Driver l'imprendibile - Film (1978)

Driver l'imprendibile

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Se negli anni il nome di Walter Hill è diventato sinonimo di grande cinema d'azione lo si deve anche a THE DRIVER, in cui gli inseguimenti diventano la chiave vera attorno alla quale ruota il film proprio com'era stato l'anno prima per il nostro POLIZIOTTO SPRINT. Qui si inverte la prospettiva regalando le ineguagliabili doti di pilota a un criminale, ma il concetto resta lo stesso. Conta l'abilità al volante applicata alle corse in auto nel traffico, in una sfida a guardie e ladri nella quale la simpatia tende a incanalarsi dalla parte "sbagliata". Perché qui l'eroe, è chiaro, non è certo l'isterico e un po' fesso Bruce Dern che lavora...Leggi tutto per la polizia di Los Angeles ma l'impassibile, monoespressivo Ryan O'Neal che seduto in auto fa meraviglie senza muovere un solo muscolo facciale. L'imprendibile, per l'appunto, assoldato dai rapinatori che possono permetterselo: lo paghi un bel po', ma con lui alla guida si è certi di poter sfuggire a chiunque, una volta sull'auto. Per questo il poliziotto, portato all'esasperazione, decide che per acciuffarlo è arrivato il momento di giocare d'astuzia; anche perché una ragazza (Adjani) che dovrebbe averlo riconosciuto durante una rapina al casinò, nel confronto all'americana dice che no, non è lui. E allora ecco il piano: mettersi d'accordo con una banda arrestata di fresco e far loro ingaggiare il driver per poi farli convergere insieme in un punto dove poter agilmente arrestare "l'imprendibile". Non un piano semplicissimo, irto d'insidie e possibili imprevisti (si tratta pur sempre di rapinare una banca, pur se col beneplacito della legge), che oltretutto si complicherà ulteriormente per l'intervento della bella giocatrice, bamboleggiante in pieno stile Adjani: lo sguardo che pare perduto nel vuoto, un tailleur nero che la veste di gran classe, si muove in una notte da cui sembra non si esca quasi mai. La tecnica nella ripresa degli inseguimenti inizialmente non sembra così straordinaria; lo diventa nell'ultimo, il più lungo, quello in cui davvero lo slalom nel traffico, le riprese dall'abitacolo, il rumore continuo dei freni sollecitati diventa stile. Molto più di quando c'è da raccontare la storia, che per quanto proponga momenti di tensione da autentico noir (o poliziesco, a seconda del punto di vista dal quale si osserva) viene trattata piuttosto confusamente, lasciando più di un dubbio su qualche snodo chiave.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/06/08 DAL BENEMERITO UOMOMITE POI DAVINOTTATO IL GIORNO 3/07/19
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Uomomite 2/06/08 07:12 - 174 commenti

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Driver è un duro, è silenzioso, è furbo, non perde mai il controllo. Un commissario si incaponisce, vuol prenderlo a tutti costi. I due ingaggiano una lunga partita a scacchi decisa dal caso. Elogio futurista alla velocità in contrasto con la funerea staticità della metropoli ma soprattutto scontro di volontà semi-impotenti di uomini amorali, lotta tra post-moderni samurai. La notte è illuminata a sprazzi da scintille di metallo contro metallo.

Tomslick 10/05/09 12:43 - 205 commenti

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Poche parole, molti fatti: tipico lavoro del sempre grande e sempre troppo sottostimato Walter Hill, qui in una delle sue prove migliori. Il film si apprezza ovviamente per i notevoli inseguimenti d'auto, ma non solo: i sottintesi filosofici sono meno latenti di quel che può apparire, sorretto com'è dalle basi quasi da codice samurai sulle quali fonda il proprio agire il protagonista. Dialoghi ridotti all'osso, O'Neal e la Adjani monoespressivi ma ugualmente carismatici, Dern antipatico come al solito. Davvero ganzo l'inseguimento finale.

Cotola 11/07/09 23:48 - 9012 commenti

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Notevole poliziesco dalle atmosfere livide e notturne ottimamente fotografate e magnificamente diretto da Walter Hill che gira splendide scene di inseguimenti (in particolar modo l’ultima) alle quali alterna momenti di quiete “filosofica” che servono a inquadrare meglio i due protagonisti principali (che danno vita ad una partita sostanzialmente inconclusa ma affascinante). Sceneggiatura essenziale e ciononostante ritmo teso e serrato. Riuscito il finale beffardo. Da non perdere.

Claudius 13/09/14 11:05 - 542 commenti

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Noir metropolitano pessimistico e violento in cui Hill, oltre a proporci una serie di inseguimenti (comunque ben coreografati) mostra anche una buona caratterizzazione dei personaggi. Splendide la fotografia livida di Lathrop e la pallida Adjani e interessante in quanto atipico il personaggio disilluso interpretato da Bruce Dern. Anche O'Neil se la cava bene. Da recuperare.
MEMORABILE: La scena nella bisca.

Schramm 13/04/16 16:45 - 3490 commenti

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Divaricato tra etica del classicismo e suo superamento, nonché tra puro genere e suo eccedimento, Hill inforca una sopraelevata di quadrupli giochi intercalati da chasing che fanno dimenticare di respirare, in un gioco a guardie e ladri sorretto da un ritmo a 150 km/h. Come poi Refn, anche Mann tesaurizzerà la lezione, non solo quanto a dinamiche relazionali tra Bene e Male, ma anche per la sensibilità notturna fattasi carne addentabile, ove le poche luci non solo compenetrano l’oscurità ma la determinano (e viceversa) in un pendolo ove spazi e azione trovano la magia del due che diventa Uno.

Markus 30/04/16 10:42 - 3682 commenti

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Nello splendore della Los Angeles fine anni Settanta ecco una storia di duri e presunti tali; di corse sfrenate di automobili e... la consueta sirena della polizia! Un film dalla trama tutto sommato semplice, eppure così ben raccontata da Walter Hill e incarnata al meglio da un cast che convince. O'Neal è una maschera glaciale che non si può che amare, così come la bellezza incantevole della "cerbiatta" Adjani e la simpatia che suscita Dern. L'ottima fotografia (in gran parte notturna) si fa presto valore aggiunto. A suo modo un capolavoro.

Jena 2/10/16 09:58 - 1550 commenti

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Decisamente il miglior Walter Hill di sempre, anche superiore ai Guerrieri della notte. Splendida ambientazione in una Los Angeles notturna e livida fotografata benissimo, i migliori inseguimenti automobilistici mai visti al cinema, regia secca, essenziale che crea un atmosfera tesissima, quasi surreale. Ryan e la Adjani funzionano benissimo, ma il poliziotto bastardo di Bruce Dern è assolutamente perfetto, da Oscar. Coinvolgente la sfida ladro/poliziotto. Film che ha fatto scuola, mi è piaciuto molto di più del quasi omonimo di Refn.
MEMORABILE: Gli inseguimenti: quello in apertura e quello, bellissimo, in chiusura; I dialoghi/monologhi del poliziotto.

Thedude94 26/11/16 11:11 - 1089 commenti

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Walter Hill dimostra di trovarsi a suo agio nel raccontare gli eventi notturni anche in questo film, che risulta essere all'occhio dello spettatore un ottimo road movie anni '70. Le scene di inseguimento sono molto buone e l'idea di identificare i personaggi con i ruoli che hanno nella storia non è male. Prove sufficienti per Dern e O'Neal, mentre la Adjani è semplicemente seducente e intrigante.

Myvincent 12/01/17 22:06 - 3727 commenti

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C'è un autista di macchine in fuga da rapine, piccole e grosse che siano, che è un vero fenomeno, ma un detective gli dà la caccia instancabilmente. Assisterete alle più lunghe e adrenaliniche azioni di inseguimenti by car, tra chiassose sgommate e parafanghi ammaccati e vi divertirete. Buona l'introspezione psicologica del protagonista, figura solitaria sempre in lotta con tutto e tutti, salvo poi sciogliersi di fronte a un musetto irresistibile come pochi.

Cristian74 8/06/17 03:46 - 1 commenti

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Film interessante, da vedere/rivedere. Hill lascia tutto in sospensione fino all'ultima inquadratura e fa chiarezza solo sulle ottime scene di inseguimento. Scritto su misura per Steve McQueen (ma era già malato), il film viene invece affidato a Ryan O'Neal, attore da smepre poco espressivo; in questo caso la sua passività è la caratteristica principale.

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Daniela 3/10/17 22:50 - 12626 commenti

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Un pilota taciturno che guida auto durante rapine, un poliziotto logorroico disposto a giocare sporco pur di poterlo incastrare: sono figure archetipe come carte dei tarocchi, impegnate in una sfida in cui è destinata ad avere un ruolo determinante una giovane donna enigmatica. Film stilizzato, dalla trama minimale, destinato a diventare un punto di riferimento più o meno esplicito per i registi che si cimenteranno con il sotto-genere "rapina e fuga", da Mann a Refn fino a Wright. Cast perfetto: Ryan elegante, Dern sgualcito, Adjani una sfinge.
MEMORABILE: La dimostrazione di guida nel parcheggio sotterraneo

Berto88fi 4/03/19 16:11 - 216 commenti

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Un driver glaciale, una lady affascinante quanto misteriosa e un detective testardo (tutti senza nome!): questi gli indovinati personaggi ambigui del poliziesco di Hill, che cura soggetto e sceneggiatura con ottimi risultati; mostrandoci le strade di una Los Angeles notturna dove le gomme non smettono un attimo di stridere, nei poderosi inseguimenti in stile friedkiniano. Trama scarna, dialoghi ridotti al minimo, look da western metropolitano; ingiustamente poco conosciuto e meritevole di essere riscoperto.

Kinodrop 25/06/19 21:10 - 2922 commenti

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Personaggi senza nome e perciò senza storia, se non quella necessaria alla trama, come delle tipologie che conquistano proprio per la loro "maschera". Hill dirige un noir che diventerà un archetipo per la filmografia successiva legata a questo genere, per la spettacolarità delle azioni, per la stringatezza della vicenda e la sceneggiatura strettamente funzionale. Il carisma degli attori fa il resto: la "glacialità" di O'Neal, la spregiudicatezza di Dern, l'enigmaticità della Adjani. Inseguimenti e sgommate che risuonano a lungo nelle orecchie. Un classico.
MEMORABILE: Gli inseguimenti dell'inizio e della fine magnificamente fotografati; La prova di guida nell'immenso garage; L'enigma del finale.

Rocchiola 10/02/20 08:51 - 953 commenti

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Al secondo film Hill rilegge il noir secondo i canoni del nuovo cinema d’azione americano dei 70. Gli inseguimenti realistici ed emozionanti si contrappongono ai personaggi ridotti ad archetipi senza identità (il criminale, lo sbirro, la dark-lady). Così, più che al maestro Peckinpah, il regista sembra rifarsi alle atmosfere quasi metafisiche dei polar di Melville, troppo stilizzate e poco emozionali. Ma la fluida plasticità delle scene d’azione sullo sfondo di un’indefinita metropoli notturna vale la visione, come anche il discanto di fondo.
MEMORABILE: Tutti gli inseguimenti automobilistici; L’esecuzione dell’intermediatrice Ronee Blakley; L’apertura delle cassette di sicurezza alla stazione.

Herrkinski 20/08/20 15:01 - 8072 commenti

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Hill dà il suo contributo al cinema "automobilistico" dei 70s; rispetto a Punto zero o Zozza Mary, pazzo Gary qui non si esce dalla città, una Los Angeles quasi sempre notturna che anticipa le atmosfere torride e urbane del classico I guerrieri della notte tra vicoli, motel, stazioni, magazzini e garage dove l'impassibile O'Neal sfreccia in sequenze action di grande impatto, ben girate. Funziona bene anche il resto del cast e l'atmosfera 70s non può che conquistare; un pelo sopravvalutato - anche considerando gli epigoni - ma di certo peculiare e con momenti di ottimo cinema.

Rebis 8/07/22 10:33 - 2332 commenti

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Con una tripletta di film a cavallo tra i '70 e gli '80 (a seguire, I guerrieri della notte e della palude silenziosa), Hill definisce un paradigma imitatissimo nel cinema a venire e raggiunge un culmine stilistico mai più eguagliato: personaggi prototipici, dialoghi quintessenziali, narrazione ellittica, atterraggio al grado zero del genere, messa in scena astratta, geometrica che si coagula in sequenze al cardiopalma. Una coreografia esibizionista in cui corpi e sguardi geometrizzano i vettori di un'umanità predatoria e atomizzata. O'Neal al massimo del suo carisma.

Nicola81 10/07/23 15:54 - 2840 commenti

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Uno dei film più interessanti di Walter Hill, che infatti ha resistito alla prova del tempo molto meglio di altri suoi presunti titoli di culto. Colpisce soprattutto la spettacolarità degli inseguimenti automobilistici, ma alle spalle c'è anche una storia meno superficiale di quanto si pensi, come dimostra il bell'epilogo sospeso. Personaggi privi di nome ma non di un'adeguata caratterizzazione: O'Neal sfoggia una sola espressione ma è quella giusta, Dern convince nei panni dell'ennesimo poliziotto refrattario alle regole, la Adjani è una splendida e imperscrutabile sfinge.
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  • Curiosità Patrick78 • 18/05/09 09:45
    Magazziniere - 545 interventi
    Nel libro di Wensley Clarkson TARANTINO - THE MAN, THE MYTHS AND HIS MOVIES edito nel 2007 viene citato come uno dei film e delle fonti di ispirazione che più di ogni altro hanno influenzato la carriera registica di Quentin Tarantino.
  • Homevideo Cristian74 • 8/06/17 03:49
    Galoppino - 42 interventi
    Bluray Universal:
    Master Fox. Video non il massimo di certo merita un restauro, audio molto buono.
    Extra nulla.
    50 GB sprecati.

    Se volete comprare il film puntate alla versione blu, nei DVD il video è scarsino e l'audio italiano inascoltabile.
    Ultima modifica: 8/06/17 07:36 da Zender
  • Homevideo Rocchiola • 10/02/20 08:54
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    Il Bluray della Universal uscito nel 2015 pare sia già fuori catalogo e viene ormai venduto a prezzi medio-alti anche in rete. Il master utilizzato dovrebbe essere quello dell’edizione inglese Studio Canal il cui marchio compare anche sulla copertina dell’edizione nostrana. Si tratta di un master definito dai più come eccezionale. Personalmente non sono totalmente d’accordo. Il video presentato nel corretto formato 1.85 non ha spuntinature, graffi o macchie però a tratti appare piuttosto granuloso passando all’improvviso ad una nitidezza quasi totale. In qualche scena si notano dei lampeggiamenti e la definizione è buona ma non fa gridare al miracolo. Colori vivi anche se un pò impastati. Ma forse è l’aspetto naturale della pellicola girata quasi interamente di notte e con un’estetica un pò sporca ed iperrealistica. Audio dolby digital 2.0 mediamente potente e chiaro.