A due passi da... l'inferno - Film (1973)

A due passi da... l'inferno
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Titolo originale: La Campana Del Infierno
Anno: 1973
Genere: horror (colore)
Note: Aka "A due passi dall'inferno".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/06/08 DAL BENEMERITO CIAVAZZARO
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Ciavazzaro 30/06/08 13:05 - 4768 commenti

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Un ragazzo ingiustamente internato in un ospedale pschiatrico torna a casa per vendicarsi della zia e delle cugine che lo hanno fatto internare; riuscirà la sua vendetta? Co-produzione franco-spagnola di un certo livello, con un buon cast su cui spiccano Lindfors e Mayo ma anche la bella Blanc in una delle sue poche interpretazioni. Torture ben congegnate, bel finale e scene scioccanti stile mondo movie (nella scena del mattatoio ancor oggi di un certo effetto).
MEMORABILE: La scena nel mattatoio, ancora oggi un pugno nello stomaco.

Undying 1/04/09 01:10 - 3807 commenti

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La zia Marta (Viveca Lindfors) -paralitica e su sedia a rotelle- ospita Juan (Renaud Verley), in affrancamento da un istituto psichiatrico. Il ragazzo è vittima d'una speculazione con finalità ereditarie, ovvero un tentativo di condurlo definitivamente sull'orlo della pazzia. Tratteggiato con fine simbolismo, lo stato d'alienazione del protagonista viene elaborato mediante una regia calibrata e lenta che fa spesso uso di riprese inconsuete. Nient'affatto banale la ricorrenza al supporto di una scenografia radicalmente/ruralmente spagnola e fortemente allegorica (il livido paesaggio autunnale).

Mdmaster 28/01/11 09:32 - 802 commenti

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Squisito horror/thriller francospagnolo, diretto con sapiente mano da Guèrin, prima di morire, cadendo dalla stessa torre che gioca un ruolo importante nel film. Bigie scenografie invernali fungono da splendido contorno a una storia di follia e vendetta doppia e tripla, con un cast in gran parte solido e un'efficace colonna sonora. Qualche ingenuità di troppo e una sceneggiatura piuttosto sciapa lo trattengono dal diventare un classico, ma resta comunque da vedere. Decisamente sconsigliato per i vegetariani.
MEMORABILE: La punizione del mattatoio per le tre giovani donne.

Wangyu 10/04/11 01:20 - 93 commenti

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Un film che ci regala un'atmosfera di malessere e di vendetta, una parabola che tira fuori i demoni interiori di un piccolo villaggio. Eccellenti fotografia e ritmo narrativo (che si prende un sacco di tempo per i personaggi e contribuisce a diffondere l'atmosfera). Mi sono piaciuti molto il cast e il paese in cui è stato girato. Azzeccatissima la scelta del protagonista Reanud Verley, notevole la preparazione e l'atmosfera dell'ultimo omicidio. Registi horror di oggi avrebbero molto da imparare da questo film, ma le nuove generazioni apprezzerebbero?

Herrkinski 12/04/12 02:28 - 8072 commenti

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Al film va sicuramente il merito di essere piuttosto originale e d'atmosfera, grazie al buon lavoro svolto in regia, alle location brumose e boschive e alle musiche alquanto sinistre; anche il cast se la cava bene e l'intera vicenda ha dei momenti piuttosto indovinati. I contro sono una sceneggiatura abbastanza confusionaria, più che cerebrale, che rende la visione decisamente impegnativa, non aiutata da un ritmo non esattamente spigliato. Si respira una certa morbosità e il clima è tetro e angosciante, ma una maggior linearità avrebbe giovato.

Deepred89 26/04/16 14:10 - 3704 commenti

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Film ricco di stimoli e temi, magari leggermente sotto il "buon film" a causa di un ritmo non sempre all'altezza ma abilissimo nel far interagire un disadattato da Free Cinema con cupe vendette e complotti lenziani, incorniciando il tutto con una splendida ambientazione galiziana da gotico moderno e aggiungendo truci mattanze animali (riprese per un montaggio analitico che forse cita Sciopero), angosciosi braccaggi stile Il sapore della paura e un ambiguo finale horror. Al varco dei titoli di coda, con quei cori infantili, sembra di stare a Elm Street.
MEMORABILE: L'idea della campana, macabra e spietata.

Rufus68 2/01/21 20:07 - 3825 commenti

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Più un dramma psicologico-sociale che un vero horror. Inizialmente la storia fatica ad accendersi a causa di un andamento erratico; poi, con la definizione dei vari caratteri e della strategia di vendetta del protagonista, il film assume una fisionomia precisa. All'apice (la scena del mattatoio), tuttavia, esso perde l'iniziale carica brutale per trasformarsi in caustica denuncia dell'ipocrisia provinciale borghese e delle sue istituzioni repressive (rappresentati dalla campana del titolo e dal manicomio). Lodevoli la regia (le immagini d'infanzia sovrapposte al presente) e Verley.

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  • Curiosità Undying • 1/04/09 00:10
    Risorse umane - 7574 interventi
    Notevole pellicola, ma amara.

    L'ultimo giorno delle riprese, il promettente regista Claudio Guerin perse la vita, precipitando dalla torre della campana presente nel film.



    A due passi da... l'Inferno (titolo maledettamente profetico) venne così portato a completamento dal veterano cineasta Juan Antonio Barden.

    Da segnalare, tra le attrici, la presenza di Maribel Martin, già eccellente protagonista apparsa nell'Abito da sposa macchiato di sangue (Vincente Aranda, 1972).
  • Homevideo Ciavazzaro • 17/12/10 20:40
    Scrivano - 5591 interventi
    Il dvd americano della Pathfinder Home Entertainment ha il pregio di presentare negli extra le scene alternative della versione spagnola (ovvero le scene rigirate con le attrici vestite,al contrario della versione internazionale nella quale le attrici sono nude).
    Però il seguente dvd è tagliato di quasi 2 minuti di scene.
    Manca tutto da quando la zia guarda disgustata il protagonista gettarsi sul divano con una delle nipoti dopo un piccolo ballo,all'inquadratura di nuovo della suddetta che mangia.
    Mancano le seguenti scene:
    Il protagonista guarda con una delle ragazze le api,e altre scene in giardino sempre col protagonista e una delle altre nipoti.

    La versione del dvd usa dura 91 minuti (90 e qualcosa togliendo la sigla all'inizio).
    Quella integrale dura 92 minuti.

    Le versioni in vhs tedesche,e inglese (Duplivision) sono invece integrali.