Il potere - Film (1972)

Il potere
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Anno: 1972
Genere: commedia (colore)
Note: Noce d'oro (Lecco) 1972. Il film è per la sua gran parte in bianco e nero. A colori solo parti minoritarie, quelle di raccordo fra i vari quadri.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/06/08 DAL BENEMERITO UOMOMITE
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Uomomite 3/06/08 10:31 - 174 commenti

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Cinema da terzo mondo, da 2.000 lire. Dilettantismo come pratica etica/estetica di libertà. Augusto Tretti è un cineasta beffardo e fracassone, l'uomo invisibile che sta tra Brass, Buñuel e Ciprì e Maresco. Il potere ha il volto di un feroce vecchio sdentato. Mussolini è un isterico smargiasso, D'Annunzio un ridicolo gagà. In parlamento si grugnisce, il capitalismo produce gigantesche uova che non sanno di niente.
MEMORABILE: L'aereo di Gabriele D'Annunzio che non vuol saperne di decollare.

Capannelle 10/02/10 14:54 - 4398 commenti

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Poco conosciuto pezzo di satira politica realizzato con due lire. Oggi può apparire datato, ma le riflessioni sono comunque valide. Da manuale la voce suadente del potere religioso, ispiratore del centro di potere, la presa in giro del fascismo (specie negli episodi autocelebrativi, da D'Annunzio alla parata) e la parodia del consumismo. Rende bene anche il fatto che in Italia il potere abbia spesso avuto le pezze al culo.
MEMORABILE: Il duce, con la maschera stile paperino, che parla dell'utilità degli altri corpi sociali. Il regalo: "A cosa serve?" "Non lo so, ma è di moda".

Fauno 25/04/12 20:19 - 2208 commenti

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Un voto alto lo merita, perché Tretti è stato un veggente: per l'Italia è vero più che mai che ci sono stati furfanti decorati di rosso che sarebbero arrivati al potere una decina di anni dopo, ma il film diverte anche per le maschere di gomma dei tre centri di potere, oltre che di Mussolini. Diciamo che il modo di esprimere i concetti è funambolico, ma elementare. Io l'ho gustato senza sforzi; certo che sono però più abituato a collegare certi punti focali estrapolati da discorsi, mentre qui c'è ben poco da interpretare... o ci credi o non ci credi.
MEMORABILE: Le fotografie dei martiri della libertà fra un'epoca e l'altra.

Luchi78 19/09/13 16:24 - 1521 commenti

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A tratti geniale, a tratti di una banalità disarmante, ma sempre ricercata. Anticapitalista e antifascista fino all'osso, quest'opera di Tretti si distingue per la sua rozzezza che spinge in alto la vena satirica, cogliendo a piene mani dalla storia del mondo. Potere e religione vanno di pari passo; in questo gretto ritratto nessuno viene risparmiato: parte finale decisamente più interessante del primitivo inizio. Un film che anche oggi ha una sua modernità.

B. Legnani 24/04/16 23:27 - 5523 commenti

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Raro caso di film italiano volutamente grottesco che colpisce nel segno. Forse lo aiuta un che di dilettantesco e di arrangiato, ma che finisce pure con l'inquadrarsi nel contesto ed arricchirlo. La parte migliore è quella mussoliniana, accuratamente preparata nei testi (il discorso dal balcone riprende veri brani duceschi) e nelle immagini (le capanne bruciate richiamano un cinegiornale LUCE). Efficace l'idea della maschera portata dallo stesso Tretti. Unica stonatura il sarcasmo sul prosciugamento delle Paludi Pontine: questo fu, in realtà, un vero successo.

Bubobubo 29/08/18 11:11 - 1847 commenti

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È il film perfetto per i nostri tempi: una pellicola iperpoveristica (attori e scenografie non esistono) il cui messaggio, nudo e limpidissimo, viene spedito allo spettatore con la forza bruciante e immortale della vera satira politica. Mussolini è un grottesco Paperini; D'Annunzio un vanesio il cui aereo non ne vuole sapere di decollare; il capitalismo un sistema in cui si regalano cose inutili perché "è di moda" e le uova non sanno di niente; il potere, tre maschere allegoriche di cartapesta. L'uomo è davvero vuoto quanto le sue ambizioni.

Noodles 7/05/21 23:16 - 2204 commenti

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Augusto Tretti dimostra che si può fare un bel film d'autore senza per forza indugiare su ritmi lenti e dialoghi ricercati, creando un'efficacissima satira che parte da un chiaro antifascismo arrivando a una generale critica del potere in tutte le sue forme. Un curioso misto di genialità e naif, ma ci si perde piacevolmente nei dialoghi semplici ma ben pensati e in un'assenza di trama che però non pesa mai. Splendida la parte dedicata al fascismo, con momenti che toccano l'apice del cinema grottesco. Ottimi anche gli inserti dei tre felini che rappresentano il potere. Ottimo lavoro.

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  • Discussione B. Legnani • 24/04/16 23:42
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    In realtà il film è in bianco e nero. A colori sono le parti minoritarie, quelle di raccordo fra i vari quadri.
    Forse è opportuno segnalarlo come b/n, specificando in note quanto sopra.
    .......
    cast
    Augusto Tretti (n.c.), Paola Tosi (n.c.), Massimo Campostrini (n.c.), Ferruccio Maliga (n.c.), Giovanni Moretto (n.c.), Diego Peres (n.c.)
  • Discussione Zender • 25/04/16 08:42
    Capo scrivano - 47726 interventi
    No, mettiamo sempre colore se c'è qualcosa in colore (a meno che non sia un'unica scena). Comunque l'ho specificato nelle note.
  • Discussione Schramm • 12/09/18 18:37
    Scrivano - 7694 interventi
    si direbbe proprio una pasticceria di film. annoto sbavante e con l'acquolina nel cervello.
  • Discussione Kanon • 12/09/18 19:25
    Fotocopista - 832 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    si direbbe proprio una pasticceria di film. annoto sbavante e con l'acquolina nel cervello.

    Di Tretti va visto tutto.
  • Discussione Schramm • 12/09/18 19:34
    Scrivano - 7694 interventi
    Kanon ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    si direbbe proprio una pasticceria di film. annoto sbavante e con l'acquolina nel cervello.

    Di Tretti va visto tutto.


    io sono a metà dell'opera. l'ultimo non riuscii a trovarlo. quanto a questo, beh, sai com'è il labirinto-cinema: ti interessi a dieci cose, ne vedi altre 30 che ti rimbalzano verso altre 60 etc.... ma si porrà rimedio.