Black Dahlia - La brutale storia di un serial killer - Film (2006)

Il sottotitolo non è pertinente, i serial killers sono almeno quattro. Lommel, uno dei peggiori registi in circolazione, affronta il tema del più macabro omicidio hollywoodiano: quello della Dahlia Nera. Per fortuna si discosta dalla ricostruzione dell'evento e racconta una storia tutto sommato nemmeno sgradevole. Sangue a secchiate sui corpi delle vittime e degli attori; sceneggiatura pornografica: delitto, sezionamento dei corpi e indagini della polizia; filtri (deformanti) a profusione. Tutto questo, assieme alla colonna sonora, giova però al risultato finale, conferendo dimensione al film.

Ho buttato i soldi per un film che personalmente mi è risultato sgradevole. Volgare, grottescamente pseudopornografico... Ripetitive fino alla nausea le scene con sottofondo a tema jazzeggiante che accompagnano lo spargimento delle parti sezionate delle vittime. Film che sembra una parodia tragicomica degli assassinii seriali, con attori usati in modo dilettantesco. Molto irritante la parte dei poliziotti falliti che indagano sul caso (non me ne vogliano eventuali estimatori!).

Il tedesco Lommel si cimenta con una versione al limite dell'amatoriale del famoso omicidio irrisolto della Black Dahlia di fine anni quaranta. Qui c'è un trio bislacco che, tramite "accurato" provino, cerca di trovare una donna che assomigli alla povera Betty Short. E via di squartamenti, amputazioni e balletti a ritmo di sangue che schizza. Un quid davvero pazzesco, dall'insostenibile retrogusto trash ma che vale la pena di essere visto anche solo per la presenza del mitico Johhny Holiday nella parte del vecchio produttore.

Un peccato, davvero, prendere una storia interessante come questa e buttarla dentro al frullatore della mediocrità. Splatter all'eccesso (quando si poteva tranquillamente essere il più fedeli possibili ai fatti reali che i colpi di scena non sarebbero comunque mancati), irrealmente patinato (tanto da togliere credibilità all'insieme). Non si può dire che sia un lavoro mal fatto e gli interpreti sanno il fatto loro. Ma non è stato centrato il bersaglio. A volte prolisso, altre sbrigativo. Mah.