Dice
R.f.e. SULLA VERSIONE ITALIANA
In Italia il film di Barreto viene sottoposto a una serie di tagli (all'incirca
9 minuti in tutto), e modifiche di varia natura. Per esempio, la scena dove Norminha legge la lettera di Teodoro a Dona Flor, viene accorciata di circa un minuto. Il motivo non è del tutto chiaro, anche se è cosa nota che spesso le versioni italiane di molti film venivano criminalmente "accorciate" unicamente perché superavano la lunghezza media richiesta dalla distribuzione. A meno che i curatori dell'edizione italiana non temano che quel passo in cui Norminha sottolinea come sia perfettamente normale per una vedova
«ardere di desiderio» o quell'altro dove Flor ammette
«al di fuori sono una donna rispettabile, ma dentro sono una spudorata, faccio dei sogni e dei pensieri sconci», potrebbe far arrabbiare i perbenisti nostrani.
Inoltre,
viene completamente eliminato un lungo passaggio (8 minuti) nel quale, subito dopo la scena della luna di miele, Flor torna a casa da un breve viaggio dove è andata ad assistere Dona Rozilda che ha avuto una forte crisi asmatica, e si rende conto che in sua assenza Teodoro ha licenziato la domestica Sofia, sostituendola con una certa Maddalena; poi il marito le da alcuni consigli di finanza famigliare e infine ritroviamo i due coniugi in una delle riunioni dell'associazione dei farmacisti, dove l'uomo prende la parola difendendo la pratica galenica contro quella industriale. Già perché, in realtà, Teodoro non è, semplicemente, l'uomo mite e un po' smorto che traspare dalla versione italiana, mutilata, del film, ma prende velocemente il potere in casa Guimaraes e ingerisce negli affari, nella vita e nella potenziale emancipazione di Flor anche peggio di quanto facesse Vadinho. Quanto alla contrapposizione tra i farmaci preparati dai farmacisti e quelli di produzione industriale, si tratta di un problema molto sentito nel periodo in cui il film è ambientato, gli anni '40: si ricordi inoltre che l'idea di quella di Teodoro deriva da una vera farmacia che Jorge Amado frequentava (la Pharmacia Luz, che esiste ancor oggi, anche se è situata in un indirizzo differente, fra Rua Carlos Gomes e Rua do Cabeça, da quello descritto da Amado).
Manca anche l'ironica sequenza successiva, quella del concerto, dove Teodoro suona il fagotto: il brano è
Tace il labbro tratto da
La vedova allegra di Franz Lehar, probabile inside joke di Barreto. Flor - che applaude il marito a fine esibizione - è per l'appunto una "vedova" anche se Teodoro non saprà mai fino a che punto "allegra".
Naturalmente, anche alcuni dialoghi vengono ritoccati, spesso con il solito pretesto/giustificazione delle "esigenze" di doppiaggio o di adattare il film alla realtà sociale italiana. Da notare, per esempio, la modifica che il curatore dell'edizione nostrana mette in atto nella scena del cimitero, quando il negro Arigof, interpretato dal compianto Mario Gusmão (1928-1996) - uno dei primi attori di colore del cinema brasiliano ad aver recitato in ruoli rilevanti - porge dei fiori a Flor dicendole che suo marito era un grand'uomo, un poeta della vita. Invece, alquanto moralisticamente, sebbene si finga uno sboccato "dialogo virile", nella versione italiana il doppiatore di Arigof, Vittorio Di Prima, le dice testualmente «Era un gran figlio di puttana!»
Infine, la mitica ricetta della Moqueca de Siri Mole (stufato di granchi molli) che Flor rammenta in una famosa sequenza, è insensatamente
modificata nel doppiaggio italiano. In originale infatti, la voce di Sônia Braga la descrive fedelmente; in italiano, la doppiatrice Ada Maria Serra Zanetti ce ne propina una versione in cui misteriosamente scompare l'azeite de dendé (olio di palma rosso), sostituito dalla raccomandazione finale - inesistente nell'originale brasiliano, come pure nel libro di Amado - di aggiungere «molto piri-piri.» Ora, il termine piri-piri definisce alcune varietà di peperoncino di piccantezza molto alta (S.U. 50.000·250.000). Forse il curatore dell'edizione italiana non sa bene cosa sia l'olio di dendé, o ne equivoca il significato. Comunque sia, magari pensando a talune preparazioni portoghesi o africane a base di pollo o crostacei al piri-piri, modifica il dialogo inserendo questo micidiale ingrediente, ottenendo però un ibrido che ben poco ha a che fare con l'originale ricetta bahiana: se veramente voi provaste a cucinarla con il piri-piri, la stravolgereste completamente e gli conferireste un gusto davvero troppo piccante!
EDIZIONI HOMEVIDEO
In Italia, il film uscì anni fa in vhs. La prima (e tuttora unica) versione in
dvd italiano è quella della
Monaco International/Mondo Home Entertainment (2008), assai scadente e ovvimente con un taglio di 9 minuti circa, evidentemente derivata dal master usato per il vhs. L'unica raccomandabile è quella della statunitense
New Yorker (2008, in brasiliano con sottotitoli in inglese) versione integrale.
Ultima modifica: 15/11/17 15:38 da
Zender