Al piacere di rivederla - Film (1976)

Al piacere di rivederla
Media utenti
MMJ Davinotti jr
Anno: 1976
Genere: commedia (colore)
Regia: Marco Leto
Note: Ispirato al romanzo "Ritratto di Provincia in Rosso" di Paolo Levi, che pure sceneggia, insieme al regista e Maurizio Costanzo. Aka: "Portrait de province en rouge".

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

Location LE LOCATIONLE LOCATION

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ugo Tognazzi torna a indagare in provincia sette anni dopo IL COMMISSARIO PEPE in un film che per certi versi vi somiglia molto. Questa volta è un'indagine da condursi in veste ufficiosa però, dal momento che Mario Aldara è solo un funzionario del Ministero mandato ad approfondire un caso nel paese d'origine che ha lasciato da vent'anni. L'uomo accetta per un semplice motivo: la vittima, un onorevole democristiano, è colui che all'epoca aveva sposato la donna della sua vita (Fabian), che ancora Mario vede talvolta apparire al suo fianco e che non ha mai dimenticato al punto da far sesso solo ed esclusivamente con prostitute. Stabilitosi...Leggi tutto in una pensione proprio di fronte all'ufficio del defunto (dalla cui finestra l'uomo è caduto morendo), entra subito in contatto col maresciallo (Pelligra) che si occupa del caso il quale pensa a una disgrazia o a un suicidio; ma l'idea del delitto non è affatto campata in aria, e così Aldara si reca nella villa con piscina dove vivono il fratello (Graziosi), la sorella (Monti) e la madre (Gheraldi) della vittima e dove bazzica uno strano frate (Lionello) dai comportamenti tutt'altro che irreprensibili. E' quest'ultimo – con il suo adorabile gigionismo - uno dei punti di forza di un cast ben scelto e che ha il compito di animare una vicenda in apparenza piuttosto secondaria (l'origine è un romanzo di Paolo Levi). E così, grazie a una sceneggiatura ricca di dialoghi in cui traspare la tipica acidità di provincia, il film riesce a farsi per buoni tratti interessante. Soprattutto grazie alla solita magnifica interpretazione di Tognazzi naturalmente, alle prese con un passacarte ministeriale che tutti si ostinano a chiamare commissario e che tartaglia con impensabile disinvoltura. Ancora innamorato di Viviana – la quale se la spassa con un architetto (March) mostrando da subito quanto poco le importasse del marito – viene da lei sommariamente evitato. Si consola allora con la tenutaria della pensione e soprattutto con Patrizia (Miou-Miou), la fidanzata del fratello della vittima, una giovane biondina che mostra grande interesse per lui (ricambiato con sufficienza). Il Cecè di Bonacelli rimanda molto all'analoga figura dello scemo del villaggio visto nel COMMISSARIO PEPE a testimonianza di un forte legame tra le due pellicole. Naturalmente Marco Leto non è Scola, ma il ritratto della ricca borghesia di provincia sa essere gustoso e Lionello (oltre a Tognazzi naturalmente) varrebbe da solo il prezzo del biglietto.

Chiudi
TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/08/08 DAL BENEMERITO UNDYING POI DAVINOTTATO IL GIORNO 26/02/18
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Undying 8/08/08 22:12 - 3807 commenti

I gusti di Undying

Un suicidio coinvolge la famiglia Bonfigli, costituita da personaggi legati a loschi giri affaristici, basati su collusioni con enti immobiliari e assicurazioni, dietro ai quali si celano esponenti della Democrazia Cristiana e della (santissima) Chiesa. Commedia al vetriolo, con sottotesto giallo, ottimamente interpretata, e scritta con particolare spirito di denuncia verso valori consolidati (e spesso imposti). Il risultato finale potrà far storcere il naso ai più solidi cristiani, dato che il film poggia su basi anticlericali.

Lucius 6/06/10 22:53 - 3015 commenti

I gusti di Lucius

A parte il garbo di Tognazzi, che tutto sembra meno il ruolo che interpreta e che pur essendo stato un bravo attore non era certo versatile (recitando solo e sempre sé stesso), il film è privo di atmosfere; praticamente una commedia dal sapore libertino, fuori moda e fuori tempo. Per l'epoca riconosco che era avanti, ma, visto oggi, perde ogni sapore, anche quelli di contestazione.

Fauno 5/11/10 11:26 - 2212 commenti

I gusti di Fauno

Ecco un film toppato dalla A alla Z. Storia squallida, odiosa e inconcludente. Tognazzi dopo un po' ha fatto balbettare anche il mio cervello, Lionello l'avrei preso a calci, la Fabian rovina prestazioni memorabili di altri film, in primis Una donna e una canaglia, tutti gli altri sembrano figurine ritagliate. Solo Miou-Miou si salva dallo scarico dello sciacquone. Mi rompe perfino che si veda uno dei pochi scorci di Bologna a me ancora cari.
MEMORABILE: Fanno sghignazzare la primissima scena con Barbara Nay e il minorato che gioca con la statuina.

Skinner 26/02/11 19:44 - 592 commenti

I gusti di Skinner

Notevole. Un Tognazzi che investiga su malcostumi e malaffari ma anche sulla sua vita e sul suo passato. Sul solco del Commissario Pepe scoliano, un film che riesce a mescolare con equilibrio critica sociale e commedia all'italiana e a dipingere figure laide e sgradevoli e allo stesso tempo grottescamente divertenti (vedi i personaggi di Lionello e Paolo Bonacelli). Ingiustamente dimenticato, da riscoprire.

Markus 4/12/12 16:24 - 3687 commenti

I gusti di Markus

Commedia un po' raffazzonata e con un velo - neanche troppo celato - di ambizioso, ma in definitiva il film è diretto con poca gestione dei ritmi e con la coordinazione degli attori poco decisa, con il risultato di monologhi che non s'incontrano quasi mai. Di suo la pellicola ha la bella ambientazione un po' provinciale d'antan e certamente il cast di alto livello di cui, tra i vari, si può gustare l'allora ventiseienne maliziosa Miou-Miou.

Homesick 7/06/13 17:13 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

L’indagine poliziesca tra il marciume della provincia ipocrita si disperde in una serie di bozzetti sbiaditi e triviali, animati a stento dalle musiche di Bongusto, da un paio di figure folkloristiche (il lercio prete viveur di Lionello, lo stravagante usuraio di Bonacelli) e dalle curve della Fabian e della Tanzi. Tognazzi, che in pratica ripete il suo commissario Pepe di sette anni prima, è ai minimi storici e la parlata balbuziente non giova né a lui né allo spettatore. Il paradigma di Germi è lontanissimo.
MEMORABILE: Le divise da galeotti dei bambini del coro di Lionello; il “salasso” a Tognazzi.

Matalo! 31/03/15 11:18 - 1378 commenti

I gusti di Matalo!

Non così vispo film del "filone" giallo italiano di provincia (la provincia interiore), conta però su vari assi della recitazione, su un sempre incredibile Tognazzi eternamente immerso nel male di vivere, sigaretta e gnocca a pòrter. Di solito la trama gialla non è mai interessante in questi film; conterebbe lo screditamento dei "piani alti", ma alla fine vincono solo i caratteri dei personaggi e certe memorabili battute. Di tutto rispetto i nudi di Lia Tanzi. Piacevole.
MEMORABILE: "500mila lire per una bambina di 12 anni? Non son tanti? No, volevo dire è mostruoso..."

Paulaster 12/07/21 10:13 - 4415 commenti

I gusti di Paulaster

Funzionario del ministero indaga su un suicidio. La vicenda dai toni gialli serve per descrivere il mondo sommerso provinciale, in cui il denaro regola la vita privata e si può addirittura sfruttare la pedofilia. Il mezzo balbuziente Tognazzi dà corpo a un personaggio amaro che si attacca ai piaceri della carne e trova la sua giustizia personale. Seconde linee disegnate bene con personaggi come l’usuraio Bonacelli, la disinvolta Tanzi e il prete Lionello (il migliore, a livello di nefandezze). Le componenti religioso-politiche son solo accennate e l’ultima parte è sfilacciata.
MEMORABILE: Lionello che versa in banca; “Ha le prove, fratello?”; Le ventimila lire per la Tanzi; Il prelievo del sangue.

Myvincent 1/06/22 07:24 - 3741 commenti

I gusti di Myvincent

Un funzionario ministeriale viene inviato per indagare “ufficiosamente” sull’oscura morte di un componente di una famiglia in vista bolognese. Suicidio o omicidio? Il giallo in realtà scopre ben altri delitti tipici di una città di provincia: corruzione, perversioni, ipocrisie, imbrogli vari. Un’altra occasione per vedere in azione la straordinaria maschera di Ugo Tognazzi, sempre così umana e autoironica, qui affiancata da attori alla sua altezza. Le trovate macchiettistiche si rinnovano a ritmo vivace verso un finale che lascia un doppio sapore in bocca.

Ugo Tognazzi HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina Domenica è sempre domenicaSpazio vuotoLocandina Totò nella lunaSpazio vuotoLocandina Policarpo "ufficiale di scrittura"Spazio vuotoLocandina Guardatele ma non toccatele!
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione B. Legnani • 21/04/16 20:17
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    E' mancato Marco Leto.
    fonte: Gregorio Mandarini