Cyborg 2 - Film (1993)

È uno dei primissimi ruoli della Jolie. Film di fantascienza di serie B, sequel di un film (Cyborg) con protagonista Van Damme. Innamorarsi di un robot e poi affrontare il tempo che trascorre, ma che invecchia solo l'uomo. Effetti speciali artigianali ed una Jolie in versione cyborg già bellissima, coi suoi diciotto anni, algida ma anche acqua e sapone. Film apprezzabile solo per amanti del genere. C'è anche il grande Jack Palance in una parte minore. Bello il personaggio, folle e sfregiato, interpretato da un inquietante Billy Drago.

Nettamente migliore del primo (di cui NON è assolutamente un sequel), questo b-movie di fantascienza un po' Running Man, un po' Mad Max, un po' Terminator. I colori del magico caleidoscopio anni '80 ci sono tutti, per la gioia di chi ad una certa estetica è rimasto sinceramente affezionato. Cast d'eccezione: l'esordiente Jolie era già una scommessa indovinata, forse ancora un po' "legata" ma assai promettente, Billy Drago cattura l'attenzione con la sua inconfondibile mimica. Palance? Basta la parola. Da recuperare.

Ritornano le lotte tra cyborg e umani con il sequel di Cyborg. Il precedente era il solito prodotto mediocre diretto da Pyun e con protagonista Van Damme, il secondo è tecnicamente migliore ma visivamente brutto e rimane sempre un prodotto mediocre, anche se il budget aumenta. In questo capitolo ci sono i soliti momenti di noia e il cattivo sfigurato è il peggior attore del cast. Anche se vengono mostrati alcuni flashback provenienti dal primo capitolo, sono pochi i legami tra i due film.

Non particolarmente interessante, anche se girato un po' meglio del precedente e con qualche punto a favore. La trama parte in modo confuso ma si riprende strada facendo e ogni tanto qualche momento di puro intrattenimento esce fuori, come il lungo combattimento tra le ventole. Nel ricco cast si fa notare soprattutto Drago, che tratteggia un villain con echi del Joker di Batman, e chiaramente la Jolie già bellissima ma un po' acerba come attrice. Mediocre.

Frizzante pseudo seguito del Cyborg con Van Damme, che si intravede anche nelle analessi di inizio film. Gode di una parte introduttiva di notevole fascino, con quei sentori di cinema anni Novanta che trasportano in un universo fatto di colori, frastuoni e, naturalmente, macchine ostili. Qui l’androide si veste delle splendide fattezze umane di Angelina Jolie (anche a seno scoperto in un paio di scene bollenti). Ma è il comparto maschile a restare in memoria, con un Billy Drago strepitosamente sopra le righe e un Palance salvifico. Un film che si trangugia tutto d’un fiato!