Kickboxer 3 - Mani di pietra - Film (1992)

Arti marziali e sfruttamento della prostituzione minorile si intrecciano in questo b-movie ambientato in Brasile, dove il protagonista fa amicizia con due ragazzini delle favelas, attratti dalla ricchezza e degli agi degli americani. Più che per i duetti da commedia tra Mitchell e l’autoctono Verduzco, il film si segnala per le continue scene d’azione ai danni dei malvagi di turno. Puro intrattenimento.

Un simpatico sequel apocrifo della serie Kickboxer, tutto ambientato in Brasile. Cazzotti e prostituzione minorile sono la base di questo divertente film d'azione che aveva tutte le carte in regola per intrattenere i teenager di inizio anni 90: missione compiuta. Bello il combattimento finale.

Per essere un film a bassissimo budget questo sequel del più famoso Kickboxer con Van Damme, è una piccola perla. Sasha Mitchell convince ed è a proprio agio nel ruolo di David Sloane, campione mondiale di kickboxing in visita a Rio De Janeiro per un combattimento con il campione argentino, il cui manager giocherà sporco per avere vita facile. Combattimenti realistici e ben coreografati per un film d'azione vecchia maniera, che vi lascerà l'amaro in bocca ma solo per il basso budget a disposizione. Con una regia e un budget degni di nota...

Action-movie di bassa lega in cui i buoni vincono sui cattivi a prescindere. Discrete le scene d'azione (d'altronde l'unica cosa degna di nota, vista la trama risibile e le ambientazioni semi posticce). Il protagonista mantiene sempre la stessa espressione ed il suo rivale non proferisce parola ma solo grugniti incomprensibili. Da ragazzini.

Sasha Mitchell torna a vestire i panni di David Sloane in questo secondo sequel semi-apocrifo del celebre Kickboxer vandammiano. Trattasi di puro intrattenimento a bassissimo costo, ambientato in una cornice esotica e rimpinzato di clichè; unico motivo d'interesse le scene di combattimento sul ring, ben fatte ma nemmeno troppo numerose, il resto è un action qualunque con tanto di supercattivo para-mafioso e via dicendo. Guardabile se passa in notturna su una TV locale, altrimenti se ne può tranquillamente fare a meno. S'è visto anche di peggio.

Si cambia completamente registro e le arti marziali passano in secondo piano; qui mi è sembrato di rivedere i classici action-movie all'americana tanto in voga nel 90. Questa volta però non ci sono né terroristi né spacciatori, solo un laido e odioso pappone di ragazzine che nel tempo libero organizza incontri truccati di arti marziali e gestisce locali di ristoro (!). Alla fine, nonostante qualche ridicolaggine che non manca mai, il film si lascia apprezzare; sicuramente è meglio del precedente titolo. Da vedere.

Pessimo terzo capitolo della serie, la regia è cambiata e si sente. Brutta la location di Rio De Janeiro, senza un minimo di interesse la trama, scene di lotta solo medie; vale solo la pena vederlo per proseguire la serie e passare così al sufficiente quarto capitolo, dove finalmente dietro la mdp ritorna Pyun. Il quinto episodio con Mark Dacascos ripiomberà invece nel barattro. Bene solo Sasha Mitchell e lo score musicale del Manfredini di Venerdì 13. Anche rivisto, il film vale poco.