Filmetto di serie B che passa di tanto in tanto in tv. La trama è spicciola ma vira, fin da subito, verso ottimi momenti adrenalinici. Il cast, su tutti Emilio Estevez (ma anche un giovane Cuba Gooding jr.) non recita, poi, malissimo, ed alla fine non ci si è di certo annoiati. Forse non sarà propriamente un thriller o non avrà lo spessore di altre pellicole, ma penso che un 90 minuti glieli possiamo, senza dubbio, concedere.
Lo vidi in tv e lo recuperai in vhs. Devo dire che mi piacque molto e che continuo a vederlo volentieri. Bella prova di Estevez, Cuba Gooding, Leary e del viscido Jeremy Pivett. Tra i cattivi apprezzo Peter Greene. La storia fa vivere momenti di tensione anche perché in certe zone, a pensarci bene, potrebbe capitare ad ognuno di noi di sbagliare strada e...
MEMORABILE: L'incidente. al deposito treni, tra due palazzi.
Mediocre thriller dall'inizio interessante ma dallo svolgimento assai prevedibile. In cabina di regia Hopkins si limita a dirigere (seppur svogliatamente) il traffico e gli attori ci mettono del loro con una interpretazione di routine. Il meno peggio è Gooding Jr.
Merita sicuramene una visione, è un film ingiustamente poco distribuito. Parte molto bene, i quattro protagonisti si trovano immmersi loro malgrado in un'atmosfera tipo Fuori orario che ben presto vira verso l'incubo; e che incubo! Per due terzi di durata la tensione tiene bene, poi perde un po' di consistenza. Attori discreti, per un Estevez trascurabile ci sono Jeremy Piven e Denis Leary che sanno dare corpo ai loro personaggi.
MEMORABILE: L'interno del camper: l'allegria, lo smarrimento, i primi scazzi.. l'incubo!
Essere inseguiti su un camper come In corsa con il diavolo, braccati da un manipolo di delinquenti come I guerrieri della notte, in una metropoli ostile quanto la natura selvaggia di Un tranquillo weekend di paura. Senza dubbio, fin dall'Anabasi di Senofonte (in cui Ciro il grande doveva farsi largo fra popolazioni ostili), questo è un soggetto interessante. Qui non è svolto bene e resta nella memoria la geniale colonna sonora dove i maghi del Rap incontrarono gli alfieri del Rock anni 90: Helmet Vs House Of Pain, Pearl Jam Vs Cypress Hill, Slayer Vs Ice T. **!
Per la serie "chi lascia la strada vecchia per la nuova..." Doveva essere una simpatica occasione per ritrovarsi fra amici, diventa una anabasi che inizia a bordo di un camper superlusso e prosegue a piedi in un quartiere ostile. Non parte male, Emilio Estevez al solito ispira antipatia a prima vista ma i suoi compagni se la cavano, però in breve, a differenza di quanto accade ai protagonisti, la vicenda si incanala nella tranquilla strada della convenzione. Funziona meglio se visto come un lungo videoclip, considerata la colonna sonora.
Bell'incubo metropolitano che ci immerge subito dopo una breve presentazione dei personaggi nel marciume di una Chicago abbandonata a sè stessa, fatiscente e malfamata come nei migliori film post-atomici. È una lunga caccia all'uomo che non lascia il tempo di rifiatare a nessuno (spettatori compresi) e profonde suspence e tensione in dosi abbondanti. Nonostante i dialoghi un po' terra terra i protagonisti, cattivi compresi, sono abbastanza spessi per reggere fino alla fine. Buona la realizzazione tecnica con fotografia buia/giallastra di sicuro impatto.
MEMORABILE: Il passaggio "da vertigini" tra i due palazzoni.
Mediocre film d'azione in cui tutto è veramente scontato ma che riesce a mantenere un minimo d'appeal grazie alle buone prove degli attori (Cuba Jr. ha una faccia da spiritato). Comunque appare pretestuoso l'incessante inseguimento che 4 delinquenti organizzati attuano verso 4 borghesotti ignoranti, codardi che ovviamente non può che portare ad un'unica conclusione.
Mi ha molto incuriosito. Originale la trama che evidenzia come anche in una metropoli si possa essere dispersi e in preda agli "avvoltoi", come in una giungla o in un deserto. Violento e ricco di colpi di scena. Purtroppo la pellicola è poco conosciuta, ma meriterebbe di essere valorizzata.
Thriller ambientato in una deserta, funerea e notturna Chicago in cui quattro giovani si trovano, loro malgrado, a fuggire davanti quattro assassini. Incalzanti inseguimenti trascinati da musiche appropriate. La narrazione sospinge alla sofferenza ma si ride. Non convenzionale per il genere. Cast appropriato, anche se Estevez non convince appieno.
Thriller con atmosfere da western urbano ambientato tutto in una notte che gioca bene le sue carte con pochi passi falsi o esagerazioni nella messa in scena. La lunga fuga dei protagonisti grazie a una regia senza fronzoli ha il merito di non essere noiosa. Forse nel 1993 era già un film troppo semplice, con l'uso del digitale già ampiamente in voga, ma visto oggi questa sembra una carta a suo favore, per i miei gusti.
Un bel thriller carico di tensione, con una premessa semplice semplice che permette allo specialista Hopkins di scatenarsi con sequenze action e ansiogene. Il cast è buono: Estevez è il serio del gruppo, Gooding Jr. e Piven quelli con il carattere più interessante e sfaccettato, Dorff fa il ragazzino reazionario, Leary il classico cattivo che non molla la preda. Ritmo in crescendo, finale con scontro classicissimo a suon di mazzate. Ottimo.
Realizzato con buon mestiere, ha il difetto di strizzare troppo l'occhio a film che ormai sono diventati classici della storia del cinema non tramite citazioni, ma ricalcandone pur velatamente la scrittura. Nulla di originale quindi, ma buon divertimento che a volte cade un po' di tono e a volte cerca di uscire dai luoghi comuni come nel prefinale. Se compito del cinema è anche intrattenere, questo film di genere è senza dubbio ben riuscito. Americanata comunque con inizio prolisso come nella migliore tradizione.
La sceneggiatura non è certo ricercata ma l'incipit e lo svolgimento della storia riescono a catturare e a far vivere momenti di tensione. Anche perché, guardandolo e riguardandolo, penso che tutti abbiano un po' provato a immedesimarsi nei protagonisti, vittime loro malgrado della più classica jungla d'asfalto. Un ottimo ritmo e prove attoriali convincenti si aggiungono a una bella colonna sonora e a una fotografia che restituisce magnificamente una Chicago sporca e cattiva. Passato spesso per le reti main-stream in orari notturni.
Il regista è lo stesso del pessimo Ossessione fatale, ma qui cambia registro: la prima ora è ottima, azione pura. Il cast è valido, le scene action ben realizzate e la tensione - salvo nel finale, in cui scende parecchio - è sempre alta. Buona prova da parte di un regista tutto sommato valido. Colonna sonora curata, da riscoprire.
MEMORABILE: Uno dei ragazzi pretende di trattare coi criminali e offre cifre alte, ma...
Avvincente incubo metropolitano in cui quattro ragazzi girano l'angolo sbagliato e fanno un giro turistico all'inferno. Hopkins insiste sulle contraddizioni delle metropoli con una storia estrema, in cui il terrore riesce a farsi palpabile e la tensione aumenta ad ogni fotogramma. Buona l'interazione notturna con la città, che ha la luce dei grandi noir, discreta la prova del cast in cui vince un cattivissimo Leary. Peccato che i toni tendano a tratti ad essere esagitati e non tutte le vicende vadano d'accordo con la logica, ma in ogni caso è un bel film, da vedere tutto d'un fiato.
MEMORABILE: La parte nelle fogne; "Vedrete che riesco a convincerli!".
Titolazione italiana del tutto demenziale, messa forse per richiamare la presenza di Gooding Jr.; il film è un thriller d'azione tipicamente novantiano, dall'ambientazione nel quartiere criminoso - spettrale e desolato, quasi da horror - fino alla ost che vede la massiccia presenza di band metal impegnate in featuring con artisti hip hop. I presupposti per un lavoro adrenalinico c'erano tutti, ma il film in realtà risulta piuttosto fiacco e tolta una manciata di scene risulta tirato eccessivamente per le lunghe, diluendo la tensione che a tratti si viene a creare. Mezza delusione.
Due fratelli assieme ad altri due amici decidono di affittare un pulmino per assistere a un incontro di pugilato. Dopo aver preso quella che gli sembra una scorciatoia, finiscono in un strada secondaria che li conduce in un vortice di violenza che durerà per l'intera notte. Nonostante l'idea di base sia molto semplice il film colpisce per il ritmo frenetico che mantiene dall'inizio alla fine. La Chicago notturna che viene raccontata è da brividi e di una cupezza non indifferente. Il cast riesce nel compito di far immedesimare il pubblico in più di un'occasione. Davvero riuscito.
MEMORABILE: Il momento del passaggio tra un palazzo e l'altro.
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CuriositàCangaceiro • 19/03/10 13:40 Call center Davinotti - 739 interventi
Doppiatori italiani:
*Riccardo Rossi: Emilio Estevez
*Oreste Baldini: Cuba Gooding Jr.
*Luca Del Fabbro: Jeremy Piven
*Alessandro Quarta: Stephen Dorff
*Massimo Corvo: Denis Leary
Doppiaggio a cura della Cast Doppiaggio Direttore del doppiaggio: Paolo Buglioni