Sewage baby - Film (1990)

Un tempo vivere nelle fogne e nei wc era leggendaria prerogative degli alligatori, mutatis mutandis sono il covo di feti abortiti che covano rivalsa. Ed è subito come se Yuzna/Gordon riscrivessero la saga di Cohen. Prima che lo sciabordio niagaresco di plasma e viscere venisse livellato da dighe, questa penultima lavanderina che intende il sangue come ammorbidente dei capi cinematografici si aggiudica di diritto e di dovere un posto sotto il sole del cult, complice la scala irreale di una fantasia tutt’altro che schiva, dai picchi insertabili in un’ideale top-hits del melt-gore-splat 90’s.

L'inizio mette in bocca il sapore di una "tromata" coi fiocchi, amabilmente oltraggiosa e limacciosa: aborti con le grucce, feti buttati nel gabinetto, rifiuti tossici, sadomasochismo cartoonesco fra dildi e fruste. Purtroppo la seconda parte somiglia più a un morigerato (e squallido a vedersi) "Alien dentro un bordello", con l'aggiunta di un sociopatico che sembra uscito da un rape and revenge anni '70. Il gore è scarsino (una decapitazione e un'inutile scena melting nel finale), gli SFX modesti (la stop-motion fa rimpiangere Basket case), ma il look gommoso della creatura è divino.