Una ben orchestrata e insolita storia di gangster, che praticamente segue di pari passo il viaggio di un grosso carico di droga: da Afyon, in Turchia, dove l’oppio viene ricavato dai papaveri e trasformato in pani di morfina purissima, a Palermo, dove la morfina viene raffinata e cambiata in eroina, fino a New York, luogo ultimo di destinazione. Ad accompagnare il carico è il “pesce piccolo” Joe Coppola (Ben Gazzara, perfettamente in parte), che sembra non voler accettare le troppe dispersioni di denaro dovute ai potenti intermediari. Il soggetto di Duilio Coletti (sceneggiato poi insieme al regista Ferdinando Baldi) pare voler affrontare un tema classico come lo spaccio di...Leggi tutto droga in un'ottica diversa, raccontando con cura quasi documentaristica i passi attraverso i quali esso avviene partendo proprio dall’origine (qui la Turchia). Complici un buon ritmo, la bravura di Ben Gazzara (ma anche dal resto del cast, a dire il vero) e un inusuale attenzione a non scadere nei facili luoghi comuni, AFYON OPPIO funziona e raggiunge il suo scopo, mantenendo per il finale i colpi di scena migliori. Non c'è eroismo nel personaggio di Joe Coppola, semplicemente uno schietto realismo, e la sua imperturbabilità in ogni situazione lo accomuna meglio di molti altri suoi colleghi occasionali al mondo mafioso così come dev'essere. Siamo lontani dal kolossal, dal poliziottesco tutto risse e scontri a fuoco (pure se questi non possono mancare, come ovviamente il classico inseguimento in auto). Qui c'è molta più umanità e l'idea di mescolare il mafia-movie al genere on the road trasformando in protagonista del viaggio un carico di droga è un esperimento inusuale. Peccato per la troppa confusione: non tutto appare chiaro.
Interessante, pur nella sua modestia. Primo tempo quasi documentaristico, lentuccio anzichenò. Meglio le cose vanno nella seconda parte. Fondamentale la presenza di Gazzara, un vero professionista, mentre molti degli altri non paiono particolarmente ispirati.
Un discreto film di mafia, tutto giocato sulla sorpresa finale che poi tanto sorprendente non mi è sembrata. Ma la realizzazione è buona, ed il cast è pieno di facce giuste, almeno viste nell'ottica dell'appassionato (ci sono Corazzari, Puppo, Gaddi, Castellano, Capanna, oltre ovviamente all'ottimo Corrado Gaipa); insomma nulla di speciale ma si può vedere. Forse la cosa migliore è la scena del funerale all'inizio, davvero truce.
Film d'azione tosto, che non lascia niente al caso e lascia apprezzare luoghi interessanti come la Cappadocia. OK Gazzara, ma impagabile Gaipa con la salsa francese e le frazioni alla lavagna. Eccellenti i night club e la vita notturna di Istanbul, degni di nota gli ambienti diametralmente opposti delle due cupole mafiose, un po' forzato il bluff che ricorda l'omicidio di Oswald da parte di Ruby.
MEMORABILE: La scena iniziale e l'attacco dei predoni, oltre al produttore di oppio nel camino delle fate.
Discreto film di genere che presenta diversi momenti buoni ma anche qualche piccola
fase di stanca o comunque meramente esornativa. Non tutto funziona a meraviglia ma
alla fine lo spettacolo si lascia seguire fino in fondo grazie ad un buon ritmo e a
diversi colpi di scena, non tutti imprevedibili. Bella prova di Gazzara ma il piccolo contributo di Gaipa è impagabile. Gli amanti del cinema bis nostrano avranno
di che divertirsi.
Istanbul-Palermo-New York: il triangolo della droga… Un prodotto di medio valore con un tipico cast – star internazionale e caratteristi specializzati nel noir autoctono - che attesta la capacità di Baldi di destreggiarsi tra diversi set, aprendo con un prologo efficace e dalla tensione crescente e scrivendo la parola fine con un doppio colpo di scena; la parte centrale attraversa invece alti e bassi. Bionde e settentrionali, la Longo e la Greci si fanno per l’occasione more e mediterranee, mentre la già brunita Monti si spaccia facilmente per una bella ragazza turca.
MEMORABILE: Gaipa e le sue battute sulla “salsa francese”.
Si risolleva nelle battute conclusive questo film di Baldi girato tra la Turchia e New York passando per la Sicilia. Fin lì, incipit funebre a parte, è un sonnacchioso e routinario giro turistico in salsa noir de noantri in cui Gazzara si muove con disinvoltura, centrando quel poco che la sceneggiatura gli offre. Il regista dirige il traffico con sicurezza e mestiere, confermandosi professionista che, perché no, avrebbe meritato migliori fortune. Il colpo di scena giunge in modo spiazzante, l'epilogo è il padre naturale di quello di Italia a mano armata.
Ferdinando Baldi gioca a demitizzare tanto i poliziotti quanto i criminali. Le loro azioni non sono ne' eccitanti ne' affascinanti ne' eclatanti. Infiltrarsi è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo. Comprare e vendere droga è un affare come un altro. C'è da tirare sul prezzo, ci sono un sacco di seccature da affrontare, cene di lavoro, concorrenti da eliminare. Banalmente ci si arricchisce, banalmente si finisce in galera, banalmente si muore. Ritmo lentissimo, pochissima azione. Esattamente come nella vita reale.
Per niente male questo poliziesco condotto da Baldi con mano sicura, dosando azione e trama, talvolta con qualche didascalismo peraltro subito contraddetto (la parte sulla lavorazione dell'oppio, che sfocia nella demenziale scena dell'assalto dei predoni, vestiti come nei pepla desertici alla Alfonso Brescia). Grande inizio. Gazzara impeccabile e circondato da un ottimo cast di contorno con tanti cattivoni amatissimi (impagabile Luciano Rossi che fa il chimico tedesco con latenze nazistoidi)
La prima parte in Turchia è esteticamente rilevante, solida, quasi documentaristica, ma quando l'azione si sposta in Italia, con cedimenti inspiegabili alla commedia più stupida, il film perde ogni credibilità. La parte italiana sembra davvero uno scherzo, che ferisce a morte il film abbandonandolo in un'America senza tensione e mordente. Il colpo di scena finale purtroppo è troppo "avvezzo" nel poliziottesco per risultare sorprendente e sorprendere in mezzo alla noia e a lungaggini varie diviene impresa titanica.
Da un soggetto di Duilio Coletti, un film che si inserisce con apprezzabile originalità nel filone del poliziesco all'italiana, cui a dire il vero appartiene più che altro per ragioni cronologiche. Abbastanza credibile nel suo sviluppo, con una prima parte dal taglio quasi documentaristico e una seconda più vivace, preludio ad un colpo di scena conclusivo non del tutto imprevidibile. Efficace l'ambientazione, ottima prova di Gazzara coadiuvato da un valido cast di genere. Bella fotografia di Ajace Parolin, discreto score dei De Angelis.
MEMORABILE: L'icipit funerario; L'assalto dei predoni; Il finale.
Sufficienza piena (**!) per un film dotato di location notevoli e una storia apprezzabile, ma sviluppata in modo esageratamente lento, troppo anche per chi sostiene e si diverte con i prodotti poco dinamici. L'ambizioso di turno, interpretato in modo magistrale dall'ottimo Gazzara, trova non poche soddisfazioni a 360 gradi nello sporco mondo dello spaccio, spingendosi forse oltre i limiti dettati dalla prudenza razionale. Inoltre la pellicola è "ben spiegata", con momenti quasi scientifici nella descrizione del papavero e del suo micidiale nettare.
L'inizio in terra turca, terreno fertile per tutti i b-movie dell'epoca, non tragga in inganno: all'ombra di Santa Sofia si svolge solo la prima parte (ed è anche interessante, così come lo è il resto della pellicola). Accanto a un ispirato Gazzara, vari interpreti del miglior polizi(ottesc)o italiano per un thriller gangeristico che abbina buoni dialoghi, momenti humor (in terra sicula), documentaristici e action. Il trucchetto dei contenitori di droga nascosti lo troveremo anche nel 2° episodio della serie Ultimo di Bova.
MEMORABILE: La spiegazione di come viene ricavata l'eroina; Le serate movimentate con la vedova inconsolabile; La tremenda scena iniziale del funerale.
Buon poliziesco di Baldi praticamente diviso in due parti. La prima quasi documentaristica girata in terra turca è molto lenta e con un ritmo molto blando, la seconda è più vivace con molta azione e un ritmo apprezzabile. Inoltre la sceneggiatura non ha buchi, la regia è professionale e sicura, il finale imprevedibile ma non troppo. Un altro valore aggiunto alla pellicola sono le ottime interpretazioni di Gazzara e di Gaipa. Belle le musiche dei De Angelis.
MEMORABILE: L'assalto dei predoni; La tremenda scena del funerale iniziale.
Uno dei migliori mafia-movie italiani degli anni '70. Molta azione e ottimi effetti speciali, inseguimenti e tante botte: il mix perfetto per questo grandissimo film di Baldi. Ben Gazzara è immenso e circondato da tante facce giuste da genere (su tutte Catenacci). La bellissima Silvia Monti, purtroppo, appare poco. Molto buona la musica e bellissime le location siciliane e notevole lo skyline di New York con le Torri Gemelle. Ottimo.
MEMORABILE: Il prologo; Le inquadrature acquatiche; L'inseguimento; Il finale.
Particolare gangster-movie all'italiana. Dico "particolare" perché diretto, specie nella prima parte, quasi in maniera documentaristica, un po' come fece Friedkin ne Il braccio violento della legge, mostrando la lavorazione dell'oppio. Nella seconda parte diventa il classico poliziesco in cui la parte spettacolare viene messa in risalto. Buon film.
Dal ritmo fin troppo assennato, dalla recitazione macchinosamente meditata, è un film d'azione vecchia maniera, assimilabile curiosamente più a certi polizieschi americani anni '50 che ai nostri film di genere del decennio 1970. L'inizio documentario, con la filiera della morfina, è intrigante parecchio, così come dissonante ma di buon mestiere risulta la presentazione dei "Papaveri" palermitani. Poi però Baldi perde il filo e il film diventa narcotico, scosso da rari accessi epilettici. Subitanea e mal contata la svolta "infiltrata" del sulfureo Gazzara.
MEMORABILE: La scenetta "zenzuale" a casa di Don Calogero con le neanche troppo sottaciute profferte di Greci e Longo (bellissima).
Né più né meno la solita vecchia storia di un traffico miliardario di eroina, teso come la corda di un condannato fra New York, Palermo e la Turchia. Si staglia bene in mezzo al tutto la faccia sorniona di Ben Gazzara, specie quando il regista ci regala una ultima mezz'ora bruciante di azione, con un coup de foudre che risveglia lo spettatore dal suo distratto torpore. Girato con innegabile professionalità, ma un po' spento.
Incipit fulminante, che introduce bene nell'afóso clima di un territorio dove scorrono fiumiciattoli di bollente pece nera. Sulle note inesorabili dei fratelli de Angelis seguirà una piccola perla pulp criminale all'italiana, imperfetta ma non svalutabile. Oggetto votato al pessimismo: lineare nello svolgimento, diretto bene, interpretato con trasporto da Ben Gazzara. I passaggi più ghiotti sono concentrati nella parte siciliana. Ultimi venti minuti dediti all'azione violenta e ai sìbili cupi: chiudono il cerchio con espressività di genere.
MEMORABILE: Le due figlie del boss siciliano (perché lo spirito pulp, a volte, si nasconde anche nei dettagli secondari).
Quando una pellicola, pur mostrando le rughe dell'età e facendo parte di una precedente era cinematografica, continua a funzionare, è segno che si tratta di un buon prodotto. Oggi alcuni personaggi potrebbero sembrare quasi caricaturali, ma la cosa non influisce negativamente sulla narrazione, che basa tutto sul rapporto mafia/droga, partendo dalle caverne nel deserto fino ad arrivare ai laboratori di raffinazione del prodotto, con intermezzi violenti, visto l'ambiente e la posta in gioco. Gazzara è perfetto per la parte, come anche il suo leale braccio destro. Riuscito.
MEMORABILE: "Incassato" prima del tempo; Cena con sorpresa per il Marsigliese; Il metodo di trasporto via mare; Il finale, con tutta la "riconoscenza".
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CuriositàZender • 7/09/12 12:04 Capo scrivano - 47770 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:
HomevideoXtron • 23/07/15 21:04 Servizio caffè - 2149 interventi
Ecco il dvd CINEKULT
Audio italiano e inglese
Sottotitoli in italiano
Formato video 2.35:1 anamorfico
Durata 1h30m15s
Extra: Scene tagliate
Se qualcuno dispone della vhs italiana uncut da 96 minuti circa (a 25 fps quindi traslandola a 23 fps si dovrebbe arrivare al minutaggio del blu ray) potrei aggiungerla manualmente. Il video è nettamente migliore del passaggio tv di mediaset/dvd cinekult!
HomevideoZender • 20/08/16 08:02 Capo scrivano - 47770 interventi
Ma quindi il dvd e la versione tv son tagliati? Non lo sapevo!
HomevideoGeppo • 4/12/16 19:48 Call center Davinotti - 4285 interventi
Qui vediamo la VHS del film "Afyon oppio" uscita per l'etichetta SSV Star Video, direttamente dalla Geppo Collection.
La VHS ha una durata effettiva di 01h32m43s.
Il futuro produttore Mauro Berardi afferma di aver realizzato lui tutte le riprese subacquee e inoltre di aver fatto la controfigura di Ben Gazzara che non sapeva nuotare.
Fonte: Per i soldi o per la gloria, edizioni Minimum Fax