[1.04] Fear itself: Il messaggio - Corto (2008)

[1.04] Fear itself: Il messaggio
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Titolo originale: Fear itself: In sickness and in health
Anno: 2008
Genere: corto/mediometraggio (colore)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/07/08 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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Schramm 22/07/08 23:20 - 3490 commenti

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Davanti all'abc dell'horror Landis ha perso trebisonda, bussola, lume della ragione, senno di prima e di poi: compitino ino ino di imbarazzante piattezza che pungola allo sbadiglio a tutta divaricazione mascellare. Simpatica -ma non del tutto imprevedibile- la sterzata finale, insufficiente a riscattare un obbrobrio che in termini di mediocrità e piattezza fa vedere sorci verdissimi a Garris.

Minitina80 15/02/17 18:06 - 2980 commenti

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Un episodio ben confezionato in cui Landis non inventa nulla di nuovo, limitandosi a svolgere il proprio lavoro senza particolare infamia. La regia è comunque puntuale e la virata verso l’incubo lenta e graduale, sebbene non ci sia il tempo per approfondimenti vari dato l’esiguo minutaggio a disposizione. La perizia tecnica è indiscutibile mentre il copione di Victor Salva riserva un colpo di coda forse prevedibile ma comunque soddisfacente. È presente qualche gentile omaggio a illustri predecessori riconoscibili a un occhio attento.

Pinhead80 13/10/15 21:03 - 4719 commenti

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Una sposa riceve un biglietto inquietante prima di convolare a nozze con Carlos, un ragazzo conosciuto da poco tempo e le cose cambieranno drasticamente. La brevità del film pare adatta al contenuto dell'opera perché evita inutili lungaggini. L'orrore è presente nel sospetto e nelle figure che si nascondono negli angoli della Chiesa. Il cambio di marcia della seconda parte e l'inaspettato finale mi portano a considerarlo un prodotto più che sufficiente. Landis ha fatto di meglio ma la sua mano si vede sempre.

Ghostship 4/12/08 23:33 - 394 commenti

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Un Landis molto ispirato e divertito sforna il miglior episodio della serie. L'idea è di quelle che qualunque b-movie avrebbe dilatato sugli 80 minuti ed effettivamente lo spunto e l'ambientazione sono così interessanti da essere validi anche per un lungometraggio, se non si bada troppo alle evidenti forzature (comunque mai fastidiose, tranne quella finale che è oggettivamente assurda). Colori meravigliosi, un tocco della consueta ironia, una spruzzata di De Palma ed il cocktail è servito.

Daniela 2/04/09 08:29 - 12625 commenti

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Un finale a sorpresa di quelli sul tipo a "ribaltone" per essere davvero efficace deve avere una certa logica, ossia deve essere possibile rileggere idealmente l'intera vicenda alla luce della nuova sorprendente informazione ed i conti - più o meno - devono tornare. Non è quel che avviene in questo episodio: il finale non è del tutto inaspettato, ma risulta comunque talmente campato in aria da sembrare una presa in giro ai danni dello spettatore. Una certa eleganza formale (la "confessione" nel confessionale) non salva l'irriconoscibile Landis.

Jena 25/09/11 12:46 - 1550 commenti

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Siamo alle solite, con l'ultimo Landis... Parte scoppiettante, più con i toni da commedia che più sono propri al regista, a dire il vero, poi inesorabilmente, quando si passa al thriller (più che horror), l'episodio si affloscia sempre più fino alla sorpresona finale. Attori storditi (a parte il vecchio volpone Marshall Bell). Noiosetto!

Buiomega71 31/12/16 00:03 - 2901 commenti

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Sembra più un episodio di Alfred Hitchcock presenta e anche se l'horror è convitato di pietra, Landis riesce a cogliere nel segno. Pizzi e merletti color confetto che provengono da Oscar un fidanzato per due figlie per poi virare con l'omaggio a De Palma e ai nostri thriller settantiani, sconfinare in appartamenti jeffreydahmeriani e chiudere con un beffardo e diabolico colpo di scena (e ribaltamento di ruoli) davvero inaspettato. Un po' lento a carburare, ma Landis sa graffiare ancora, tra claustrofobia eclesiatica ed echi oscuri walkeriani. Dilettevole.
MEMORABILE: I continui (quasi ossessivi e inquietanti) primi piani che Landis ostenta su statue cristologiche di Madonne, putti, martiri e Gesù Cristo in croce.

Rufus68 13/11/19 21:56 - 3825 commenti

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Dirige John Landis ma, a parte l'insistita e inutile orgia di riferimenti cristiani (a che serve?), siamo in presenza di un blandissimo thriller con sorpresina finale (che il fan più sfegatato avrà sgamato con un certo anticipo). Nessun sussulto, personaggi insulsi, attori men che anonimi (a cominciare dal bietolonico protagonista). L'ennesimo episodio di una serie deludentissima.

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  • Discussione Mco • 27/12/12 19:39
    Risorse umane - 9970 interventi
    Titolo italiano (da Cielo/Sky): Il messaggio.
  • Discussione Buiomega71 • 31/12/16 10:04
    Consigliere - 25937 interventi
    Preparazione delle nozze per una giovane sposina che ha conosciuto da poco il suo futuro maritino. Tutto sembra filare per il meglio, anche se le due amiche della sposa non vedono di buon occhio il futuro consorte della ragazza. Una missiva , recapitata misteriosamente, finisce nelle mani della sposina: "STAI PER SPOSARE UN SERIAL KILLER". Ovvio che la ragazza vada in panico, comincia a vedere in modo diverso il futuro maritino e effettivamente, l'uomo, sembra abbia qualcosa da nascondere. Per la ragazza sarà una notte di nozze piena di angoscia e sospetto, sarà davvero un pazzo assassino quell'uomo che ha appena sposato o solo frutto di uno scherzo di cattivo gusto? Ma le cose, si sà, non sono mai come possono sembrare...

    Un divertito John Landis riesce ancora a graffiare, nonostante il suo episodio sembra più dalle parti di un Alfred Hitchcock presenta che non ad una vera e propria antologia orrorifica (e di horror, in senso stretto, c'è poco o nulla)

    Inizio un pò rosa confetto sullo stile di Oscar un fidanzato per due figlie, dove salta subito all'occhio il Landis da commedia "sofisticata" con le sue classiche punte comiche (il prete sordo , la cerimonia disturbata da colpi di tosse, il togliere la parola "morte" durante la promessa di matrimonio sull'altare, le due amiche rompicoglioni della protagonista).

    Poi, Landis, omaggia il De Palma di Vestito per uccidere (en travesti) e il nostro thriller settantiano (guanti neri, spiando e origliando dietro la porta a vetri, misteriose donne "argentiane") e serra l'episodio in una morsa di claustrofobia eclesiastica con echi al Peter Walker di La Casa del Peccato Mortale (il confessionale, la ragazza sola in chiesa in preda al panico, a tu per tu con quello che sembra l'assassino che si e sposata).

    La suspence aumenta e Landis pare divertito (e al contempo diverte), anche se parte in sordina e molto lentamente, non capendo bene dove voglia andare a parare

    Poi arriva il twist finale inaspettato, puro colpo di genio malefico e perfido che ribalta le prospettive e colpisce come un pugno in faccia (Landis si concede pure una breve toccata nei meandri dell'horror gore grottesco viscerale nell'appartamento jeffreydahmerianio) e chiude col ghigno maligno sulla faccia

    Curioso, e al contempo inquietante, come Landis ostenti (per tutto l'episodio) quasi ossessivamente sui simboli cristologici che adornano la chiesa: statue di Madonne, martiri, putti e Gesù Cristi in croce.

    Il rumore delle scarpettine col tacco della Lawson che rimbombano per la chiesa (tic tic tic) sono un suono quasi soave.

    Senz'altro nettamente migliore del suo episodio dei Masters della prima stagione (Deer Woman), ma lontano anni luce da quello bellissimo della seconda (Family)

    Scrive l'episodio il mio amato Victor Salva

    Nulla di chissàchè, ma gustoso al punto giusto, e "umoralemnte" landisiano.

    Da segnalare il BELLISSIMO commento musicale Lie Lie Lie composto da Serj Tankian, che apre la serie e ti entra subito in testa.
    Ultima modifica: 31/12/16 13:59 da Buiomega71