrà raggiungerli al negozio. Qualche momento prima dell'incontro (al minuto 1:04:42) la coppia è ripresa in primo piano fuori al negozio e sullo sfondo è visibile la sagoma di Antonio Allocca, fermo, in attesa di entrare in scena di lì a poco. Saluti.
  • Discussione Ilpains • 18/11/15 10:03
    Disoccupato - 2 interventi
    Ulteriori curiosità. Nunzio Gallo (nel ruolo del camorrista) nel rispondere alle domande di Bellavista sulla disoccupazione, senza averlo mai conosciuto prima, si rivolge a lui dandogli del Professore.

    "... Professò, ma voi dove vivete...".

    Altra curiosità. Patrizia cambia abito tra la scena del "Mistero" di don Gaetano che darà loro i numeri da giocare e quella successiva all'interno del Banco Lotto. Nella prima scena indossa una maglia color blu, mentre è rossa in quella successiva.
  • Curiosità Soviet • 16/08/16 16:03
    Disoccupato - 8 interventi
    Nella scena dove Core 'ngrato va nel negozio di arte sacra per pretendere la tangente, si nota che quest'ultimo sopraggiunge da un lato della strada mentre Giorgio e Patrizia lo attendono all'ingresso dell'esercizio guardando di fronte. In un fotogramma precedente, si nota, sfocato in secondo piano, Allocca fermo in attesa di un segnale dalla troupe che lo faccia partire per dirigersi al negozio.
  • Discussione Neapolis • 16/08/16 23:40
    Call center Davinotti - 3054 interventi
    Zender la prima parte dell'ultimo post in curiosità era già presente in curiosità.
    Ultima modifica: 17/08/16 09:38 da Neapolis
  • Discussione B. Legnani • 17/08/16 00:30
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Neapolis ebbe a dire:
    Zender ls prima parte dell'ultimo post in curiosità era già presente in curiosità.

    L'utente Soviet è recidivo. In pochi minuti ha scritto più di una cosa che era già presente sul sito.
  • Discussione Zender • 17/08/16 07:28
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Grazie Neapolis, cancellata.
  • Curiosità Zender • 18/08/21 17:46
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images58/cosiparlo300.jpg[/img]