L'idolo - Film (1971)

Robert F. Lyons è Skipper Todd, un giovane assassino pieno di fascino, cinico e capriccioso, amorale e manipolatore. Il crudele Todd è un ragazzo dei '70 che si troverebbe senz'altro a suo (dis)agio anche nel 2008. Teso e asciutto, sinistro nelle atmosfere, suggestivo nell’ambientazione (le locations sembrano scelte da Russ Meyer), questo (psico)dramma sul nichilismo è un grande film.

Ispirato abbastanza fedelmente alla storia del serial-killer Charles Schmid, il film ne ripercorre le gesta omicide fino alla cattura. Non male Lyons nell'infame ruolo, così come il giovane resto del cast; la regia però sonnecchia spesso e volentieri, così se da un lato il tratteggio psicologico e i dialoghi si fanno apprezzare - almeno rispetto ad altri exploitation del periodo - dall'altro la scorrevolezza del film è discutibile, non essendo particolarmente carico di scene efferate. Non un brutto film, ma il tedio è spesso dietro l'angolo.

Nel novero degli assassini tradotti su celluloide si contano esempi di gran lunga migliori. Il difetto risiede nella piattezza che lo caratterizza dall’inizio alla fine e nella mancanza cronica di thrilling. Si attende con pazienza che lo scorrere dei minuti venga rotto da qualche sequenza in grado di alzare il ritmo o che qualche colpo di coda interrompa la coltre di noia. Purtroppo, non avviene nulla di tutto ciò e inevitabilmente il gradimento ne risente in maniera determinante. Si salva appena il tratteggio psicologico dei vari personaggi.