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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

La regia dell’inglese Pete Walker qui non è male; anzi, rispetto ad altri horror coevi questo FRIGHTMARE può contare su una recitazione valida e una sceneggiatura di McGillivray che tenta di ricamare dialoghi coerenti e seriosi su una trama più plausibile e articolata del consueto, anche se si avverte nella seconda parte una scarsa capacità di far progredire un soggetto a ben vedere piuttosto scarno. Purtroppo le avventure di questa nuova famiglia di cannibali (incredibile che il film sia uscito appena un mese dopo l'Hooper di NON APRITE QUELLA PORTA e che quindi sia stato girato praticamente nello...Leggi tutto stesso periodo) sono in più parti spesso prevedibili e non è sufficiente innestare un senso della misura tipicamente anglosassone per supplire alle carenze anche tecnico-effettistiche di un film che, inserito nel filone cannibalistico, ci si rischia di dimenticare per via di una povertà complessiva di mezzi che traspare ad ogni inquadratura. Walker punta soprattutto sulla malignità della figura della madre (corrispondente al nonno di NON APRITE QUELLA PORTA) e la totale sottomissione del di lei marito, che con la figlia “buona” si occupa di procurare per lei cervelli animali facendoli passare per umani (variante più credibile dei delitti reali compiuti invece dalla coppia Faccia di Cuoio e Testa di Latta del film di Hooper, che cercavano le loro vittime nei dintorni di casa per portarle al tavolo del nonno). FRIGHTMARE tuttavia, per essere un film di genere non dei più ricchi, è curato con amore e dedizione da parte di un regista che conta un nutrito seguito di appassionati e sa approfondire con buona psicologia i suoi personaggi schivando inutili eccessi. Peccato non aver insistito con lo splatter: vietato ai minori di 18 anni, conta poco più di un paio di scadenti scene sanguinarie. Rieditato in Italia in video col titolo LE BELVE SONO TRA NOI.

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Undying 7/12/07 22:01 - 3807 commenti

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Uno dei più celebri registi inglesi, nel corso dei "sanguigni" anni '70, dirige questo caotico horror che si colloca, idealmente, al fianco di Non Guardare in Cantina (1973, S. F. Brownrigg) per via della metàfora sulla crisi delle istituzioni: là un ospedale, qua un manicomio criminale, ma sempre sulla patologia mentale (e sulla debolezza della "medicina" psichiatrica) i due film fanno perno. Diventa particolarmente interessante se visto nell'ottica dell'intera filmografia di Peter Walker, intrisa di sfiducia negli ordinamenti sociali.

Cotola 11/05/08 13:34 - 9009 commenti

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Notevole horror con ambizioni sociologiche che dietro la "maschera" del genere sferra un virulento attacco all'istituzione familiare e lo fa con uno stile sporco e cattivo particolarmente riuscito. Anche da un punto di vista dell'intrattenimento le cose vanno bene: l'atmosfera, infatti, è inquietante, la suspence è notevole e gli attori sono bravi. Merito soprattutto di una bella sceneggiatura e di una regia dal polso sicuro che conferma le doti non comuni (anche se in altri casi sprecate) di Pete Walker. Gioiellino misconosciuto da rivalutare.

Herrkinski 12/06/08 14:25 - 8072 commenti

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Notevole horror anni '70 del buon Pete Walker. Distruggendo l'istituzione della famiglia per bene, alla maniera di Hooper e del suo Non Aprite Quella Porta (film con cui ha in comune anche il tema del cannibalismo), "Frightmare" offre delle ottime atmosfere da horror gotico all'inglese (vedi gli interni della casa della pazza), ma non lesina sullo spargimento di sangue, che pur non essendo eccessivo rimane abbastanza presente per i canoni dell'epoca. Buona la prova degli attori, apprezzabile l'atmosfera '70s, bello il finale. Da riscoprire.

Ciavazzaro 14/06/08 12:12 - 4768 commenti

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Solida opera di Walker che non indulge in particolari splatter creando un'atmosfera inquietante (la villetta ai margini della città) e un finale scioccante. Ottimi anche la direzione degli attori, le musiche e il senso di smarrimento che si avverte per tutta la pellicola (proprio senza speranza). Da rivalutare; titolo troppo sconosciuto, a mio avviso. Particina per Leo Genn.

Deepred89 13/04/09 14:51 - 3704 commenti

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Interessante thriller orrorifico, un po' lento nel decollare e un po' discutibile in alcuni passaggi, ma anche ben fatto (sia dal punto di vista registico che fotografico) e decisamente non banale. Il fermo immagine finale può lasciare perplessi, ma i 20 minuti che precedono possiedono una tensione sopra la media, che riscatta il film dalle varie lentezze sparse per la durata. Non male il cast, nel quale spicca la luciferina Sheila Keith. Niente male.

Brainiac 19/04/09 00:28 - 1083 commenti

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Vatti a fidare delle apparenze. Sia il titolo che la provenienza e financo l'introduzione in bianco e nero non facevano preseagire nulla di buono, invece questo è un'ottimo horror. Tutto incentrato sulla psicologia dei personaggi (non a caso il protagonista è un volenteroso psichiatra) e con una sana critica sociale come terreno fertile su cui far germogliare quelle belle famiglie di una volta, quelle infettate dall'ilare hobby del cannibalismo. I dialoghi non sono mai gettati via e regli attori se la cavano egregiamente. Spacca di brutto. ***!
MEMORABILE: "La corte dichiara che veniate curati finché non possiate riprendere il posto che vi spetta nella società..."

Tomastich 27/12/09 12:05 - 1255 commenti

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Walker era un bravo mestierante e su questo non ci piove. Produsse una serie di film negli anni '70 veramente piacevoli, sia sul piano dell'intrattenimento horror o della denuncia a varie istituzioni sociali come la chiesa: in questo caso si lancia contro i manicomi e il reinserimento nella società di personaggi poco raccomandabili. Un film che non aggiunge altro al panorama horror inglese anni 70, ma non toglie assolutamente nulla alla carriera di Walker.

Kommando33 18/03/10 22:26 - 2 commenti

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Escludendo The wicker man, se non fosse stato per un autore originale e talentuoso quale Peter Walker, nei seventies l'horror britannico non sarebbe mai esistito. Come già operato nelle altre sue pellicole, Peter Walker pone al centro della sua storia il nocciolo duro di un tabù scomodo e oltraggioso, in questo caso quello del cannibalismo, utilizzandolo invero come cavallo di troia per mettere a nudo le pecche di un istituzione. Il tema vero è il ruolo dei manicomi e la loro reale efficacia riabilitativa.

Homesick 1/04/10 17:24 - 5737 commenti

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La famiglia come microcosmo deviato e riproduttore di follia: già avanzata dal contemporaneo Hooper, questa “tremenda” tesi si spinge oltre, decretando la caduta della Ragione umana – le illusioni della psichiatria e del sistema delle pene – sotto i colpi dell’Irrazionale; e anziché esibire il Male assoluto sui soliti volti e corpi deformi, lo cela dietro l’apparente innocenza di una bionda quindicenne. Sottilmente inquietante, l’atmosfera si colora di una fotografia elegante – tenue all’interno, di blu acceso in esterno – ispessendosi ad ogni comparsa dei biechi (e ottimi) Keith e Davies.
MEMORABILE: Le finzioni dello psichiatra smascherate dalla lettura dei tarocchi; la Keith che aziona il trapano.

Lucius 2/05/10 01:37 - 3015 commenti

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Il film è povero nei mezzi e nella realizzazione degli effetti gore, ma i personaggi sono abbastanza delineati nelle sfaccettature dei loro caratteri e quindi la pellicola risulta convincente. Morboso ed inquietante specialmente il personaggio della cartomante cannibale nel suo bunker degli orrori. Un regista particolare firma un film macabro e "nero".

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Gestarsh99 12/10/10 17:10 - 1395 commenti

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Ciò a cui mira il sottotesto di questo horror sociale (il secondo dell'ideale trittico walkeriano) non è, come parrebbe ad una prima analisi, il tema della famiglia disfunzionale e teratogena ma un qualcosa di ben più sconvolgente. Il tutto viene raccontato in una cornice di semplice realtà giornaliera e, pur non trattandosi di un pamphlet documentaristico alla Wiseman, la psichiatria ne esce ugualmente con le ossa rotte. Sheila Keith dà vita, con tenace convinzione, alla figura di una ingannevole e spietata megera che non arretra davanti ad alcuna turpitudine pur di soddisfare la propria orrenda atavica pulsione.
MEMORABILE: La figura della Keith, mostro a due teste che da un lato coccola e protegge la sua prole mentre dall'altro sfrutta e sottomette coniuge e figliastra.

Buiomega71 17/12/10 12:43 - 2901 commenti

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Forse il film più "trucido" del maghetto Pete Walker, che continua la sua crociata contro le istituzioni, questa volta prendendosela con il nucleo famigliare. Il tutto in un'atmosfera putrida e macabra (grazie anche alle restrittezze di budget) dove non c'è un personaggio positivo, come in tutte le opere del regista inglese. Nero criminale sta all'horror inglese come La casa dalle finestre che ridono a quello italico. E chissà perché me lo ricorda fortemente. Malsano.
MEMORABILE: I misteriosi "pacchettini" portati dall'amorevole maritino alla moglie antropofaga.

Mdmaster 17/03/11 09:25 - 802 commenti

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Efficace horror di Walker, esperto del genere, una storia interessante di follia e impotenza, nonostante qualche calo di ritmo e un cast decente solo a tratti. Mentre Davies e la Fairfax son buoni interpreti, la bionda sorella Debbie, a parte lo star sempre in mutande, ha una voce insopportabile e una recitazione anche peggio. I colpi di Walker alle cliniche psichiatriche vanno comunque a segno e questi, espertamente, decide di tenere il sangue solo per le scene forti, senza eccedere. Cupo finale. Pellicola da rivalutare.
MEMORABILE: La prima vittima della cartomante e la conseguente "trapanata"; lo psicologo viene immediatamente smascherato.

Jdelarge 3/09/13 01:15 - 1000 commenti

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Storia classica per un film horror, ma sviluppata in maniera giusta da Walker. Il marchio distintivo del regista britannico è sicuramente il pessimismo che si cela neanche troppo velatamente dietro ogni sua pellicola. Sicuramente non si tratta di un film memorabile in quanto a trama e la povertà di budget non aiuta di certo, però l'atmosfera che si viene a creare è disturbante al punto giusto, perciò il risultato finale è gradevole.
MEMORABILE: Il sogno con il viso di Dorothy allucinato.

Nicola81 21/04/14 13:33 - 2840 commenti

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Nei suoi thriller l'inglese Walker ha spesso inserito una forte critica alle strutture sociali e qui se la prende con la famiglia e l'inadeguatezza degli ospedali psichiatrici. Qualche sbavatura nel copione c'è, ma nel complesso il regista gioca bene le sue carte e la povertà dei mezzi viene riscattata da una splendida fotografia, una buona direzione del cast e un'eleganza formale che non viene mai meno, a dispetto di una storia potenzialmente truculenta. Finale beffardamente crudele.

Lattepiù 14/02/15 14:17 - 208 commenti

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Pellicola che si inserisce nella moda cannibalica degli anni 70. Questo fa parte della variazione calata nel quotidiano e più che il putridume esibito dei texani di Tobe Hooper, mostra un orrore celato dietro facciata rassicurante. Storia particolarmente improbabile, ma che si gioca bene le sue carte, con incedere lineare e tagliente. Menzione d’onore alla letale biondina, morbosa incarnazione di una crudeltà pronta a esplodere.

Giùan 24/06/16 18:32 - 4539 commenti

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Se è qualcosa di sconvolgentemente dirty che volete vi sia servito, beh non troverete cuoco più untuoso di Walker che ve la venga a portare in tavola. Il pasto gore di questa pellicola antropofaga è quanto di più visceralmente turpe si possa immaginare, ma la regia priva di (re)conditi manierismi ne fa un esempio paradossale di etica stilistica, che fa perdonare machetati passaggi di script. Sapientemente rozzo anche il progressivo disvelamento del "vizio" di mamma Dorothy (strepitosa Keith), unita in satolla salute e malattia mentale al suo Rupert.
MEMORABILE: L'intrigante sguardo della sorella maggiore Fairfax; La confessione di Dorothy a Rupert sul fatto che ha ripreso a mangiar carne...

Rufus68 31/10/17 00:42 - 3825 commenti

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Un po' troppo chiacchierato, il film vale (inconsapevolmente) per la sua ritenutezza claustrofobica: di ambienti e di anime. A dominare è un tono rapsodico e "fangoso" (a sottolineare lo sfascio di ogni istituzione) che rappresenta, a livello formale, un marchio di fabbrica del cinema free a basso budget, ma anche una limitazione (poiché non sorretto da una ideologia "forte"). Volenteroso e un po' sopravvalutato nella sua denuncia sociale.

Trivex 2/02/18 09:31 - 1740 commenti

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"Terror e splatter" con una sua atmosfera malata e perversa che trova una efficace sintesi nelle espressioni del viso della signora pazza e assassina. Una storia della follia quasi incredibile, dove pochi sono davvero senza macchia, tra complici in buona e cattiva fede. Ben fatto anche il contorno metropolitano e quello delle relazioni interpersonali tra amici, con il medico che indaga e comprende, ma forse sbaglia qualcosa, nell'analisi. Regia discreta e attori in parte, con particolare menzione per la macabra protagonista e il suo "maritino".
MEMORABILE: La scoperta dei corpi e il finale; La lettura dei tarocchi, quasi soprannaturale.

Caesars 5/04/18 08:42 - 3779 commenti

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Dopo il buon ...E sul corpo tracce di violenza Walker si conferma con un film cupissimo. Questa volta a essere prese di mira dal regista inglese sono le istituzioni della famiglia e della medicina psichiatrica. Molto bello il prologo in b&n, nel quale viene mostrato poco e niente di quello che accade ma che riesce a farci capire a linee generali la situazione in cui la pellicola si muove. Ottima la prova di Sheila Keith, una vera icona del cinema di Walker, ma tutti gli attori forniscono una prova più che dignitosa.

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Daniela 10/05/18 14:18 - 12625 commenti

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Una mamma che ama troppo la carne (umana), un padre amorevole, una figliastra che cerca di tenere la testa sulle spalle ed una figlia che invece la testa l'ha persa: quadretto familiare che, nonostante il ricorso minimo allo splatter, riesce ad impressionare. Il merito va alla confezione curata, alla regia di Walker (forse alla sua opera migliore) e soprattutto alla buona prova del cast, in particolare di Sheila Keith, anziana signora che, invece di offrire loro un té, infilza le sue ospiti con uno spiedo. Non perfetto (il personaggio del giovane psicologo è debole) ma intrigante.
MEMORABILE: L'epilogo nerissimo, con l'inquadratura finale sul volto del padre

Myvincent 10/07/19 07:37 - 3727 commenti

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Una cartomante (che ci azzecca pure) si diletta a uccidere i propri ignari clienti torturandoli, complice un marito completamente asservito. Strano horror anni '70 con pretese sociologiche, ambientazioni quasi sempre buie e ripetitive e uno stile bislacco che pare spesso improvvisato. Manca completamente la suspense per renderlo un classico, laddove fa un po' troppo capolino la noia. Apprezzato sicuramente dagli amanti del genere gore.

Zender 2/05/23 08:01 - 315 commenti

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Walker lo inventa e lo dirige, McGillivray lo sceneggia ricamando intorno a una trama complessa, stratificata, attenta agli aspetti sociologici e lontana dall’elementarità americana tipica (ma pure dalla sua immediatezza). La pluralità di personaggi moltiplica le storie: nessuna è ignorata, con un’attenzione superiore per il variegato nucleo familiare sul quale poggia l’analisi psicologica, tratteggiato rifuggendo le banalità. Sente gli anni sulle spalle a causa di una staticità che lo retrodata con tutta evidenza ancorandolo al proprio tempo, ma forse anche per questo si fa amare.
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  • Homevideo Caesars • 29/03/18 18:43
    Scrivano - 16800 interventi
    Grazie anche a te Von Leppe.

    Sarebbe interessante confrontare fotogrammi presi dai due cd.
  • Discussione Caesars • 5/04/18 08:45
    Scrivano - 16800 interventi
    Anche a me, come a Buiomega71, il film ha ricordato La casa dalle finestre che ridono. Eppure i due film non hanno molto in comune (se non il fatto di avere come protagonista una "strana" famiglia).
  • Homevideo Caesars • 5/04/18 14:55
    Scrivano - 16800 interventi
    Zender ebbe a dire:
    ShangaiJoe ebbe a dire:
    La prima immagine che compare nel film, proprio appena prima dei titoli di testa, è la sontuosa nonchè Pinkfloydiana "Battersea Power Station" direttamente dalla copertina del loro masterpiece "Animals".


    Ormai grande esempio di archeologia industriale, presente anche nel libretto i Quadrophenia degli Who, in I figli degli uomini...


    L'immagine postata da SahngaiJoe (credo tratta dal dvd Sinister) ha una componente "azzurrognola" totalmente assente nel dvd AVO che ha invece un riflesso "rossastro"



    Su youtube ho trovato una versione inglese (con sub greci) che dovrebbe avere la corretta gradazione di colore

    Ultima modifica: 2/05/18 09:17 da Zender
  • Homevideo Zender • 5/04/18 17:14
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Mah chissà, magari è un master in cui è stata volutamente virata in azzurro...
  • Curiosità Caesars • 6/04/18 09:21
    Scrivano - 16800 interventi
    Due dei protagonisti ad un certo punto sono al cinema. Quando escono, si vede chiaramente il titolo del film che stavano guardando: Blow out. Ovviamente visto l'anno non può essere la pellicola di De Palma; si tratta invece del nostro La grande abbuffata (il cui titolo inglese è proprio Blow out):

  • Discussione Caesars • 6/04/18 10:25
    Scrivano - 16800 interventi
    Dopo la buona prova fornita da Sheila Keith nel precedente "...e sul corpo tracce di violenza", i personaggi da lei interpretati sia in questo film che nel successivo La casa del peccato mortale, furono pensati avendo proprio lei in mente come interprete.
    [fonte: intervista allo sceneggiatore David McGillivray, contenuta nel libro Il cinema dell'eccesso, vol.1 di Rudy Salvagnini]
  • Discussione Zender • 2/05/18 08:37
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Caesars, non si vede la foto delle curiosità. Ce l'hai per caso? Grazie
  • Discussione Caesars • 2/05/18 09:08
    Scrivano - 16800 interventi
    Si Zender,
    sono sparite le foto che avevo postato sia in curiosità che in Home Video. Non so perché (mi pare di aver usato postimage).
    Ti riallego quella che va in curiosità, e provo a rimetterle nell'altro post.


  • Discussione Zender • 2/05/18 09:17
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Messa, grazie.
  • Discussione Caesars • 2/05/18 09:34
    Scrivano - 16800 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Messa, grazie.

    Grazie a te