Un fantasy riuscito, con il nostro eroe rosso che, tra una battuta, un combattimento devastante e uno scambio di opinioni con la fidanzata (per fortuna pochi) ci diletterà fino alla fine, vedendosela con mostri e armate robot, persino con una spruzzata di poesia (il mega vegetale). La trama è semplice e lineare (di certo non si sono scervellati per la sceneggiatura), ma effetti e ritmo sono più che sufficienti a dare una certa soddisfazione, soprattutto visiva. Krauss, il nuovo personaggio, non è niente male, come anche il costruttore dell'armata d'oro, carrettomunito.
MEMORABILE: Il troll; Hellboy offre la birra all’uomo pesce. E lui: “Il mio corpo è un tempio”. “Trasformalo in Luna Park”; "Bastardo ballerino zompettante".
Visionario, avvincente e divertente fantasy d'azione che, molto curiosamente, deve solo in parte all'impianto fumettistico, rifacendosi soprattutto ai mondi onirici e para-gotici cari a Del Toro, che così definisce pienamente il suo tocco autoriale, riflettendo sul rapporto tra dissenso e omologazione nella società moderna. Umoristico e spettacolare, sontuoso e poetico, romantico e fracassone: equilibri perfetti.
Al secondo episodio delle avventure del demonio rosso, il regista Guillermo del Toro tende ad allontanarsi sempre di più dallo spirito dark e ricco di mistero del fumetto originale abbracciando atmosfere fantasy un po' sulla scia del suo deludente Il labirinto del fauno. Il risultato è un film senz'altro ben realizzato e divertente ma in cui i personaggi appaiono snaturati (un esempio per tutti Abe Sapiens) e la storia priva del fascino dell'ottimo primo capitolo.
Mi sono perso il primo episodio ma poffarbacco se è come questo devo correre subito ai ripari. Tanto ritmo e divertimento con battute e situazioni gustose, grandi effetti visivi e storia tutto sommato carina. Secondo me il divertimento è assicurato sia per i grandi che per i più piccini. Da vedere.
Grande seguito del già ottimo primo Hellboy. Ma il buon vecchio Guillermo non lo scopriamo certo stasera. Naturalmente è palese la differenza di budget rispetto al predecessore: più creature, più effetti, più realismo. Da segnalare il capellone, l'antagonista biondo. Uno dei migliori personaggi cattivi della storia del cinema.
Oh, alla fine Del Toro sforna il suo film migliore, dando libero sfogo alle sue fantasie bambocciose, realizzate come Dio comanda e infarcendo il film di una miriade di citazioni/omaggi che denotano la sua nerdaggine assoluta. Un passo avanti rispetto al pur pregevole primo capitolo, più fantasy, più scorrevole e con alcune battute tumorali fulminanti. Si attende con trepidazione Hellboy III (in cui ovviamente verrà fuori il marmocchietto).
Bellissimo seguito del non troppo esaltante Hellboy del 2004. Del Toro, qui maggiormente libero artisticamente parlando, riesce a coniugare la sua mirabile visione fantastica con un plot avvincente e ben strutturato. Pur soffrendo di qualche piccolo passaggio a vuoto, complice troppa lentezza nell'incastro tra prima e seconda parte, la pellicola è divertente, visionaria, esteticamente magniloquente e condita da dialoghi al fulmicotone che - viva dio! - toccano anche le corde del politicamente scorretto. Una fiaba nera riuscita!
MEMORABILE: "Non sono un bambino, sono un tumore"... agghiacciante!!!
Devo dire che il ritorno del "diavoletto rosso" è avvenuto in grande stile. Sicuramente superiore al primo capitolo, sia per la trama più avvincente, fantasy e cupa, che per la sceneggiatura in generale (molte più scenette divertenti). Grandissimo come sempre Ron Perlman.
Molto più riuscito di Hellboy, fantasy divertente e ben ritmato, con alcune scene che sono un vero piacere per gli occhi (il mercato dei troll, l'incontro con la morte) e creature straordinarie come il dio degli alberi. Un po' anomalo il cattivo: oltre ad essere bello da vedere, non fa discorsi molto diversi da quelli che potrebbe fare un qualsiasi attivista di Greenpeace, a parte l'intenzione di distruggere il genere umano. Una oscura profezia fa ben sperare nel terzo capitolo, sperando sia sempre diretto da Guglielmo del Toro.
MEMORABILE: La rianimazione della fatina dei denti; il mercato dei troll; Hellboy e Abe Sapien che ascoltano una canzone d'amore bevendo birra.
Assolutamente in linea con il primo episodio. La mano del regista è la stessa e il cast, già rodato, gira a mille. A conti fatti la cosa più godibile è proprio la caratterizzazione dei personaggi e le loro vicende personali, dalla "rovente" love story tra Hellboy e Liz fino alla platonica enfatuazione di Abe Sapien per la principessa. Simpatico il personaggio di turno del prof. Krauss (ribattezzato "Crauto" dal nostro). Per il resto la storia è di respiro un po' corto, si risolve subito e poi lo scontatissimo duello finale. Due palle e 1/2.
MEMORABILE: Tutti i tentativi di Red di veder aprire le porte della celebrità (con tanto di autografi..) ed il caratteristico spruzzo di vapore del prof. Kraus.
È un film che racchiude tutta la visionarietà di un grande artista quale Del Toro, la sua poetica, il suo stile, i temi che caratterizzano la sua filmografia sono estremamente ricorrenti anche in quest'ultima pellicola (la figura del diverso, l'ossessione nei confronti della natura, incontaminata, giocando su un umorismo quasi malinconico). Bellissima la "storiella" iniziale, la sequenza dell'Elementare e quella del mercato dei Troll. Uno dei rari casi in cui il sequel batte il primo episodio. Bravo Del Toro.
Ennesima conferma che Del Toro dà il meglio di sè solo all'interno di progetti mainstream. Svolte le pratiche di presentazione nel film precedente il regista è libero di filmare un mondo di fiaba e incubo dando sfogo alla propria fantasia, senza dimenticare la spettacolarità e il lato genuinamente fracassone dell'operazione. Con questo film ci si distanzia dal fumetto d'origine senza però tradirne lo spirito, imbastendo una storia lineare ma affascinante nel suo accompagnarci tra mercati troll, armate d'oro e creature fantastiche.
Come nel primo capitolo la sceneggiatura soffre di un'eccessiva grossolanità, ma questo per fortuna non va a discapito del grande impatto visivo del film. Gli effetti speciali di prim'ordine, che Del Toro maneggia con la sua solita maestria, conferiscono a questo film un'atmosfera sia fantasy che metropolitana, in cui ben si integra l'ironia diabolica di Hellboy. Fortunatamente la storia d'amore non fa perdere troppo tempo. Ottima prova d'attore per Jones che interpreta ben tre ruoli diversi.
MEMORABILE: La rianimazione della fatina dei denti, l'incontro con la Morte, Abe e la birra.
Quando la serie di titoli di coda appare quasi prende di sorpresa in quanto non ci si è accorti affatto di aver trascorso quasi due ore davanti allo schermo. Difatti il secondo Hellboy scorre via che è un piacere e mostra un florilegio di mostri che ci riporta a Nightbreed-Cabal di Barkeriana memoria (splendide la sequenza del mercato e quella della "salvazione" del nostro grazie all'aiuto di uno storpio che molto sarebbe piaciuto a Bartalos...). Fantasy-horror puro, vero e proprio film di mostri!
Del Toro non vuole adagiarsi sugli allori e allora cambia registro, passando dal timbro lovecraftiano e fanta-horror del primo capitolo al dark-fantasy di questo sequel, con esiti però altrettanto straordinari. Regista ormai di piena maturità, si permette in qualche scena di lasciarci a bocca aperta per una capacità immaginativa e visionaria all'altezza del miglior Jackson. Soggettivamente, mi è piaciuto di più il primo episodio, ma siamo sempre dalle parti del capolavoro.
Fantastico! Del Toro è quanto di meglio il genere dark/fantasy possa avere come regista e Co. Inventiva da vendere, regia strepitosa, sceneggiatura non da buttare, personaggi originalissimi, questo secondo capitolo è migliore del primo, più dinamico e vivo! Il biondino zompettino è ottimo! Insomma, Del Toro lascia stupefatti, portatore sano di una genuinità che pochi registi riescono a mantenere in questa cine-globalizzazione hollywoodiana.
Hellboy questa volta se la vede con un principe dei troll che vuole mettersi alla guida di un'armata di automi infernali per conquistare la Terra. Notevole seguito, che garantisce lo stesso divertimento, basato su un buon equilibrio tra action, comicità e lavoro sui personaggi. Aumenta il tasso di spettacolarità visiva, per la quale Del Toro attinge all'esperienza fatta sul set de Il labirinto del fauno, citando il bar di Tatooine per il mercato dei troll, inventando creature e scenografie di grande impatto. Due ore che filano via come un lampo.
È il più intrigante e scorrevole film ispirato a un fumetto della decade dei duemila. La produzione è migliorata e si nota sotto tutti i punti di vista. La maggiore disponibilità economica, infatti, permette a Del Toro di creare un universo di personaggi e ambientazioni davvero ricco e ben caratterizzato. La distinzione tra buoni e cattivi, poi, non è così netta come sembra e questo aiuta di molto la storia a funzionare. Non mancano i momenti di pura azione, ma sono più digeribili e le due ore filano lisce senza particolari intoppi.
I film di Del Toro non convincono mai fino in fondo. Manca sempre qualcosa perché si possa parlare di grandi film, pienamente riusciti. Identico a un fumetto animato, questo sciorina un campionario di creature mostruose e azione non stop. Però sembra un collage di lavori altrui. Ci sono: gli agenti dell'occulto di Men in black, il mercato dei troll simil Guerre Stellari; gli elfi presi pari pari dal Signore degli Anelli, le arti marziali e così via. Certo Hellboy di suo è simpaticissimo e Perlman, finalmente protagonista, perfetto nel ruolo.
MEMORABILE: Il duello con un bestione scimmiesco dotato di pugno d'acciaio; Il dottor Krauss (Crauto); Il mostro vegetale king size.
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HomevideoZender • 27/11/08 10:53 Capo scrivano - 47726 interventi
Dovrebbe uscire oggi HELLBOY 2 - THE GOLDEN ARMY, la Collector’s Edition 2 Dvd + Action Figure (*Contiene la statuetta Action Figure dell'Invincibile Armata d'Oro)
Audio: Ita.5.1
Video: 16:9/2.40:1
Extra: Speciale funzione interattiva U-Control per entrare nelle scene ed esplorare in prima persona + Funzione Picture in Picture con interviste al cast e alla troupe integrate nella visione del film + Interattività BD live con speciali contenuti esclusivi + Documentario di 140 minuti sulla storia di Hellboy + Un incredibile viaggio nel mercato dei Troll con una guida d'eccezione, Guillermo del Toro + Commento al film del regista Guillermo del Toro + Visite sul Set + I Diari del regista
Zender carissimo, dopo un paio di visioni ritengo che questo film meriti 4 pallini. L'ho apprezzato molto di più (specie dopo aver visto altri film di Del Toro, il cui stile mi ha favorevolmente impressionato).
DiscussioneZender • 12/05/10 17:32 Capo scrivano - 47726 interventi
DiscussioneGreymouser • 12/05/10 18:15 Call center Davinotti - 561 interventi
Belfagor ebbe a dire: Zender carissimo, dopo un paio di visioni ritengo che questo film meriti 4 pallini. L'ho apprezzato molto di più (specie dopo aver visto altri film di Del Toro, il cui stile mi ha favorevolmente impressionato).
Ottima e saggia scelta. Del Toro è uno dei migliori registi delle ultime generazioni, e il suo stile è inconfondibile. In particolare, trovo che abbia una visione immaginifica sorprendente, ed anche una capacità notevole di spaziare dai toni fiabeschi più delicati a quelli più neri e cupi della sua innata vena horror.
A mio modesto avviso il primo film è nettamente superiore al secondo
DiscussioneGreymouser • 12/05/10 18:59 Call center Davinotti - 561 interventi
Galbo ebbe a dire: A mio modesto avviso il primo film è nettamente superiore al secondo
Anche a me è piaciuto di più il primo "Hellboy", ma credo che la differenza tra i due film sia solo di registro: hanno lo stesso valore, ma a seconda delle preferenze personali può piacere di più l'uno o l'altro. Il primo predilige toni scuri, da horror cosmico lovecraftiano; il secondo si modula su toni maggiormente fantasy (anche se non mancano i momenti orrorifici). Li trovo meravigliosi entrambi, ma la mia personale sensibilità mi fa preferire leggermente il primo.
Greymouser ebbe a dire: Galbo ebbe a dire: A mio modesto avviso il primo film è nettamente superiore al secondo
Anche a me è piaciuto di più il primo "Hellboy", ma credo che la differenza tra i due film sia solo di registro: hanno lo stesso valore, ma a seconda delle preferenze personali può piacere di più l'uno o l'altro. Il primo predilige toni scuri, da horror cosmico lovecraftiano; il secondo si modula su toni maggiormente fantasy (anche se non mancano i momenti orrorifici). Li trovo meravigliosi entrambi, ma la mia personale sensibilità mi fa preferire leggermente il primo.
Dal mio punto di vista, il primo aveva degli ottimi momenti, ma anche un certo numero di difetti (alcuni momenti di stanca, qualche cliché relativo ai team e dei mostri non sempre impeccabili). C'era, è vero, un'apprezzabile inclinazione verso l'orrore cosmico, ma si poteva fare di più. Questo invece è molto più equilibrato, professionale negli effetti speciali e con alcune idee davvero sorprendenti. Basti pensare al lavoro che è stato fatto per il personaggio della Morte, o nella "costruzione" del mercato sotterraneo.