Interessante opera televisiva di ambiente scolastico, politicamente schierata, ma visto l'anno (1973) neppure in modo troppo pesante (la guardabilità è salvaguardata). Ottimo Bruno Cirino (fratello di Cirino Pomicino) che dà credibilità, col suo fare sommesso, ad un personaggio vicino ai ragazzi difficili. Buono.
Uno sceneggiato (a colori, ma andato in onda ovviamente in b/n nel 1973), girato dal valido De Seta in forma di simil-inchiesta verità (a parte il maestro, i ragazzini sono davvero comparse ingaggiate nell’allora popolare borgata romana del “Tiburtino”). Vi si narra il difficile tentativo di un giovane professore di rendere “appetibile” con metodi fuori dagli schemi convenzionali la scuola ad un gruppo di ragazzini di strada, con scorci della sua vita privata e del suo ambientamento in una Roma irriconoscibile e desolata.
L'opera è un libro Cuore in celluloide della contemporaneità, privo degli elementi deamicisiani romanzeschi e anticipa di decenni le tematiche de L'attimo fuggente, senza però i temi esistenziali. La scuola nozionistica, mnemonica e obsoleta viene sostituita dall'analisi delle radici culturali borgatare degli alunni: la natura (ciò che resta della civiltà contadina scomparsa), la casa, la famiglia, la memoria storica. Questo documento sociale, in bilico tra fiction e realtà, finisce per avvicinarsi a quest'ultima, nell'attenzione per l'infanzia difficile.
MEMORABILE: L'encomiabile discorso dell'insegnante ai superiori sulla faziosità cattolico-filodestroide dei testi scolastici; I disegni e gli scritti dei bimbi.
Suddiviso in quattro parti, questo sceneggiato di De Seta ci mostra un insegnante (interpretato dal bravissimo Bruno Cirino) che cerca di fare scuola vera all'interno di una borgata romana. Un'opera dall'immenso valore pedagogico che rimane attualissima anche a distanza di tanti anni. La scuola fatta di numeri, date e libri da imparare a memoria non forma alla vita e deforma il concetto steso di apprendimento. La scuola deve interessare i ragazzi e portarli ad apprendere insieme, coinvolgendo anche le famiglie in modo attivo. Don Milani docet.
MEMORABILE: La ricerca sulle lucertole; Il lavoro di gruppo fatto sulla seconda guerra mondiale a partire dalle esperienze dei propri parenti.
Molto scorrevole e persuasivo sulla maggior efficacia di metodi di insegnamento empirici, induttivi, basati sull'applicazione immediata piuttosto che su un nozionismo superato e vulnerabile al "morbo della dimentichina". Inoltre si sofferma sull'importanza del rispetto di sé stessi come base che rende possibile il recupero, con ottimi risultati, di menti giudicate troppo in fretta alla deriva. Questi metodi, vista la media di intelligenza dei tempi moderni, o non son stati applicati o, ed è più probabile, l'ottusità ha raggiunto vette inattaccabili...
Forse il massimo e più utile esempio di arte civile di ampia divulgazione (sulla Rai punte di 15 milioni di spettatori). Per virtù di un maestro finalmente "moderno" gli irredimibili ragazzi-lucertola di Tiburtino tornano curiosi di sé e del mondo. Dal testo di Bernardini, De Seta prova una geniale formula centauro per cui attori sono solo gli adulti mentre il nocciolo, gli alunni, è puro cinema del reale; vero ogni dente mancante, ogni asperità. Cirino naturalissimo, mai ammiccante, empatico quasi la cattedra fosse davvero sua. Un diamante.
MEMORABILE: La memorabile filippica che il maestro tiene al preside codino e alla collega reazionaria.
Vittorio De Seta HA DIRETTO ANCHE...
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Trattasi di un film per la tv (tratto da un libro di Albino Bernardini) sul mondo della scuola. Secondo il Morandini è il "più credibile, onesto ed appassionato che sia mai stato realizzato" sull'argomento. Sempre il Morandini scrisse "Né film-inchiesta né film di finzione, è un'originale applicazione delle teorie del cinema diretto".
Credo possa essere interessante vederlo (soprattutto per chi come me si appresta ad entrare attivamente nel mondo della scuola).
La fotografia, neutra e quasi del tutto nulla, è curata da Luciano Tovoli che ricorda la lavorazione a questo film come una delle più belle ed appaganti esperienze della sua carriera.
Se qualcuno lo ha visto ci dia il suo giudizio....
DiscussioneZender • 16/06/08 14:45 Capo scrivano - 47730 interventi
Grazie dell'info, Cotola, certo non credo sia molto facile rintracciarlo...
Inserito il mio commento.
L'ho visto diverse volte.
DiscussioneZender • 17/06/08 00:00 Capo scrivano - 47730 interventi
Ah ah, vi siete lasciati entrambi fregare l'alta onoreficenza di "benemerito" dal bravo Cotola! Adesso vado a vedere chi l'ha acceso per primo, lo stand-by...
Dunque... Il vincitore è...
B. Legnani, che brucia Markus sul filo di lana per 13 minuti!
Non so se è già stato detto, ma ho scoperto che è deceduto pochi giorni fa il regista Vittorio De Seta (che io conosco essenzialmente per questo sceneggiato, ma è una mia ignoranza).
DiscussioneZender • 1/12/11 20:24 Capo scrivano - 47730 interventi
Sì, l'aveva detto Cotola in Banditi a orgosolo, che credo sia il suo film più importante e quello per cui è conosciuto (azzardo, non ne son certo).