Frenesia del delitto - Film (1959)

Frenesia del delitto
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Compulsion
Anno: 1959
Genere: thriller (bianco e nero)
Note: Aka “Uccidere per noia”. Il soggetto è tratto dal romanzo omonimo "Compulsion" dello scrittore statunitense Meyer Levin, pubblicato nel 1956 ed ispirato a sua volta ad un celebre caso giudiziario noto come "Leopold e Loeb".
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/06/08 DAL BENEMERITO MASCHERATO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 2/12/14
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Mascherato 10/06/08 00:13 - 583 commenti

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Il rischio che venga oscurato da Nodo alla gola di Hitchcock (ispirato dallo stesso fatto di cronaca: il delitto Leopold-Loeb) spinge chi scrive a sottolineare, non solo l'incredibile performance di Orson Welles, (come al solito) mattatore nei panni dell'avvocato Clarence Darrow, ma l'accorta e non meno (del maestro della suspence)virtuosistica regia di Fleischer (i due giovani assassini riflessi ciascuno in una delle lenti di un paio di occhiali).

Cotola 14/08/11 00:01 - 9009 commenti

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Grandissimo thriller su un noto fatto di cronaca dell’epoca ('24) che ispirò anche Hitchcock in Nodo alla gola. Fleischer dirige in modo sicuro, con alcuni virtuosismi da leccarsi i baffi e si serve del delitto per scandagliare le menti perverse di due giovani e per riflettere più in generale su giustizia e crimine. Prodigiose le prove dei due protagonisti cui si aggiunge la classica ciliegina sulla torta: l’interpretazione di Welles la cui arringa finale, con un filo di retorica che viene però stemperata nell’ultimo scambio di battute tra l’avvocato ed i due ragazzi, è memorabile: da applausi.
MEMORABILE: L'arringa finale di Orson Welles.

Lupoprezzo 1/10/11 15:59 - 635 commenti

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Tratto da un fatto di cronaca nera, una spietata compulsione filmica padroneggiata con grande carattere da Richard Fleischer, che mette in scena un ottimo tratteggio dei due protagonisti, due giovani figli di papà annoiati ed eccitati da ciò che è proibito, dal sordido delitto, convinti di essere al di sopra delle parti. Indimenticabile la partecipazione di Orson Welles nella parte dell'avvocato difensore che, in una memorabile arringa finale contro la pena di morte, sfiora la retorica ma cattura e inchioda letteralmente lo spettatore.

Graf 27/11/11 15:22 - 708 commenti

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Virtuosistica prova registica di Fleischer. Una riflessione morale sul delitto perfetto come manifestazione del “superomismo”, un elaborato esercizio drammatico sull’assassinio gratuito come freddo e distaccato esperimento da laboratorio. Libero arbitrio e fascino perverso dell’omicidio, rapporto tra legge morale e norma dello Stato, meditazione sulla relazione diretta tra civiltà cristiana e umanizzazione del concetto di pena, il regista affronta con modi risoluti, secchezza di accenti e saldezza di mestiere l’eterno rapporto tra colpa e pena.
MEMORABILE: Straordinaria e drammaticamente incisiva la presenza "fisica" e attoriale di Orson Welles nel ruolo chiave del film, quello dell'avvocato difensore.

Lucius 21/10/12 15:34 - 3015 commenti

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La perversione mentale cardine di azioni spropositate impensabili da gente comune, ordinaria per chi è malato dentro, fa muovere, spadroneggiando, loschi personaggi che pensano di aver capito tutto dalla vita, salvo poi ritrovarsi a fare i conti con chi è più scaltro di loro. Virtuosistica direzione della macchina da presa e degli attori per un film con la F maiuscola, ammantato di un suggestivo bianco e nero, con un'ottima ricostruzione della Chicago anni '20. Impagabile la prova di Welles al servizio di una sceneggiatura di ferro.

Mickes2 11/03/13 17:43 - 1670 commenti

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Prendendo spunto da una reale fatto di cronaca (così come fu anche per Nodo alla gola) Fleischer concentra il proprio sguardo ponendo un accento sui luciferini e deviati comportamenti di due ragazzi intellettuali mossi da ideali controversi e nichilisti quali ll Superuomo descritto da Nieztsche. Ne esce un quadro amarissimo e pessimista che intreccia l’indagine (palpitante, intensa, dolente) alla ricognizione antropologica di una società - addentrandosi nel nucleo famigliare - che non si ascolta e non si comprende. Grandissimo film.
MEMORABILE: Dillman: “Tre mesi a mangiarci le unghie per sentire solo questo”.

Pigro 26/06/13 08:18 - 9635 commenti

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Il celebre caso Leopold e Loeb, già alluso da Hitchcock in Nodo alla gola, viene ricostruito con una sceneggiatura implacabile, che punta sulle indagini e sul processo che incastrarono i due studenti autori del "delitto perfetto", e con una cinematografia raffinata e di grande classe. Film imperdibile, che unisce l’interpretazione asciuttamente espressiva dei protagonisti a un profondo senso morale, che dilaga nella folgorante arringa finale contro la pena di morte, sostenuta da un emozionante Welles.

Nicola81 23/09/15 16:01 - 2840 commenti

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Ispirandosi a un celebre caso di cronaca nera da cui prese spunto anche Nodo alla gola, Fleischer vola decisamente più alto di Hitchcock, ottenendo un giusto mix fra psicologie dei due scellerati protagonisti, investigazione e dramma giudiziario, in cui esprime la sua contrarietà verso la pena capitale, giudicata iniqua anche in un caso in cui, a termini di legge, sarebbe stata più che giustificata. Ottima prova del cast in cui, manco a dirlo, spicca Orson Welles in un ruolo (quello dell'avvocato difensore) ad altissimo rischio retorica.
MEMORABILE: La grandiosa arringa difensiva di Welles; Lo scambio di battute conclusivo.

Almicione 31/10/15 14:09 - 764 commenti

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Alla vicenda di Leopold e Loeb Hitchcok si era ispirato per lo straordinario Nodo alla gola, nel quale i risvolti della vicenda venivano trattati più implicitamente e simbolicamente (come suo solito). Qui invece la storia è più attinente ai fatti, mescola aspetti polizieschi con la conclusione da genere giudiziario – interessante un possibile confronto fra le arringhe di Stewart e di Welles –, senza tralasciare l'importante introspezione psicologica nonché le riflessioni morali e filosofiche conseguenti. Bravo il cast, in particolare Welles.

Daniela 28/11/15 15:23 - 12622 commenti

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Dimostrazione da manuale di come due autori, ispirandosi allo stesso fatto di cronaca, possano conseguire esiti molto diversi ma entrambi validi: virtuosismo tecnico al servizio del gioco intellettuale nel capolavoro di Hitch, taglio più tradizionale nel film cronachistico di Fleischer, qui alla miglior prova registica. Ottimo il cast: se Stockwell e Dillman risultano perfetti nei rispettivi ruoli, Welles emoziona nel discorso al termine del processo, che resta impresso come una delle più lucide ed appassionate orazioni contro la pena di morte mai pronunciate sullo schermo.

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Spazio vuotoLocandina 20.000 leghe sotto i mariSpazio vuotoLocandina Viaggio allucinanteSpazio vuotoLocandina L'assassino di Rillington Place n° 10Spazio vuotoLocandina Tora! Tora! Tora!

Giùan 10/09/16 15:55 - 4539 commenti

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Magnificamente fotografato, sostenuto da una tensione mai fastidiosamente ansiogena. Mentre però nella prima parte il duetto dominante-dominato (Dillman-Stockwell) si connota di accenti loseyani (quasi pre-fassbinderiani) e nel secondo tempo l'indagine poliziesca condotta dal torvamente impomatato E.G. Marshall si fa stringente, il (troppo) lungo finalone processuale risulta esser datato, sorretto dal titanico istrionismo di Orson sì (Fleischer lo tributa appena fa la sua entrèe) ma perdente rispetto alla carica socio-emotiva del similare A sangue freddo di Brooks.
MEMORABILE: Il lungo dialogo Stockwell-Varsi con lui che tenta di uccidere la ragazza; L'ingresso in scena di Orson Welles.

Myvincent 30/04/17 10:53 - 3726 commenti

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Una coppia di giovani degenerati vagheggia il delitto perfetto e si trastulla realizzandone uno, ma qualcosa va storto. Schizofrenia e paranoia vanno a braccetto in quest'opera interessantissima in cui si discetta di psichiatria e di assassini per il solo gusto di perpetrarli. Arricchisce ulteriormente l'ultima parte, dove fa la sua entrata il grande Orson Welles in un ruolo istrionico come c'era da aspettarsi.

Pessoa 7/05/17 19:28 - 2476 commenti

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Lo spunto è quello del "delitto del secolo" per gli americani, che ha ispirato diversi libri e film. Qui Fleischer lascia poco spazio al momento del delitto per concentrarsi sulle indagini e sul successivo processo, cercando di definire meglio la psicologia dei personaggi coinvolti. La regia si mantiene pulita e lineare fino a un fantastico finale con la memorabile arringa di Welles Molto buone anche le prove degli altri attori sostenute da dialoghi che varrebbero da soli il prezzo del biglietto. Grande cinema, da (ri)vedere con rispetto.
MEMORABILE: La prova di Welles.

Didda23 21/11/17 11:05 - 2426 commenti

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Serratissima e intigante opera di Fleischer che utilizza un caso giudiziario molto famoso negli States per confezionare un thriller riuscitissimo sia per quanto riguarda il mero intrattenimento, sia per le riflessioni (sulla morale sulla giustizia) che sa offrire allo spettatore. La forma è sfavillante e l'atmosfera vive costantemente di una riuscitissima tensione omoerotica. Bene il cast giovanile, anche se è il personaggio di Welles a rimanere negli annali grazie a un'arringa finale entrata nella storia del cinema. Imperdibile.
MEMORABILE: I continui riferimenti al superuomo di Nietzsche; Il "delitto perfetto"; Gli occhiali.

Anthonyvm 7/08/18 22:51 - 5637 commenti

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Buonissimo dramma giudiziario ispirato a un reale fatto di cronaca che influenzò diversi registi (l'Hitchcock di Nodo alla gola, per dirne uno). Fleischer dà molta importanza ai dialoghi, permettendo all'ottimo cast di dare il meglio di sé. Indimenticabile Orson Welles, con i suoi sentiti monologhi, che non mancheranno di far discutere e riflettere, data la delicatezza del tema. Ottimamente gestita la suspense soprattutto nella prima parte, quando i due assassini devono cercare di dimostrarsi innocenti in ogni maniera. Lento, ma da vedere.
MEMORABILE: Uno degli assassini si rende conto di aver perduto gli occhiali sul luogo del delitto; Il dialogo finale fra Welles e i suoi due assistiti.

Rocchiola 7/10/18 17:56 - 953 commenti

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Un legal-drama ispirato al caso giudiziario Leopold e Loeb già alla base dell’hitchcockinao Nodo alla gola. Per l’epoca l’inizio è davvero folgorante con i due protagonisti impegnati in scorribande notturne alla ricerca della vittima ideale per il delitto perfetto che dimostrerà la loro superiorità intellettuale. Poi, scoperti i colpevoli, si apre una fase processuale più ordinaria per quanto ben sostenuta da un saggio e misurato Welles strenuo oppositore della pena capitale. I giovani Dillman e Stockwell non reciteranno mai più così bene.
MEMORABILE: L’interrogatorio riflesso negli occhiali rinvenuti sul luogo del delitto; L’iniziale tentativo di investire un ubriaco; L’appassionata arringa finale.

Il Dandi 25/07/19 18:12 - 1917 commenti

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Il caso (che aveva già ispirato l'hitchcockiano Nodo alla gola) di Leob e Leopold, i due studenti dell'upper class della Chicago anni '20 autori di un delitto superomistico, ricostruito con ottimo equilibrio fra l'esattezza dei verbali e il romanzamento dei personaggi. Colpisce la coesione delle tre parti distinte: il rapporto fra i due (lo sbruffone Dillman e il più debole Stockwell), l'indagine che li incastra e l'arringa (di Welles) che li salva dalla pena capitale: proprio l'odiosità del crimine gratuito infonde ancor più forza al principio.
MEMORABILE: Gli occhiali; Il crollo improvviso dell'alibi.

Kinodrop 22/11/19 18:23 - 2921 commenti

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Un celebre caso giudiziario nella Chicago degli anni '20, trattato già da Hitchcock viene qui rivisitato con grande maestria cinematografica e con un messaggio di grande forza ideale, alla fine degli anni '50. La pretesa di farla franca in nome di una malintesa "purezza" intellettuale e con le spalle al sicuro, verrà meno per un banale accidente ma soprattutto per la puntigliosità delle indagini, dove però la fredda sfacciataggine dei due assassini, da aggravante si trasformerà in attenuante. Un grande b/n, un cast stellare, un vero classico.
MEMORABILE: Gli occhiali e il taschino della giacca; La grande arringa finale e i dubbi della pubblica accusa.

Il ferrini 13/03/23 00:32 - 2345 commenti

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"Compulsion" (titolo italiano brutto e  incomprensibile) è un film girato in modo notevole, evita inutili morbosità sul cadavere e si concentra sulla storia (vera) di un delitto che ha fatto storia, compresa quella del cinema. Basterebbe l'arringa finale di Welles a proiettarlo nell'olimpo dei legal thriller. Il protagonista - almeno secondo i titoli di testa - appare dopo oltre un'ora di girato e un po' come Hopkins in una manciata di minuti ruba la scena a chiunque. Ottime la fotografia e molte inquadrature (geniale quella con la scena riflessa sulle lenti degli occhiali).
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  • Homevideo Digital • 9/09/11 14:35
    Portaborse - 3990 interventi
    Il 20 settembre esce il dvd targato A & R Production.
    Yeah!
  • Homevideo Cotola • 9/09/11 14:45
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Maginifica notizia!!! Grazie Digital. Speriamo
    però facciano un degno lavoro. Tu che ne pensi?
    La qualità dei lavori A & R di solito com'è?
  • Homevideo Digital • 9/09/11 14:56
    Portaborse - 3990 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Maginifica notizia!!! Grazie Digital. Speriamo
    però facciano un degno lavoro. Tu che ne pensi?
    La qualità dei lavori A & R di solito com'è?

    Non posso pensare niente della A & R poiché non ho alcun dvd di questa label.
    Però anche in questo caso aspetto prima di procedere all'acquisto, non vorrei che gli amici di Catania (la Sinister) lo pubblicassero, nei prossimi mesi. ;)
  • Homevideo Digital • 9/05/17 08:25
    Portaborse - 3990 interventi
    Dvd Sinister disponibile dal 20/07/2017.
  • Homevideo Rocchiola • 7/10/18 17:58
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    Già pubblicato in DVD dalla A&R nel 2010, è stato ripubblicato lo scorso anno dalla Sinister Film che ha utilizzato un master rimasterizzato in HD credo proveniente dall’edizione in bluray disponibile sul mercato estero forse quello dell’edizione Uk Signal One o Usa Kino. Inutile dire che la versione sinister è la migliore in quanto pur utilizzando un supporto SD ci mette a disposizione una versione in HD debitamente ripulita. Il video appare infatti privo d’imperfezioni e ben definito grazie ad un radioso bianco-nero. L’audio originale mono è più che discreto. L’edizione A&R non è male ma confrontata con la Sinister risulta lievemente meno brillante. Dovendo scegliere è ovviamente preferibile l’edizione Sinister.
  • Discussione Raremirko • 17/07/19 23:05
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Buonissimo thriller (con parte finale da dramma giudiziario) che ha resistito ottimamente al passare del tempo; regia capace, buoni interpreti, script intrigante basato su fatti di cronaca reali.


    Quando poi entra in scena l'immenso Welles (genitori, grazie per averlo creato), tutto lievita. Uno dei film più palesemente contro la pena di morte, argomentando bene tale cosa.


    Formula per un delitto, con un giovanissimo Gosling, gli deve qualcosa.
  • Curiosità Daniela • 19/07/19 00:55
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Il soggetto è tratto dal romanzo omonimo "Compulsion" dello scrittore statunitense Meyer Levin, pubblicato nel 1956 ed ispirato a sua volta ad un celebre caso giudiziario noto come "Leopold e Loeb" dal nome di due ricchi studenti dell'Università di Chicago che nel 1924 assassinarono un ragazzo di 14 anni col solo scopo di provare l'ebrezza del delitto perfetto.

    Il caso ebbe una notevole risonanza nell'opinione pubblica e ha ispirato varie opere letterarie, teatrali e cinematografiche.
    In particolare, la piece teatrale "Rope", scritta nel 1929 da Patrick Hamilton, da cui nel 1948 Alfred Hitchcock trasse "Nodo alla gola".

    Per il caso giudiziario e l'impatto sulla cultura di massa:

    https://it.wikipedia.org/wiki/Leopold_e_Loeb

    https://www.psicolinea.it/il-caso-leopold-e-loeb-e-il-parere-mancato-del-professor-freud/
  • Curiosità Daniela • 19/07/19 01:05
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Il film fu presentato in concorso a Cannes nel 1959 e i tre interpreti principali - Dean Stockwell, Bradford Dillman e Orson Welles - si aggiudicarono il premio per la migliore interpretazione maschile.

    Per una curiosa coincidenza, i due attori protagonisti anni dopo interpretarono ruoli di "vittime" nella seconda stagione della serie dedicata al nostro amato tenente Colombo.
    Gli episodi in questione sono:
    Il terzo proiettile, con Ray Millard che ammazza il nipote Dillman;
    Gioco mortale, con Robert Culp che fa fuori Dean Stockwell.

    Dean Stockwell ritornò nella serie nella quarta stagione: in Assassinio a bordo, Robert Vaughn dopo aver ammazzato l'amante cerca di far ricadere su di lui la responsabilità dell'omicidio.
  • Discussione Raremirko • 19/07/19 21:47
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Daniela, mi avevi chiamato?
  • Discussione Daniela • 19/07/19 22:45
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Daniela, mi avevi chiamato?

    Era per le fonti del film (letteratura e cronaca), ora le trovi in curiosità :o)